11 gennaio 2017
Vene Varicose : rimedi naturali #Jespr
Come cantargli la ninna nanna?
Intonare una canzoncina al momento di coricarsi favorisce l’addormentamento del bebè, perché lo rasserena e gli trasmette sicurezza. Ma ci sono accorgimenti particolari che mamma e papà dovrebbero osservare par cantare una “buona” ninna nanna?
Ciò che conta è la presenza dei genitori
“Se il bimbo è in braccio, la mamma lo cullerà dolcemente seguendo il ritmo del canto, lento, regolare e rilassato”, consiglia la pedagogista Barbara Laura Alaimo. “Se però il bebè, in quel momento, è molto agitato e magari sta piangendo, per catturare la sua attenzione conviene iniziare con un tono sostenuto e vivace, che si farà via via più lento e sussurrato: così, si crea una ‘sintonizzazione emotiva’ tra il genitore e il bambino”. E se mamma e papà sono stonati? “Niente paura: per il piccolo non è importante l’intonazione, ma la vicinanza dei genitori“, rassicura l’esperta. “Il bimbo è felice di ascoltare la loro voce, che conosce sin da quando era nel grembo materno. Ci sono bellissimi cd di ninne nanne, che possono essere utilizzati di tanto in tanto, ma che non potranno mai sostituire la voce e la presenza del genitore”.
Una ninna nanna a due voci
“Ai bambini piacciono molto i rituali e le ripetizioni, perché per loro hanno un effetto rassicurante”, ricorda la pedagogista. Spesso mamma e papà si alternano nella fase dell’addormentamento del piccolo. “Se i genitori cantano le stesse ninne nanne, pur con voci e modalità differenti, garantiscono al bebè una continuità, che lo fa sentire protetto e al sicuro. Per molti bimbi il momento dell’addormentamento è difficile da affrontare, perché prevede un distacco dai genitori: in questa situazione, la ripetizione di melodie note, le parole affettuose, le coccole e la presenza di mamma e papà sono di grande aiuto”.
Una melodia che rilassa il piccoloScopri perché
Di famiglia o “personalizzate”?
“Quando cantiamo una ninna nanna per il nostro bambino, richiamiamo alla memoria le canzoncine che i nostri genitori e i nostri nonni hanno cantato per noi quando eravamo piccoli. Così, di generazione in generazione, si tramanda un importante patrimonio culturale”, dice l’esperta. Ma accanto alle ninne nanne di famiglia, c’è spazio anche per la fantasia. Via libera, dunque, alle ninne nanne inventate, create ad hoc per il proprio bambino, magari adattando le nostre parole a una melodia che ci è nota.
di Giorgia Cozza
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Una mamma, due bambini e un musical natalizio. E Babbo Natale
Amo i musical e ho buoni motivi di pensare che anche al piccolino piacciano parecchio. Vivere con lui è come vivere con Julie Andrews, non fa che cantare! Quindi ho accompagnato volentieri lui e il fratello alla serata di Malo (VI) del tour di Babbo Natale e la pozione delle 13 erbe. È stato emozionante sia per loro che per me. Si tratta di un musical natalizio adatto a tutta la famiglia: i protagonisti sono la renna Rudolph, Nikolas l’apprendista di Babbo Natale, la crudele regina Tormenta e naturalmente, Babbo Natale.
Li ho sempre portati a vedere spettacoli teatrali adatti alla loro età ma finora gli spettacoli a cui avevamo partecipato erano organizzati da piccole compagnie teatrali, massimo tre attori e a volte monologhi. Non avevamo mai partecipato ad uno spettacolo teatrale con luci, musiche originali, coreografie, ballerini, scenografie e costumi. Wow! Ci siamo goduti questa occasione più che unica in due settimane di malattie varie. È stata una serata di cui avevamo davvero bisogno, perché quando usciamo e mi prendo del tempo per fare con loro qualcosa di diverso mi sento subito una mamma migliore e meno stanca. Siamo partiti da casa presto, abbiamo mangiato una pizza e abbiamo preso posto al Palasport del Centro Giovanile dove il palco era già pronto per il musical natalizio. I piccoli spettatori erano quasi tutti seduti a bordo palco e anche i miei si sono uniti al gruppetto, lasciandomi poche file più indietro. Qualche chiacchiera sotto voce è stata ben tollerata, in fondo è uno spettacolo per bambini, inoltre il fatto di essere seduti tutti vicini li ha incoraggiati a comportarsi bene e a godersi lo spettacolo dalla migliore prospettiva.
