12 gennaio 2017
COMBATTI LA CALVIZIE DA SUBITO : STAVOLTA PUOI CREDERCI #iWDbK
Frase del giorno 12.01.2017
Buongiorno! Ecco la frase del giorno 12.01.2017
L’orgoglio ha quasi sempre una compagna ancora peggiore: l’invidia.
(Alexandre Dumas)
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Fonte: http://www.mammaebambini.it/frasi-belle/frase-del-giorno-12-01-2017/
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La lettera a Babbo Natale
Ieri sera stavo chiacchierando con i miei due birba. Il tema era il Natale.
“Ragazzi avete scritto la lettera a Babbo Natale?”
Luca: “Io ancora no!”
Io: “Occhio Luca, se non fai in fretta, non riceverai nulla. Babbo Natale ha bisogno di tempo per costruire i giochi per tutti i bambini del Mondo”
Luca: “Ma Babbo Natale è magico, lui sa cosa voglio”
Io: ” E cosa vorresti?”
Luca: “Uno skateboard senza rotelle, ma con il motore a razzo. Uno skateboard che fa volareeeee…”
Io in preda al panico: “Scusa amore…dove hai visto questo skate?”
Lui: “Non l’ho visto, ma l’ho pensato io. Se Babbo Natale è veramente magico, saprà farlo!”
Io: “Ma è impossibile. Cadresti nel vuoto…
Che ne pensi di dare almeno un’alternativa al povero vecchietto dalla lunga barba bianca?”
Luca: “Vabbè allora mi piacerebbe ricevere la maschera da sci”
Io, tirando un sospiro di sollievo,: “Ok, è fattibile”
A quel punto è intervenuto Marco: “Luca, fatti furbo come me, io a Babbo Natale ho chiesto tre Lego costosi: due Ninjago e uno Nexo Knights, così la mamma e papà non devono spendere soldi per comprarli!”
Io: “Caspita Marco, sei stato veramente arguto! Ma tre sono troppi. Babbo Natale come ben sai può portare solo un gioco per ogni bambino. Altrimenti come fa ad accontentare tutti i bambini del Mondo?”
Marco: “Secondo me sei solo tu fissi certe regole. I miei compagni di scuola ricevono un sacco di regali da Babbo Natale, non solo uno. Perché?”
Io: “Non credo proprio. Uno è il regalo di Babbo Natale, gli altri doni sono fatti dalla mamma, da papà, dai nonni, dagli zii….”
Lui: “Hai capito proprio male. Quelli sono a parte!…”
Io: “In ogni caso, non avendo scritto la lettera… riceverete, se lo meriterete e se vi va bene, solo il regalo a sorpresa”.
Marco: “Mamma, ho una idea: scrivi anche tu la lettera a Babbo Natale chiedendogli tutti i regali che vuoi fare a tutti i parenti, così risparmi un sacco di soldi…”
Io: “Grazie tesoro, ma Babbo Natale pensa solo ai bambini… non anche ai bambinoni. Ed ora … tutti a dormire”.
Mi sono addormentata pensando alle parole di Marco: “Ho chiesto i giochi più costosi a Babbo Natale così non faccio spendere soldi a mamma e papà!!”….
Che fortunelli noi 😉
Fonte: http://vivalamamma.tgcom24.it/2016/12/la-lettera-a-babbo-natale/
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I miei bimbi incontrano il Natale by Viky and the Kid
Carissime,
come potete immaginare, sono entrata in modalità “mamma impazzita per le decorazioni”. In una frenesia di oro, brillantini, luccichii e lavoretti a maglia, io e i miei ragazzi ci siamo sbizzarriti nel decorare qualsiasi cosa ci capitasse a tiro (qualcuno ci ha provato…chiedete pure a Tiffany, la nostra cagnolina) per svegliarci ogni mattina avvolti dalla magia del Natale.
Matteo per il momento è poco collaborativo (non ha ancora imparato a camminare), Luca invece è un complice davvero perfetto che ama correre e arrampicarsi in giro per la casa con i suoi adorabili vestitini natalizi. Ad esser sincera, non c’è nulla che tocchi il mio cuore di più di osservarlo mentre attacca le decorazioni con quel suo faccino serio e quel suo sguardo super concentrato, indossando un maglioncino di cashmere con il disegno di un orsetto firmato Il Gufo. Matteo nel frattempo borbotta allegramente vicino a lui con un maglioncino in abbinata. I pantaloni sono fondamentali, specialmente in inverno, ma spesso lascio che Luca corra per casa con delle calze belle calde e un maglioncino morbidoso, come quelli con l’orsetto de Il Gufo.
