3 novembre 2016

Puglia

Puglia

Centri autorizzati che applicano le tecniche di Procreazione Medicalmente Assistita (PMA):

Centro di Fisiopatologia della Riproduzione Umana e PMA – U.O. Ostertricia e Ginecologia – Ospedale “Di Venere” di Carbonara
Via Ospedale di Venere, 1 – 70100 – Bari – BA
Livello centro: II
Telefono: 080/5015805
Responsabile: Prof. Boscia Filippo
Tipo di servizio: Pubblico
Inizio attività: 2000

 

Centro Medico “San Luca”
Viale Orazio Flacco, 11/5 – 70124 – Bari – BA
Livello centro: III
Telefono: 080/5617851
Responsabile: Dott.ssa Sarcina Elena
Tipo di servizio: Privato
Inizio attività: 1984

 

Centro per la Diagnosi e Terapia dell’Infertilità di Coppia – Ospedale Generale Regionale “F. Miulli”
Strada Provinciale Acquaviva-Santeramo km.4,1 – 70021 – Acquaviva delle Fonti – BA
Livello centro: I
Telefono: 080/3054634
Responsabile: Dott. Pontrelli Michele
Tipo di servizio: Privato convenzionato
Inizio attività: 2008

 

Centro PMA – Casa di Cura Santa Maria
Via De Ferraris, 18/D – Loc. Bari – 70100 – Bari – BA
Livello centro: II
Telefono: 080/5040400
Responsabile: Dott. Totaro Pasquale
Tipo di servizio: Privato convenzionato
Inizio attività: 1991

 

One Day Surgery di Ginecologia – Ostetricia – Infertilità
Via Ricasoli, 2/N – Loc. Molfetta – 70056 – Molfetta – BA
Livello centro: II
Telefono: 080/3977288
Responsabile: Dott. Pansini Nicola
Tipo di servizio: Privato

 

PRO ANDROS s.r.l.
Corso Cavour, 22 – 70051 – Barletta – BA
Livello centro: II
Telefono: 0883/534731
Responsabile: Dott.ssa Leonetti Teresa
Tipo di servizio: Privato
Inizio attività: 2008

 

U.O. di Fisiopatologia della Riproduzione Umana e Congelamento Gameti – A.O. Policlinico Consorziale di Bari
Piazza G. Cesare, 11 – 70121 – Bari – BA
Livello centro: III
Telefono: 080/5592248
Responsabile: Dott.ssa Depalo Raffaella
Tipo di servizio: Pubblico
Inizio attività: 2000

 

Casa di Cura SALUS
Via Appia, 366 – 72100 – Brindisi – BR
Livello centro: II
Telefono: 0831/581505
Responsabile: Prof. Coppola Lamberto
Tipo di servizio: Privato convenzionato
Inizio attività: 2000

 

PROBIOS s.r.l. Ginecologia
S.S. 7 Appia per Mesagne Km. 7.300 – Loc. Cittadella della Ricerca – 72100 – Brindisi – BR
Livello centro: II
Telefono: 0831/508553
Responsabile: Dott. Borini Andrea
Tipo di servizio: Privato
Inizio attività: 2000

 

Casa di Cura “Prof. Petrucciani” – Centro di Procreazione Medicalmente Assistita
Viale A. Moro – 73100 – Lecce – LE
Livello centro: II
Telefono: 0832/448111
Responsabile: Dott. Fazzi Giuseppe Roberto – Dott. Mele Giovanni Luigi
Tipo di servizio: Privato convenzionato
Inizio attività: 2008

 

TECNOMED – Centro Medico Biologico
Via XX Settembre, 14/18 – 73048 – Nardò – LE
Livello centro: I
Telefono: 0833/567547
Responsabile: Prof. Coppola Lamberto
Tipo di servizio: Privato
Inizio attività: 1984

 

CREA S.R.L. Centro Riproduzione e Andrologia
 Via Scoglio del tonno, 79/81 – Loc. Taranto – 74100 – Taranto – TA
Livello centro: II
Telefono: 099/7723999
Responsabile: Prof. Chiappetta Luigi
Tipo di servizio: Privato
Inizio attività: 1990

 

Centri di livello I

Le tecniche di primo livello sono le tecniche più semplici, quelle che si attuano dopo un periodo di rapporti mirati senza successo, attraverso inseminazione artificiale con seme fresco omologo (= del marito) semplicemente introdotto in utero. Queste comprendono l’inseminazione intrauterina (IUI) intraperitoneale (IPI), intracervicale (ICI).

