26 dicembre 2016
Bava di lumaca: 7 cose da sapere prima di storcere il naso #xaiM0
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Una giornata per tante TAPPE
La giornata di ieri sembra sia durata trenta ore. Il Caldo ( non posso fare a meno di scriverlo con la lettera maiuscola) e la luce intensa hanno provato a rallentarci ma avevamo troppe persone da incontrare, tante diverse realtà da visitare per poterci fermare.
Abbiamo cominciato con MAGLIE, il punto più a SUD del “Noiinfascia” TOUR. Giovani ostetriche determinate a lavorare sul territorio e che pensano che il portare “Sia un bellissimo modo per avvicinare mamme e bambini” ma che “l’influenza di mamme, cugine, amiche, vicine di casa…sia ancora troppo troppo pressante”. “Le mamme qui non sono sole, e ciò è un bene, ma fanno tanta fatica a tirare fuori se stesse e fregarsene di ciò che dicono gli altri”
All’Ospedale di Copertino, un piccolo centro dove nascono circa 1000 bambini all’anno, abbiamo incontrato delle neo neo mamme…con i loro minuscoli bambini appena nati. Abbiamo fatto un incontro sul Portare in una saletta aperta al quale hanno partecipato mamme, papà, nonne…ma anche i pediatri e le infermiere di turno e i due primari di Ginecologia a e di Pediatria. Il Dott Alex de Marzi ha introdotto con delle splendide parole sull’importanza del rispondere ai bisogni dei bambini sul loro essere ” tutti sensazioni primarie…ed è per questo che bisogna fidarsi di loro” E’ stata la prima volta, in assoluto, nella quale ho avuto la sensazione che le persone che ascoltavano l’incontro erano veramente incuriosite ed interessate…la prima volta che vedevano e provavano una fascia. Una mamma sorridente, dopo aver visto indossare la fascia con il bambolotto ha voluto provare con il suo cucciolino appena nato. Il piccolo, con una faccetta simpatica piena di capelli neri, appena si è sentito al sicuro nella fascia addosso alla sua mamma si è messo dormire beato…e la mamma, ha fatto, di sua iniziativa, il giro di tutte le stanze, per mostrare anche alle mamme a letto questa splendida novità!
Grazie Copertino!
…Continua…la giornata di ieri ha bisogno di più parole, ma il tempo è finito. Ci aspettano a Martinafranca!
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Fonte: http://www.mammarsupio.it/2015/07/21/una-giornata-per-tante-tappe/
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“L’errore di Babbo Natale”: Richard Curtis ci regala un nuovo splendido libri per bambini.
Non è un segreto, oramai le illustrazioni di Rebecca Cobb sono spettacolari (e ci piace ancora di più come persona, data la sua dedica in questo libro “Per la mia famiglia e Babbo Natale” – speciale), così abbiamo voluto recensire con piacere questo libro natalizio.
Richard Curtis riesce a emozionarci come nessun altro. Il rapporto tra i due personaggi principali (due gemelle di nome Michi e Alex) è dato da colpi di scena impertinenti, Alex ne combina di tutti i colori prendendo di mira la sorella gemella Michi.
Michi è veramente preoccupata, la sorella rischia di non ottenere i regali da Babbo Natale quest’anno dato i suoi comportamenti, difatti le sue preoccupazioni sono ben fondate; Babbo Natale quest’anno ha deciso di non dare nulla ai bambini dispettosi e fare regali solo ai bambini dai comportamenti esemplari. Ma fa un errore cruciale, tuttavia, confonde le gemelle mentre dormono e lascia un enorme calza piena di doni per Alex e Michi riceve una calza vuota. Le sorelle nella loro generosità rimediano.
Babbo Natale tornerà indietro per rimediare al suo errore, per colmare la calza lasciata vuota? A voi il finale da scoprire.
I bambini non possono essere dipinti come buoni o cattivi, Alex dopo tutti i suoi modi sbagliati, finalmente fa qualcosa innegabilmente ‘buona’, condividere la sua calza. Il legame tra sorelle è così forte.
Il messaggio dolce è la condivisione è il farsi forza a vicenda, preoccuparsi dello stato d’animo dell’altra, nonostante le beghe quotidiane.