Quando devono indossare i pantaloni, per Matteo prediligo dei pantaloni grigi a scacchi mentre per Luca dei pantaloni mimetici con stivaletti grigio chiaro, anche questi de Il Gufo, che lui adora. Sfortunatamente, Luca si sta avvicinando all’età in cui gli interessa più apparire alla moda che bello e decidere da solo il proprio look. I giorni in cui potrò ancora decidere come vestirlo stanno per finire, ma sono anche proprio curiosa di scoprire i suoi gusti e il suo stile. Essendo un ragazzino deciso, sono certa che sarà esaltante.
Se Luca si sporca, no aspettate, chi voglio prendere in giro? QUANDO Luca si sporca, gli metto un blazer mimetico in pendant con i suoi pantaloni. Matteo non ha ancora bisogno di troppi cambi, a differenza di Luca, quindi ci sono meno cose da lavare per lui.
Fatemi sapere che ne pensate del nostro look natalizio. Sarò lieta di aiutarvi, contattateci! Nel frattempo, date un’occhiata al sito de Il Gufo, ve ne innamorerete!
Buone vacanze!
La vostra Vik
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Fonte: http://magazine.ilgufo.com/miei-bimbi-incontrano-natale/
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Insegnare le buone maniere ai bambini: le regole fondamentali per vivere e crescere bene.
Da quando è possibile educare un bambino? Quali sono e come riuscire a far rispettare le regole di buona educazione ai più piccoli?
Non è mai troppo presto per iniziare a educare un bambino. La maggior parte dei genitori è convinta che un bambino non sia in grado di capire le regole fino a quando non parla, ma in realtà già a 6 mesi un bambino capisce il significato di un “no”. Più avanti è bene iniziare a lodarlo quando fa qualcosa di giusto, per rinforzare i comportamenti positivi, e a fargli notare eventuali atteggiamenti o comportamenti sbagliati. Le prime regole da insegnare sono quelle fondamentali, che permetteranno al bambino di diventare una persona adulta responsabile e rispettosa. Vediamo insieme quali sono.
Salutare
È importante insegnare ai bimbi a salutare sempre le persone che incontriamo quando si presentano e quando se ne vanno, perché per tutti è importante sentirsi benvenuti. Sempre più spesso purtroppo le persone entrano ed escono dai locali e dai negozi senza salutare e gli allievi nelle scuole non salutano i loro insegnanti entrando in aula. Questo è il primo segno di rispetto e va insegnato sin da piccolissimi perché diventi un’abitudine per tutta la vita.
Ringraziare
Oltre a salutare, è fondamentale insegnare ai bambini ad esprimere la gratitudine, dicendo “grazie” e “prego” in segno di rispetto e apprezzamento. Il modo migliore per farlo è dando il buon esempio sfruttando anche i piccoli gesti quotidiani in famiglia, ad esempio a tavola quando mamma e papà si versano reciprocamente l’acqua o si passano le pietanze.
Essere puliti e riordinare
Sia a casa propria, sia a casa di amici, nonni, zii o alla scuola materna, i bambini devono imparare a rispettare oggetti e ambienti, a maggior ragione se sono degli altri o pubblici. Dopo il gioco è necessario riordinare e se si sporca si deve ripulire prima di iniziare qualsiasi altra attività. Come qualsiasi altra norma di buona educazione, l’esempio dato dai genitori è fondamentale e può essere d’aiuto trasformare questi gesti in momenti di gioco con mamma e papà, utilizzando ceste, scatole e sacchi portagiochi per riordinare con più facilità.
Aspettare il proprio turno
Ai bambini va insegnato a non interrompere gli altri quando stanno parlando, perché ciascuno ha diritto a essere ascoltato con attenzione e ciò non è possibile se le voci si sommano. Il modo migliore per rafforzare quest’abitudine è ascoltando con attenzione fino alla fine anche i più piccoli quando diamo loro la parola, in modo che capiscano l’importanza di essere ascoltati. Mentre il bambino aspetta il suo turno, possiamo tenergli la mano o lanciargli qualche occhiata per fargli capire che siamo consapevoli del suo desiderio di intervenire.