Centri di II e III livello

Le tecniche di secondo e terzo livello sono tecniche che prevedono una fecondazione al di fuori del corpo della donna, quindi “in vitro”, cioè vengono prelevati ovociti e sperma e vengono messi a contatto in provetta per ottenere embrioni (un massimo di tre, secondo la legge 40), che vengono poi trasferiti in utero per impianto e avvio della gravidanza; per questo gli ovociti devono essere prelevati dall’ovaio. Le più note ed usate sono la FIV-ET cioè la Fecondazione In Vitro e Trasferimento dell’Embrione e la ICSI, cioè la inseminazione intracitoplasmatica dello spermatozoo.

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Fonte: http://www.gravidanzaonline.it/infertilita/puglia.htm

Dopo il parto: tornare in forma… con cautela!

Dal punto di vista medico, in assenza di complicazioni la neomamma può riprendere l’attività fisica già due o tre mesi dopo il parto, ma con gradualità e senza fare sforzi eccessivi. È comprensibile il desiderio della donna di recuperare la forma perduta e dire così addio ai chili di troppo, ma non bisogna dimenticare che il puerperio è un periodo di grande stress fisico, soprattutto se la madre allatta al seno il bambino. L’organismo è affaticato e la resistenza fisica è più bassa. La ripresa è più veloce se la donna ha praticato uno sport con assiduità prima della gravidanza. In ogni caso, il consiglio è di iniziare con un allenamento leggero: due sessioni settimanali di un’ora ciascuna da portare successivamente a un ritmo di tre ore a settimana. Nei primi tempi, concentrati sui muscoli del pavimento pelvico, ripetendo gli esercizi già sperimentati in gravidanza. Fai anche lunghe camminate a passo veloce e, solamente se te la senti, un po’ di aerobica leggera.

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Fonte: http://www.dolceattesa.com/parto/forma-nellattesa-parto-tornare-forma-parto-cautela_dopo-il-parto_fitness/

“Felicità…” : un libro per bambini pacato e dolce che fa riflettere. Edito da Ape Junior.

Avete mai provato a chiedere a un bambino cos’è la felicità per lui? Io ci ho provato. Bambini di diverse età in un campo estivo. Mi hanno dato risposte assurde, da far morir dal ridere, ed anche risposte profonde che ti lasciano a bocca aperta. Tutte legate a un passato recente appena vissuto. La felicità è proprio questo, gioire delle piccole cose. Un rimandare al fanciullino di Pascoli.

E così nello sfogliare questo libro, il protagonista ci propone più spunti per dirci cosa è la felicità. Il protagonista è un bambino. Quindi la felicità è un raggio di sole che entra nella stanza e cattura la nostra attenzione, è pensare a un mondo fatto di biscotti, è ascoltare il papà che canta. E ancora lo scatolone con tutti i giochi, un cane morbido da abbracciare, o più che mai la fantasia che esplode in una nuova storia da raccontare. Il protagonista ci congeda con:

La felicità è chiudere gli occhi e sognare un nuovo giorno che andrà a cominciare.

1 of 4

Un libro davvero prezioso, con la sua semplicità dovrebbe suggerire al piccolo ascoltatore, che la felicità è dietro l’angolo e non servono quali tecnologie e quali spese per raggiungerla. E’ gratuita. Nel libro “la principessa e la felicità” Klara faceva di tutto per riuscire a ritrovarla, perché sottratta da una strega cattiva; qui invece si sussurra che la felicità vera è in un abbraccio dato alla mamma o al papà, o possiamo suggerire anche le gocce di pioggia che toccano il nostro viso, e il riascoltare una storia che il papà ci rilegge dopo tanto tempo.

Alison McGhee è una scrittrice e poetessa Americana di fama internazionale e Peter H. Reynolds è una conferma nel mondo dei libri per bambini, disegnatore e autore di altri capolavori come:

Un giorno
Il punto
Il regalo più grande

  • Titolo: Felicità…
  • Autore: Peter H. Reynolds
  • Autore: Alison McGhee
  • Copertina rigida: 40 pagine
  • Editore: Ape Junior (25 agosto 2016)
  • Collana: Albi illustrati
  • Lingua: Italiano
  • ISBN-10: 8893091089
  • ISBN-13: 978-8893091084



Fonte: http://www.libricino.it/2016/11/02/felicita-un-libro-per-bambini-pacato-e-dolce-che-fa-riflettere-edito-da-ape-junior/

“Felicità…” : un libro per bambini pacato e dolce che fa riflettere. Edito da Ape Junior.