Una grande storia, speziata dagli odori e ambientazioni natalizie; Rebecca Cobb ancora una volta supera se stessa con le illustrazioni. Geniale l’idea del cattivometro di Babbo Natale per misurare il comportamento dei bambini. Davvero consigliato come il già recensito Un’eccezionale Nevicata dello stesso autore e illustratore.
- Titolo: L’errore di Babbo Natale
- Autore: Richard Curtis
- Illustratore: Rebecca Cobb
- Copertina rigida: 44 pagine
- Editore: Gallucci (18 ottobre 2012)
- Collana: Illustrati
- Lingua: Italiano
- ISBN-10: 8861454151
- ISBN-13: 978-8861454156
Fonte: http://www.libricino.it/2016/12/01/lerrore-di-babbo-natale-richard-curtis-ci-regala-un-nuovo-splendido-libri-per-bambini/
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Frase del giorno 26.12.2016
Se non puoi essere una via maestra, sii un sentiero. Se non puoi essere il sole, sii una stella. Sii sempre il meglio di ciò che sei.
(Martin Luther King)
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Fonte: http://www.mammaebambini.it/frasi-belle/frase-del-giorno-26-12-2016/
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I bambini e il “segreto” di Babbo Natale
Il Natale si sa, è la festa più amata e attesa per tutti i bambini del mondo! Una sorta di magia che purtroppo da adulti si va a perdere per molti di noi.
Ma i bambini come vivono l’attesa per il Natale e soprattutto per l’arrivo di Babbo Natale? Cosa rappresenta e che significato ha per loro questo personaggio, che porta i regali per i bambini di tutto il mondo?
Ad un certo punto della loro crescita, è necessario spiegare “Il segreto” di Babbo Natale?
Ne parliamo con la psicologa Francesca Santarelli:
“Queste sono tutte domande che in questo periodo dell’anno molti di noi si trovano ad affrontare nel loro rapporto con il proprio cucciolo.
Non sarà mia presunzione rispondere con certezza a tutte queste domande ma vorrei condividere con voi qualche riflessione su questa magica festa, cosi magari ci potremmo fermare un po’ a riflettere.
I bambini hanno un particolare bisogno di questi momenti di festa poiché sono quelle occasioni in cui possono essere al centro dell’attenzione, si sentono importanti, e i regali che ricevono servono a dar loro conferma del fatto che sono amati e meritevoli di amore. Se queste feste vengono trascorse con lo spirito giusto, il loro splendore continuerà a scaldarli per tutta la vita, cosi come il loro ricordo affettivo ed emotivo.
E’ molto importante non sottovalutare le emozioni e le curiosità dei bambini legate alla festività del Natale: così i momenti degli addobbi e soprattutto la costruzione del presepe, che mamma e papà possono condividere con i propri figli, offrono degli spunti per raccontare e spiegare il significato, anche religioso, del Natale, semplificando così la comprensione e l’immaginazione da parte dei bambini per ciò che gli viene narrato.
L’attesa per l’arrivo di Babbo Natale è indubbiamente legata all’attesa per i regali: lo stato di euforia e di eccitazione per i doni nascono dal fatto che i bambini, nella loro crescita, hanno imparato che questa “magica figura goffa“ ogni anno arriva puntuale al suo appuntamento con loro, senza deluderli mai.!
Molte mamme mi domandano a che età è necessario rivelare al proprio figlio il “segreto” di Babbo Natale. Forse potrebbe essere molto più utile lasciare che il bambino si viva questo sogno e questa fantasia finché è possibile, che solitamente rimane fino a circa 6/7 anni, perché è molto importante per lui ritagliarsi degli spazi in cui poter fantasticare e sognare.
Può succedere anche che il bimbo abbia già scoperto da solo la realtà e che continui comunque a far finta che Babbo Natale esista, proprio per seguitare a giocare con la propria fantasia e spesso mamma e papà entrano in questo gioco, facendo capire al proprio figlio che sanno che lui ha compreso la realtà e che forse può essere ancora divertente continuare a giocare insieme con la fantasia del vecchio Babbo.
Se sono i bambini stessi invece, a fare delle domande sulla sua reale esistenza, mamma e papà possono dare delle risposte che iniziano ad avvicinarsi alla realtà, come ad esempio il fatto che Babbo Natale si faccia aiutare dai genitori per comprare i regali a tutti i bambini.
