22 gennaio 2017
Caffè verde : funziona davvero per dimagrire ? #yk9mA
Ha perso l’orsacchiotto: cosa fare?
Un peluche, una bambola, un pupazzo… Presi a morsi, stretti al cuore e impregnati del profumo della mamma, rappresentano per il bimbo compagni di gioco inseparabili: gli esperti li chiamano “oggetti transizionali”, perché aiutano il piccolo ad affrontare il momento del distacco e ogni situazione che gli procura disagio. In pratica, lo rassicurano perché sostituiscono nella sua mente la funzione materna. “Il fatto stesso che il bambino cerchi di compensare l’assenza della mamma con un sostituto, ricreando la sensazione di sicurezza offerta dal legame con lei, è molto positivo ed è indicativo di un rapporto fecondo. Inoltre, è indizio di una certa autonomia e creatività: il bimbo, infatti, ha trovato da sé la soluzione a un problema”, spiega Paola Scalari, psicologa e psicoterapeuta dell’età evolutiva. Gli oggetti transazionali fanno la loro comparsa nella vita del bambino entro il primo anno, per poi attraversare con lui quasi tutta l’infanzia. Per questo, quando vengono smarriti, per il piccolo è una vera tragedia! Ecco 5 consigli per rassicurare il bimbo con dolcezza se ha perso l’orsacchiotto.
1. Mantieni sempre la calma
Se, dormendo fuori casa, ci si è scordati di portare con sé il suo pupazzetto, il primo consiglio è non farsi prendere dal panico. Altrimenti, si trasmette al bimbo l’idea che non può farcela senza. Occorre, invece, cercare di addolcire questo momento con le parole e gli abbracci: “Il tuo orsetto è rimasto a casa: ogni sera gli manderemo da qui un bacino, così lo sentiremo vicino a noi”. Se il luogo non è così distante e si ha la possibilità di raggiungerlo, sarebbe meglio cercare di recuperare l’orsetto. A volte, però, la situazione non è rimediabile: l’oggetto non si trova proprio più, dimenticato chissà dove. In questi casi, occorre spiegare con sincerità al bambino come stanno le cose: “Il tuo peluche si è perso: noi lo cercheremo, ma può anche darsi che non lo ritroveremo più”.
2. No alle bugie
Se l’orsacchiotto si è perso, insomma, non bisogna illudere il bimbo che sicuramente verrà recuperato o che, quando tornerà dall’asilo, lo ritroverà. E non bisogna mai prenderlo in giro per i suoi pianti, dicendogli ad esempio: “Così non diventerai mai grande”, oppure “Nessuno dei tuoi amichetti farebbe così”. Per lui è davvero un dispiacere enorme.
3. Rassicuralo con dolcezza
Non si deve pretendere che gli passi subito: così si permette al bimbo di confrontarsi anche con emozioni negative, senza reprimerle. E questo gli consentirà, più avanti, di superarle con maggiore disinvoltura. Bisogna ricordare che le separazioni, le perdite fanno parte della vita e questa può essere una delle prime che il bimbo si trova ad affrontare. Ci vorranno, quindi, molta dolcezza e pazienza e occorrerà prepararsi a consolarlo soprattutto alla sera, prima della nanna, rimanendo insieme a lui un po’ di più e creando nuovi rituali che lo tranquillizzino.
4. Prova a trovare un nuovo amico
Bisogna evitare di sostituire il suo orsacchiotto con un doppione, magari dicendo che è stato ritrovato, soprattutto se il suo amico del cuore era “consumato”. Si potrà invece presentare al bimbo un nuovo orsetto, dicendogli che è il fratellino di quello che non si trova più: lo accetterà più volentieri. Oppure si può accompagnarlo in un negozio di giocattoli e domandargli se gli sembra di vedere un pupazzo che gli piace, che assomiglia al suo compagno smarrito. O, ancora, gli si potrà chiedere di guardare se fra i suoi peluche ce n’è uno a cui vuole molto bene, che possa diventare il suo nuovo amico. L’importante è non avere fretta, in modo da lasciargli il tempo necessario per “elaborare” quanto è successo. E non avere la pretesa di sostituire il suo oggetto del cuore, perché per lui non è davvero possibile rimpiazzarlo con un altro.
5. Rispetta i suoi tempi
Non aver fretta, infine, di eliminare l’oggetto transizionale sfruttando l’occasione dello smarrimento. Non c’è infatti motivo di preoccuparsi se il bambino si mostra molto legato a un peluche o una bambola: questi oggetti rappresentano i primi passi verso l’autonomia e un tentativo di distacco dalla figura materna. Quando il bimbo si sentirà pronto, abbandonerà spontaneamente questo suo prezioso compagno di viaggio.
di Laura D’Orsi
Fonte: http://www.ioeilmiobambino.it/neonato/ha-perso-lorsacchiotto_sviluppo/
Drenante Per Sgonfiare la Pancia, Funziona? #0Vo3P
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Internet e scuola: che strana coppia!