A queste regole fondamentali, più avanti nella crescita se ne aggiungeranno altre più complesse, come imparare ad avere spirito sportivo, a rispettare gli animali, ad essere gentili con tutti, ad accogliere le differenze di cultura, razza o religione, ecc., ma se il bambino avrà introiettato le prime quattro sarete già a buon punto con la sua educazione.
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Fonte: http://blog.kiddom.com/insegnare-le-buone-maniere-ai-bambini-le-regole-fondamentali-vivere-crescere-bene/
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Manuale di sopravvivenza per i neogenitori – prima puntata
Regola n. 1
Non temete l’arrivo del bebè Una volta a casa dopo i tre giorni d’ospedale non spaventatevi se il bebè battezza la sua nuova dimora urlando come Adriano Pappalardo. E non nascondetevi tremanti dietro il divano guardando quell’essere alieno di tre chili appena cercando di passarvi la responsabilità di calmarlo nemmeno aveste per le mani una patata rovente;
Regola n. 2
Maneggiate con delicatezza il vostro bebè Ecco, non esagerate però. Cioè non abbiate una visione distorta del bebè considerandolo come la Sacra Sindone che deve essere trasferita da una teca di vetro a un’altra e voi i responsabili dello spostamento.
Regola n. 3
Cercate di allattare serenamente Consapevole degli sbalzi ormonali la neomamma cerchi di approcciarsi al neo papà con toni delicati anche se avrebbe una gran voglia di dargli del “brutto stronzo” ogni nanosecondo. Perciò se necessita di un qualsiasi favore da parte del suo compagno lo faccia con diplomazia. Non è bello vedere una donna che offre il seno al suo bambino ruggire con occhio fuori dall’orbita e pupilla infuocata:” corri a prendermi un bavaglino, testadi…””
Regola n. 4
Controllate la digestione del bebè. Che non vuol, dire esaminare l’attività gastrica di vostro figlio come se dovesse passare un collaudo. Perciò sarebbe opportuno evitare scambi di dialoghi tipo:
neopapà : “oggi quanta popò ha fatto?”
neomamma: “40 grammi circa”
neopapà : “consistenza?
neomamma: “medio solida”
neopapà : “con un pieno di quanto latte”?
……
Regola n. 5
Non pesate il bebè continuamente se non c’è necessità
Lavorate, forse, in una macelleria pronte a servire tutto il giorno costarelle e quarti di bue?
Regola n. 6
Provate ad allattare il bebè a orari fissi
Anche qui siate elastiche e non spaccate il minuto se volete evitare di trovare un pirana nella culla pronto ad azzannarvi il capezzolo.
Regola n. 7
Fate di tutto per mantenere la calma
Si sa, i neonati piangono. E piangono. E ancora piangono. E il sistema nervoso dei neogenitori cola a picco come il Titanic. Provate a mettervi alle orecchie un Ipod con la musica che preferite. Non siate kamikaze e tenete le distanze dall’Heavy Metal, sennò roba che vi lanciate dal terrazzo a volo d’angelo convinti di essere presi da una folla in delirio per voi.
Regola n. 8
Non siate ansiosi
Non andate a trovare sempre il pelo nell’uovo nello stato di salute del vostro bebè. Perciò se manifesta un colpetto di tosse resistete alla tentazione di chiamare una eliambulanza.
Regola n. 9
Non fatevi ingannare
Ehi, psss”loro, i bambini, sanno come illuderci. Già , già . Ci fanno dormire poco per un periodo non ben definito, poi di colpo ci regalano una notte di sonno profondo in cui ci si sveglia il giorno dopo così felici, freschi e rilassati che vorremmo festeggiare la nostra vittoria in mondovisione. NON urlate la vostra gioia! Perché loro, sempre i bambini, sanno essere molto sadici. Perciò è un attimo che ci facciano ricadere a piombo nelle notti infernali.
Regola n. 10
Vestitelo in modo intelligente
Conciarlo come fosse l’omino Michelin perché la temperatura ha subìto un calo di un grado vi sembra una scelta sensata?!