Avete mai provato a chiedere a un bambino cos’è la felicità per lui? Io ci ho provato. Bambini di diverse età in un campo estivo. Mi hanno dato risposte assurde, da far morir dal ridere, ed anche risposte profonde che ti lasciano a bocca aperta. Tutte legate a un passato recente appena vissuto. La felicità è proprio questo, gioire delle piccole cose. Un rimandare al fanciullino di Pascoli.

E così nello sfogliare questo libro, il protagonista ci propone più spunti per dirci cosa è la felicità. Il protagonista è un bambino. Quindi la felicità è un raggio di sole che entra nella stanza e cattura la nostra attenzione, è pensare a un mondo fatto di biscotti, è ascoltare il papà che canta. E ancora lo scatolone con tutti i giochi, un cane morbido da abbracciare, o più che mai la fantasia che esplode in una nuova storia da raccontare. Il protagonista ci congeda con:

La felicità è chiudere gli occhi e sognare un nuovo giorno che andrà a cominciare.

1 of 4

Un libro davvero prezioso, con la sua semplicità dovrebbe suggerire al piccolo ascoltatore, che la felicità è dietro l’angolo e non servono quali tecnologie e quali spese per raggiungerla. E’ gratuita. Nel libro “la principessa e la felicità” Klara faceva di tutto per riuscire a ritrovarla, perché sottratta da una strega cattiva; qui invece si sussurra che la felicità vera è in un abbraccio dato alla mamma o al papà, o possiamo suggerire anche le gocce di pioggia che toccano il nostro viso, e il riascoltare una storia che il papà ci rilegge dopo tanto tempo.

Alison McGhee è una scrittrice e poetessa Americana di fama internazionale e Peter H. Reynolds è una conferma nel mondo dei libri per bambini, disegnatore e autore di altri capolavori come:

Un giorno
Il punto
Il regalo più grande

  • Titolo: Felicità…
  • Autore: Peter H. Reynolds
  • Autore: Alison McGhee
  • Copertina rigida: 40 pagine
  • Editore: Ape Junior (25 agosto 2016)
  • Collana: Albi illustrati
  • Lingua: Italiano
  • ISBN-10: 8893091089
  • ISBN-13: 978-8893091084



Fonte: http://www.libricino.it/2016/11/02/felicita-un-libro-per-bambini-pacato-e-dolce-che-fa-riflettere-edito-da-ape-junior/

“Felicità…” : un libro per bambini pacato e dolce che fa riflettere. Edito da Ape Junior.

Avete mai provato a chiedere a un bambino cos’è la felicità per lui? Io ci ho provato. Bambini di diverse età in un campo estivo. Mi hanno dato risposte assurde, da far morir dal ridere, ed anche risposte profonde che ti lasciano a bocca aperta. Tutte legate a un passato recente appena vissuto. La felicità è proprio questo, gioire delle piccole cose. Un rimandare al fanciullino di Pascoli.

E così nello sfogliare questo libro, il protagonista ci propone più spunti per dirci cosa è la felicità. Il protagonista è un bambino. Quindi la felicità è un raggio di sole che entra nella stanza e cattura la nostra attenzione, è pensare a un mondo fatto di biscotti, è ascoltare il papà che canta. E ancora lo scatolone con tutti i giochi, un cane morbido da abbracciare, o più che mai la fantasia che esplode in una nuova storia da raccontare. Il protagonista ci congeda con:

La felicità è chiudere gli occhi e sognare un nuovo giorno che andrà a cominciare.

1 of 4

Un libro davvero prezioso, con la sua semplicità dovrebbe suggerire al piccolo ascoltatore, che la felicità è dietro l’angolo e non servono quali tecnologie e quali spese per raggiungerla. E’ gratuita. Nel libro “la principessa e la felicità” Klara faceva di tutto per riuscire a ritrovarla, perché sottratta da una strega cattiva; qui invece si sussurra che la felicità vera è in un abbraccio dato alla mamma o al papà, o possiamo suggerire anche le gocce di pioggia che toccano il nostro viso, e il riascoltare una storia che il papà ci rilegge dopo tanto tempo.