E’ comunque molto importanti che gli stessi genitori accompagnino i propri figli nella comprensione di questa realtà, rispettando i loro tempi e le loro curiosità, senza imporre alcuna crescita ed alcuna verità.
Perciò, se volete aiutare i vostri figli a far fronte alla realtà, non solo dovete permettere loro di credere alle proprie fantasie per il tempo necessario, ma anche, nei momenti più significativi, dare realtà a tali fantasie: quando decorate l’albero di Natale con i vostri figli, siete testimoni della miracolosa trasformazione di un abete reale in un Albero che, in tutto il suo splendore, ha veramente poco di reale e tanto di magico e misterioso….”
Per appuntamenti con la dottoressa Francesca Santarelli, o info, potete visitare il sito Internet del suo studio: www.studiosantarellidecarolis.com
Fonte: http://vivalamamma.tgcom24.it/2016/12/14278/
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I miei bimbi incontrano il Natale by Viky and the Kid
Carissime,
come potete immaginare, sono entrata in modalità “mamma impazzita per le decorazioni”. In una frenesia di oro, brillantini, luccichii e lavoretti a maglia, io e i miei ragazzi ci siamo sbizzarriti nel decorare qualsiasi cosa ci capitasse a tiro (qualcuno ci ha provato…chiedete pure a Tiffany, la nostra cagnolina) per svegliarci ogni mattina avvolti dalla magia del Natale.
Matteo per il momento è poco collaborativo (non ha ancora imparato a camminare), Luca invece è un complice davvero perfetto che ama correre e arrampicarsi in giro per la casa con i suoi adorabili vestitini natalizi. Ad esser sincera, non c’è nulla che tocchi il mio cuore di più di osservarlo mentre attacca le decorazioni con quel suo faccino serio e quel suo sguardo super concentrato, indossando un maglioncino di cashmere con il disegno di un orsetto firmato Il Gufo. Matteo nel frattempo borbotta allegramente vicino a lui con un maglioncino in abbinata. I pantaloni sono fondamentali, specialmente in inverno, ma spesso lascio che Luca corra per casa con delle calze belle calde e un maglioncino morbidoso, come quelli con l’orsetto de Il Gufo.
Quando devono indossare i pantaloni, per Matteo prediligo dei pantaloni grigi a scacchi mentre per Luca dei pantaloni mimetici con stivaletti grigio chiaro, anche questi de Il Gufo, che lui adora. Sfortunatamente, Luca si sta avvicinando all’età in cui gli interessa più apparire alla moda che bello e decidere da solo il proprio look. I giorni in cui potrò ancora decidere come vestirlo stanno per finire, ma sono anche proprio curiosa di scoprire i suoi gusti e il suo stile. Essendo un ragazzino deciso, sono certa che sarà esaltante.
Se Luca si sporca, no aspettate, chi voglio prendere in giro? QUANDO Luca si sporca, gli metto un blazer mimetico in pendant con i suoi pantaloni. Matteo non ha ancora bisogno di troppi cambi, a differenza di Luca, quindi ci sono meno cose da lavare per lui.
Fatemi sapere che ne pensate del nostro look natalizio. Sarò lieta di aiutarvi, contattateci! Nel frattempo, date un’occhiata al sito de Il Gufo, ve ne innamorerete!
Buone vacanze!
La vostra Vik
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Fonte: http://magazine.ilgufo.com/miei-bimbi-incontrano-natale/
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Bava di lumaca: 7 cose da sapere prima di storcere il naso #JyhKE
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Come sopravvivere al Natale in famiglia con un neonato
Il Natale è da sempre la festa dei bambini. Poco conta se nella nostra vita da single o giovane coppia eravate allergici alle feste. Avere un bambino modifica il modo di vivere e di vedere le cose! Quindi, via libera alla riscoperta dell’emozione dell’attesa, della felicità di donare, della gioia di passare del tempo insieme a nonni, bisnonni, zii, cugini, ecc.
Ecco allora alcuni consigli, perlopiù dettati dal buonsenso, dedicati ai neogenitori per sopravvivere alle feste in famiglia con un neonato e ritrovarsi a gennaio più rilassati e felici:
– Cercate di rispettare gli orari per quanto possibile
Se avete un neonato o un bambino piccolo, avete bisogno di proteggerlo e di proteggervi. La routine quotidiana sarà sicuramente modificata, ma cercate di mantenere un ritmo – sia per voi che per il bambino – di attività, momenti tranquilli, poppate e nanna. Sconvolgere completamente la routine di un neonato e, se allattate, allungare troppo gli orari tra una poppata e l’altra può portare a una diminuzione della produzione di latte.
