24 gennaio 2017
Caffè verde : proprietà, controindicazioni e effetto dimagrante #pMb8t
La neuro psichiatria nel neonato
La neuropsichiatria si propone di studiare le patologie afferenti alla neurologia ed alla psichiatria che insorgono o si manifestano in età evolutiva, definita come il periodo che va dalla nascita alla maggiore età, pertanto la sua specificità è l’integrazione in sé di due discipline, neurologia e psichiatria, relative all’età evolutiva.
Diversi e contrastanti sono i modelli teorici di riferimento della neuropsichiatria infantile, si pensi al modello neurobiologico e neuro psicofarmacologico, a quello cognitivista e per contro della psicologia sistemica ed analitica. Questi modelli così differenti trovano la loro integrazione possibile nel concetto di psicomotricità, infatti ricordiamo la definizione di Heuyer secondo cui esiste un rapporto stretto tra sviluppo motorio, psichico, intellettivo ed affettivo. In età evolutiva gli aspetti neurologici e psichiatrici sono considerati come un continuum che difficilmente può essere diviso a fronte del rischio di frammentare il bambino stesso, pertanto si è preferito adottare un’ottica globale di fronte alle patologie così tipiche di questo periodo della vita. Si pensi per esempio alla comparsa del sorriso social, che appare secondo Spitz tra 40 giorni e 3 mesi e mezzo nello sviluppo fisiologico del lattante. Tale fenomeno comprende una parte di performance motoria che aziona i muscoli facciali ma contemporaneamente è un atto cognitivo di conoscenza che esprime la scelta dell’oggetto o delle persone a cui viene indirizzato, tuttavia è anche un fenomeno affettivo che anima il volto del bambino ed esprime piacere. Ognuno di questi aspetti, affettivi, cognitivi, motori, può influenzare l’altro e possono essere influenzati dall’interazione del soggetto con l’ambiente. La presenza di limitazioni organiche o psichiche potrebbe interferire in ognuno dei livelli sopra indicato in modo diretto ed indiretto sullo sviluppo globale del bambino.
Cosa spinge un medico ad occuparsi degli aspetti psichici e neurobiologici dell’età infantile? Come per ogni professione medica penso al desiderio di cura, alla curiosità scientifica, all’attenzione per il bambino portato in consultazione e forse anche un poco per il bambino che il medico stesso è stato, e che viene attivato dall’incontro terapeutico.
Winnicot attribuisce al concetto di cura un doppio significato, sia di rimedio (farmacologico per esempio) sia in quanto prendersi cura, rimarcando la necessità di un approccio integrato, in cui oltre alle competenze tecniche qualificanti, un medico debba predisporsi all’incontro con l’altro, sia esso adulto e bambino, in un “rapporto interpersonale” con tutte le sfumature che la natura umana comporta. La visita pertanto è il luogo privilegiato per tale incontro con il bambino e la sua famiglia attraverso il racconto della storia di quel bambino, di quella famiglia e del sintomo che essi presentano; gli strumenti di tale incontro sono innanzi tutto le parole, i gesti, i disegni, i giochi che il bambino può utilizzare in relazione alla propria età o condizione. Negli articoli che appariranno durante i prossimi mesi mi propongo di trattare lo sviluppo psichico e neuropsicologico del neonato, del lattante e della prima infanzia e successivamente passare in rassegna la patologie che possono intervenire in tali epoche di vita e come possono interferire con lo sviluppo fisiologico del bambino.
Fonte: http://www.dreambaby.it/la-neuro-psichiatria-nel-neonato/
Caffè verde : funziona davvero per dimagrire ? #0sqwv
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Influenza in vista? Proteggiti da virus e batteri in modo naturale!
Raffreddore, febbre, tosse, mal di gola sono sintomi comuni in questo periodo dell’anno, le cui temperature favoriscono il prolificare e diffondersi di virus e batteri, che sopravvivono meglio con temperature sotto i 36 °C (la temperatura ideale è tra i 33 e 34 gradi, ovvero la temperatura del nostro naso e orecchie in caso di freddo intenso e scarsa protezione).
E’ possibile aiutare il nostro corpo a difendersi e a reagire senza ricorrere a vaccini, antibiotici e farmaci?