Alison McGhee è una scrittrice e poetessa Americana di fama internazionale e Peter H. Reynolds è una conferma nel mondo dei libri per bambini, disegnatore e autore di altri capolavori come:

Un giorno
Il punto
Il regalo più grande

  • Titolo: Felicità…
  • Autore: Peter H. Reynolds
  • Autore: Alison McGhee
  • Copertina rigida: 40 pagine
  • Editore: Ape Junior (25 agosto 2016)
  • Collana: Albi illustrati
  • Lingua: Italiano
  • ISBN-10: 8893091089
  • ISBN-13: 978-8893091084



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Frase del giorno 03.11.2016

Frase del giorno 03.11.2016Più scura la notte, più luminose le stelle, più profondo il dolore, più vicino è Dio!
(Fëdor Dostoevski)

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Fonte: http://www.mammaebambini.it/frasi-belle/frase-del-giorno-03-11-2016/

Frase del giorno 03.11.2016

Frase del giorno 03.11.2016Più scura la notte, più luminose le stelle, più profondo il dolore, più vicino è Dio!
(Fëdor Dostoevski)

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Frase del giorno 03.11.2016

Frase del giorno 03.11.2016Più scura la notte, più luminose le stelle, più profondo il dolore, più vicino è Dio!
(Fëdor Dostoevski)

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Fertilità: la soia può incidere negativamente sulla qualità del liquido seminale

Secondo uno studio presentato durante il meeting dell’American Society for Reproductive Medicine (ASRM) tenutosi a Salt Lake City (Stati Uniti), alcuni agenti esterni come la daidzeina e la genisteina, chiamati fitoestrogeni, che sono presenti in prodotti con soia, tra cui latte, yogurt, tofu o miso, e il metil-parabene, presente in molti prodotti cosmetici, hanno un impatto negativo sulla qualità del liquido seminale e di conseguenza sulla capacità riproduttiva.

Questo studio pilota, che ha coinvolto 25 volontari, ha cercato di analizzare l’effetto di inquinanti ambientali – interferenti endocrini – e altre sostanze che come i fitoestrogeni che incidono con la variazione nel numero dei cromosomi  (aneuploidia) o con aberrazioni cromosomiche nel liquido seminale, modificandone la qualità.

Uno dei ricercatori che hanno partecipato allo studio, il dottor Francisco Dominguez, afferma: “Gli interferenti endocrini sono agenti esterni con cui si entra in contatto ogni giorno, e che influenzano il nostro equilibrio ormonale. Questo tipo di ricerca ci aiuta a chiarire ciò che influisce sulla capacità riproduttiva degli uomini e quindi permette loro di adottare misure per contribuire ad aumentare le possibilità di successo quando sottoposti a trattamenti di riproduzione assistita“.

Lo studio voleva determinare, tramite un questionario completo, a quali contaminanti sono stati regolarmente esposti i donatori di seme. I test sono stati poi effettuati per stabilire se queste sostanze erano presenti nel sangue, nell’urina e nel liquido seminale e se sì, a che livello. Il gruppo di ricerca ha riscontrato alti livelli di questi interferenti endocrini nel seme dei donatori, che possono dare origine a spermatozoi con un numero inadeguato di cromosomi.

Per esempio, queste anomalie sono le causa di una scarsa motilità degli spermatozoi che, tra gli altri difetti, influenza negativamente la capacità riproduttiva di questi donatori.

In una futura fase di questa ricerca, l’obiettivo sarà quello di replicare lo studio con le donne e valutare se questi agenti influenzano anche il numero di ovociti e la loro capacità di riproduzione.

 

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Fonte: http://www.gravidanzaonline.it/concepimento/fertilita-la-soia-puo-incidere-negativamente-sulla-qualita-del-liquido-seminale.htm

Fertilità: la soia può incidere negativamente sulla qualità del liquido seminale

Secondo uno studio presentato durante il meeting dell’American Society for Reproductive Medicine (ASRM) tenutosi a Salt Lake City (Stati Uniti), alcuni agenti esterni come la daidzeina e la genisteina, chiamati fitoestrogeni, che sono presenti in prodotti con soia, tra cui latte, yogurt, tofu o miso, e il metil-parabene, presente in molti prodotti cosmetici, hanno un impatto negativo sulla qualità del liquido seminale e di conseguenza sulla capacità riproduttiva.