– Lasciate che siano gli altri a occuparsi di tutto e pensate solo al vostro bambino
Non prendetevi impegni organizzativi per il pranzo di Natale o la cena della Vigilia: lasciatevi viziare da nonni e zii e occupatevi solo del vostro neonato. Passare del tempo di qualità con i vostri bambini, senza l’assillo di lavoro, cucina e pulizie vi farà guadagnare in salute e godere appieno delle feste.
– Ritagliatevi un po’ di tempo solo per voi
Consiglio apparentemente contrario al precedente, ma altrettanto valido: a Natale, e per tutto il periodo delle feste, ci sono sempre parenti desiderosi di fare del buon baby-sitting a costo zero. Cercate la zia o la nonna più fidata e approfittate anche solo di un’ora tutta per voi: una passeggiata in coppia come fidanzatini, un bagno caldo o del sano sonno naturale…Tornerete rigenerati e pronti ad affrontare le riunioni di famiglia con lo spirito giusto!
– Tenete sempre vicino il vostro neonato
Ricordate sempre che siete voi la comfort zone del vostro bambino. Forse Natale è la prima vera occasione di socialità per i bambini, dove entrano in contatto con parenti che non vedono quotidianamente. Resistete alle pressioni di lasciar vagare il vostro neonato di braccia in braccia: rimanere troppo tempo senza il vostro contatto lo disorienterebbe. A questo proposito può essere molto utile munirsi di una fascia o un marsupio, che consentirà a voi di avere sempre le mani libere e al bambino di sentirsi al sicuro.
– Mettete dei paletti
Durante le riunioni di famiglia, preparatevi a sentire tutte le perle di saggezza di madri, suocere, zie e cugine varie su come crescere il vostro bambino, che probabilmente faranno vacillare le vostre certezze su allattamento, nanna e accudimento in genere. Il consiglio è di fare un bel respiro e ricordarvi che solo voi sapete cosa è meglio per il vostro bimbo.
– Ricordatevi delle amiche
Ok, non proprio tutte hanno una famiglia comprensiva e amorevole… Anzi, spesso dopo poche ore di contatto forzato molte di noi vorrebbero scappare urlando! Ecco il momento giusto per raggiungere (almeno virtualmente) il vostro gruppo di amiche mamme. Un messaggio, una foto condivisa e un paio di risate vi faranno relativizzare il momento pesante.
– Ripensate a quando eravate bambini
Dopo aver preso una boccata di ossigeno, dimenticate consigli non richiesti, questioni irrisolte, cibo sullo stomaco e… divertitevi! Godetevi ogni singolo attimo del vostro neonato, della vostra famiglia. Provate a guardare il Natale attraverso gli occhi del vostro bambino: la magia, le luci, i profumi, il calore, l’affetto… sarà senz’altro un Natale speciale!
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Fonte: http://blog.kiddom.com/sopravvivere-al-natale-famiglia-un-neonato/
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Per le pulizie domestiche voglio un robot in casa!
Sto vivendo una fase di “stanca” da pulizie domestiche. E’ un modo carino per dire che non ho voglia di fare un cavolo di nulla. Pulire meticolosamente cercando di eliminare più polvere possibile da ogni angolo della casa, passare l’aspirapolvere più volte al giorno dal momento che oltre a una bambina ho anche un quadrupede dal pelo lungo che lascia in giro batuffoli di pelo che rotolano come balle di fieno pigramente mosse dal vento, e ritrovarsi ogni volta quasi al punto di partenza con i granellini di pulviscolo che si muovono nell’aria come cellule impazzite, che se poi c’è la luce del sole le vedi tutte, una per una e per non guardare in faccia il reale stato delle cose abbassi le serrande e crei quella penombra complice di darti l’illusione di avere la casa perfettamente priva di ogni impurità.
Per natale credo che sarà difficile trovare sotto l’albero una governante che si occupi al posto mio di tutte le mansioni casalinghe giornaliere ma forse l’alternativa esiste e ha un nome: aspirapolvere Roomba serie 900.