-continua –
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Sintomi Innocui Solo Apparentemente ma Pericolosi
Ci sono vari sintomi innocui, apparentemente, che invece dovrebbero essere riportati al medico con tempestività per evitare problemi successivi anche gravi e di vario tipo.
Normalmente è sempre bene farlo, quando il nostro corpo risponde con un sintomo, ciò indica sempre un tentativo di comunicarci che sta avvenendo qualcosa a cui dobbiamo prestare attenzione.
Sintomi innocui solo apparentemente
Sarebbe opportuno tenere in mente questi sintomi che spesso possiamo notare nel nostro corpo non per fare falso allarmismo ma proprio per abituarci a notare dei cambiamenti che comunque dovrebbero essere segnalati al medico che poi sarà l’unico a poterli valutare con criterio e competenza ma ha bisogno assolutamente della nostra collaborazione per poterli sapere.
Ecco alcuni sintomi innocui, normalmente visti come tali, che invece devono destare la nostra attenzione se non preoccupazione:
1 – Se notate un rigonfiamento o una protuberanza su uno degli arti dovete segnalarlo al medico perché potrebbe trattarsi di una trombosi o un accumulo di sangue che potrebbero bloccare la circolazione, ridurre l’afflusso di ossigeno necessario per gli organi e, in casi gravi, causare infarti o ictus.
Soprattutto è bene stare attenti soprattutto se tali rigonfiamenti sono accompagnati da dolore.
2 – Dolori alle gambe.
Naturalmente deve trattarsi di un dolore immotivato, non dopo un allenamento o sforzi particolari, non spiegabile in modo immediato.
Può manifestarsi come un crampo e a volte essere accompagnato da un cambio di colore della zona interessata o un rigonfiamento, come un ponfo. Il dolore tende a peggiorare camminando o flettendo le gambe in avanti.
Anche in questo caso potrebbe essere un sintomo di trombosi.
Sintomi innocui o no?
3 – Linee rosse sulla pelle.
Un livido o il graffio che si formano dopo un taglio, nascondono un accumulo di sangue, sono macchie normali e fisiologiche che non denotano nulla di grave.
Ma se, al contrario, notate delle strisce rosse sulla pelle che seguono l’andatura delle vene, senza aver avuto contusioni o sfregamenti particolari, non si tratta di una condizione normale.
Nel caso in cui soprattutto le strisce siano calde, dovreste consultare un medico nell’immediato. Anche in questo caso il pericolo trombosi è in atto.
4 – Dolore al petto
E’ un sintomo ben conosciuto che richiama un problema cardiaco o polmonare.
Spesso si scambiano questi sintomi pre infarto per una cattiva digestione o problemi di stomaco.
Un attacco di cuore o un’embolia polmonare possono manifestarsi con dolori al petto ma, quest’ultima è generalmente evidenziata da un dolore pungente, come una coltellata e peggiora quando si respira profondamente.
Un attacco di cuore invece di solito è accompagnato da un dolore più diffuso che si irradia dal petto alla parte superiore del corpo come le spalle, le mascelle o il collo, il dolore arriva poi nuovamente verso il centro o leggermente spostato a sinistra, in direzione del cuore. Si può sentire come un forte peso sul petto o una decisa sensazione di pressione e il dolore può essere continuo o intermittente.
Non tutti gli infarti però sono preceduti da dolori al petto e lo stesso sintomo può indicare anche altre patologie. In caso di dubbio dovreste subito contattare un medico.
5 – Mancanza di fiato e battito cardiaco accelerato
A meno che non abbiate appena fatto una corsa o salito le scale velocemente, entrambi questi sintomi devono in iniziare a farvi riflettere se si presentano intensamente e ripetutamente.
Porrebbe esserci un trombo che occlude un po’ un’arteria e rallenta l’arrivo dell’ossigeno, quando questo ha una percentuale troppo bassa il cuore, per compensare accelera il suo battito. Oppure potrebbe anche esserci un’embolia in arrivo nei vostri polmoni, potreste sentirvi male e anche svenire, in questo caso dovrete chiedere subito aiuto prima possibile, soprattutto se questi sintomi si sono manifestati improvvisamente ed ingiustificatamente.
Sintomi innocui o veri allarmi?