Tra genitori, internet e la scuola c’è uno strano rapporto di amore e odio. La digitalizzazione influenza anche l’istruzione dei nostri figli e alcuni si chiedono se questo sia un bene o un male.
E subito viene invocato il vecchio motto “si stava meglio quando si stava peggio”.
Beh, io non sono d’accordo.
Internet non è altro che uno strumento e, come tale, non può essere né buono, né cattivo. È semplicemente neutro.
Ciò che deve preoccuparci o che ci deve spaventare è l’utilizzo distorto che ne viene fatto, ma non lo strumento in sé.
Quando le critiche si scagliano contro registro elettronico e i gruppi di whatsapp mi viene il dubbio che davvero non si sappia bene di che cosa si stia parlando.
Per carità ognuno di noi è libero di esprimere le proprie idee, ma quando sento certe critiche mi viene quanto meno da sorridere.
Internet e la scuola: Il registro elettronico
La digitalizzazione ha mandato in pensione il vecchio registro cartaceo e l’ha sostituito con uno strumento più “moderno” consultabile dalle famiglie in qualsiasi momento.
“In questo modo diventiamo tutti genitori spazzaneve, non diamo la possibilità ai nostri figli di crescere autonomamente, di prendere un 4 e rimediare da soli. In fondo abbiamo fatto tutti così, siamo cresciuti bene e non è mai successo nulla”.
Dal mio punto di vista è assolutamente falso.
Ai miei tempi il registro elettronico non c’era, ma mia madre era costantemente aggiornata sul mio rendimento scolastico, eppure non era una spia russa e non aveva neppure installato microchip sotto alla cattedra.
Tu genitore che non vuoi togliere il privilegio a tuo figlio di prendere un bel 4, nascondertelo, riuscire a rimediare e per questo credere di crescere forte, autonomo e indipendente hai sempre dalla tua la possibilità di scegliere. Non vuoi essere aggiornato in tempo reale? Dimenticati del registro elettronico e non consultarlo. È abbastanza democratico, no? La scuola di offre uno strumento, tu decidi se e come utilizzarlo.
I gruppi di Whatsapp
Andrò contro corrente, diciamo pure che sarò stata fortunata, ma i gruppi di whatsapp dei genitori per me sono una vera manna da cielo.
- Assenza da scuola
Il bambino è ammalato e sta a casa da scuola? Foto del quaderno, del diario e invio. 1 minuto al massimo e si hanno i compiti.
Una volta come si faceva? Si telefonava al compagno che dettava, si andava a casa sua a prendere il quaderno, lo si portava a fare le fotocopie, lo si restituiva al proprietario, si copiava tutto appena le fotocopie arrivavano a casa.
Mezzo pomeriggio perso.
Direi che non è poi così male.
- Conferma di un compito scritto male
Scusate per mate c’è pag 15? Confermate? Tempo variabile a seconda della velocità delle mamme delle chat.
Una volta si chiamava sul fisso il compagno che però magari non era in casa, quindi si richiamava dopo un po’, però non era sicuro, quindi bisognava chiamare un altro compagno e bla bla bla.
Meglio prima? Fate vobis.
- COMPLEANNO
“Martedì alle 16 Elena vi aspetta a casa sua per festeggiare il compleanno. Mi potete dare conferma in privato entro domani?”
Presenze al compleanno confermate in xx minuti.
Una volta: 20 invitati? 20 telefonate di quanti minuti? Perchè non è che puoi chiamare e dire “Ciao sono la mamma di Rebecca grazie per l’invito ma non posso venire. Ciao. Clik.” Almeno 4 chiacchiere le devi pur fare.
“WhatsApp trasforma i genitori in mostri che fanno crescere competizione e rivalità tra i bambini”.
FALSO.
Non è whatsapp, è l’atteggiamento dei genitori.
Provate a togliere la chat della classe, credete di risolvere il problema? No, il problema viene solo TRASFERITO in un altro luogo. Le polemiche ci saranno sempre, le competizioni anche, solo che se ne parlerà all’entrata e all’uscita di scuola, ai compleanni e alle festine.
C’è solo da riflettere.
Non è un problema di WhatsApp o del registro elettrnico, la digitalizzazione non c’entra, è solo un problema di testa.
Fonte: http://www.italiachemamme.it/internet-e-scuola-che-strana-coppia/
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Le tisane da evitare nei nove mesi d’attesa
La gravidanza è un periodo molto particolare e non sempre è facile prevedere l’esatta reazione del fisico all’assunzione dei diversi principi attivi. Senza contare che alcuni di essi possono attraversare la placenta e agire anche sul feto. Per questo, nonostante la loro azione blanda e leggera, è necessaria comunque un po’ di cautela nell’assunzione delle tisane: anzi, la regola vorrebbe che durante il primo trimestre (particolarmente delicato perché è il periodo dell’organogenesi, quello in cui si formano gli organi fetali) si evitasse qualsiasi erba medicinale, allo stesso modo in cui vanno evitati i farmaci che presentano controindicazioni e, comunque, non sono prescritti dal medico per esigenze terapeutiche specifche. Nei mesi successivi può essere senz’altro utile ricorrere alle tisane, ma senza abusarne e sempre su consiglio del medico. In particolare, la scienza ha dimostrato che alcune erbe, più di altre, possono creare problemi durante l’attesa.