Di questo musical natalizio ci sono piaciuti sia i personaggi che la storia: la renna Rudolph è senz’altro il mio preferito, con la sua spensieratezza, ma la storia di Tormenta, un po’ ansiosa un po’ tormentata, mi ha davvero colpita. Anche a me succede di essere così distratta dalle mie preoccupazioni da non riuscire a pensare ad altro. Il grande è rimasto molto colpito dalla ballerina, solista del corpo di ballo della Fondazione Arena di Verona. Il piccolo non faceva che parlare delle “tigri” di Tormenta.
Babbo Natale e la pozione delle 13 erbe è prodotto da Fondazione Aida e Ricola. Le prossime date saranno:
- 23 Dicembre – Teatro Comunale – Guidizzolo (MN)
- 5 gennaio – Teatro Verdi – Padova
- 6 gennaio – Teatro Stimate – Verona
- 8 gennaio – Teatro Auditorium Centro Servizi Culturali Santa Chiara – Trento
Nel laboratorio di Babbo Natale è quasi tutto pronto e Nikolas, aiutato dalla renna Rudolph, sta completando il suo addestramento per prendere il posto di Babbo Natale quando questo andrà in pensione. Ma Tormenta, la regina dal cuore di ghiaccio, ruba la slitta con un incantesimo perché la vuole usare per spargere neve e ghiaccio, anziché i regali, preoccupata perché il Polo Nord si sta sciogliendo. Nikolas e Rudolph devono partire per la Svizzera per cercare il Vecchio Gnomo Saggio e chiedergli aiuto per liberare Babbo Natale dall’incantesimo di Tormenta e salvare il Natale di tutti i bambini.
La serata per noi tre è stata così piacevole che mi è tornata una gran voglia di accompagnarli ad altri spettacoli e anche il mio spirito natalizio si sta risvegliano dal suo letargo giusto in tempo per la Vigilia di Natale. A voi piace portare i bambini a teatro o vi preoccupa che non restino seduti o in silenzio? E a spirito natalizio come siete messe? Vi serve la pozione delle 13 erbe?
Fonte: http://www.italiachemamme.it/mamma-due-bambini-un-musical-natalizio-babbo-natale/
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Un bagno da beauty farm
Un’atmosfera calda e accogliente, luci soffuse, profumi nell’aria. Non è indispensabile andare in una Spa per rilassarsi un po’, anche in casa si può creare l’ambiente giusto: è sufficiente l’aiuto di qualche candela e una vasca piena di sali o di essenze profumate. Ed ecco che un normale gesto di pulizia può trasformarsi in uno straordinario trattamento di bellezza.
Scegli l’essenza per te
Ne basta un tappo colmo, da versare in una vasca piena d’acqua. E l’effetto è garantito. Gli oli da bagno sono infatti uno degli ingredienti principali della balneoterapia. Si tratta di una miscela di oli vegetali ed essenziali che, dispersi in acqua sotto forma di minutissime goccioline, aderiscono alla pelle donandole morbidezza e nutrimento. Inoltre, l’effluvio odoroso agisce sul sistema nervoso, favorendo il rilassamento.
Ma quali sono le fragranze più indicate? Come scegliere quella giusta per sé? Semplicemente in base all’effetto che si desidera ottenere. Con una premessa, però: la donna in gravidanza è più sensibile agli odori, per questo alcune essenze, magari già utilizzate in passato, potrebbero risultare fastidiose. Per evitare sorprese, prima di acquistare l’olio è meglio annusarlo. È consigliabile, inoltre, non mescolare più oli nella vasca perché la profumazione verrebbe alterata e potrebbe venir fuori un mix sgradevole.
- Se hai voglia di rilassarti, la fragranza migliore è senza dubbio la lavanda, che ha un effetto rilassante. È ottima anche se sei raffreddata, dal momento che alla lavanda sono riconosciute proprietà antisettiche, che aiutano a sedare la tosse e a favorire l’espettorazione.
- Se hai bisogno di una sferzata di energia, l’essenza più indicata è il mandarino, che tonifica e regala buon umore, grazie al suo effetto stimolante sulle endorfine. Ha proprietà simili agli altri agrumi, ma in forma più lieve e attenuata. Ecco perché di solito piace a tutte le donne in attesa, anche a chi soffre di nausee mattutine.
- Se l’idea di diventare mamma ti crea ansia o se in generale ti senti un po’ stressata, prova il bagno all’essenza di rosa, che dona tranquillità. In più, rende la pelle morbida ed elastica.
- Se senti le gambe un po’ gonfie e pesanti, prima di immergerti massaggia l’olio di betulla dalla caviglia alla coscia e subito dopo entra in acqua. Quest’olio non ha una fragranza particolare, quindi non agisce a livello aromaterapico. Ha tuttavia proprietà drenanti, dal momento che sblocca i gangli linfatici e favorisce l’eliminazione dei liquidi in eccesso.