6 – Tosse continua
Anche in questo caso si deve trattare di una tosse insolita, non legata a condizioni pregresse come una bronchite o una classica sindrome di raffreddamento ma l’accumulo di liquidi nei polmoni può essere pericoloso e segnalare una possibile embolia polmonare, cioè l’ostruzione acuta (completa o parziale) di uno o più rami dell’arteria polmonare.
Può essere una tosse secca ma anche con produzione di muco o anche venata di sangue.
Naturalmente, su tutti questi 6 sintomi innocui ma non troppo, il buon senso deve sempre prevalere e farci determinare se si tratti di qualcosa la cui causa è ben conosciuta o meno; ovvio che, nel dubbio, potendo potenzialmente rappresentare sintomi gravi, è meglio contattare un medico che sappia valutare in modo più specifico e personalizzato il contesto e consigliarvi adeguatamente.
Sintomi dell’Ictus nelle Donne
Fonte: Men’s health
Fonte: http://www.vitadamamma.com/158674/sintomi-innocui-ma-pericolosi.html
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Allattamento, come dormire col bambino dopo la poppata
Ogni mamma riconosce di non dormire più a sufficienza durante la notte per via delle frequenti poppate di cui il bambino necessita. Ci si sveglia nel cuore della notte per soddisfare le richieste del piccolo come è giusto che sia, ma si perde il sonno. Sfruttare il momento post poppata per appisolarsi insieme al bambino potrebbe essere una soluzione ideale per recuperare il sonno perduto. Allora come dormire col bambino dopo la poppata?
Se si riuscisse ad allineare i propri ritmi con quelli del neonato, sarebbe meno difficile sopperire alla mancanza di sonno a cui normalmente si è sottoposte conducendo una vita da mamma. Ma come approfittare dei momenti in cui il bambino prende la sua poppata per riposarsi un po’ e dunque recuperare il sonno perso durante la notte?
Il neonato, dopo aver preso il suo latte, è facile che si addormenti, scegliere di offrire la poppata al bambino in un ambiente ideale cioè in grado di favorire il rilassamento, ci aiuta a riposare e a riacquistare le energie necessarie di cui abbiamo bisogno per l’intera giornata. Una stanza che potremmo definire tranquilla della casa, lontana da rumori esterni e confortevole è lo spazio ideale che permette di dormire insieme al proprio bambino condividendo con lui un momento intimo ed a stretto contatto.
Approfittare del bambino che dorme dopo la poppata piuttosto che pensare di dedicarsi a sbrigare in maniera seppur fugace delle faccende domestiche lasciate incompiute, consente di sentirsi più cariche e positive grazie al riposo, favorendo in tal modo anche un rapporto armonioso col bambino stesso.
Spesso la mancanza di sonno ci rende irritabili e smaniose e non permette di rapportarci serenamente con le persone che ci sono accanto: approfittare del post poppata in cui il bambino solitamente si addormenta può essere il momento giusto per riposare insieme a lui trasmettendo al piccolo tranquillità e serenità di cui ha tanto bisogno soprattutto nei suoi primi mesi di vita.
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Sì al Pilates per le neomamme
Potenziare e rassodare la muscolatura, acquisire consapevolezza del proprio corpo, riallineare correttamente la colonna vertebrale, rispettandone la curvatura fisiologica, per risolvere e prevenire dolori di schiena. Il metodo Pilates – dal nome del suo inventore, Joseph Pilates – è l’allenamento ideale per le neomamme.
Non è necessario far passare tanto tempo
“La bella notizia”, dice Viviana Ghizzardi, fitness consultant a Milano, “è che si può iniziare a pochi giorni dal parto, anche se non si è ancora chiusa la diastasi, cioè la separazione delle fasce muscolari addominali in gravidanza, per far posto al feto che cresce nell’utero”. Il metodo, infatti, può accelerare il processo di chiusura, purché applicato con gradualità e prudenza. In caso di cesareo, è sempre necessario aspettare di aver tolto i punti.
“Assicuratevi che l’istruttore sia informato sulle vostre condizioni, sia rispetto al post parto, sia sullo stato di salute generale prima della gravidanza”, consiglia l’esperta.