Tosse, raffreddore, febbre, la visione naturopatica
Resistere a virus e batteri in 2 punti: prevenzione e sostegno
Manuale Pratico per Curarsi in Casa Il pronto intervento naturale per i disturbi più comuni | La Salute del Bambino Consigli medico-pedagogici |
Il Bambino con Febbre Guida ad uso dei familiari | La Salute del mio Bambino Riconoscere e curare oltre 150 disturbi |
Fonte: http://blog.bimbonaturale.org/influenza-in-vista-proteggiti-da-virus-e-batteri-in-modo-naturale/
Drenante Per Sgonfiare la Pancia, Funziona? #bDqP0
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Bari…Mare Mare Mare…
Oggi non aggiungiamo tante parole…non serve, parlano le splendide foto. Mare, sabbia finissima, bimbetti sorridenti e tante fasce di tutti i tipi per la tappa di Bari, organizzata da Rinascere al Naturale in collaborazione con l’Associazione LATTE+AMORE= MAMMAMIA.
GRAZIE!
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Fonte: http://www.mammarsupio.it/2015/07/23/bari-mare-mare-mare/
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Lewis Carroll: il creatore di sogni per eccellenza. Alice nel paese delle meraviglie una storia eterna che fonde matematica, filosofia e genialità.
Lewis Carroll (1832-1898) si celebra in tutto il mondo come uno dei più grandi autori surrealisti e visionari nel genere letterario: i suoi libri Le avventure di Alice nel paese delle meraviglie (1865) e Attraverso lo specchio (1871) hanno intrattenuto innumerevoli lettori da quando sono stati pubblicati più di 150 anni fa. Per molti, il nome di ‘Lewis Carroll’ è sinonimo di letteratura per l’infanzia.
Lewis Carroll è stato anche altro, un uomo di nome Charles Lutwidge Dodgson, matematico al Christ Church di Oxford. Ha condotto una sorta di doppia vita: per i lettori di Alice egli era Lewis Carroll formando il suo nome d’arte invertendo su i suoi primi due nomi ( ‘Charles Lutwidge’ diventato poi ‘Lewis Carroll’), mentre per il mondo della matematica e i suoi colleghi presso l’Università di Oxford era (reverendo) Charles Lutwidge Dodgson.
Nell’assolato pomeriggio di venerdì 4 luglio 1862 due reverendi che insegnavano a Oxford portarono tre bambine a fare una gita in barca sul Tamigi. Non era la prima volta, ma fu diversa da tutte. Le sorelline erano particolarmente irrequiete, e pretesero che fosse loro raccontata una storia insensata. Il reverendo Charles Dodgson improvvisò, com’era solito fare, e la favola fu tanto attraente che una delle bambine gli chiese di metterla per iscritto. Nacque così Alice nel paese delle meraviglie, uno dei libri più singolari che sia mai stato scritto.
Oltre alla storia rocambolesca, piena di spunti irrazionali, il libro rimane eterno perché Carroll inventa tecniche nuove tra cui la cosiddetta parola-cerniera, che si ottiene mescolando la prima metà di una parola con la seconda metà di un’altra. Ad esempio, prendendo “lumaca” e “squalo” si ottiene una nuova specie animale: il “lumalo”, di cui Carroll andò a caccia nell’intraducibile poesia poco affermata. Altre volte Carroll conia dei veri e propri koan, secondo la terminologia zen: il più noto è certamente il ghigno del Gatto del Cheshire, che rimane ancora aleggiante nell’aria, quando tutto il suo corpo è ormai svanito.
Spesso, poi, Carroll lancia vere e proprie provocazioni.
Ad esempio, quando fa enunciare alla Regina Bianca la regola: «Marmellata domani e ieri, ma mai oggi. Marmellata a giorni alterni, e oggi non è un giorno alterno». Se proprio nei gomitoli di senso e nonsenso risiede l’essenza della comunicazione, tentare di dipanarli può essere un utile addestramento alla vita. Durante una lettura logica delle opere di Carroll cercheremo inutilmente di dipanare consigli diabolici quali: «Non credetevi mai di essere altro che ciò che potrebbe sembrare ad altri che ciò che eravate o avreste potuto essere non fosse altro che ciò che siete stati che sarebbe sembrato loro essere altro». Presteremo attenzione a maestri del nonsense (che è negazione, ma non mancanza di senso): dal Bruco al Gatto del Cheshire, dal Cappellaio Matto alla Regina di Cuori. La caduta iniziale di Alice che rallenta mentre cade nel vuoto e poi accelera quando si capovolge è pura fisica. Persino Galileo e Newton si sono interrogati su quali forze comandano mentre si scende al centro della Terra.
