3 febbraio 2017

Influenza “mite”, ma non è finita

L’influenza si sta rivelando più clemente rispetto a molte delle stagioni precedenti. Tra i piccoli sotto i 5 anni – la fascia più colpita – la curva sembra in discesa, mentre aumenta ancora, ma di poco, tra i bambini in età scolare. Lo afferma l’ultimo rapporto settimanale della rete italiana di sorveglianza InfluNet.

 

Clima più mite e vaccino più efficace

“L’epidemia non è ancora in calo: aspettiamo la fine della stagione per una valutazione più accurata”, afferma Marina Picca, presidente della Società Italiana Cure Pediatriche Primarie (SICuPP). “Di certo, è una stagione ‘moderata’ per una serie di fattori: clima più mite, virus che quest’anno non sono del tutto nuovi, vaccino più efficace, disponibile anche in versione quadrivalente, e una certa variabilità annuale”. Finora sono stati colpiti poco più di 2 milioni e 300mila italiani, con l’incidenza più alta tra i bambini sotto i 5 anni (18 casi ogni mille assistiti) e tra i 5 e i 14 (14,68 casi ogni mille assistiti). In questi giorni le Regioni con più ammalati sono Marche, Provincia autonoma di Trento, Piemonte, Emilia-Romagna e Lazio.

 

I sintomi nei bimbi

“I bambini sono una delle categorie più colpite dall’influenza perché hanno un sistema immunitario ancora immaturo”, spiega la pediatra. “Inoltre, trascorrono gran parte del loro tempo in luoghi chiusi – asili, scuole, mense scolastiche, palestre – a stretto contatto con altre persone potenzialmente infette: la diffusione e il contagio sono più facili”. Nei più piccoli i sintomi, da lievi a severi, assomigliano a quelli dati da altri virus respiratori: febbre anche elevata (può durare 4-5 giorni, a volte una settimana), mal di gola, rinorrea (naso che cola), ostruzione nasale, dolori ai muscoli e alle articolazioni, cefalea, tosse e malessere generale. Spesso sono presenti rinosinusite e otite media e, a volte, possono presentarsi complicanze a livello delle basse vie aeree (polmonite virale o batterica secondaria).

 

È virale, quindi no agli antibiotici

“L’influenza è una malattia virale. Gli antibiotici non sono in genere necessari: vanno quindi assunti in caso di complicanze batteriche solo dopo il consiglio del medico”, sottolinea Marina Picca. “Si possono somministrare farmaci ‘sintomatici’ antifebbrili, come paracetamolo o ibuprofene, ma è utile ricordare che la febbre è un meccanismo di difesa per contrastare l’infezione da parte di virus e batteri. Gli antipiretici vanno dati ai bambini solo se necessari, ad esempio quando la febbre è alta e accompagnata da evidente malessere”. In caso di bambini piccoli (sotto l’anno di età) è meglio sentire in ogni caso il pediatra: sarà lui a decidere se è necessaria una visita o se basta la prescrizione di un antipiretico.

La terapia più efficace è il riposo: i bambini vanno tenuti a casa per alcuni giorni garantendo loro una buona convalescenza. Per evitare il rischio che si ammalino nuovamente.

 

di Chiara Sandrucci



Fonte: http://www.ioeilmiobambino.it/neonato/influenza-mite-ma-non-e-finita-mamma_prevenzione_salute_salute-mamma/

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