Un pizzico di sale contro la ritenzione
In aggiunta agli oli, o anche al loro posto, se non gradisci profumi particolari, sciogli in acqua i sali. Può andar bene anche il normale sale grosso da cucina, ma se desideri un prodotto più ‘ricco’, utilizza i sali himalayani: di colore rosa, di forma perfetta e regolare, vengono estratti direttamente dalle rocce dell’Himalaya e, a differenza del sale marino che contiene solo cloruro di sodio, hanno ben 84 oligoelementi. Un tempo quasi difficili da trovare in commercio, ormai si possono acquistare ovunque.
Ma quali sono i loro benefici? I sali himalayani combattono la ritenzione idrica favorendo l’eliminazione dei liquidi che ristagnano a livello sottocutaneo. In più esercitano un’azione antinfiammatoria a livello muscolare e articolare, quindi sono l’ideale soprattutto negli ultimi mesi di gravidanza quando, con l’aumento di peso, è facile sentire i muscoli indolenziti e le articolazioni più rigide. Infine, l’immersione nell’acqua in cui siano stati disciolti questi sali permette di apportare nutrimento e rendere la pelle più liscia.
Oltre che per il bagno (occorrono circa 4-5 cucchiai in una vasca colma d’acqua), i sali rosa si possono usare come esfoliante: basta preparare un composto con due cucchiai di sali più due di olio di mandorle dolci o di oliva leggermente riscaldati e strofinarlo delicatamente sulla cute. Così facendo si eliminano le cellule morte dello strato corneo e si favorisce la penetrazione dei principi attivi disciolti nel bagno.
Un consiglio in più
- Per un’azione purificante e levigante più profonda, puoi aggiungere nell’acqua anche due-tre cucchiai di bicarbonato di sodio (proprio quello che usi in cucina): la pelle, ripulita da impurità e tossine, sarà più morbida e vellutata.
- Se la cute è secca e irritata, uno degli ingredienti migliori è l’avena (si trova in farmacia o in erboristeria, solitamente in buste monodose), che la nutre e lenisce eventuali irritazioni e pizzicori, specie se dovuti ad ansie di origine nervosa.
Un dolce massaggio sulla pelle
Al termine del bagno, dopo circa 15-20 minuti, svuota la vasca e con il telefono della doccia fai un veloce risciacquo con acqua fresca: è un ottimo trucco per ritemprare il fisico e riattivare la circolazione. Se non gradisci la temperatura fredda su tutto il corpo, mettiti seduta nella vasca e dirigi il getto solo sugli arti inferiori, dai piedi fino alle cosce.
- Uscita dall’acqua, avvolgiti nell’accappatoio, che avrai precedentemente riscaldato sullo scaldasalviette e sdraiati sul letto per una decina di minuti con gli occhi chiusi e le gambe leggermente sollevate.
- Poi, regalati ancora un po’ di coccole, idratando e massaggiando delicatamente la pelle. Per proseguire il trattamento di bellezza, sulla cute ancora umida spalma un olio alla rosa, oppure un olio di mandorle dolci, di prugnolo e iberico, suggerisce l’esperta. Sono tutti ingredienti che tonificano e rinforzano i tessuti, preziosi quindi per prevenire la formazione di smagliature. Per far penetrare il prodotto non occorrono manovre energiche, bastano leggeri movimenti circolari: un dolce sfioramento ripetitivo è la cosa più piacevole, specie sull’addome, per riequilibrare le tensioni emotive e regalare un incredibile senso di benessere sia alla mamma sia al nascituro.
- Se poi soffri di fragilità capillare, massaggia sulle gambe, dal basso verso l’alto, una crema al mirtillo, che migliora il tono venoso.
Un’atmosfera da Spa
La prima regola per regalarti un bagno coi fiocchi è chiudere la porta e non permettere a nessuno di disturbarti!
Qualche altro consiglio per creare l’atmosfera giusta:
- Riempi la vasca con un certo anticipo: l’acqua calda saturerà la stanza di vapore, trasformando il bagno in un ambiente degno di un hammam. A proposito: la temperatura giusta dell’acqua per un trattamento di balneoterapia è intorno ai 35 gradi, ma se non la gradisci così calda o se soffri di fragilità capillare raffreddala un po’.
- Spegni tutte le luci e accendi qua e là per la stanza delle candele, che danno subito una sensazione di ambiente intimo e raccolto. Meglio se si tratta di candele profumate, dello stesso aroma che hai disciolto nell’acqua.
- Altro sistema per diffondere le fragranze nella stanza è mettere qualche goccia di olio essenziale nell’umidificatore del calorifero oppure nel diffusore delle essenze. Ma stai attenta a non esagerare con le quantità: col calore la fragranza si percepisce più intensamente e potrebbe risultare più fastidiosa che piacevole! Meglio procedere con parsimonia.