Questo studio pilota, che ha coinvolto 25 volontari, ha cercato di analizzare l’effetto di inquinanti ambientali – interferenti endocrini – e altre sostanze che come i fitoestrogeni che incidono con la variazione nel numero dei cromosomi  (aneuploidia) o con aberrazioni cromosomiche nel liquido seminale, modificandone la qualità.

Uno dei ricercatori che hanno partecipato allo studio, il dottor Francisco Dominguez, afferma: “Gli interferenti endocrini sono agenti esterni con cui si entra in contatto ogni giorno, e che influenzano il nostro equilibrio ormonale. Questo tipo di ricerca ci aiuta a chiarire ciò che influisce sulla capacità riproduttiva degli uomini e quindi permette loro di adottare misure per contribuire ad aumentare le possibilità di successo quando sottoposti a trattamenti di riproduzione assistita“.

Lo studio voleva determinare, tramite un questionario completo, a quali contaminanti sono stati regolarmente esposti i donatori di seme. I test sono stati poi effettuati per stabilire se queste sostanze erano presenti nel sangue, nell’urina e nel liquido seminale e se sì, a che livello. Il gruppo di ricerca ha riscontrato alti livelli di questi interferenti endocrini nel seme dei donatori, che possono dare origine a spermatozoi con un numero inadeguato di cromosomi.

Per esempio, queste anomalie sono le causa di una scarsa motilità degli spermatozoi che, tra gli altri difetti, influenza negativamente la capacità riproduttiva di questi donatori.

In una futura fase di questa ricerca, l’obiettivo sarà quello di replicare lo studio con le donne e valutare se questi agenti influenzano anche il numero di ovociti e la loro capacità di riproduzione.

 

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Dopo il parto: restituire tono agli addominali

Quando avrai recuperato resistenza fisica e tono muscolare del perineo, potrai introdurre poco alla volta nel programma di allenamento esercizi specifici per restituire tono agli addominali e favorire l’allungamento della colonna vertebrale. Di norma i muscoli del bacino impiegano circa un anno dopo il parto per tornare nelle condizioni precedenti alla gravidanza. Ecco due sequenze utili. Distesa in posizione supina, con le braccia lungo i fianchi, solleva la testa e i calcagni dal pavimento come se due ganci li tirassero verso l’alto. Mantieni la posizione per qualche secondo e ripeti. Con la schiena e il bacino appoggiati a terra e le gambe sollevate ad angolo retto, disegna piccoli cerchi nell’aria con i piedi. Ripeti l’esercizio a gambe unite e a gambe divaricate.

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Fonte: http://www.dolceattesa.com/parto/forma-nellattesa-parto-restituire-tono-agli-addominali-parto_dopo-il-parto_fitness/

Dopo il parto: restituire tono agli addominali

Quando avrai recuperato resistenza fisica e tono muscolare del perineo, potrai introdurre poco alla volta nel programma di allenamento esercizi specifici per restituire tono agli addominali e favorire l’allungamento della colonna vertebrale. Di norma i muscoli del bacino impiegano circa un anno dopo il parto per tornare nelle condizioni precedenti alla gravidanza. Ecco due sequenze utili. Distesa in posizione supina, con le braccia lungo i fianchi, solleva la testa e i calcagni dal pavimento come se due ganci li tirassero verso l’alto. Mantieni la posizione per qualche secondo e ripeti. Con la schiena e il bacino appoggiati a terra e le gambe sollevate ad angolo retto, disegna piccoli cerchi nell’aria con i piedi. Ripeti l’esercizio a gambe unite e a gambe divaricate.

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C’era una volta il mare

foto-piccoli-attori-cera-una-volta-il-mar_lrChi sono questi bambini?

Sono i piccoli attori di “C’era una volta il mare“, uno spettacolo di beneficenza.
Una commedia musicale per bambini…interpretata da bambini di età compresa tra i 6 e gli 11 anni che recitano, cantano e ballano.
Perché ve ne parlo?
Mi è arrivata la segnalazione da un amico. L’iniziativa mi è piaciuta molto e ho voluto condividerla con voi.

L’appuntamento è a Milano, il 12 novembre 2016 (e, in replica, il 13, 19, 20, 26 e 27 novembre) presso il teatro Wagner, in Piazza Wagner 2, alle ore 16.