FitoterapiaUn erba per ogni malanno
Le tisane da evitare
Ecco le principali, che vanno dunque sempre evitate: Artemisia, Artiglio del diavolo, Borsa di pastore, Celidonia, Consolida, Crespino, Croco autunnale, Ginepro e olio di ginepro, Ginestra, Olio di basilico, Olio di chiodo di garofano, Pulsatilla, Radice di cotone, Ruta, Sassofrasso, Scilla, Senecione, Tanaceto e Vischio.
Le regole per scegliere le tisane in gravidanza
Inoltre, anche quando si scelgono le piante più sicure è sempre bene rispettare tre regole fondamentali:
■ Non sperimentare di propria iniziativa miscugli e ricette nuove;
■ Attenersi alle dosi prescritte e non eccedere con il consumo;
■ Evitare l’assunzione contemporanea di tisane e medicinali tradizionali, che potrebbero originare interazioni indesiderate.
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AVETE SENTITO PARLARE DELLA Crema alla bava di lumaca ? #kW4sn
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3 cose da non fare quando si è a dieta
Quando si è a dieta l’imperativo è quello di rispettare le quantità di cibo da mangiare nel tentativo di ritrovare la linea perduta. Ma anche altri piccoli accorgimenti possono rivelarsi utili quando si è a stecchetta. Scopriamo dunque insieme quali sono le cose assolutamente da non fare quando si è a dieta.
(...)
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© Malvi for Mondobenessereblog, 2017. |
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Le tecniche di Respirazione e Rilassamento Pre Parto
Le tecniche di respirazione e rilassamento
Il rilassamento e la respirazione in travaglio sono essenziali l’uno per l’altro e vanno di pari passo perche mentre respirate vi rilassate, mentre vi rilassate calmate e regolarizzate il respiro.
I principali esercizi di rilassamento proposti negli ultimi 60 anni per la donna in travaglio, sono semplici e di facile applicazione. Alcuni richiedono la partecipazione del partner, altri possono essere applicati anche da sole, alcuni implicano prima una contrazione e poi il rilasciamento, altri si basano sul completo abbandono del corpo, ma tutti dovrebbero essere accompagnati dalla respirazione: regolare, ritmica, lenta e profonda…quella che vi suggerisce il vostro corpo: ascoltatelo, lui sa tutte le cose e conosce quello che è meglio fare.
Il rilassamento progressivo è il metodo ideato dal dottor Edmund Jacobson, illustrato in “How to Relax and Have Your Baby”, del 1959.
Si basa sull’alternanza tra la contrazione e il rilasciamento di alcuni gruppi di muscoli di tutto il corpo, così che possiate capire la differenza tra muscoli contratti e muscoli rilasciati e, quindi, riusciate a capire il modo in cui raggiungere il completo rilassamento in travaglio e il momento in cui lo raggiungete. Dimostra anche come, rilassando un muscolo o un gruppo di muscoli, il rilassamento si estenda anche alle altre parti del corpo e come, al contrario, contraendo un muscolo o un gruppo di muscoli, anche le altre parti del corpo tendano a contrarsi. Sottolinea, quindi, l’importanza di educare al raggiungimento di una percezione a 360° del proprio corpo e delle proprie sensazioni, per poter intervenire su di esso e correggere alcune situazioni ottenendo un risultato globale su tutto il corpo.
Il rilassamento fisiologico è l’esercizio ideato dalla fisioterapista inglese Laura Mitchell e illustrato in “Simple Relaxation”, del 1989.
Il principio di base è quello che i muscoli lavorano in gruppi: quando un gruppo lavora, quello opposto è rilasciato. Per rilassare, quindi, un gruppo di muscoli percepiti in tensione, occorre far lavorare il gruppo opposto con lo stretching, per poi interrompersi, rilasciarlo e registrare la sensazione. In travaglio sarete così in grado di riconoscere le zone del vostro corpo in tensione e di rilassarle.
Il rilassamento passivo è l’esercizio più classico, in cui non si compie alcun lavoro muscolare di contrazione o rilassamento, ma si viene invitate ad abbandonarsi alla voce di chi conduce l’esercizio, passivamente. Questi deve parlare molto lentamente, con voce calma e tono basso, suggerendovi alcune istruzioni: trovare una posizione comoda, fare in modo di non avere troppo caldo o freddo, di non dovervi recare al bagno in mezzo all’esercizio, di non avere fame o sete…poi vi chiede di concentrarvi sulla respirazione, di rallentarne il ritmo, di regolarizzarla… poi di passare mentalmente in rassegna, sempre molto lentamente, le varie parti del corpo, dalla testa ai piedi, concentrandovi sulle sensazioni che queste zone vi inviano, se di rilassamento o contrattura, eventualmente rilassando le zone tese…Ricordando di tanto in tanto di mantenere la respirazione, conclude poi l’esercizio facendo prendere un respiro profondo, stiracchiandosi e cercando di percepire l’energia e il senso di benessere creatosi con il completo rilassamento.