- Ascolta in sottofondo il tuo cd preferito: può essere musica new age, musica classica o il genere che più ti piace, l’importante è che non si tratti di hard rock!
- Se vuoi continuare il trattamento di aromaterapia anche una volta terminato il bagno, puoi mettere una goccia di olio essenziale su una lampadina ancora spenta. Quando l’accenderai, la lampadina, riscaldandosi, emanerà a lungo il profumo.
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Acquagym contro ritenzione e cellulite?
Acquagym contro ritenzione e cellulite? Assolutamente sì perché tra i tanti benefici di questa attività in acqua c’è appunto anche quella di aiutare a eliminare due inestetismi particolarmente temuti dalle donne. D’altronde chi non ha un po’ di cellulite o di ritenzione nelle gambe? E’ questo un disturbo che molto spesso non è nemmeno troppo legato al peso. Ovviamente, avere dei chili in più comporta più rischi, ma molto spesso si vedono anche donne molto magre che hanno una pelle poco tonica, specie nella zone dei glutei e delle gambe.
(...)
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Liberati delle vene varicose #0H2QT
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La scelta della carrozzina o del trio
Per ogni mamma l’acquisto più importante è quello della carrozzina. Negli ultimi anni però questo accessorio che per centinaia di anni ha rappresentato il primo nido del nascituro è stato quasi completamente sostituito da moderni sistemi modulari chiamati trio, composti da un telaio al quale si possono agganciare i vari componenti: la navicella da usare nei primi 6 mesi di vita, l’ovetto auto da 0 a 13 kg. e la seduta del passeggino da 6 a 36 mesi.
Sono molte le caratteristiche da tenere in considerazione: la leggerezza, la praticità, il look , l’ingombro, lo stile di vita dei genitori ed ovviamente il prezzo.
La leggerezza è un fattore molto importante per un confortevole utilizzo quotidiano e può variare da 7 a 13 kg, ovviamente al peso della struttura è proporzionata la resistenza. Un trio più massiccio rimarrà in eredità al secondo o terzo figlio, mentre con strutture più leggere dovremmo mettere in conto la sostituzione di esso per eventuali altri bambini.
La praticità è data dalla chiusura, vi sono infatti molti tipi di chiusure, la più usuale è la chiusura ad ombrello veloce e pratica da effettuare che consente sempre di lasciare agganciata la seduta del passeggino, ve ne sono che si chiudono con una sola mano. Con le chiusure a libro bisogna fare attenzione ai dettagli quali le misure da chiuso in base al bagagliaio dell’auto e sempre la possibilità di lasciare agganciata la seduta del passeggino.
Altri particolari hanno rilevanza nell’uso quotidiano come l’impugnatura a maniglie disgiunte o maniglione unico, quest’ ultimo sicuramente più comodo. Anche la reversibilità del passeggino “fronte mamma fronte strada” è da tenere in considerazione perché ci consente di vedere sempre il bambino senza doverci fermare e sporgerci in avanti.
Negli ultimi anni le aziende produttrici hanno fatto a gara per proporre sempre più modelli dal look giovane e a volte un po’ bizzarro. Se ti senti una mamma classica opterai sicuramente per i sistemi più tradizionali, ma se ti piacciono le novità avrai solo l’imbarazzo della scelta a partire dai materiali, le ruote e le strutture più futuristiche.
Come già detto l’ingombro di un trio chiuso è molto importante: con un’auto di piccole dimensioni difficilmente un passeggino a tre ruote entrerà nel baule, ma anche certe chiusure ad ombrello da chiuse si rivelano più lunghe di altre e 10-15 cm possono fare la differenza tra l’entrare oppure no. Se si abita in una palazzina con ascensore è da prendere in considerazione l’apertura della porta e del vano interno per non dover chiudere ogni volta il telaio e al momento dell’acquisto misurare la distanza tra le ruote.
Il trio che acquisterete dovrà comunque adattarsi al vostro stile di vita: se siete amanti della città sono consigliate le ruote piccole pratiche e molto maneggevoli ma se al contrario amate le passeggiate all’aria aperta magari in montagna o al mare per voi è quasi d’obbligo un tre ruote per potersi muovere in libertà e con facilità su ogni tipo di terreno.
I prezzi variano incredibilmente da modelli a marche.
Partendo da € 300,00 fino a € 1.500,00, per qualsiasi sia il vostro budget fate sempre attenzione al rivenditore ed agli accessori inclusi come il parasole, il paragambe, la borsa, il parapioggia, la base auto, il riduttore per il seggiolino e importante l’omologazione auto per la navicella.
