7 febbraio 2017

IL BILINGUISMO (dei genitori)

Il bilinguismo dei bambini è un tema molto caldo e caro agli expat. Ci si preoccupa spesso che i nostri figli siano confusi dalla nuova lingua e che non riescano a comunicare con i loro nuovi amici. In genere questo non avviene e i piccoli iniziano a parlare come fossero nati li, con una tranquillità e naturalezza che spesso ci spiazza. Per questo voglio spostare l’attenzione su noi poveri adulti meno elastici!!
Nessuno pensa a noi che arriviamo in un paese e dobbiamo arrabbatarci per riuscire a comprare pure il pane?! Va bene l’inglese, che più o meno è lingua parlata quasi ovunque e più o meno si conosce. E passi lo spagnolo, comprensibile da noi italiani (per fortuna). E passi il francese che veniva insegnato quando ero alle elementari e insomma qualche numero o colore lo sappiamo tutti. Certo non ci puoi ordinare il caffe ma forse sopravvivi. Ma quando ti spediscono per lavoro, che ne so, in Russia? o Cina?
Bilinguismo
Sempre a riiniziare a studiare. Non è facile. E’ una sfida continua. Questa è una delle parti più complicate della vita che facciamo. Parlare la lingua del posto è fondamentale. Per vivere e per integrarsi. Un ciao, un buongiorno, un grazie. Sono piccole cose che fanno capire che si sta provando a vivere nel nuovo paese, che ci si sta impegnando per farsi piacere la nuova vita. Magari non è vero eh, magari non ci piace dove stiamo e piangiamo tutti i giorni rimpiangendo la vita precedente. Ma si deve fare, per il nostro bene e quello della famiglia!
Appena arrivata in Perù ero convinta di poter sfoggiare il mio inglese ormai consolidato per poi mettermi seriamente a studiare (bene) lo spagnolo. Invece sono stata costretta a impararlo velocemene perchè qui a Lima senza castillano non fai nulla. Giuro! L’inglese è parlato pochissimo (intendo nella vita quotidiana e nelle attività più banali) e anche prendere un taxi è una sfida.
Non è stato difficile, solo stressante. Arrivare in un posto nuovo e dover ricostruire la propria vita e aiutare anche i nostri figli a non subire (troppi) traumi in genere pesa tutto su noi madri. Anche se dobbiamo lavorare lo stesso. Certo i padri aiutano eh, mio marito è bravissimo anche perchè questa vita lui l’ha già vissuta con i suoi genitori, però noi donne ci facciamo carico non solo dei nostri dubbi ma anche quelli dei bambini. Ed è un peso grandissimo. Anche solo cercare una baby sitter, una scuola, un parco per farli giocare, cercando di fare amicizia con una lingua non nostra. E’ un lavoraccio. A volte ci si confonde e si inizia a parlare con l’ultima lingua straniera (inglese e francese escluse) che si è imparata. Cosi ti trovi a parlare rumeno o salutare in bulgaro e non capisci le occhiate di sconcerto che ti lanciano. Storie di vita vissuta.
Bilinguismo
Insomma, questa parte dell’espatrio che nessuno vi dice la dovete prendere in considerazione. Dovete essere aperti e ricettivi, armati di buona volontà e tanto impegno. Perchè non è facile. Ma è bellissima! Imparare una nuova lingua è aprirsi al mondo, è capire la cultura, è integrarsi! E in questo periodo di confusione e “xenofobia” direi che dobbiamo provare a cambiare le cose!
Che ne pensate?
Nadia

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Fonte: http://www.notonlymama.com/2017/02/il-bilinguismo-dei-genitori/

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