Carroll era un uomo timido che soffriva di balbuzie ed era sordo da un orecchio (il risultato di una febbre che soffriva dall’infanzia).
Carroll si è identificato con il Dodo in Le avventure di Alice nel paese delle meraviglie, portando alcuni a suggerire (anche se rimane solo un suggerimento) che questo era a causa della propria difficoltà di Carroll nel pronunciare il suo cognome (‘Do-Do’, da Dodgson).
Carroll tornò alla letteratura per ragazzi in La caccia al lumalo (1876), un lungo racconto in poesia non-sense, e Sylvie e Bruno (1889-1893), un romanzo di 800 pagine, che fu un fallimento.
Sicuramente lo è stato in termini di vendite: solo 13.000 copie, che, data la reputazione letteraria di Carroll e il successo dei 1890, fu un fallimento relativo.
C’è un famoso aneddoto su Carroll e la regina Vittoria. Victoria ha goduto in contemporanea del libro Le avventure di Alice nel paese delle meraviglie, tanto che lei richiese una prima edizione del prossimo libro di Carroll. Carroll debitamente le inviò una copia del libro pubblicato – un lavoro matematico con il titolo emozionante: un Sunto dei determinanti. Questa storia mostra la stranezza della doppia vita di Carroll. Carroll, nonostante la radicalità della sua narrativa non-sense, era un matematico conservatore che ha respinto molte delle nuove idee che emergevano in matematica durante il XIX secolo.
Ciò che è anche meno celebre è il talento di Carroll come inventore: egli non solo ha inventato le parole cerniera e illusioni letterali ma anche una prima versione del gioco di parole Scrabble (Scarabeo). Piccoli giochi che univano sillabe a trasformazioni di addizione e sottrazione, per poi portare a nuove parole di significato contrario.
Carroll rimane di sicuro un pilastro della letteratura per infanzia, ispiratore per molti. Alla fine dei suoi libri ci porremo domande fondamentali della filosofia, chiedendoci quale sia la differenza tra sogno e realtà, o l’essenza del nulla. Giocheremo a carte cercando di salvare la testa, o a scacchi scortando Alice alla regina. Ma, soprattutto, riusciremo a entrare in un mondo sognante e irreale dove quello che non c’è, c’è e quello che esiste, non esiste.
Alice nel paese delle meraviglie-Attraverso lo specchio. Ediz. integrale
Alice nel paese delle meraviglie
Alice nel paese delle meraviglie
Alice nel paese delle meraviglie-Attraverso lo specchio
Alice nel paese delle meraviglie-Attraverso lo specchio e quello che Alice vi trovò
Fonte: http://www.libricino.it/2017/01/23/lewis-carroll-il-creatore-di-sogni-per-eccellenza-alice-nel-paese-delle-meraviglie-una-storia-eterna-che-fonde-matematica-filosofia-e-genialita/
AVETE SENTITO PARLARE DELLA Crema alla bava di lumaca ? #XsWau
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Frase del giorno 24.01.2017
I progetti sono solo delle buone intenzioni se non degenerano subito in duro lavoro.
(Peter F. Drucker)
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Fonte: http://www.mammaebambini.it/frasi-belle/frase-del-giorno-24-01-2017/
LA PIÙ POTENTE FORMULA ANTI-INVECCHIAMENTO È STATA TROVATA #EHfGl
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Dimmi cosa scarabocchi e ti dirò chi sei!
Lo facciamo più o meno tutti, mentre siamo in una riunione o semplicemente al telefono. La mano inizia a tracciare disegni o scarabocchi. Apparentemente insignificanti, in realtà parlano di noi, del nostro inconscio.
Ecco quelli più ricorrenti:
Chi disegna FIORI è una persona che ama sognare a occhi aperti. Se però i fiori hanno lo stelo, al momento giusto sa stare con i piedi per terra.