Due ore di spettacolo per raccontare una storia originale, scritta dalla regista Mitzi Amoroso che ha anche preparato personalmente i giovani attori e dove, fra colpi di scena e magie, si avvicendano sul palco foche affascinanti, perfide meduse, gabbiani innamorati, malvagi molluschi, sirene, pesciolini rossi e moltissimi altri personaggi che daranno vita ad uno spettacolo frizzante e divertente, scandito da musiche coinvolgenti di Paolo Peroni che rimarranno in testa a grandi e piccoli.

L’intero ricavato dello spettacolo sarà devoluto all’associazione Sempre Vivi Onlus, da anni  impegnata nell’assistenza dei malati psichici.

Il costo dei biglietti, a offerta libera, parte da 10 euro ( 5 euro fino ai 6 anni). Tutti gli spettacoli inizieranno alle ore 16. L’età consigliata è per i bambini dai 3 ai 14 anni.

Io spero di andarci con Marco e Luca.

Vi racconterò…

locandina_cera_una_volta_il_mare



Fonte: http://vivalamamma.tgcom24.it/2016/11/cera-una-volta-il-mare/

C’era una volta il mare

foto-piccoli-attori-cera-una-volta-il-mar_lrChi sono questi bambini?

Sono i piccoli attori di “C’era una volta il mare“, uno spettacolo di beneficenza.
Una commedia musicale per bambini…interpretata da bambini di età compresa tra i 6 e gli 11 anni che recitano, cantano e ballano.
Perché ve ne parlo?
Mi è arrivata la segnalazione da un amico. L’iniziativa mi è piaciuta molto e ho voluto condividerla con voi.

L’appuntamento è a Milano, il 12 novembre 2016 (e, in replica, il 13, 19, 20, 26 e 27 novembre) presso il teatro Wagner, in Piazza Wagner 2, alle ore 16.

Due ore di spettacolo per raccontare una storia originale, scritta dalla regista Mitzi Amoroso che ha anche preparato personalmente i giovani attori e dove, fra colpi di scena e magie, si avvicendano sul palco foche affascinanti, perfide meduse, gabbiani innamorati, malvagi molluschi, sirene, pesciolini rossi e moltissimi altri personaggi che daranno vita ad uno spettacolo frizzante e divertente, scandito da musiche coinvolgenti di Paolo Peroni che rimarranno in testa a grandi e piccoli.

L’intero ricavato dello spettacolo sarà devoluto all’associazione Sempre Vivi Onlus, da anni  impegnata nell’assistenza dei malati psichici.

Il costo dei biglietti, a offerta libera, parte da 10 euro ( 5 euro fino ai 6 anni). Tutti gli spettacoli inizieranno alle ore 16. L’età consigliata è per i bambini dai 3 ai 14 anni.

Io spero di andarci con Marco e Luca.

Vi racconterò…

locandina_cera_una_volta_il_mare



Fonte: http://vivalamamma.tgcom24.it/2016/11/cera-una-volta-il-mare/

Disegna il tuo albero e scopri chi sei veramente

Ognuno di noi è intimamente legato a una tipologia di albero, c’è chi si sente più vicino a una forte quercia e chi si sente attratto da un salice piangente o da un pioppo tremulo.

Il test(o reattivo) dell’albero è stato ideato da Emil Jucker, ma elaborato da Karl Koch, il quale pubblicò il suo manuale “Il test dell’albero” nel 1949. per questo il test dell’albero viene chiamato anche “test di Koch”.

Il test dell’albero un test psicologico proiettivo, cioè si basa sull’interpretazione del disegno di un albero, sul quale chi disegna “proietta” se stesso e la propria personalità.

Il test dell’albero di Koch

Koch ritiene che l’immagine dell’albero rappresenti l’immagine dell’essere umano: l’albero, in quanto elemento naturale e “vivente”, permette di proiettare sentimenti e aspetti inconsci della personalità, senza le inibizioni che potrebbero invece accompagnare il disegno della figura umana.

albero
IL TEST DELL’ALBERO – Questo test parte dalla considerazione che quando disegniamo un albero ci rispecchiamo nella sua figura, che è una proiezione di noi stessi e del modo in cui ci rapportiamo agli altri. La forma dell’albero rappresenta il corpo umano, ma anche il modo in cui viviamo la vita, partendo dalle radici, che rappresentano le nostre origini e il nostro istinto, ergendosi nel tronco e sviluppandosi all’esterno attraverso la chioma, che rappresenta il rapporto con l’ambiente esterno e le relazioni sociali.  Il test dell’albero è adatto a tutte le persone di tutte le età, ma è particolarmente usato con i bambini, che attraverso il disegno mostrano quel vissuto interiore altrimenti difficile da sondare.