Le offerte più convenienti si trovano nella grande distribuzione o con gli acquisti on-line, ma dovrete mettere in conto che in caso di problemi difficilmente riuscirete a risolverli in quanto nella grande distribuzione sono in vendita spesso stock di magazzino fuori produzione e merce d’importazione, molto appetibili per il prezzo ma che non garantiscono assistenza post-vendita per l’impossibilità di reperire eventuali pezzi di ricambio.
Con le vendite on-line si possono fare dei veri e propri affari qualità/prezzo avendo a disposizione un mercato molto vasto e di facile comparazione ma non sempre quello che poi arriva è come l’immaginavate, dovete poi mettere in conto che per un qualsiasi problema le spese di spedizione sono a carico vostro. Il consiglio che possiamo dare è quello di rivolgervi ad un negoziante di fiducia il quale saprà descrivervi dettagliatamente i vari modelli consigliandovi quello più adatto a voi e l’assistenza post-vendita è garantita.
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Fonte: http://www.dreambaby.it/la-scelta-della-carrozzina-o-del-trio/
Come liberarsi delle vene varicose in una settimana #KG2PH
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La tiroide: cos’è, come funziona, la visione olistica e psicosomatica, l’importanza di un buon funzionamento (soprattutto nella prima infanzia) e l’alimentazione consigliata
La tiroide (il cui nome deriva dal greco e significa “a forma di scudo oblungo“) è una ghiandola endocrina, a forma appunto di H o di farfalla, che si trova nella parte anteriore del collo e regola molte funzioni all’interno del nostro organismo.
Molti disturbi, fisici o psichici, possono dipendere da un suo cattivo funzionamento, anche se spesso viene ignorata la sua estrema importanza nel corpo umano.
La tiroide, cos’è e come funziona
Le patologie più comuni della tiroide
Le patologie più comuni e conosciute della tiroide sono l’ipertiroidismo e l’ipotiroidismo.
La visione olistica e psicosomatica dei problemi alla tiroide
L’importanza dell’alimentazione per il buon funzionamento tiroideo
La tiroide funziona correttamente se può disporre di adeguate quantità di iodio, un oligoelemento essenziale, presente nell’organismo in piccole quantità e soggetto a perdite quotidiane attraverso l’urina o il sudore.
Di fondamentale importanza è dunque un’alimentazione che permetta di assumerne quotidianamente la giusta quantità: una eventuale carenza di iodio può portare a diverse patologie (es. gozzo) ed è particolarmente rischiosa in gravidanza, determinando anche gravi conseguenze per il feto.
Il fabbisogno giornaliero di iodio per la sintesi degli ormoni tiroidei è di circa 150 microgrammi, ai quali, in gravidanza e in allattamento vanno aggiunti 50-100 microgrammi per la crescita del bambino.
Anche il selenio ha un ruolo chiave nella protezione e nel funzionamento della tiroide: ne contiene infatti una quantità maggiore di ogni altro organo del corpo.
I cibi contro l’ipotiroidismo
Libri consigliati
Ipotiroidismo - Un'emergenza Ignorata Come riconoscere e curare il più frequente disturbo della tiroide | Tiroide in Forma L'Allenamento per la Tua Tiroide |
Curare in Maniera Naturale l'Ipotiroidismo Introduzione al più diffuso disturbo della tiroide | La Dieta dei 7 Ormoni Risveglia il tuo metabolismo e perdi 7 chili in 21 giorni - Vinci per sempre la tua lotta con il sovrappeso! |
Prodotti utili
Meristemo 27 - Gocce Orali Drenaggio tiroideo | Integratore di supporto per la Tiroide a base di erbe naturali per migliorare la funzione della tiroide con L-tirosina, Kelp (iodio), Ashwaganda (Withania), Selenio, B-12 e vitamina D |
Iodio Puro - Liquido Analcolico Contribuisce alla normale funzione tiroidea e alla regolare produzione di ormoni | Alga Marina - 250 Compresse da 250 mg. Contenuto costante di Iodio per ogni tavoletta pari a 150 mcg, equivalente al fabbisogno giornaliero |
Fonte: http://blog.bimbonaturale.org/la-tiroide-cose-come-funziona-la-visione-olistica-e-psicosomatica-limportanza-di-un-buon-funzionamentosoprattutto-nella-prima-infanzia-e-lalimentazione-consigliata/
Sbarazzarsi delle vene varicose senza neppure uscire di casa? #t4S8g
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Foggia: una tappa ricchissima
A Foggia ci aspettavano le Mamme Arcobaleno, ricordate?