No, non è un nuovo personaggio di Guerre Stellari ma un piccolo robot che può essere terapeutico per le donne sull’orlo di una crisi da pulizie.
Questo marchingegno sofisticato grazie a un sistema di navigazione innovativo è in grado di pulire da solo un appartamento fino a 180 mq.
In pratica tu te ne puoi stare comodamente sdraiata sul divano a goderti quel poco di tempo che ti ritrovi a disposizione e per cui stai valutando essere più prezioso di una diamante di quelli “per sempre” e lui, il caro robot, fa il lavoro sporco per te (in tutti i sensi).
Sto seriamente pensando di aggiungerlo alla lista ormai obesa di regali che desidero (sì, ancora credo a babbo Natale, perché voi no?) qualcuna di voi ha già questo miracolo per casa?
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Celiachia: quali sono gli esami per diagnosticarla
Verona e Ancona sono attualmente interessate a un progetto di monitoraggio della celiachia nei bambini in età scolare; il progetto è coordinato dal professor Carlo Catassi dell’Università delle Marche e finanziato da CariVerona. Dagli esami a cui sono stati sottoposti 4.647 bambini è emerso che il numero di pazienti celiaci è in aumento rispetto agli anni ‘90. I dati raccolti sono ancora provvisori, tuttavia al momento la percentuale di incidenza della malattia è passata dallo 0,38% all’1,6%.
I principali problemi che rendono la diagnosi di questa patologia molto difficile sono, da un lato la sua frequente asintomatologia, dall’altro il fatto che, in presenza di sintomi, si può confondere facilmente con altre malattie come il morbo di Crohn o la sindrome del colon irritabile.
I bambini e gli adulti veronesi che non fanno parte del progetto di screening appena citato, qualora pensino di soffrire di celiachia, ma non sono sicuri che i loro problemi a livello addominale e gastrointestinale siano da ricondursi a questa malattia, possono rivolgersi tranquillamente a un centro diagnostico a Verona ed effettuare degli esami di controllo.
Un esame fondamentale consiste nella misurazione della quantità ematica di alcuni anticorpi o autoanticorpi specifici come AGA (antigliadina), tTGA (transglutaminasi anti-tissutale) e EMA (anti-endomisio). Quando questi anticorpi superano i normali livelli di presenza significa che il paziente è quasi certamente celiaco e necessita di ulteriori esami di accertamento.
L’analisi che non dà spazio a errori e incertezze diagnostiche è invece la biopsia duodenale. Trattandosi di un esame invasivo, viene eseguito soltanto quando tutti i test precedenti sono risultati positivi. Per effettuare l’esame viene prelevato un campione di mucosa intestinale per analizzarla in laboratorio; se la mucosa risulta alterata e presenta un appiattimento dei villi significa che il paziente è celiaco.
Meno efficace dal punto di vista della diagnosi è invece l’esame delle feci, che però può essere comunque utilizzato per verificare la presenza di un PH acido o di un’eccessiva quantità di grassi. In fase di screening si può ricorrere anche al Breath Test al sorbitolo. Al paziente vengono somministrati 5 grammi di sorbitolo, dopodiché, a intervalli regolari, viene misurata la concentrazione di idrogeno presente nell’aria da lui espirata. Se questa continua ad aumentare significa che si è in presenza di un malassorbimento da parte dell’intestino ed è dunque necessario effettuare delle indagini più precise.
Articolo scritto in collaborazione con Clinica San Francesco
© isayblog4 for Mondobenessereblog, 2016. |
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Gravidanza gemellare
Non è più cosi raro portare a termine una gravidanza gemellare, e per quanto faticosa sono davvero numerose le mamme che se la augurano. Ad incrementare la quantità di gravidanze gemellari sono stati sostanzialmente pochi fattori eppure particolarmente incisivi.
Il più importante è certamente l’età della futura mamma che negli ultimi tempi tende a ritardare di anno in anno la gravidanza. Sembra infatti che sia altamente probabile per una donna che supera i 35 anni avere un parto gemellare e la percentuale aumenta ancora di più se la donna di anni ne ha più di 50, quasi che la natura corra ai ripari restituendo alla mamma il tempo perso.
Altro fattore che contribuisce ad aumentare il numero di parti gemellari è il ricorso alla tecnologia, quando per intenderci, si ha necessità di portare avanti una riproduzione assistita. A causare parti gemellari sono spesso sostanze che inducono l’ovulazione, e che principalmente hanno lo scopo di curare l’infertilità.