Come leggere il disegno dell’albero

Se disegnare un albero è abbastanza semplice, comprendere e interpretare in modo corretto il disegno è molto più complicato, per questo una lettura corretta è possibile solo a psicologi e arteterapeuti.

Proviamo qui a semplificare e a dare semplici chiavi di lettura per l’interpretazione del disegno dell’albero.

La collocazione del disegno. Al centro o in parte?

disegno-albero
LA COLLOCAZIONE DELL’ALBERO NEL FOGLIO – La posizione tipica dell’albero è al centro del foglio, sia in orizzontale sia in verticale, per questo ogni scostamento è significativo. L’albero al centro del foglio, dritto e che occupa tutto lo spazio, è segno di sicurezza di sé e di rapporto sereno col contesto di vita. Un albero che occupa principalmente la parte bassa può essere segno di forte attaccamento alle proprie origini ed è abbastanza comune nei bambini, se l’albero fluttua in alto, c’è invece forte bisogno di staccarsi dalla realtà e dal concreto per tendere all’ideale e al sogno. Se l’albero è a sinistra indica una personalità introversa e attaccamento al passato, se è tendenzialmente a destra rappresenta desiderio di azione e affermazione sociale, la persona è proiettata al futuro, a novità e cambiamenti. Se l’albero è in un angolo rappresenta timore verso l’ambiente circostante e scarsa autostima, se occupa tutto lo spazio indica sicurezza di sé, se “straborda” indica una personalità che vuole imporsi sull’ambiente.

Le radici, il legame con famiglia e parte istintuale

albero-radici
LE RADICI DELL’ALBERO – Le radici sono la parte nascosta dell’albero e per questo rappresentano l’inconscio e l’istinto, inoltre ancorano l’albero a terra e lo nutrono e perciò sono simbolo dell‘attaccamento alla famiglia e alle tradizioni. Se le radici non vengono disegnate e nemmeno abbozzate possono rappresentare insicurezza, mancanza di solidità e attaccamento. Se invece le radici sono abbozzate, ma tagliate bruscamente, possono rappresentare un “blocco” nell’approfondire la propria parte inconscia. Radici molto profonde indicano un attaccamento molto forte a famiglia e origini, soprattutto se il tratto con cui vengono disegnate è doppio. Se le radici sono invece appuntite il soggetto può manifestare spinte aggressive. Spesso le radici non vengono esplicitate, ma coperte da un tratto, che indica la terra. Se il tratto è curvo, come se l’albero fosse sulla cima di una collina, il soggetto è alla ricerca di affermazione e autocompiacimento, se invece la linea è obliqua rappresenta instabilità emotiva e precarietà. Le radici appena accennate e coperte dall’erba sono tipiche di soggetti sensibili, che vivono circondati dall’affetto e che hanno avuto un’infanzia serena.

Il tronco, il proprio sé

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IL TRONCO, CARATTERE E MODO DI ESSERE – Un tronco dritto, largo e ben piantato sul terreno indica una personalità solida ed è segnale di carattere robusto e concreto. Un fusto sottile indica invece timidezza, insicurezza e debolezza emotiva: la persona necessita di un sostegno esterno per far fronte ai problemi della vita quotidiana e ai rapporti con gli altri.  Un tronco molto largo in fondo e che si assottiglia in alto è normale per bambini in età scolare, mentre può indicare lieve ritardo o persona molto semplice e pratica se disegnato in età adulta. Se il tronco si piega a destra rappresenta forte desiderio di realizzazione e proiezione verso il futuro, a sinistra timore verso il futuro e attaccamento al passato. La presenza di protuberanze e nodi indicano traumi non ancora risolti, linee ondulate indicano incertezza e confusione emotiva, linee spezzate un carattere alla ricerca di novità, ma incerto. Se il tronco è molto lungo in rapporto alla chioma indica desiderio di apparire, dietro cui si può nascondere fragilità emotiva, se invece il fusto è corto c’è la paura di apparire inadeguato rispetto ai propri ideali e progetti.