Il primo vantaggio del pilates è il profondo lavoro sugli addominali, in particolare il trasverso, abbinato alla respirazione profonda. “Che non ha solo l’effetto di rassodare la pancia a livello estetico”, dice Viviana Ghizzardi, “ma produce un rafforzamento del pavimento pelvico e previene – anche in vista di successive gravidanze – incontinenza e prolasso. Inoltre, un buon controllo del trasverso addominale aiuta a riallineare la colonna vertebrale e contrasta la lombalgia”.
Cosa prevede l’allenamento
Ogni seduta prevede una fase di riscaldamento e allungamento, una di tonificazione di tutti i distretti muscolari (anche se tutto il lavoro parte dal trasverso addominale), una di esercizi posturali, per concludere con alcuni minuti di rilassamento.
Si lavora prevalentemente a terra, su un lettino con un carrello mobile che evita qualsiasi carico sulla schiena. “E consente di modulare l’intensità dell’allenamento e personalizzare il lavoro, anche quando si fanno lezioni di gruppo”, dice Viviana.
Apparentemente i movimenti sono molto semplici, in realtà la corretta esecuzione richiede un certo impegno e un buona capacità di coordinazione. È bene non demoralizzarsi se all’inizio ci si trova in difficoltà: nel giro di poche settimane si acquisirà una migliore coscienza corporea e si inizierà a “sentire” il lavoro. I risultati non tarderanno ad arrivare, sia per l’estetica, sia per il benessere.
Si consiglia un programma di allenamento di due sedute settimanali da un’ora, distribuite in modo equilibrato nell’arco dei sette giorni.
di Francesca Capelli
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Il nuovo modo per ottenere un ventre piatto #4rEku
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Giochi in legno per giocare, naturalmente!
Quando si pensa a dei giocattoli da regalare ad un bambino piccolo che ne sviluppino l’immaginazione e la fantasia infondendo quel non so che di tradizione, manualità e senso naturale, i giochi in legno sono tra le prime cose che vengono in mente.
Se dovete ancora ultimare i regali natalizi quest’anno la Quercetti ha lanciato Quercetti Wood, la prima linea di giocattoli in legno: materiali naturali Made in Italy, dalla cura maniacale nei dettagli, dal design innovativo, con colori esclusivi e finiture all’avanguardia. Tutto questo per dare ai bambini un’esclusiva esperienza multisensoriale, senza limiti. I giochi della linea Wood sono colorati con vernici a base acqua e certificati FSC a garanzia che il legno utilizzato provenga da foreste gestite in modo responsabile.
La Quercetti propone una modalità di gioco volutamente destrutturata, per incoraggiare la creatività dei bambini in piena libertà e allenando anche le capacità sensoriali.
La scelta può essere fatta tra 3 tipologie di gioco, anche se indiscrezioni dalla casa Torinese dicono che i tecnici Quercetti sono in fermento e già al lavoro su nuovi progetti di giochi in legno:
• Modo Block, gioco in letto che consiste in costruzioni che integrano il naturale con incastri in plastica unendo tradizione e contemporaneità. Età 3/8 anni
• Toytown, dare vita ad un numero infinito di realizzazioni grazie a 5 forme impagabili e affiancabili. Età 2/8
• 4 puzzle, 4 barre in legno con sopra degli animali da poter comporre e ricomporre a piacimento: ricostruisci l’animale oppure crea il tuo animale più bizzarro. Età 2/6 anni
Come vedete tutti giochi in legno adatti ai bimbi più piccoli ma per design e possibilità combinatorie coinvolgono anche i più grandi :) Se volete conoscere di più la storia della Quercetti non perdetevi il racconto della nostra Laura che è stata loro ospite qualche giorno fa!
Fonte: http://www.italiachemamme.it/giochi-in-legno-per-giocare-naturalmente/
Frutto tropicale rende possibile la perdita di una media di 17 chili in 22 giorni #RGnCb
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Le tisane da evitare nei nove mesi d’attesa
La gravidanza è un periodo molto particolare e non sempre è facile prevedere l’esatta reazione del fisico all’assunzione dei diversi principi attivi. Senza contare che alcuni di essi possono attraversare la placenta e agire anche sul feto. Per questo, nonostante la loro azione blanda e leggera, è necessaria comunque un po’ di cautela nell’assunzione delle tisane: anzi, la regola vorrebbe che durante il primo trimestre (particolarmente delicato perché è il periodo dell’organogenesi, quello in cui si formano gli organi fetali) si evitasse qualsiasi erba medicinale, allo stesso modo in cui vanno evitati i farmaci che presentano controindicazioni e, comunque, non sono prescritti dal medico per esigenze terapeutiche specifche. Nei mesi successivi può essere senz’altro utile ricorrere alle tisane, ma senza abusarne e sempre su consiglio del medico. In particolare, la scienza ha dimostrato che alcune erbe, più di altre, possono creare problemi durante l’attesa.