Eccole, attive e sorridenti nonostante il caldo. Per la tappa di #noiinfasciaTOUR hanno organizzato un “gelato in fascia” nel centro della bellissima Foggia. Le Mamme Arcobaleno sono un’Associazione di volontariato che ha tra gli scopi la promozione dell’allattamento al seno e il sostegno ai genitori perchè possano vivere la gravidanza e i primi anni dei bambini in modo consapevole e il più naturale possibile. Insieme ad altre associazioni sul territorio hanno creato il CORD, in Coordinamento Regionale delle Associazioni Pugliesi che si occupano di sostegno alla neo genitorialità.
Foggia è stata ricca di incontri, più di quanto ci immaginassimo. Marianna di Portogallo, la presidentessa del Collegio Ostetriche ci ha accolto presso la loro sede per un confronto tra operatori. Abbiamo trovato ostetriche, più o meno giovani che hanno voglia di approfondire, di conoscere, di mettersi sempre più in gioco. “Non è semplice lavorare negli ospedali, se vuoi rimanere in un’ottica di salutogenesi. Tante sono pronte a lavorare sul territorio, in libera professione ma non sempre il territorio è pronto ad accoglierci..” Quasi tutte le ostetriche che abbiamo incontrato conoscono la fascia e addirittura, per poterla far sperimentare alle mamme alcune si danno da fare con l’autoproduzione: “Ogni è mezzo è buono, l’importante che le mamme possano sperimentare quanto è bello portare il bambino “addosso”
Foggia, bella e ricca. Grazie a Patrizia Palmieri che ci ha aiutato a scoprirla.
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Fonte: http://www.mammarsupio.it/2015/07/23/foggia-una-tappa-ricchissima/
il caffe' verde funziona per DIMAGRIRE #ajLhB
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Primo Mese della vostra gravidanza… sintomi caratteristici: dall’olfatto canino alla stanchezza estrema.
Onestamente, se un test non ti dice che stai aspettando un bebè allora la serie di sintomi bizzarri, ti deve far chiedere, cosa sta succedendo al mio corpo ultimamente?
Olfatto.
Parliamo di come tutto puzza, va bene? Sei seduta in un incontro molto importante, ma tutto quello a cui puoi pensare è il fetore del tuo collega. Non è nemmeno sudato. Vestito perfettamente e lavato, ma se ha prodotto una goccia di sudore, da questo momento in poi puoi sentirne l’odore. Mentre cerchi di guardare da un’altra parte, interiormente cerchi di combattere contro un conato di vomito.
Il posto di lavoro è un ambiente difficile in questo momento. È possibile sentire l’odore di tutto e tutti ed è semplicemente strano, dallo spuntino sotto la vostra scrivania del collega che vorresti strangolare, al profumo forte del capo che ti spingono a scrivere una lettera di dimissioni. Cani da tartufo.
Capezzoli doloranti
Porte strette, collaboratori maldestri, o qualsiasi cosa che ha il potenziale di entrare in contatto con le tue povere tette.
Se hai questo tipo di terrore, sei la benvenuta tra le mamme che stanno annuendo e facendo una smorfia mentre si portano un braccio protettivo sui capezzoli.
Molte donne associano questo, come un primo segno di gravidanza. Essi sono così attenti a tutti i cambiamenti in corso che un semplice soffio di vento attraverso la camicia può farvi ululare. A quanto pare è dovuto al maggiore afflusso di sangue, sintomo che scompare, con il passare del tempo il tuo corpo si abitua ai cambiamenti ormonali.
Desidererete evitare luoghi affollati per un po perché qualcuno potrebbe accidentalmente urtare è provocare in voi scenate isteriche. Anche i vostri vestiti sono nemici. Noi non sosteniamo il topless in pubblico, ma scommettiamo che siete altamente interessate a mettere a nudo la vostra metà superiore, non appena si è a porte chiuse.
Estrema stanchezza
Estrema stanchezza può avere i suoi aspetti positivi. Naturalmente è un po imbarazzante addormentarsi quando si va in giro, ma quando si striscia nel letto la sera o per un pisolino pomeridiano è come infilarsi nelle profondità di una nuvola. Non ci si sente assolutamente nessun senso di colpa su di esso. Il sonno profondo, è un’avanzamento corretto dello sviluppo del feto.
Rivelare la notizia
Il vostro cuore vuole urlare dai tetti, ma la vostra mente consiglia di calmarsi e di mantenere le cose in silenzio.
È una decisione del tutto personale, ma una cosa è certa – si sta in giro come la notte prima di Natale sentendo vivendo ogni singolo giorno e non c’è altro nella vostra mente in questo momento.
Il tuo capo ti parla, mentre per tutto il tempo la vostra mente sta cantando ‘Sono incinta, sto crescendo un bambino, sto cercando di ascoltarti, ma ehm, sto avendo un bambino! ‘.
Relitto emozionale
E ‘vero che la gravidanza può trasformare anche le regine di ghiaccio in relitti piagnucolanti.
