14 ottobre 2016

Minecraft, i mondi virtuali diventano reali al Milan Games Week2016

minecraftIl mondo del gaming, negli ultimi anni, come ben sapete, è sempre più pensato e realizzato anche per un pubblico giovanissimo.
I bambini imparano velocemente e molto più facilmente di noi adulti.
Vi è mai capitato di farli giocare con il vostro cellulare o con il tablet? Immagino proprio di sì. Ebbene, anche se è un gioco che non hanno mai visto, sembrano conoscerlo da sempre. Con facilità e semplicità passano di livello in livello.
E a volte sono loro a spiegare i trucchetti a noi!

Personalmente sono sempre stata contraria ai giochi violenti e che insegnano la violenza senza il rispetto delle persone (i bambini non sono ancora perfettamente in grado di distinguere il virtuale da reale…). Ma apprezzo sempre più quelli educativi.
Ben venga se i bambini, facendo una cosa che a loro piace, imparano qualcosa di costruttivo. Ovviamente sempre nei limiti di tempo consentiti dagli adulti!

Ed ora, sempre più, la cultura dell’imparare giocando (game based learning) sta progressivamente portando i videogames nell’ambiente scolastico, facendoli diventare veri e propri strumenti educativi.

Minecraft è uno di questi giochi costruttivi.
minecraft-esplorazione-del-castelloI bambini possono mettere alla prova la propria creatività dando vita ad ambientazioni di fantasia, immergendosi in sempre nuove e diverse avventure, esplorando il mondo virtuale e, allo stesso tempo, sviluppando le proprie capacità cognitive attraverso l’attivazione di processi di logica e ragionamenti sempre più complessi.

Per i genitori appassionati di gaming e per i loro figli, ricordo che proprio in questi giorni a Milano si tiene il Milan Games Week2016: dal 14 al 16 ottobre al Fiera Milano City. E ci saranno anche degli spazi dedicati ai più piccoli.

Microsoft
ha allestito un’intera area dello stand Xbox in partnership con Intel dedicata all’edutainment in cui protagonista sarà Minecraft.

Ci saranno maestosi castelli, allegre casette e i personaggi dall’inconfondibile forma cubica nel cuore della città per dare la possibilità a mamme e bambini di immergersi nel fantastico mondo di Minecraft. Grazie al Samsung Gear VR e a Minecraft, i giovani giocatori potranno infatti vivere un’esperienza unica e dar vita ai loro mondi personalizzati, combattere contro i mob e creare costruzioni mai viste.

E per chi vuole continuare il divertimento anche dopo la fiera, Microsoft ha organizzato in collaborazione con Game’s Princess e Ford, la serata Pizza e Videogiochi al Tropi&Co di Viale Ortles 31 a Milano dedicata a tutti gli appassionati di gaming. Le iscrizioni sono ad esaurimento posti e sono attivabili al link dedicato all’iniziativa: http://www.gamesprincess.it/2016/09/games-princess-e-xbox-vi-invitano-alla-cena-perfetta-xbox-e-pizza/

citta-di-minecraft

Per chi è interessato Minecraft è allo stand Xbox in partnership con Intel al Padiglione 3, stand A2, ingresso Fiera Milano City Gate 3/4.



Fonte: http://vivalamamma.tgcom24.it/2016/10/minecraft-i-mondi-virtuali-diventano-reali-al-milan-games-week2016/

Sono una pessima madre?

Domanda Buona sera Dott.ssa Agnone, sono una mamma di una bimba di 6 anni, un bimbo di 4 e un bimbo di 5 mesi. Sono una persona piena di insicurezze e sensi di colpa fin da piccola. Quando è nata la...


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Come riconoscere il manipolatore dalla grafia

manipolatore

A nessuno piace essere “manipolati” e “usati”.
Eppure ci sono persone che approfittando della ingenuità, e a volte anche della bontà, degli altri li muovono come marionette.
La cosa migliore è riuscire a individuare subito questi macchinatori e tenerli alla larga.
Ma come riconoscerli? La grafia ci aiuta.
La nostra grafologa Candida Livatino oggi ci spiega proprio quali sono le caratteristiche della scrittura del manipolatore:

“Buongiorno a tutti,
la perdita di valori quali la lealtà e la sincerità, insieme all’egoismo ed alla voglia di soddisfare le proprie ambizioni, soprattutto economiche, rendono sempre più frequente la possibilità di imbattersi in persone che fanno della manipolazione il modo in cui si relazionano con gli altri.
Meglio scoprirlo subito, prima che sia troppo tardi!
Un’occhiata alla scrittura può essere quindi di aiuto.

liva
Il manipolatore ha un calibro (dimensione delle lettere) grande, che denota apertura verso l’interlocutore, finalizzata però solo a soddisfare i suoi bisogni.
Appare disponibile, pronto all’accoglienza, ma in realtà pensa esclusivamente alle sue necessità ed ai suoi obiettivi.
Nella sua scrittura non manca la pendente (inclinazione delle lettere verso destra), tipica di chi è gentile verso le persone, partner compreso, per attirarle a sé e cercare di plasmare i loro comportamenti.
E’ egoista nelle relazioni sociali, così come lo è in amore.

