Quando il vissuto delle mamme è , per dirla con il titolo di una lettera scritta da una madre a Beppe Severgnini sul Corriere della Sera: “Io, mamma lavoratrice, non ce l’ho fatta”, è importante interrogarsi sulla funzione della madre ai giorni nostri.
Nonostante le giovani donne possano vantare livelli d’istruzione più alti rispetto agli uomini (Fonte: Donne in Italia www.italialavoro.it), infatti solo il 37,7% non ha completato la scuola dell’obbligo (uomini 43,4%), il 42,4% è diplomata (uomini 40,2%) e la percentuale di laureate (15,9%) è superiore di quasi 6 punti rispetto agli uomini (10%), l’accesso al mondo del lavoro è ancora lontano dalla media europea.
Le mamme italiane, poco comprese, sostenute e aiutate, soffrono di sensi di colpa e stanchezza: secondo i dati raccolti da Ipsos, è la fatica al primo posto tra i disagi provati dalle mamme nell’affrontare la quotidianità (57%). E le ricerche danno anche loro ragione: il sistema educativo e scolastico può dirsi funzionante quanto garantisce, a disparità di ingresso, le stesse opportunità a tutti gli scolari, obiettivo che invece in Italia è ancora lontano. Avere una mamma che ha studiato e che aiuta i figli nello studio, in Italia, è ancora importantissimo: secondo il rapporto Ocse 2016, se la madre ha completato le superiori il 91% dei figli riuscirà a conseguire il diploma. Se invece i genitori non sono arrivati oltre le medie, c’è una possibilità su due di abbandono. Approfondisci su Quanto conta la mamma per il successo scolastico dei figli
Come fanno dunque le mamme Svedesi, che lavorano quasi tutte? E’ solo questione di aiuti e organizzazione?
Probabilmente la mamma italiana, oltre a una serie di difficoltà che derivano dallo scarso aiuto ricevuto, a livello sociale e familiare, ha anche un altro problema da superare, ovvero la sindrome della “mamma perfetta”.
Una madre vera o una madre perfetta?
Il proprio ruolo materno viene vissuto in base a un modello culturale, familiare e sociale, che è difficile adattare alla vita di tutti i giorni. Se l’immaginario porta a considerare una brava mamma colei che c’è sempre, che si sacrifica per il figlio, che è sempre curata, rapida, di buon umore, calma e paziente, vediamo come sia davvero difficile arrivarci, sia che si lavori sia che ci si dedichi completamente alla famiglia e ai figli.
Secondo le indagini, infatti solo l’11% delle mamma intervistate si sente vicina alla propria immagine di mamma ideale.
Quindi, quello che fa bene al bambino non è una mamma che si attenga a un modello ideale, ma una mamma che abbia affrontato e affronti la vita in modo concreto. La mamma perfetta crea figli psicotici, non esseri umani che sanno adattarsi alle situazioni e superare le proprie difficoltà. Leggi anche I migliori genitori possibili
Come superare la sindrome della “mamma-perfetta”
- Il figlio è un essere umano, non una proprietà o un diritto: la mamma deve sapersi mettere da parte quando è necessario.
- La madre è un sostegno, deve avere capacità di cura e sostenere il figlio nella difficoltà, non sostituirsi ad esso.
- No ai sensi di colpa: se il 66% delle mamme sente di dover gestire da sola la maggior parte delle responsabilità familiari, ma questo dipende sempre dai propri modelli di riferimento. Impariamo a delegare e a non pretendere da noi stesse l’impossibile.
- I nuovi papà, la sindrome di Telemaco. Se i papà, quando i bambini sono piccoli, hanno principalmente un ruolo di supporto alla funzione materna, crescendo possono dare una spinta alla crescita dei bambini. Non interferiamo nel loro lavoro di rompere la simbiosi mamma-figlio e di stimolare autonomia, curiosità e a volte anche aggressività e un pizzico di “irresponsabilità”: i bambini necessitano di una padre e una madre, non di due mamme.
- Fare una cosa alla volta: essere multitasking significa fare insieme, male, tante cose. Impariamo a prenderci spazi e tempi e a lasciarli ai nostri figli: la noia e l’attesa danno spinta a creatività e apprendimento. Quando i bambini non giocano da soli: consigli ed esperienze
- I bambini sono bambini, non possono prendere decisioni al nostro posto: un “no” detto con decisione e ferma convinzione interiore fa molto meno male della continua negoziazione di regole e doveri. L’importanza educativa del saper dire di no
- Bando all’ansia e al timore di non fare abbastanza: se un bambino ha un talento, questo emergerà comunque. Non sono necessarie lezioni in età precoce o intensive, perciò lasciamo loro il tempo di giocare ed evitiamoci miriadi di attività extrascolastiche che stressano noi e loro.
- Una buona mamma è una mamma pienamente soddisfatta: meglio un’ora di tranquillità dal parrucchiere, per poi tornare a casa serene e ben disposte verso la famiglia, che il dover sempre rinunciare e accumulare tensione e aggressività. Diventa te stesso per essere un buon genitore
- Meglio sbagliare con convinzione che fare la cosa “giusta” perché sentita da altri o avere continuamente dubbi se quello che stiamo facendo è giusto o no. I bambini hanno bisogno di una guida sicura e posata. Le 7 idiozie sulla crescita dei bambini
- In ogni caso essere mamma, con tutte le rinunce, le fatiche e le difficoltà, è sicuramente l’esperienza più bella e significativa della vita, per chi l’ha scelta. Allora godiamoci ogni istante, senza troppe ansie e troppe aspettative, ma sempre con equilibrio e con la capacità di essere noi stesse, il più gran dono per i nostri figli. Essere genitori e I fondamenti della famiglia
Libri consigliati
Errori da non ripetere Come la conoscenza della propria storia aiuta a essere genitori | Essere genitori Come prepararsi ad accogliere un bambino e poi educarlo con amore e intelligenza |
La sfida di essere genitori | Il genitore consapevole |
Fonte: http://blog.bimbonaturale.org/perche-una-brava-mamma-non-dovrebbe-essere-perfetta-come-uscire-dalla-sindrome-della-super-mamma/
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