Il rilassamento col tocco è il metodo che Sheila Kitzinger illustra in “The Complete Book of Pregnancy and Childbirth”, del 1989, e prevede la partecipazione del partner.
Viene suggerito di contrarre differenti gruppi di muscoli, soprattutto quelli che voi percepite più in tensione o che di solito tendete a contrarre, facendo caso alle sensazioni che il corpo vi invia. Il partner deve toccare con una o con entrambe le mani queste zone che voi avete messo in tensione. Percependo il tocco, dovrete rilassare quei muscoli come per scorrere verso il tocco, come per abbandonarvi al tocco. Si tratta di una sorta di “allenamento” a quanto accadrà durante il travaglio: la Kitzinger, infatti, suggerisce di immaginare la contrazione come una sensazione molto potente di tocco all’interno del corpo, quindi di imparare ad andare incontro ad essa e abbandonarvi con rilasciamento. Al posto del tocco, più superficiale e leggero, può essere eseguito un massaggio o una pressione più ferma, a seconda di ciò che voi percepite come più efficace e piacevole.
Il rilassamento sbadigliando e stiracchiandosi viene descritto da Margaret Gamper in “Preparation for the Heir Minded”, del 1973.
La Gamper ha ideato questo esercizio perché pensava che gli altri metodi proposti fossero troppo complessi e che necessitassero di troppa pratica per essere eseguiti in maniera efficace e corretta. L’esercizio che propone, invece, è molto semplice e immediato, quasi istintivo, e si può eseguire ogni volta che lo si desidera e in qualunque luogo: venite invitate a sbadigliare e stiracchiarvi, così da espandere i polmoni e riempirli al massimo, stimolando la circolazione e ossigenando tutto l’organismo, energizzando e attivando la muscolatura.
Il rilassamento secondo Stanislavsky è un altro metodo ideato da Sheila Kitzinger e illustrato in “The Experience of Childbirth”, del 1984. In questo esercizio verrete invitate a immaginare di eseguire diverse attività che coinvolgano i vari muscoli a esse deputati, come cercare di infilarvi un paio di jeans molto stretti appena lavati, tenere contratti i muscoli addominali e trattenere il respiro per allacciarli… poi si fa notare come, anche solo immaginando la scena, voi tendiate a contrarre i muscoli, rilassandovi naturalmente alla fine dell’azione.
Il rilassamento attivo viene usato in quei corsi di preparazione al parto che seguono il “metodo-Lamaze”, per testare la vostra capacità di rilassare il resto del corpo mentre un muscolo specifico o un gruppo di muscoli sono contratti. Serve come simulazione del travaglio: imparerete a concentrarvi per rimanere rilassate mentre il vostro utero si contrae. Il partner partecipa attivamente all’esercizio, poiché deve osservarvi o toccarvi per trovare o percepire le zone contratte, tese, cercando di rilassarle. Nel frattempo, vi parlerà, incoraggiandovi a lasciare andare le tensioni e rilassarvi.
Fonte: http://www.dreambaby.it/le-tecniche-di-respirazione-e-rilassamento-pre-parto/
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Miracle fruit o miracle berry, cos’è e quali sono le sue proprietà
La pianta che produce il frutto chiamato Miracle Fruit (il frutto del miracolo) è Synsepalum dulcificum, appartiene alla famiglia delle Sapotaceae ed è originaria dell’Africa occidentale.
Le caratteristiche dei frutti di Synsepalum dulcificum
I popoli africani consumano le bacche di questo arbusto da sempre, mentre in occidente questo frutto è conosciuto da relativamente poco.
Le proprietà del miracle fruit o miracle berry
Le popolazioni africane hanno da sempre utilizzato la proprietà dolcificante del miracle fruit per rendere più appetibili alimenti dal gusto amaro oacidulo, come il sorgo o il vino di palma.
L’eccessivo riscaldamento o l’assunzione di alimenti molto alcalini neutralizzano gli effetti della miracolina.
Dove trovare il miracle fruit
In Giappone la miracolina viene usata da più di 20 anni, ma la sua commercializzazione è vietata negli Stati Uniti e non è autorizzata in Europa.
In Giappone tutti i diabetici e gli obesi che vogliono togliersi la voglia di dolce la usano: questa bacca, che da sola non ha sapore, rilascia miracolina, che si posa sulle papille gustative della lingua e fa sembrare dolce l’amaro e l’aspro.
In Giappone si possono trovare i frutti surgelati, ma anche le compresse a base di Miracolina, e da poco i ricercatori dell’Università di Tsukuba sono riusciti a riprodurre la glicoproteina al di fuori del frutto originario, inserendo il gene responsabile della produzione della miracolina nella lattuga.