Ora è il momento di investire in un buon mascara waterproof, perché tutto, da un cucciolo nel parco, al film in TV possono provocare lacrimoni e manifestazioni pubbliche di emozione.
E qualunque cosa tu faccia sarà poi impossibile da nascondere ai tuoi familiari.
Cambiamenti fisici
È il tuo corpo cambia già. A circa 4 settimane nessuno noterà alcuni cambiamenti fisici, ma ci si può sentire un po come aver mangiato una forma di pane.
Il tuo corpo sta producendo sangue in più, si ha più fluido e la vostra attività ormonale è in pieno fermento.
Per calmare la facile lacrimazione si può optare per uno shopping leggero che si presta all’acquisto di pochi capi elasticizzati che rendono il gonfiore iniziale più sopportabile. Nei mesi successivi ci sarà spazio per l’acquisto di capi prema man appositi.
Fonte: http://www.libricino.it/2017/01/03/primo-mese-della-vostra-gravidanza-sintomi-caratteristici-dallolfatto-canino-alla-stanchezza-estrema/
Liberati di 5 kg di grasso dalla pancia in 6 giorni assumendo l'estratto di caffè verde - sostanza 1 #sdJ6L
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Frase del giorno 11.01.2017
Non essere amati è una semplice sfortuna; la vera disgrazia è non amare.
(Albert Camus)
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Fonte: http://www.mammaebambini.it/frasi-belle/frase-del-giorno-11-01-2017/
Cos’è il Caffè Verde #2W7Yd
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Come fare la coroncina natalizia
Le settimana scorsa gli artisti di Food & Cake Design Associazione Artisti Italiani ci hanno insegnato a realizzare un Elfo con la pasta di zucchero.
Ed oggi?
Visto che siamo ormai vicinissimi a Natale, oggi ci insegneranno a realizzare una ghirlanda natalizia fatta di porcellana fredda ClarenArt.
Una coroncina che può essere appesa, oppure utilizzata come segnaposto, oppure come base per una bella candela da mettere come centrotavola nei giorni di festa.
Intanto iniziamo con l’imparare a realizzare la ghirlanda… e poi spazio alla fantasia per i mille utilizzi possibili.
Grazie a Claudia Rinascimento che ha realizzato questo tutorial per noi!
Fonte: http://vivalamamma.tgcom24.it/2016/12/come-fare-la-coroncina-natalizia/
I benefici del Caffè Verde #4z8Bc
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Come personalizzare i vostri quaderni con gli stampini by ZigZagMom
Occhi spalancati, orecchie ben aperte e becco chiuso: il gufo è proprio lo studente perfetto!
In più ha quegli occhioni che sembra indossi sempre degli occhiali da secchione.
E poi ha un portamento così compito. Da vero signorino. Chi non lo vorrebbe come compagno di classe?
E così noi abbiamo pensato a come portarlo a scuola insieme a noi con un kit di quaderni personalizzati a tema gufato da far realizzare direttamente ai bambini.
Quaderno gufone
Occorrente:
– Quaderni con copertina in cartoncino kraft o tinta unita di colori chiari;
– Una matita e una gomma;
– Tre matite con la gommina in fondo;
– Taglierino;
– Colore acrilico nero e bianco;
– Colore acrilico arancio o rosso;
– Pennarello nero;
– Carta assorbente;
– Un bicchiere di carta.
Segnate sul quaderno con la matita dove volete disegnare gli occhi.
Versate in una ciotola un po’ di colore nero e stemperatelo bene con un bastoncino o un pennello. Intingetevi appena il fondo del bicchiere di carta dal lato piccolo, facendo attenzione che il colore sia ben distribuito lungo il bordo. Eliminate l’eccesso di colore appoggiandolo sulla carta assorbente e poi stampate due cerchi vicinissimi sul cartoncino. Lasciate asciugare.
Disegnate le pupille degli occhi con la matita.
Intingete ora nel colore la gommina della matita, pulite l’eccesso di colore sulla carta assorbente, quindi fate i due timbri in corrispondenza delle pupille degli occhi e lasciate asciugare.
Con il taglierino incidete sui tre lati un’altra gommina. Eliminate i bordi in modo che rimanga uno stampino a forma di triangolo.
Intingetelo nel colore arancio e stampate il becco tra i due occhi.
Se volete rendere più elaborato disegnate le alette e le piume del gufo, stampando dei semicerchi con il fondo del bicchiere di carta.
Per un secondo quaderno potrete variare il colore e disegnare il gufetto in nero anziché in bianco. Per cambiare la sua espressione basta spostare le pupille (verso il basso se è un gufetto lettore, verso l’alto se è pensieroso, dallo stesso lato se sta copiando il compito del vicino).