Sono frequenti anche le FRECCE.
Indicano grinta e determinazione nell’affrontare la vita e la voglia di centrare il bersaglio. Possono anche essere indicative di una forte pulsione sessuale.
Disegna invece i CUORI una persona romantica, che tende a dare spazio più ai sentimenti che alla razionalità.
Chi traccia un LABIRINTO cerca la strada giusta per emergere, soprattutto nel lavoro. Può anche segnalare che è confuso e vorrebbe l’aiuto di qualcuno.
IL RETICOLATO è il simbolo della prigione.
Chi lo disegna si sente in gabbia, soffocato dal partner o imprigionato in un lavoro che non ama.
Vi auguro un felice e sereno Anno Nuovo.
Candida Livatino
Se volete conoscere cosa dice la grafologia sulle affinità di coppia, o scoprire se il vostro partner è fedele, sincero, vanitoso o geloso, se è più portato per i rapporti duraturi o per le avventure, e tanto altro ancora, vi ricordo che Candida Livatino ha scritto il terzo libro proprio su questo tema: “Scrivere con il cuore” editore: Sperling & Kupfer.
Candida Livatino ha anche un sito Internet in cui racconta tutte le sue esperienze lavorative e tanto altro ancora.
L’indirizzo :
www.livatinocandida.it
Fonte: http://vivalamamma.tgcom24.it/2017/01/dimmi-cosa-scarabocchi-e-ti-diro-chi-sei/
LeRéel: siero innovativo rimozione ETÀ DALLA FACCIA! #8bZXm
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Fantasmi volanti e teschi ghignanti
Halloween bussa alla vostra porta ma se andate ad aprire non trovate nessuno? Attenti! È perché la vostra casa è stata invasa dai fantasmi! Non paurosi, però.
No, buffi, rotondi, ciccioni, se ne vanno in giro per casa vostra con le loro tuniche svolazzanti sopra le vostre teste.
Fabbricarne un piccolo stuolo non è difficile, anzi. Un gioco da ragazzi.
Vi servono solo:
– Palloni gonfiabili bianchi
– Carta adesiva nera
– Pennarello nero indelebile
– Tela sottile tipo garza bianca
– Filo di nylon trasparente
Prima di tutto mettete all’opera papà. Fategli sfoderare la sua forza gonfiando quanti più palloni può.
Poi, mentre papà si riprende, fate tagliare a mamma la stoffa in quadrati o rettangoli di almeno 90 cm di lato. Quindi disegnate sulla carta adesiva degli ovali neri di diverse dimensioni. Su metà dei palloni disegnate con il pennarello delle facce paurose da scheletro tipo queste. Sull’altra metà dei palloni legate con un nodo ben stretto del filo di nylon lungo 1,50 mt. Se il nodo tende a sciogliersi, fissatelo con una goccia di smalto trasparente.
Posizionate quindi il pezzo di tela sopra il pallone, infilate il filo trasparente in un ago e fatelo passare attraverso il tessuto, lasciando ricadere la stoffa. Il vostro fantasma è quasi pronto.
All’altra estremità del filo attaccate del washi tape colorato per poterlo ritrovare facilmente.
Ritagliate dalla carta adesiva gli occhi neri e incollateli ai fantasmi. Se tendono a scollarsi (col caldo in casa può succedere) incollateli con della colla.
Ora non resta che appendere i fantasmi. Usate dei piccoli chiodini da fissare al soffitto o dietro gli stipiti delle porte e finestre.
Sarà un Halloween mostruosamente divertente.
Cos indossa un vestito a maxi righe bianche e nere che potete vedere QUI, perfetto per il tema Halloween!
Sabina e Cos (ZigZagMom)
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Fonte: http://magazine.ilgufo.com/floating-phantoms-and-grinning-skulls/
La crema alla bava di lumaca funziona davvero? #w2isH
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Bagnetto
Fare il bagnetto può essere un momento di grande intimità e gioco tra mamma, papà e bambino. E’ importante osservare alcune regole per renderlo un momento ancora più piacevole e sicuro.
Quando fare il primo bagnetto?
Nelle prime due settimane di vita e comunque fino a quando non è caduto il cordone ombelicale è consigliabile evitare il bagnetto al neonato.