Controindicazioni all’uso del miracle fruit
Al momento il miracle fruit può essere acquistato solo in Giappone, in quanto a differenza della Stevia, in Europa questo prodotto non è stato ancora approvato, a causa della mancanza di studi sulla sicurezza alimentare.
Non esistono al momento informazioni sulla sua pericolosità per la salute umana, al contrario dell’aspartame, che è in commercio indisturbato da anni, pur essendo un comprovato neurotossico.
L’unica “pericolosità” di questa bacca, al momento sembrerebbe l’abuso: i ricercatori hanno dimostrato come, dopo aver mangiato il miracle fruit, gli alimenti perdano totalmente il sapore acido, portando lo sperimentatore a mangiare limoni come fossero semplici mele.
Libri consigliati
The Miracle Berry Diet Cookbook In lingua inglese |
Fonte: http://blog.bimbonaturale.org/miracle-fruit-o-miracle-berry-cose-e-quali-sono-le-sue-proprieta/
La crema alla bava di lumaca funziona davvero? #Efv09
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…e se lo vizio?
Sempre la solita domanda: portando il bambino in fascia si vizia? tenendolo sempre a contatto si trasforma in un mammone-cozza?
In tanti rispondono…ma vi lasciamo con questa riflessione, ideale nel periodo caldo.
“Immaginate di avere sete. Qualche volta vi viene dato un bicchiere d’acqua, qualche volta no. La vostra sete non è soddisfatta. L’unica cosa che sapete è che è sempre qualcun altro che decide se darvi o no un bicchiere d’acqua. Diventate sempre più nervosi e frustrati. Cominciate quindi a chiedere dell’acqua continuamente, anche quando non avete sete, perchè non siete sicuri che, quando avrete sete, vi sarà data dell’acqua.Diventate insicuri quando non avete acqua a disposizione e così preoccupati di non aver abbastanza acqua da divenire incapaci di pensare ad altro. Diventate dipendenti dalla fonte, che non abbandonate per poterne chiedere in continuazione.
Adesso immagina lo scenario opposto. Sei assetato e ti viene subito dato da bere in modo da placare la tua sete. Sei soddisfatto e puoi continuare a fare ciò che stavi facendo senza preoccupazioni. Ti rassicura sapere che l’acqua è sempre disponibile e che puoi prenderla ogni volta che vuoi. Con questa sicurezza alle volte addirittura te ne dimentichi. Senza pensieri, puoi dedicarti anima e corpo ad altre attività. Puoi esplorare, crescere…addirittura allontanarti dalla fonte.
Ora trasporta questo questo scenario sul tuo piccolo e sul suo bisogno di contatto fisico. E’ evidente che rispondere immediatamente al bisogno del vostro bimbo non lo renderà dipendente…
da Istruzioni per l’Uso – BBSlen Babylonia.
L'articolo …e se lo vizio? sembra essere il primo su Mammarsupio.
Fonte: http://www.mammarsupio.it/2015/08/07/e-se-lo-vizio-2/
Bava di lumaca: 7 cose da sapere prima di storcere il naso #fCXlY
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“L’errore di Babbo Natale”: Richard Curtis ci regala un nuovo splendido libri per bambini.
Non è un segreto, oramai le illustrazioni di Rebecca Cobb sono spettacolari (e ci piace ancora di più come persona, data la sua dedica in questo libro “Per la mia famiglia e Babbo Natale” – speciale), così abbiamo voluto recensire con piacere questo libro natalizio.
Richard Curtis riesce a emozionarci come nessun altro. Il rapporto tra i due personaggi principali (due gemelle di nome Michi e Alex) è dato da colpi di scena impertinenti, Alex ne combina di tutti i colori prendendo di mira la sorella gemella Michi.
Michi è veramente preoccupata, la sorella rischia di non ottenere i regali da Babbo Natale quest’anno dato i suoi comportamenti, difatti le sue preoccupazioni sono ben fondate; Babbo Natale quest’anno ha deciso di non dare nulla ai bambini dispettosi e fare regali solo ai bambini dai comportamenti esemplari. Ma fa un errore cruciale, tuttavia, confonde le gemelle mentre dormono e lascia un enorme calza piena di doni per Alex e Michi riceve una calza vuota. Le sorelle nella loro generosità rimediano.
Babbo Natale tornerà indietro per rimediare al suo errore, per colmare la calza lasciata vuota? A voi il finale da scoprire.
I bambini non possono essere dipinti come buoni o cattivi, Alex dopo tutti i suoi modi sbagliati, finalmente fa qualcosa innegabilmente ‘buona’, condividere la sua calza. Il legame tra sorelle è così forte.
Il messaggio dolce è la condivisione è il farsi forza a vicenda, preoccuparsi dello stato d’animo dell’altra, nonostante le beghe quotidiane.
Una grande storia, speziata dagli odori e ambientazioni natalizie; Rebecca Cobb ancora una volta supera se stessa con le illustrazioni. Geniale l’idea del cattivometro di Babbo Natale per misurare il comportamento dei bambini. Davvero consigliato come il già recensito Un’eccezionale Nevicata dello stesso autore e illustratore.