FitoterapiaUn erba per ogni malanno
Le tisane da evitare
Ecco le principali, che vanno dunque sempre evitate: Artemisia, Artiglio del diavolo, Borsa di pastore, Celidonia, Consolida, Crespino, Croco autunnale, Ginepro e olio di ginepro, Ginestra, Olio di basilico, Olio di chiodo di garofano, Pulsatilla, Radice di cotone, Ruta, Sassofrasso, Scilla, Senecione, Tanaceto e Vischio.
Le regole per scegliere le tisane in gravidanza
Inoltre, anche quando si scelgono le piante più sicure è sempre bene rispettare tre regole fondamentali:
■ Non sperimentare di propria iniziativa miscugli e ricette nuove;
■ Attenersi alle dosi prescritte e non eccedere con il consumo;
■ Evitare l’assunzione contemporanea di tisane e medicinali tradizionali, che potrebbero originare interazioni indesiderate.
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Acne inversa, che cos’è?
Si sente spesso parlare di acne ma molto meno di acne inversa. Sapete che cos’è? Si tratta di una malattia della pelle che è caratterizzata da aree di infiammazione con alterazioni cutanee. Sulla pelle dunque appaiono brufoli ma anche noduli, lesioni maggiori e cicatrici.
(...)
Read the rest of Acne inversa, che cos’è? (250 words)
© Malvi for Mondobenessereblog, 2016. |
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Gravidanza gemellare
Non è più cosi raro portare a termine una gravidanza gemellare, e per quanto faticosa sono davvero numerose le mamme che se la augurano. Ad incrementare la quantità di gravidanze gemellari sono stati sostanzialmente pochi fattori eppure particolarmente incisivi.
Il più importante è certamente l’età della futura mamma che negli ultimi tempi tende a ritardare di anno in anno la gravidanza. Sembra infatti che sia altamente probabile per una donna che supera i 35 anni avere un parto gemellare e la percentuale aumenta ancora di più se la donna di anni ne ha più di 50, quasi che la natura corra ai ripari restituendo alla mamma il tempo perso.
Altro fattore che contribuisce ad aumentare il numero di parti gemellari è il ricorso alla tecnologia, quando per intenderci, si ha necessità di portare avanti una riproduzione assistita. A causare parti gemellari sono spesso sostanze che inducono l’ovulazione, e che principalmente hanno lo scopo di curare l’infertilità.
Le statistiche d’altronde parlano chiaro, dal 1973 al 1990 i parti gemellari rispetto a quelli singoli sono aumentati del doppio, per non parlare di quelli di tre o più gemelli!
Esistono comunque alcuni campanelli d’allarme che possono far sospettare la mamma di una gravidanza gemellare prima e dopo il concepimento.
- Prima di tutto è da ripercorrere la storia della propria famiglia: se i parti gemellari sono all’ordine del giorno la possibilità di proseguire con la tradizione è alta.
- Sensazioni materne. L’intuito materno non è da sottovalutare dato che non sono poche le mamme che da subito hanno avuto la sensazione di portare nel grembo più di un bambino.
- Nausee. Per i parti gemellari le nausee mattutine vengono accentuate. Anche questo potrebbe essere un campanello d’allarme.
- Sintomi della gravidanza accentuati. Non solo le nausee, ma molti altri sintomi potrebbero essere portati all’eccesso. Il motivo è dato dal maggior numero di ormoni in circolo che esaltano gioie e fastidi. Da non dimenticare mai che i sintomi della gravidanza sono del tutto soggettivi e dunque quel che è valido per una mamma potrebbe non esserlo per molte altre. Fra i sintomi più comuni del parto gemellare l’inusuale aumento di peso, un notevole ed eccessivo movimento fetale, anemia o valori del ferro particolarmente bassi.