In questo periodo sarà comunque possibile lavarlo accuratamente, evitando di bagnare il moncone del cordone da cui avrà origine l’ombelico. L’acqua infatti ostacola la cicatrizzazione dei tessuti, ritardando la caduta del moncone e favorendo la comparsa di infezioni. È possibile lavare il neonato sotto l’acqua corrente nelle varie parti del corpo come sederino, piedini e gambe) con acqua tiepida, mentre per il pancino e la parte superiore del corpo può essere utile usare un detergente oleoso specifico per neonati da applicare con un batuffolo di cotone. Inoltre è importante disinfettare il moncone ombelicale con compresse di garza imbevute di alcool puro, in modo che si secchi e cada più velocemente.
Come fare il bagnetto al neonato
Il momento del bagnetto ricopre grande importanza non solo per l’igiene del neonato, ma anche per il rapporto bambino/genitori. E’ un’occasione di contatto in cui mamma e papà possono dialogare e giocare con il proprio bebè, interagendo con lui e imparando a scoprire cosa ama e cosa no.
Il bagno regala grande relax al bambino, anche se in pochi sopporteranno che gli si lavi la testa, per questo è bene assicurarsi di farlo con la massima delicatezza. Specie nella fase neonatale, quando sulla testa ci saranno le fontanelle, la pulizia del capo richiede premura particolare.
Quando s’immerge il bebè nell’acqua occorre sempre sostenere con una mano il collo e la testa del piccolo, perché non è ancora in grado di farlo da solo. Con l’altra mano si può lavare il suo corpicino e massaggiare delicatamente il cuoio capelluto, facendo attenzione a non colare l’acqua negli occhi. Per ultimo è bene girare il piccolo, facendogli appoggiare il pancino sul proprio avambraccio mentre con l’altra mano gli si lava la schiena.
Cosa occorre per un bagnetto sicuro?
Innanzi tutto sarà necessario munirsi di una vaschetta: quanto a forme e colori ci si può davvero sbizzarrire! Alcuni modelli includono piani antiscivolo e sedili confortevoli, altri hanno addirittura la bilancia incorporata. La temperatura del locale all’interno del quale faremo il bagnetto dovrà essere intorno ai 20°, mentre quella dell’acqua intorno ai 37°. Se la vaschetta non dispone già di un termometro per l’acqua incorporato, per misurarla e accertarvi che sia giusta potete munirvi di un termometro galleggiante: alcuni hanno una doppia funzione e servono anche ad intrattenere il piccolo mentre è in acqua.
Nell’acqua va disciolto un detergente oleoso o cremoso anallergico e specifico per bimbi piccoli. Da evitare l’uso di spugne naturali o sintetiche, perché sono un ricettacolo di batteri: molto meglio lavare il bambino aiutandosi con una pezza di mussola o una lavetta di cotone, che poi laverete comodamente in lavatrice.
Tutto l’occorrente come ad esempio accappatoio, pannolino di ricambio, vestitini e crema, dovrà essere a portata di mano in modo che il bambino non sia esposto a correnti o che peggio ancora dobbiate girovagare per la casa cercando di recuperare pezzi!
Se quando immergete vostro figlio nell’acqua, comincia a piangere non spaventatevi. Ricordate sempre che quello che provate voi è ciò che lui recepisce, quindi bando a tensioni e irrigidimenti. Se proprio non ama stare a mollo potrete porre fine alla sua sofferenza dopo qualche minuto. Se al contrario sembra apprezzare, potete lasciarlo divertirsi fino a 8/10 minuti, l’importante è che monitoriate la temperatura in modo che non si raffreddi.
Quando il bambino crescerà, il bagno diventerà un momento di gioco a cui non vorrà più rinunciare. Paperelle di gomma, giochini colorati e tanta fantasia vi consentiranno di sbizzarrirvi e di trovare giochi che coinvolgono vostro figlio. Anche per le persone che non frequentano abitualmente il piccolo, come nuove tate o nonni che vivono distanti, quella del bagnetto può essere una fase di socializzazione.
Il bambino è maggiormente predisposto a giocare in un momento in cui è rilassato e liberato dalle tensioni che lo affliggono quando è affamato o ha sonno.