- Titolo: L’errore di Babbo Natale
- Autore: Richard Curtis
- Illustratore: Rebecca Cobb
- Copertina rigida: 44 pagine
- Editore: Gallucci (18 ottobre 2012)
- Collana: Illustrati
- Lingua: Italiano
- ISBN-10: 8861454151
- ISBN-13: 978-8861454156
Fonte: http://www.libricino.it/2016/12/01/lerrore-di-babbo-natale-richard-curtis-ci-regala-un-nuovo-splendido-libri-per-bambini/
TRATTAMENTO ANTICADUTA CHE FUNZIONA IN MODO SEMPLICE #cykMt
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Frase del giorno 22.01.2017
La felicità è sempre dietro l’angolo: la felicità arriva all’improvviso, indipendentemente dalla situazione e dalle circostanze, tanto da sembrare spietata.
(Banana Yoshimoto)
L'articolo Frase del giorno 22.01.2017 sembra essere il primo su Mamma e Bambini.
Fonte: http://www.mammaebambini.it/frasi-belle/frase-del-giorno-22-01-2017/
In poco tempo rafforzerai i capelli, fermerai la loro caduta e li infoltirai in maniera totalmente n #7NvRu
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Dimmi cosa scarabocchi e ti dirò chi sei!
Lo facciamo più o meno tutti, mentre siamo in una riunione o semplicemente al telefono. La mano inizia a tracciare disegni o scarabocchi. Apparentemente insignificanti, in realtà parlano di noi, del nostro inconscio.
Ecco quelli più ricorrenti:
Chi disegna FIORI è una persona che ama sognare a occhi aperti. Se però i fiori hanno lo stelo, al momento giusto sa stare con i piedi per terra.
Sono frequenti anche le FRECCE.
Indicano grinta e determinazione nell’affrontare la vita e la voglia di centrare il bersaglio. Possono anche essere indicative di una forte pulsione sessuale.
Disegna invece i CUORI una persona romantica, che tende a dare spazio più ai sentimenti che alla razionalità.
Chi traccia un LABIRINTO cerca la strada giusta per emergere, soprattutto nel lavoro. Può anche segnalare che è confuso e vorrebbe l’aiuto di qualcuno.
IL RETICOLATO è il simbolo della prigione.
Chi lo disegna si sente in gabbia, soffocato dal partner o imprigionato in un lavoro che non ama.
Vi auguro un felice e sereno Anno Nuovo.
Candida Livatino
Se volete conoscere cosa dice la grafologia sulle affinità di coppia, o scoprire se il vostro partner è fedele, sincero, vanitoso o geloso, se è più portato per i rapporti duraturi o per le avventure, e tanto altro ancora, vi ricordo che Candida Livatino ha scritto il terzo libro proprio su questo tema: “Scrivere con il cuore” editore: Sperling & Kupfer.
Candida Livatino ha anche un sito Internet in cui racconta tutte le sue esperienze lavorative e tanto altro ancora.
L’indirizzo :
www.livatinocandida.it
Fonte: http://vivalamamma.tgcom24.it/2017/01/dimmi-cosa-scarabocchi-e-ti-diro-chi-sei/
COMBATTI LA CALVIZIE DA SUBITO : STAVOLTA PUOI CREDERCI #xHwwa
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Gemelle di look by Lena Terlutter
Adoro la nuova collezione Il Gufo per The Woolmark Company. Niente potrebbe battere la morbidezza e la bellezza della raffinata lana merino!
Gli stili si compongono di fantasie a pois e teneri dettagli dai colori naturali, proprio come piacciono a me. Non è sempre facile trovare vestiti per bambini che siano al contempo chic, di qualità e dai colori neutri. Ma Il Gufo ha tutte queste caratteristiche!
Ho vestito le mie bambine seguendo un look pre-autunnale, tutti gli articoli appartengono alla collezione autunno/inverno e sono disponibili qui. Scoprite insieme a me la collezione della Woolmark Company con la sua lana merino: non c’è nulla di meglio al tatto, alla vista e al comfort.
Buon shopping per la nuova stagione!
L'articolo Gemelle di look by Lena Terlutter sembra essere il primo su Il Gufo.
Fonte: http://magazine.ilgufo.com/twinning-gufo-by-lena-terlutter/
Krestina: il Rimedio Naturale alla Caduta dei Capelli per Lui e Lei in 30 giorni con +67% #kFkmn
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Fasciare i neonati: benefici, tempi e materiali consigliati
La fasciatura dei neonati è una pratica molto antica, che oggi è stata finalmente riscoperta e sta giustamente prendendo sempre più piede, perché aiuta il bebè appena nato a ritrovare il conforto delle sensazioni prenatali. Cerchiamo quindi di capire in concreto quali sono i benefici della fasciatura e come va applicata.