Le statistiche d’altronde parlano chiaro, dal 1973 al 1990 i parti gemellari rispetto a quelli singoli sono aumentati del doppio, per non parlare di quelli di tre o più gemelli!
Esistono comunque alcuni campanelli d’allarme che possono far sospettare la mamma di una gravidanza gemellare prima e dopo il concepimento.
- Prima di tutto è da ripercorrere la storia della propria famiglia: se i parti gemellari sono all’ordine del giorno la possibilità di proseguire con la tradizione è alta.
- Sensazioni materne. L’intuito materno non è da sottovalutare dato che non sono poche le mamme che da subito hanno avuto la sensazione di portare nel grembo più di un bambino.
- Nausee. Per i parti gemellari le nausee mattutine vengono accentuate. Anche questo potrebbe essere un campanello d’allarme.
- Sintomi della gravidanza accentuati. Non solo le nausee, ma molti altri sintomi potrebbero essere portati all’eccesso. Il motivo è dato dal maggior numero di ormoni in circolo che esaltano gioie e fastidi. Da non dimenticare mai che i sintomi della gravidanza sono del tutto soggettivi e dunque quel che è valido per una mamma potrebbe non esserlo per molte altre. Fra i sintomi più comuni del parto gemellare l’inusuale aumento di peso, un notevole ed eccessivo movimento fetale, anemia o valori del ferro particolarmente bassi.
- Aumento del peso. Si dimostrerà davvero notevole già nel primo trimestre, superando notevolmente la media.
- Età gestazionale avanzata. E’ comune nelle donne che aspettano più di un bambino un ingrossamento dell’utero precoce. E’ questo che normalmente spinge il medico a prescrivere l’ecografia.
- Livelli di AFP elevati. L’Alfa fetoproteina è una proteina rilasciata durante la crescita del bambino nel sangue della madre. Se nel grembo la futura mamma porta più di un pargolo è normale che i livelli siano elevati.
- Duplice pulsazione fetale. È possibile riscontrarla già dopo la dodicesima settimana, mentre intorno alla ventottesima è probabile si distinguano durante l’esame addominale due piccole testoline.
Ovviamente qualora tu sia sicura di attendere più di un bambino, potrai prenotare un’ecografia rivelatrice. Stare attenti ai sintomi è comunque importante e soprattutto divertente!
Fonte: http://www.dreambaby.it/gravidanza-gemellare/
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Olio di Calendula, oro per la pelle dei bambini. Scopri come prepararlo fai-da-te!
La calendula, tra gli oli consigliati per la pelle del bebè, spicca sicuramente per le sue innumerevoli proprietà: è lenitiva, previene e tratta gli arrossamenti, ha una blanda azione cicatrizzante ed è anche antimicotica, è perciò indicata anche nelle infezioni dovute a funghi, come per esempio le candidosi.
Cos’è l’olio o oleolito di calendula
Sebbene venga chiamato comunemente olio di Calendula, si tratta da un punto di vista erboristico di una preparazione nota come “oleolito”.
Oleolito di Calendula fai-da-te
L’oleolito di calendula si trova molto facilmente in erboristeria e farmacia ma, se avete la calendula officinalis nel vostro giardino, potete provare a prepararvelo in casa.
Fare gli oleoliti è un procedimento piuttosto semplice, fare dei buoni oleoliti implica però una grande cura, l’utilizzo di materie prime di eccellente qualità e l’accuratezza di seguire il procedimento passo passo.
Come si usa l’olio o oleolito di calendula
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La Calendula Coltivazione, usi terapeutici e culinari | Riconoscere e cucinare le buone erbe Amaranto. Bardana. Borsa del pastore. Calendula dei campi. Cardo mariano. Casselle. Chenopodio. Cicoria selvatica. Finocchio ... |
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Crema Protettiva alla Calendula Protegge e lenisce al cambio pannolino | Fiori essiccati di calendula 100 gr. |
Semi di calendula officinalis Sementi biologiche - Fiore commestibile | Oleolito di calendula Biologico |
Fonte: http://blog.bimbonaturale.org/olio-di-calendula-oro-per-la-pelle-dei-bambini-scopri-come-prepararlo-fai-da-te/