5 febbraio 2017

Fitoterapia in gravidanza: mai senza il medico

La fitoterapia in gravidanza ti sembra una buona idea?  Molte donne la pensano come te e si avvicinano alla fitoterapia in gravidanza, tradizionalmente considerata alternativa, meno aggressiva nei confronti dell’organismo. Ma è davvero così? Naturale significa sempre innocuo o salutare?

Occhio al fai-da-te

La fitoterapia in gravidanza costituisce un settore importante della terapia medica. Non si tratta di una medicina “parallela” o “dolce”, ma di una metodologia rigorosa ed efficace. Del resto, moltissimi tra i medicinali che acquistiamo in farmacia sono di origine vegetale, anche se non ce ne rendiamo conto. E proprio perché hanno un’efficacia dimostrata, anche i prodotti naturali, così come i farmaci, vanno usati con attenzione, sotto un rigoroso controllo medico. Il “fai da te” è assolutamente da evitare, a maggior ragione in un momento delicato come la gestazione. Persino piante come la Camomilla, se utilizzate in Tintura Madre e assunte in modo eccessivo, possono creare problemi.

TisaneEcco quelle da evitare

Un altro stile di vita

Accostarsi alla medicina naturale dovrebbe voler dire recuperare anche una filosofia di vita più attenta ai bisogni e ai ritmi della persona. In questo senso, la gravidanza può essere l’occasione giusta per fare una sorta di esame e iniziare a rivedere alcune delle proprie abitudini. E, se non lo si è fatto prima, inaugurare un nuovo stile di vita, più rispettoso non solo della creatura che sta per arrivare, ma anche di se stesse: una dieta sana che metta al bando alimenti elaborati o arricchiti di coloranti e conservanti, ritmi di vita più tranquilli, piccoli spazi quotidiani dedicati al relax (una passeggiata nel verde, un bagno rilassante). In questo contesto, il sostegno che può arrivare da una disciplina naturale come la fitoterapia sarà davvero un aiuto in più.

A portata di… bocca

La fitoterapia della gravidanza si segue soprattutto a tavola: è proprio qui che, sfruttando le proprietà dei diversi alimenti, si possono contrastare alcuni disturbi caratteristici di questo periodo.
Qualche esempio? La ritenzione idrica può essere prevenuta con alimenti che favoriscono la diuresi, come un decotto di cipolle o un infuso di finocchi. I crampi possono essere contrastati con alimenti ricchi di potassio come banane, pomodori, patate. La stitichezza può essere combattuta mangiando kiwi ben maturi (il trucco è quello di mettere un chilo di questi frutti in un sacchetto di plastica con 2 o 3 mele: dopo quattro giorni avranno raggiunto la maturazione ideale).

A tavolagli alleati del benessere

Per curare la cistite

Un’erba decisamente “amica” della donna in gravidanza è la malva, una pianta di uso comune, ma con un potere emolliente e antinfiammatorio elevato. In caso di cistite, un infuso di malva (circa un litro al giorno) dà subito grandi benefici, senza provocare effetti collaterali.
Sempre alla malva la futura mamma può affidarsi anche per i comuni malanni dell’inverno. Unita a salvia, eucalipto e lavanda è un validissimo aiuto contro il raffreddore. Basta spezzettare una manciata di foglie in acqua bollente e, mentre l’acqua bolle ancora leggermente, respirarne i vapori balsamici tenendo un asciugamano sulla testa: l’effetto sarà un’immediata decongestione delle mucose nasali.

Per altri rimedi fitoterapici più mirati, il suggerimento è rivolgersi a un medico: sarà lui che consiglierà alla futura mamma le cure verdi più appropriate.

Infuso o decotto?

Tra le preparazioni casalinghe classiche della fitoterapia spiccano l’infuso (o tisana) e il decotto. Ecco come farli a regola d’arte.
Infuso o tisana: versa un po’ di acqua bollente sulle piante medicinali essiccate opportunamente frantumate. Copri e lascia riposare per 10-15 minuti, quindi filtra. La dose media abituale è di 1-3 cucchiai per tazza d’acqua. L’infuso va assunto caldo o tiepido, eventualmente addolcito con un po’ di miele.
Decotto: in questo caso radici, legni e cortecce (meglio se frantumati prima dell’impiego) vanno immersi nell’acqua ancora fredda. L’ebollizione deve avvenire a fuoco lento, per un tempo variabile da 5 a 10 minuti. A ebollizione conclusa, fai riposare per 10-20 minuti, agitando di tanto in tanto, e poi filtra. La posologia media è di una tazza per due, tre volte al giorno.

Tre regole d’oro

Per godere dei benefici della fitoterapia in piena sicurezza ci sono alcuni accorgimenti da seguire. Eccone tre:
1. acquista i prodotti fitoterapici in farmacie ed erboristerie specializzate, dove è più probabile che l’operatore conosca la provenienza delle materie prime utilizzate;
2. compra confezioni piccole, da consumare al massimo entro sei mesi, prima che le erbe diventino “vecchie”;
3. non cambiare le dosi indicate dal medico: la stessa erba, assunta in quantità eccessiva, potrebbe avere controindicazioni pericolose.

Un’erba per ogni malanno

Le erbe possono aiutare ad affrontare diversi disturbi della gravidanza. Ecco un breve elenco, con un’unica raccomandazione: che sia un medico a impostare modi e tempi della terapia.

RAFFREDDORE: Rosa canina.
Grazie all’apporto di vitamina C, è ottima per contrastare tutte le affezioni dell’apparato respiratorio.

TOSSE: Malva.
Emolliente e antinfiammatoria, può essere associata a maggiorana sotto forma di infuso o di decotto, dolcificato con miele.

FARINGITE: Salvia.
Grazie alle sue elevate proprietà antimicrobiche, può essere utilizzata con acqua tiepida, per sciacqui e gargarismi del cavo orale.

NAUSEA, VOMITO: Menta.
Ottimo è l’infuso, da sorseggiare durante la giornata o all’occorrenza, quando se ne avverte la necessità.

FRAGILITÀ CAPILLARE: Vite rossa.
In varie formulazioni, favorisce la circolazione venosa.

INSONNIA: Passiflora.
Ha un’attività sedativa e antispasmodica; può essere associata a valeriana, la pianta sedativa per eccellenza.

ANSIA: Biancospino.
Dalle proprietà calmanti, i suoi fiori sono utile in caso di agitazione e tachicardia.



Fonte: http://www.dolceattesa.com/gravidanza/fitoterapia-in-gravidanza_alimentazione_benessere/

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