Molti studi hanno dimostrato che fasciare i neonati consente loro di sviluppare movimenti fini di prensione (la presa a pinza) e una migliore percezione del loro corpo. Inoltre, il contenimento riduce le fastidiosissime coliche post-poppata o comunque aiuta i neonati a sopportarle meglio. Un altro importantissimo beneficio è legato al sonno: grazie alla fasciatura il riposo del piccolo risulta più calmo a prolungato, perché il contenimento inibisce il riflesso di Moro (o riflesso di caduta), che può disturbare e talvolta interrompere bruscamente il sonno del neonato.
Ma in quale momento della loro giornata è opportuno fasciarli e per quanto tempo?
È bene evitare di fasciare il bambino quando è molto agitato o piange. La fasciatura deve essere associata a un momento piacevole, rilassante. Durante i primi giorni di vita è consigliabile quindi fasciare il bebè appena si addormenta o dopo la poppata, soprattutto se è un bambino che tende a riposare poco o ha avuto un parto difficile. In generale non è previsto un tempo massimo oltre il quale il bambino deve essere sfasciato, anzi i benefici del contenimento sono talmente tanti che più a lungo dura meglio è!
Per quanto riguarda il periodo in cui si può praticare la fasciatura, è bene sapere che fino alla fine dei primi 60 giorni di vita il neonato può essere fasciato mettendo nel bozzolo anche le braccia. Verso il terzo mese alcuni bambini sentono il bisogno di portare la mano alla bocca per consolarsi, quindi è bene lasciarli liberi di farlo, anche perché è importante in questa fase della crescita che si perfezioni la coordinazione mano-bocca.
Non tutte le stoffe sono ideali per la fasciatura. La mussola di cotone o di bambù è in assoluto la scelta migliore (la dimensione consigliata è di 120 cm x 120 cm) perché è un tipo di tessuto molto morbido e traspirante, che cede in diagonale e consente di fasciare il piccolo in modo molto aderente al corpo senza farlo sentire costretto. Il lenzuolino di cotone invece non è adatto perché cede pochissimo e la fasciatura risulta molto rigida e poco confortevole per il neonato. L’obiettivo è quello di contenere il bambino, farlo sentire protetto e coccolato come tra le braccia della mamma, quindi lasciatevi guidare dal vostro istinto e sicuramente non sbaglierete!
L'articolo Fasciare i neonati: benefici, tempi e materiali consigliati sembra essere il primo su Kiddom Blog.
Fonte: http://blog.kiddom.com/fasciare-i-neonati-benefici-tempi-e-materiali-consigliati/
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Lo confesso: ho marciato contro Trump
Ebbene si, ho marciato contro Trump!
Venerdì 20 Gennaio Mr Trump è diventato il 45º presidente degli Stati Uniti. A Washington DC la cerimonia per il giuramento è stata partecipata ma, stando alle prove fotografiche, non è stata una delle più sentite. Giudicate voi.
Negli ultimi mesi ho letto commenti ed articoli italiani di una superficialità e un qualunquismo agghiacciante, che mi hanno fatto dubitare della salute (già precaria) del giornalismo nostrano e del raziocinio italico.
Per evitare di lanciarsi in invettive, e con toni arroganti, giudicare ciò che non si sa,è buona cosa informarsi da fonti autorevoli ed equilibrate.
QUesto schema vi da un’idea piuttosto buona di quali siano le testate giornalistiche piu` autorevoli su cui informarsi. Le trovate facilmente online.
Sabato 21 Gennaio, nelle maggiori città e cittadine Americane, come in più di 60 Paesi al mondo, milioni di donne (e uomini) si sono riuniti per marciare contro Trump.
Ho letto molti commenti del tipo “ma perché non la smettete di frignare come poppanti! Accettate la sconfitta e comportatevi da adulti”.
Questa frase denota superficialità, arroganza, strafottenza ed ignoranza.
Io ho marciato per molti motivi: ho marciato perché sono una donna, un’immigrata e perché credo nella dignità umana. Ho marciato perché ritengo che gli omosessuali e i transgender siano persone normalissime che meritano come tutti di godere dei diritti sanciti dalla costituzione e di essere trattati con la dignità di esseri umani.
Ho marciato perché mi rifiuto che uomini di potere si riferiscano alle donne con frasi e nomi volgari, che si vantino di tentati (e forse mezzi riusciti) atti di stupro, che vogliano imporre leggi per regolare un corpo che non è loro.
Ho marciato perché ritengo che, nonostante ogni vita sia preziosa, le vite delle comunità di colore in America siano ancora soggette a discriminazione e la pressione sociale e giudiziaria che devono sopportare è contro ogni valore che la costituzione americana sostiene.
Ho marciato perché ritengo che i disabili non siano cittadini di serie B da sfottere pubblicamente. Ho marciato perché ritengo che la pubblica istruzione necessiti di supporto statale e federale affinché tutti, abbaino accesso ad un’educazione dignitosa e completa. Perché solo da un popolo educato si può sperare di ottenere una nazione sana e prosperosa.
Ho marciato perché ogni individuo ha diritto di avere un’assistenza medica di base e di emergenza, ed ogni cittadiono ha diritto a vivere con la certezza di potere avere accesso alle cure di base complete senza dover decidere tra la propria salute e le finanze che sostengono la famiglia.