- Aumento del peso. Si dimostrerà davvero notevole già nel primo trimestre, superando notevolmente la media.
- Età gestazionale avanzata. E’ comune nelle donne che aspettano più di un bambino un ingrossamento dell’utero precoce. E’ questo che normalmente spinge il medico a prescrivere l’ecografia.
- Livelli di AFP elevati. L’Alfa fetoproteina è una proteina rilasciata durante la crescita del bambino nel sangue della madre. Se nel grembo la futura mamma porta più di un pargolo è normale che i livelli siano elevati.
- Duplice pulsazione fetale. È possibile riscontrarla già dopo la dodicesima settimana, mentre intorno alla ventottesima è probabile si distinguano durante l’esame addominale due piccole testoline.
Ovviamente qualora tu sia sicura di attendere più di un bambino, potrai prenotare un’ecografia rivelatrice. Stare attenti ai sintomi è comunque importante e soprattutto divertente!
Fonte: http://www.dreambaby.it/gravidanza-gemellare/
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Autismo correlato a biossido di azoto e polveri sottili
L’incidenza di alcune malattie infantili, tra cui le malattie respiratorie, ha segnato un trend in costante crescita negli ultimi anni.
Anche l’autismo, secondo i dati, è in costante aumento: il Centre for Disease Control (CDC), l’organismo di controllo del governo statunitense che si occupa di monitorare le malattie diffuse negli Stati Uniti, ha segnalato un incremento del 30% dei casi dal 2012 al 2014, con un aumento ancora più significativo tornando indietro di qualche anno: nel 2002 la cifra era di un bambino ogni 150 e nel 1991 era uno ogni 500.
Cos’è l’autismo
La correlazione tra smog e autismo
Gli ultimi studi hanno trovato anomalie in diverse strutture cerebrali dei soggetti autistici, questo potrebbe suggerire che l’autismo derivi da una interruzione nello sviluppo cerebrale durante la vita intrauterina.
Non si riconosce ancora una singola causa per l’autismo, sono infatti implicati diversi geni e fattori ambientali, per esempio virus o sostanze chimiche, che possono contribuire a determinare il disturbo autistico.
Secondo uno studio condotto presso l’ University of Southern California e pubblicato sulla rivista Archives of General Psychiatry, respirare il biossido di azoto e le polveri sottili durante il periodo della gravidanza, e nel primo anno di vita del piccolo, aumenta il rischio di autismo nel bambino.
Libri consigliati
Autismo e Autismi Nuove prospettive su fondamenti teorici e buone prassi operative | Autismo e autonomie personali Guida per educatori, insegnanti e genitori |
L'Autismo da Dentro Una guida pratica | Autismo come e cosa fare con bambini e ragazzi a scuola 1 Guida operativa e 2 Workbook. Con aggiornamento online |
Fonte: http://blog.bimbonaturale.org/autismo-correlato-a-biossido-di-azoto-e-polveri-sottili/
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Tappa 4 e Tappa 5: tante tante mamme…
Bellissimo! In questi giorni abbiamo incontrato veramente tante e tante mamme… e papà.
Al parco di Belloluogo, a Lecce in collaborazione con l’Associazione Rinascere al Naturale. Mamme che già portano, ma anche mamme che si sono avvicinate perchè ci hanno visto e che hanno provato la fascia per la prima volta. Mamme che hanno condiviso i loro entusiasmi e i loro dubbi e che hanno risposto alle tante domande delle “mamme panciute”… nel guppo c’erano addirittura 7 mamme in attesa. Abbiamo chiacchierato talmente tanto che i responsabili della sicurezza del parco sono venuti a chiederci di andarcene…perchè dovevano chiudere. Erano le 21…e c’era la luna.
….e a Martina Franca, ospiti della gentilissima Libreria Storie in Corso, grazie all’organizzazione dell’Associazione Dragare abbiamo fatto un bellissimo incontro sul Portare. I genitori hanno provato supporti, fatto domande…e hanno avuto la possibilità di conoscere chi lavora sul territorio. Erano presenti una Consulente del Portare, una fisioterapista, una mediatrice culturale…diciamocelo, la crem della zona!;)
e oggi siamo a Foggia da Mammearcobaleno!
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Fonte: http://www.mammarsupio.it/2015/07/22/tappa-4-e-tappa-5-tante-tante-mamme/