Quaderno gufetti
Occorrente:
– Quaderni con copertina in cartoncino kraft o tinta unita di colori chiari;
– Due matite con la gommina in fondo;
– Una patata piccolina;
– Taglierino;
– Colori acrilici diversi, tra cui rosso e bianco;
– Pennarello nero;
– Carta assorbente.
Tagliate a metà la patata, in maniera da ottenere la sagoma del gufetto.
Mescolate un po’ di colori prescelti con del colore bianco per renderli più pastellosi (l’ideale è usare un contenitore delle uova come tavolozza). Lasciate che i bambini stampino i gufetti colorati (eliminate sempre prima l’eccesso di colore sulla carta assorbente). Con le gommone stampate quindi gli occhioni bianchi e con la commina triangolare stampare il becco rosso. Una volta asciutto il colore fate due puntini neri con il pennarello per disegnare le pupille.
Con questi quaderni in cartella i vostri gufetti faranno un figurone!
Sabina e Cos
(ZigZagMom)
L'articolo Come personalizzare i vostri quaderni con gli stampini by ZigZagMom sembra essere il primo su Il Gufo.
Fonte: http://magazine.ilgufo.com/to-customize-your-notebooks-with-stencils/
Caffè verde : proprietà, controindicazioni e effetto dimagrante #e10dJ
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Insegnare le buone maniere ai bambini: le regole fondamentali per vivere e crescere bene.
Da quando è possibile educare un bambino? Quali sono e come riuscire a far rispettare le regole di buona educazione ai più piccoli?
Non è mai troppo presto per iniziare a educare un bambino. La maggior parte dei genitori è convinta che un bambino non sia in grado di capire le regole fino a quando non parla, ma in realtà già a 6 mesi un bambino capisce il significato di un “no”. Più avanti è bene iniziare a lodarlo quando fa qualcosa di giusto, per rinforzare i comportamenti positivi, e a fargli notare eventuali atteggiamenti o comportamenti sbagliati. Le prime regole da insegnare sono quelle fondamentali, che permetteranno al bambino di diventare una persona adulta responsabile e rispettosa. Vediamo insieme quali sono.
Salutare
È importante insegnare ai bimbi a salutare sempre le persone che incontriamo quando si presentano e quando se ne vanno, perché per tutti è importante sentirsi benvenuti. Sempre più spesso purtroppo le persone entrano ed escono dai locali e dai negozi senza salutare e gli allievi nelle scuole non salutano i loro insegnanti entrando in aula. Questo è il primo segno di rispetto e va insegnato sin da piccolissimi perché diventi un’abitudine per tutta la vita.
Ringraziare
Oltre a salutare, è fondamentale insegnare ai bambini ad esprimere la gratitudine, dicendo “grazie” e “prego” in segno di rispetto e apprezzamento. Il modo migliore per farlo è dando il buon esempio sfruttando anche i piccoli gesti quotidiani in famiglia, ad esempio a tavola quando mamma e papà si versano reciprocamente l’acqua o si passano le pietanze.
Essere puliti e riordinare
Sia a casa propria, sia a casa di amici, nonni, zii o alla scuola materna, i bambini devono imparare a rispettare oggetti e ambienti, a maggior ragione se sono degli altri o pubblici. Dopo il gioco è necessario riordinare e se si sporca si deve ripulire prima di iniziare qualsiasi altra attività. Come qualsiasi altra norma di buona educazione, l’esempio dato dai genitori è fondamentale e può essere d’aiuto trasformare questi gesti in momenti di gioco con mamma e papà, utilizzando ceste, scatole e sacchi portagiochi per riordinare con più facilità.
Aspettare il proprio turno
Ai bambini va insegnato a non interrompere gli altri quando stanno parlando, perché ciascuno ha diritto a essere ascoltato con attenzione e ciò non è possibile se le voci si sommano. Il modo migliore per rafforzare quest’abitudine è ascoltando con attenzione fino alla fine anche i più piccoli quando diamo loro la parola, in modo che capiscano l’importanza di essere ascoltati. Mentre il bambino aspetta il suo turno, possiamo tenergli la mano o lanciargli qualche occhiata per fargli capire che siamo consapevoli del suo desiderio di intervenire.
A queste regole fondamentali, più avanti nella crescita se ne aggiungeranno altre più complesse, come imparare ad avere spirito sportivo, a rispettare gli animali, ad essere gentili con tutti, ad accogliere le differenze di cultura, razza o religione, ecc., ma se il bambino avrà introiettato le prime quattro sarete già a buon punto con la sua educazione.
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Fonte: http://blog.kiddom.com/insegnare-le-buone-maniere-ai-bambini-le-regole-fondamentali-vivere-crescere-bene/