A proposito di sonno, specialmente se si fa il bagno al bimbo prima di cena, è possibile che la voglia di cibo porti nostro figlio a piangere e dimenarsi, dunque prima di decretare che non ama l’acqua proviamo a cambiare orario del bagnetto.
Se l’idea di fare il bagno a vostro figlio vi spaventa lasciatevi aiutare ma soprattutto state tranquille, il più delle volte sarà l’istinto a guidarvi!
L'articolo Bagnetto sembra essere il primo su Kiddom Blog.
Fonte: http://blog.kiddom.com/932-2/
Bava di lumaca: 7 cose da sapere prima di storcere il naso #S54gP
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Lo confesso: ho marciato contro Trump
Ebbene si, ho marciato contro Trump!
Venerdì 20 Gennaio Mr Trump è diventato il 45º presidente degli Stati Uniti. A Washington DC la cerimonia per il giuramento è stata partecipata ma, stando alle prove fotografiche, non è stata una delle più sentite. Giudicate voi.
Negli ultimi mesi ho letto commenti ed articoli italiani di una superficialità e un qualunquismo agghiacciante, che mi hanno fatto dubitare della salute (già precaria) del giornalismo nostrano e del raziocinio italico.
Per evitare di lanciarsi in invettive, e con toni arroganti, giudicare ciò che non si sa,è buona cosa informarsi da fonti autorevoli ed equilibrate.
QUesto schema vi da un’idea piuttosto buona di quali siano le testate giornalistiche piu` autorevoli su cui informarsi. Le trovate facilmente online.
Sabato 21 Gennaio, nelle maggiori città e cittadine Americane, come in più di 60 Paesi al mondo, milioni di donne (e uomini) si sono riuniti per marciare contro Trump.
Ho letto molti commenti del tipo “ma perché non la smettete di frignare come poppanti! Accettate la sconfitta e comportatevi da adulti”.
Questa frase denota superficialità, arroganza, strafottenza ed ignoranza.
Io ho marciato per molti motivi: ho marciato perché sono una donna, un’immigrata e perché credo nella dignità umana. Ho marciato perché ritengo che gli omosessuali e i transgender siano persone normalissime che meritano come tutti di godere dei diritti sanciti dalla costituzione e di essere trattati con la dignità di esseri umani.
Ho marciato perché mi rifiuto che uomini di potere si riferiscano alle donne con frasi e nomi volgari, che si vantino di tentati (e forse mezzi riusciti) atti di stupro, che vogliano imporre leggi per regolare un corpo che non è loro.
Ho marciato perché ritengo che, nonostante ogni vita sia preziosa, le vite delle comunità di colore in America siano ancora soggette a discriminazione e la pressione sociale e giudiziaria che devono sopportare è contro ogni valore che la costituzione americana sostiene.
Ho marciato perché ritengo che i disabili non siano cittadini di serie B da sfottere pubblicamente. Ho marciato perché ritengo che la pubblica istruzione necessiti di supporto statale e federale affinché tutti, abbaino accesso ad un’educazione dignitosa e completa. Perché solo da un popolo educato si può sperare di ottenere una nazione sana e prosperosa.
Ho marciato perché ogni individuo ha diritto di avere un’assistenza medica di base e di emergenza, ed ogni cittadiono ha diritto a vivere con la certezza di potere avere accesso alle cure di base complete senza dover decidere tra la propria salute e le finanze che sostengono la famiglia.
Ho marciato perché per quanto supporti la libertà religiosa nei limiti del buon senso, trovo un affronto alla ragione e alla dignità umana il tentativo di far soccombere la scienza sotto il peso ignobile del bigottismo e dell’integralismo religioso cristiano così preponderante in questa nazione.
Ho marciato perché il razzismo è vivo e vegeto e si presenta sotto forme diverse, infido, insidioso e viscido e più che mai pericoloso perché gente per bene ritiene che sia “roba” d’altri tempi.
Ho marciato perché sono una femminista: non una di quelle che non si depila e brucia reggiseni, odiando a morte gli uomini! Sono una femminista che crede che i diritti delle donne debbano essere diritti umani, pari a quelli degli uomini e che una società fiorente ed evoluta è costituita da differenti individui, con lo stesso valore umano.