L’attenzione alle esigenze del partner è solo apparente, finalizzata appunto a manipolarne le reazioni.
Alla base c’è da un lato un senso di possesso, dall’altro la non disponibilità a condividere quello che riesce ad ottenere.
Il manipolatore pensa di dare molto al partner, perché sopravvaluta i propri comportamenti, ma in realtà desidera solo ricevere.

Candida Livatino”

COP Livatino Scrivere con il cuore.inddSe volete conoscere cosa dice la grafologia sulle affinità di coppia, o scoprire se il vostro partner è fedele, sincero, vanitoso o geloso, se è più portato per i rapporti duraturi o per le avventure,  e tanto altro ancora, vi ricordo che Candida Livatino ha scritto il terzo libro proprio su questo tema: “Scrivere con il cuore” editore: Sperling & Kupfer.

Candida Livatino ha anche un sito Internet in cui racconta tutte le sue esperienze lavorative e tanto altro ancora.

L’indirizzo :
www.livatinocandida.it



Fonte: http://vivalamamma.tgcom24.it/2016/10/come-riconoscere-il-manipolatore-dalla-grafia/

iDoctors: cerca il tuo medico e prenota online

  I figli non sono solo una responsabilità, ma educano alla responsabilità. Prima di diventare mamma, nonostante sia cresciuta a pane e Sanità, o forse proprio per questo, ero completamente e...


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Passeggino trio GB Maris. La video recensione!

Video recensione del passeggino trio GB Maris.

Ti presentiamo il passeggino trio GB Maris! In questo post trovi tante informazioni utili e la nostra breve video recensione.

Un solo passeggino, da 0 a 3-4 anni!

Tappa successiva: il motorino per il liceo.

Da noi in negozio e sul nostro store, grande successo per il passeggino trio Gb Maris. Una soluzione comoda e senza pensieri, per non dover acquistare diversi passeggini, a seconda della crescita del bambino.

Questo post inizia ad interessarti più di quanto tu avessi preventivato, dì la verità!

In che cosa è speciale il passeggino trio GB Maris

Seduta

Grazie alla seduta imbottita e dotata di schienale reclinabile, il passeggino GB Maris è adatto sia a neonati che a bimbi più grandi, accogliendo entrambi con il massimo comfort. E come sai bene, la reclinabilità dello schienale è importante se parliamo di bambini di pochi mesi. Vuol dire nanna per loro e riposo anche per te!

La seduta del passeggino trio GB Maris inoltre è reversibile, ossia si sgancia senza fatica e si gira in un movimento, volgendosi fronte mamma o fronte strada. Ti servirà fronte mamma quando, nei primi mesi della sua vita, vorrai guardare il tuo bambino mentre dorme, o desidererai rassicurarlo con il tuo sguardo vigile. Utilizzerai invece la seduta fronte strada quando tuo figlio crescerà un po’ e sarà curioso di guardare il cammino percorso durante la passeggiata, per imparare tutto quello che c’è da sapere sulla vita.

La seduta, ancora, è più alta di quelle degli altri passeggini. Questo ti consentirà di utilizzarla in bar, ristoranti e case di amici, come seggiolone. Il bambino infatti arriverà senza problemi ad altezza tavolo.

Infine, la speciale seduta del passeggino trio GB Maris è dotata di poggiagambe (corpo unico con la seduta) e di capottina estendibile, molto ampia con finestrella osserva bimbo.

La navicella

Con la navicella Maris Cot il passeggino diventa carrozzina. La utilizzerai dalla nascita di tuo figlio fino ai suoi 9 kg di peso. Ovviamente i bambini appena nati non stendono il collo e per la maggior parte del tempo, si dedicano a pappa, cacca, nanna. La carrozzina quindi, è indispensabile per ospitarli supini e garantire il riposino durante le passeggiate. La navicella si aggancia e si sgancia in un gesto, senza adattatori. Inoltre si chiude schiacciandosi, per occupare il minimo ingombro anche in casa, ovunque la vorrai riporre quando non la utilizzi.

L’ovetto

Dalla nascita fino ai 12 mesi di tuo figlio puoi utilizzare la componente ovetto Gb Idan. Questo seggiolino auto si utilizza appunto, sia nelle autovetture, che agganciato al telaio, per il passeggio. Specialissimo, grazie ad un materassino riduttore super imbottito, è ideale anche per bambini prematuri.

