18 gennaio 2017

Meningite e bambini: le risposte ai tuoi dubbi

In Italia non è in atto alcuna epidemia di meningite: il numero dei casi di malattia invasiva da meningococco registrati nel Paese nel 2016 è pressappoco lo stesso degli ultimi anni (circa 200). Lo hanno ribadito negli ultimi giorni l’Istituto Superiore di Sanità  e un comunicato congiunto delle maggiori società scientifiche tra cui la Società Italiana di Pediatria, la Federazione Italiana Medici Pediatri e la Società Italiana di Igiene e Medicina Preventiva. Dunque, niente panico e niente allarmismi. L’importante è attenersi alle indicazioni del piano vaccinale e alle raccomandazioni del pediatra di famiglia per mettere al riparo i bambini dai rischi, come sempre. Nonostante le rassicurazioni delle autorità sanitarie, i casi riportati dai giornali nelle ultime settimane hanno però suscitato incertezze e preoccupazione. Ecco le risposte di Paola Stefanelli, responsabile della Sorveglianza nazionale per le malattie batteriche invasive dell’Istituto Superiore di Sanità, ai dubbi più comuni delle famiglie.

 

Le domande scottanti

 

Che cosa sta succedendo in Toscana?

In alcune zone della Toscana è presente da due anni un focolaio di infezioni invasive causate dal meningococco C appartenente a un ceppo denominato ST11, particolarmente aggressivo. “È un ceppo ben conosciuto, che da tempo circola in Europa e in Italia, dunque non ha alcun fondamento l’idea che lo abbiano importato i migranti provenienti dall’Africa”, spiega Stefanelli. “In altre parti del Paese lo stesso ceppo è responsabile di casi sporadici. Non sappiamo per quale motivo in Toscana si sia sviluppato invece un focolaio infettivo”.

 

Il focolaio toscano può allargarsi ad altre zone d’Italia?

“È improbabile”, risponde l’esperta. “Ormai è da due anni che la Toscana registra un numero anomalo di casi e finora il contagio non si è diffuso ad altre Regioni. Non ci aspettiamo che accada in futuro. Ciò non toglie che è importante esercitare la massima prudenza immunizzando tutti i bambini secondo i tempi e i modi previsti dal calendario vaccinale. In Toscana, e solo lì, sono state adottate misure differenti, con un’estensione dell’offerta e della gratuità del vaccino a ulteriori fasce di popolazione, per spezzare la catena dei contagi”.

 

Il vaccino contro il meningococco C somministrato ai bambini è efficace contro questo ceppo?

“Sì, il vaccino è efficace nel prevenire tutte le infezioni da meningococco C. Il ceppo ST11 non fa eccezione”, dice l’esperta. “Ci sono stati casi di persone vaccinate che si sono ammalate. Può accadere, perché c’è un margine di variabilità individuale nella risposta al vaccino: alcuni rispondono meglio e sono protetti al 100%, altri meno. Va detto, però, che nelle persone vaccinate e ciò nonostante infettate, la malattia è stata meno aggressiva, quindi vaccinarsi è sempre vantaggioso. Inoltre, più gente si vaccina e minore è la circolazione del batterio nella popolazione, con beneficio per tutti”.

 

Per quanti anni risultano protetti i bambini vaccinati a un anno di età (tra 13 e 15 mesi) con il MenC in singola dose?

“Non lo sappiamo con esattezza”, risponde Stefanelli. “Gli specialisti consigliano di farne uno intorno al dodicesimo anno d’età, utilizzando se possibile il vaccino tetravalente, attivo anche contro i sierotipi A, Y e W135, poco diffusi in Italia ma presenti in altri Paesi dove giovani e adulti potrebbero recarsi”. Questo vaccino è ora incluso nei Lea (Livelli essenziali di assistenza) e sarà offerto gratuitamente agli adolescenti su tutto il territorio nazionale. “Al di fuori di queste indicazioni e al di fuori della Toscana, dove le autorità sanitarie hanno dato istruzioni ad hoc alla popolazione, non occorre vaccinare gli adulti o fare richiami ai bambini prima dell’adolescenza”, rassicura l’esperta.

 

È consigliabile per una futura mamma vaccinarsi in gravidanza, per trasmettere la protezione al nascituro, come si raccomanda di fare per l’influenza?

“No, al momento non ci sono indicazioni in tal senso”, dice l’esperta.

 

Al contrario del MenC, il vaccino per il meningococco B va somministrato in più dosi. Tra una dose e la successiva il bambino risulta già protetto?

“La protezione è in atto solo al completamento dell’intera procedura vaccinale, cioè dopo che sono state somministrate tutte le dosi previste dal calendario in funzione dell’età del bambino”, spiega Stefanelli.

 

MeningiteTutti i vaccini che lo proteggono

 

Cosa possono fare i genitori per proteggere i bimbi dal rischio di meningite in attesa che siano in età per fare le vaccinazioni?

“Dobbiamo rassicurare le famiglie sul fatto che le infezioni da meningococco sono infrequenti”, osserva l’esperta. “È giusto vaccinare i piccoli secondo i tempi previsti dal calendario per offrire loro la maggior protezione possibile, ma non è necessario osservare cautele particolari prima della vaccinazione. L’unica raccomandazione valida è quella generale per non esporre i bimbi al rischio di infezioni: evitare la permanenza prolungata in luoghi molto affollati”.

 

In tutta Italia, diversi ambulatori vaccinali segnalano lunghe liste d’attesa e temporanee indisponibilità di vaccino anti MenC e MenB. C’è un problema di approvvigionamento?

“Non risulta alcun problema di approvvigionamento dei vaccini contro il meningococco C e B a livello nazionale”, risponde Stefanelli. “Le notizie dei casi riportati dai media e della campagna vaccinale straordinaria promossa in Toscana hanno spinto tante famiglie, anche in altre Regioni, a vaccinare i bimbi che non erano stati immunizzati in precedenza. Il risultato è che alcuni ambulatori si sono trovati a fronteggiare un carico di lavoro straordinario e faticano un po’ a smaltirlo, ma si stanno attrezzando per affrontare la situazione”.

 

di Maria Cristina Valsecchi



Fonte: http://www.ioeilmiobambino.it/neonato/meningite-bambini-dubbi_salute/

Nessun commento:

Posta un commento