Ho marciato perché per quanto supporti la libertà religiosa nei limiti del buon senso, trovo un affronto alla ragione e alla dignità umana il tentativo di far soccombere la scienza sotto il peso ignobile del bigottismo e dell’integralismo religioso cristiano così preponderante in questa nazione.
Ho marciato perché il razzismo è vivo e vegeto e si presenta sotto forme diverse, infido, insidioso e viscido e più che mai pericoloso perché gente per bene ritiene che sia “roba” d’altri tempi.
Ho marciato perché sono una femminista: non una di quelle che non si depila e brucia reggiseni, odiando a morte gli uomini! Sono una femminista che crede che i diritti delle donne debbano essere diritti umani, pari a quelli degli uomini e che una società fiorente ed evoluta è costituita da differenti individui, con lo stesso valore umano.
Ho marciato perché sono contro le armi e la mancanza di regolamentazione delle stesse. Ho marciato perché sono stufa di dover assistere alle esercitazioni anti massacro che sono una regola nella scuola dei miei figli. Ho marciato perché non è normale per una nazione occidentale come questa, vivere sapendo che ogni giorno un bambino uccide o viene ucciso perché un adulto irresponsabile non si prende adeguatamente cura delle proprie armi. Ho marciato perché è disumano sentirsi dire “la nuova strage è avvenuta… quando sarà la prossima?”.
Ho marciato perché sono contro la retorica del terrore e della paura, dell’odio e della discriminazione.
Ho marciato perché sono paladina dei fatti e non delle opinioni. Perché credo nelle prove e nel pensiero critico e nell’analisi razionale dei problemi, non nelle mirabolanti e arzigogolate stronzate di menti distorte.
Ho marciato perché non credo che l’immigrazione e i rifugiati di guerra siano la causa dei problemi di un paese. Ho marciato perché ritengo che proteggere i deboli, siano essi le classi disagiate, i veterani, i disabili e le minoranze etniche, sia un dovere umano che prescinde religioni e costituzioni.
Ho marciato perché sono contro un presidente megalomane e sociopatico, che sfoggia ignoranza, incapacità, misoginismo, razzismo e volgarità come se fossero attributi di cui vantarsi.
Ho marciato perché nonostante queste elezioni siano state portate avanti secondo criteri democratici, rispettando il volere dei grandi elettori, il sistema è vecchio e il continuo gerrymantediring perpetrato negli anni ha intaccato il valore del sistema stesso. Cos’è il gerrymandering? È un sistema con cui i partiti repubblicano e democratico nei decenni hanno usato per plasmare gli elettorati a proprio vantaggio. La storia insegna però che a godere maggiormente della manipolazione del gerrymandering è stato il partito repubblicano che ha modificato il territorio elettorale in modo tale da avere un vantaggio sleale nei confronti del partito democratico.
Ho marciato perché credo nella democrazia, nella libertà di parola e di espressione e nella libertà di dare e avere un contraddittorio ogni volta che si scambiano opinioni per fatti.
Ho marciato perché mi sento parte di una comunità che attivamente vigila e fa pesare la propria importanza civile e politica.
Ho marciato per i miei figli e per il loro futuro. Ho marciato per questa nazione in cui vivo ma anche per il resto del mondo e non c’è gioia più grande nel constatare che il resto del mondo ha marciato con me oggi.
Mr Trump è a capo di una delle nazioni più potenti del mondo e la sfiducia nei suoi confronti, fondata sulla conoscenza diretta del personaggio, fa temere per le sorti di questo e molti altri paesi.
Ho marciato perché credo che nutrire con bugie e false paure una nazione sia criminale.
Ho marciato perché, per quanto non sia ancora cittadina di questa nazione, sono cittadina del mondo e credo profondamente che ogni nostra azione plasmi la realtà che ci circonda: le mie scelte porteranno a conseguenze che solo parzialmente ricadranno sulle mie spalle. Molte ramificazioni, anche imprevedibili, saranno eredità dei miei figli e delle generazioni future.
Ho marciato perché non credo in alcun dio o religione frutto di splendide e al contempo orride fantasie umane.
Ho marciato perché credo che la dignità umana sia un dono prezioso, un tesoro da preservare, un frutto da curare che nutrirà la nostra civiltà.
Ho marciato perché credo nella comprensione umana, nella compassione e nella gentilezza.
Ho marciato perché credo nell’intelligenza e nel rispetto reciproco.
Tutto quello per cui ho marciato è messo in pericolo da Mr Trump e dalla sua amministrazione.
Protestare contro Mr Trump è un diritto e un dovere e marciare accanto ad altre donne e uomini condividendo la costruzione di una nazione, è un privilegio.
Ho marciatoperché credo che da piccoli atti si possa cambiare il mondo e quello che ho visto oggi mi da la certezza che non si tratti di parole vuote, banale retorica e utopistico ottimismo.
Ho marciato perché ci credo veramente.
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Fonte: http://www.oasidellemamme.it/2017/01/ho-marciato-contro-trump/