Dimensioni e aspetto

Pur essendo un sistema modulare, il passeggino Trio Gb Maris, presenta dimensioni ridotte. Punto a suo favore, se pensiamo che la maggior parte dei trio sono passeggini abbastanza ingombranti. E che dire dello stile! Tessuti di alta qualit? , un design moderno ed un look contemporaneo, lo rendono un passeggino trio fresco e ggiovane, per genitori ggiovani, come te!

Funzionalità e alte prestazioni

Utilizzerai il passeggino trio Gb Maris sia in città che in viaggio, stanne certo!

Le ruote infatti sono, tutte e 4,? dotate di sospensioni. Ciò significa che, anche sui terreni più dissestati, il bambino viaggerà in comodità. Inoltre le ruote di Maris sono riempite in schiuma e quindi antiforatura. Nessun imprevisto può fermare le tue passeggiate!

Infine, il passeggino Trio Gb Maris è accessoriato e pratico. Ma ti spiegherà tutto la nostra Lella, in questa video recensione. Dura solo 2 minuti e guardandola, potrai capire meglio se Gb Maris è il passeggino trio che stai cercando. Buona visione!

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Fonte: http://blog.nidodigrazia.it/recensioni/passeggino-trio-gbmaris-videorecensione/

Sinergia Eni-scuola: nasce il teatro scientifico con Scienze in Atto

scienze-in-atto-logo-EniscuolaMi ricordo quando alle elementari, alla domanda “cosa vuoi fare da grande”, annunciavo, orgogliosa e convinta: l’astronauta!

“Ma come… non vuoi fare la ballerina?”. “No! L’astronauta!”

“Sei sicura… magari vuoi fare l’infermiera o… la maestra?”. “NO! L’ASTRONAUTA!”.

Mai fui più certa nella mia vita come lo ero allora.

Poi, un giorno, qualcuno ha insinuato che essendo astigmatica e portando gli occhiali, alla NASA mi avrebbero scartata immediatamente per il posto di pilota.

Era vero? Non era vero? Non so, ma sta di fatto che con quel commento mi hanno sbriciolato il cuore e infranto tutti i miei sogni intergalattici.

Dopo un primo periodo di dramma esistenziale (se non divento astronauta allora che ne sarà della mia vita???) ho messo a punto un piano B: se non fossi riuscita ad entrare dalla porta di ingresso del quartier generale della NASA come astronauta, allora avrei infilato la porta di servizio in qualità di scienziata/astronoma/astrofisica/segretaria/receptionist/donna-delle-pulizie-a-Cape-Kennedy-basta-che-mi-fate-lavorare-lì-con-voi!

Come è andata a finire? Sono diventata veterinario. Che vi devo dire, ho mirato alle stelle e sono finita nelle stalle… letteralmente.

Non mi lamento però: con gli anni ho capito che il fulcro della mia passione era la scienza in sé e non necessariamente l’astrofisica.

Con questa passione, capirete la mia gioia all’apprendere che Eni ha proposto nel 2015 un progetto che ha coinvolto alcuni licei di Novara, in un viaggio attraverso scienze, ambiente, energie rinnovabili e teatro.

Eniscuola, in collaborazione con il Teatro Coccia di Novara e il Centro Ricerche Eni per le Energie Rinnovabili e l’Ambiente, hanno proposto a tre scuole superiori nell’ottobre del 2015 il progetto Scienze in Atto, un modo innovativo e coinvolgente per avvicinare i ragazzi ai temi della scienza e favorirne una personale rielaborazione attraverso la creazione di uno spettacolo teatrale.scienze-in-atto-Eni-Teatro Coccia

Il programma prevedeva una prima fase di ricerca attuata dagli stessi studenti a proposito dei concentratori solari luminescenti. Il materiale scientifico è poi stato trasformato, con l’aiuto di drammaturghi professionisti, in testi da cui sono nati uno spettacolo di prosa, un cortometraggio e uno spettacolo musicale, il tutto presentato a maggio come spettacolo finale.

Scienze in Atto è un progetto che ha dimostrato come sia possibile creare sinergia tra scuola, ricerca e teatro scientifico.

Dare la possibilità a studenti liceali di trasformare la scienza in arte vale per me più di mille ore di lezione in aula, con tutto il rispetto per gli insegnanti e il loro lavoro straordinario.

Sono una fan del mettere il pratica ciò che si legge nei libri e ritengo che l’interdisciplinarità sia un asso nella manica per gli insegnanti se saggiamente applicato, come in questo caso grazie al contributo di Eniscuola e del Teatro Coccia.

La presentazione del progetto, il suo sviluppo e le dinamiche dietro la sua realizzazione, sono a disposizione di chi volesse visitare il sito qui.

Mi auguro che questo progetto unico e straordinario, possa essere il primo di una lunga serie che veda Eni coinvolgere altre scuole sul territorio italiano ed aprire la strada a molti studenti verso un futuro di ricerca ed espressione personale.

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Fonte: http://www.oasidellemamme.it/2016/10/19492/