Ho marciato perché sono contro le armi e la mancanza di regolamentazione delle stesse. Ho marciato perché sono stufa di dover assistere alle esercitazioni anti massacro che sono una regola nella scuola dei miei figli. Ho marciato perché non è normale per una nazione occidentale come questa, vivere sapendo che ogni giorno un bambino uccide o viene ucciso perché un adulto irresponsabile non si prende adeguatamente cura delle proprie armi. Ho marciato perché è disumano sentirsi dire “la nuova strage è avvenuta… quando sarà la prossima?”.
Ho marciato perché sono contro la retorica del terrore e della paura, dell’odio e della discriminazione.
Ho marciato perché sono paladina dei fatti e non delle opinioni. Perché credo nelle prove e nel pensiero critico e nell’analisi razionale dei problemi, non nelle mirabolanti e arzigogolate stronzate di menti distorte.
Ho marciato perché non credo che l’immigrazione e i rifugiati di guerra siano la causa dei problemi di un paese. Ho marciato perché ritengo che proteggere i deboli, siano essi le classi disagiate, i veterani, i disabili e le minoranze etniche, sia un dovere umano che prescinde religioni e costituzioni.
Ho marciato perché sono contro un presidente megalomane e sociopatico, che sfoggia ignoranza, incapacità, misoginismo, razzismo e volgarità come se fossero attributi di cui vantarsi.
Ho marciato perché nonostante queste elezioni siano state portate avanti secondo criteri democratici, rispettando il volere dei grandi elettori, il sistema è vecchio e il continuo gerrymantediring perpetrato negli anni ha intaccato il valore del sistema stesso. Cos’è il gerrymandering? È un sistema con cui i partiti repubblicano e democratico nei decenni hanno usato per plasmare gli elettorati a proprio vantaggio. La storia insegna però che a godere maggiormente della manipolazione del gerrymandering è stato il partito repubblicano che ha modificato il territorio elettorale in modo tale da avere un vantaggio sleale nei confronti del partito democratico.
Ho marciato perché credo nella democrazia, nella libertà di parola e di espressione e nella libertà di dare e avere un contraddittorio ogni volta che si scambiano opinioni per fatti.
Ho marciato perché mi sento parte di una comunità che attivamente vigila e fa pesare la propria importanza civile e politica.
Ho marciato per i miei figli e per il loro futuro. Ho marciato per questa nazione in cui vivo ma anche per il resto del mondo e non c’è gioia più grande nel constatare che il resto del mondo ha marciato con me oggi.
Mr Trump è a capo di una delle nazioni più potenti del mondo e la sfiducia nei suoi confronti, fondata sulla conoscenza diretta del personaggio, fa temere per le sorti di questo e molti altri paesi.
Ho marciato perché credo che nutrire con bugie e false paure una nazione sia criminale.
Ho marciato perché, per quanto non sia ancora cittadina di questa nazione, sono cittadina del mondo e credo profondamente che ogni nostra azione plasmi la realtà che ci circonda: le mie scelte porteranno a conseguenze che solo parzialmente ricadranno sulle mie spalle. Molte ramificazioni, anche imprevedibili, saranno eredità dei miei figli e delle generazioni future.
Ho marciato perché non credo in alcun dio o religione frutto di splendide e al contempo orride fantasie umane.
Ho marciato perché credo che la dignità umana sia un dono prezioso, un tesoro da preservare, un frutto da curare che nutrirà la nostra civiltà.
Ho marciato perché credo nella comprensione umana, nella compassione e nella gentilezza.
Ho marciato perché credo nell’intelligenza e nel rispetto reciproco.
Tutto quello per cui ho marciato è messo in pericolo da Mr Trump e dalla sua amministrazione.
Protestare contro Mr Trump è un diritto e un dovere e marciare accanto ad altre donne e uomini condividendo la costruzione di una nazione, è un privilegio.
Ho marciatoperché credo che da piccoli atti si possa cambiare il mondo e quello che ho visto oggi mi da la certezza che non si tratti di parole vuote, banale retorica e utopistico ottimismo.
Ho marciato perché ci credo veramente.
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Fonte: http://www.oasidellemamme.it/2017/01/ho-marciato-contro-trump/