La chioma, la relazione con l’ambiente esterno

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LA CHIOMA DELL’ALBERO, L’APERTURA VERSO GLI ALTRI – La chioma dell’albero rappresenta la testa dell’uomo, la sua parte mentale e spirituale, in psicologia il suo super-io. E’ la parte dell’albero che infatti ha più varianti e prospettive. Se la chioma viene disegnata chiusa, ovvero marcata con una linea retta a forma di cerchio o ovale è segnale di chiusura e introspezione: indica una persona che non allaccia facilmente rapporto e tiene per sé opinioni e sentimenti, perché non riesce ancora ad esprimerli. Se la chioma è frastagliata e presenta aperture indica carattere socievole e aperto, la persona non fatica ad avere rapporti sociali è gentile e disponibile, ama scambiare opinioni e progetti. Se la chioma va verso il basso indica poca propensione all’azione e remissività: le aspirazioni della persona cadono prima di realizzarsi. Se la chioma è separata dai rami indica una netta divisione tra il soggetto e gli altri, se invece è scarabocchiata è segnale di impulsività e mancanza di chiarezza sul proprio ruolo sociale. Se la chioma è schiacciata vi è la sensazione di un peso che grava su di essa: il soggetto sente la responsabilità su di sé ed ha timore di non essere all’altezza delle aspettative.  

I rami, i rapporti con gli altri

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I RAMI, BRACCIA PROTESE VERSO IL CIELO – I rami dell’albero rappresentano le nostre braccia, che si aprono agli altri, si muovono e compiono azioni. Questa parte dell’albero rappresenta la capacità del soggetto di manifestarsi e realizzarsi. I rami disegnati con linee curve e armoniche segnalano una personalità che ha facilità ad entrare in rapporto con gli altri: si tratta di persone affettuose e concilianti. I rami ad angolo retto indica invece stabilità, certezza e fermezza nel rapporto con gli altri, atteggiamento che può a volte essere visto come spigoloso, così come rami troncati possono rappresentare la difficoltà di esprimersi a causa dell’ambiente. Se i rami sono aggrovigliati con linee che si intrecciano e si coprono potrebbe esserci indecisione e contraddizione nelle scelte e nei rapporti: la mente va da una parte e il sentimento dall’altra. Se i rami sono pochi e spogli il soggetto mostra conflittualità con l’ambiente, mentre se i rami sono appuntiti indicano prontezza a “infilzare”, per difesa o affermazione personale. Se i rami sono sottili e leggeri rappresentano sensibilità e timore di prevaricare gli altri e sono tipici di persone che non amano farsi notare. 

La presenza di particolari

 

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DETTAGLI RIVELATORI – Se nel disegno, sui rami o sul terreno, sono presenti dei fiori, questo indica una personalità sensibile e attenta all’aspetto estetico: i fiori sul terreno indicano un legame ancora vivo con la famiglia e sui rami desiderio di agire e capacità produttiva. I frutti, immaginati sui rami che rappresentano braccia che agiscono, sono una chiara rappresentazione delle azioni del soggetto, che è individuo attivo, fantasioso e produttivo. Un nido tra i rami è un segnale di sentimento e desiderio di intimità, calore e affetto. L’albero disegnato all’interno di un paesaggio lontano rappresenta la tendenza a fuggire dalla realtà. La presenza del sole accanto all’albero è un simbolo paterno: il soggetto ha bisogno di essere scaldato dalla sua presenza. I funghi sul terreno rappresentano pulsioni sessuali, mentre la casa legata all’albero indica il desiderio di protezione e la ricerca di calore affettivo.
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Fonte: http://blog.bimbonaturale.org/disegna-il-tuo-albero-e-scopri-chi-sei-veramente/

Disegna il tuo albero e scopri chi sei veramente

Ognuno di noi è intimamente legato a una tipologia di albero, c’è chi si sente più vicino a una forte quercia e chi si sente attratto da un salice piangente o da un pioppo tremulo.

Il test(o reattivo) dell’albero è stato ideato da Emil Jucker, ma elaborato da Karl Koch, il quale pubblicò il suo manuale “Il test dell’albero” nel 1949. per questo il test dell’albero viene chiamato anche “test di Koch”.

Il test dell’albero un test psicologico proiettivo, cioè si basa sull’interpretazione del disegno di un albero, sul quale chi disegna “proietta” se stesso e la propria personalità.

Il test dell’albero di Koch

Koch ritiene che l’immagine dell’albero rappresenti l’immagine dell’essere umano: l’albero, in quanto elemento naturale e “vivente”, permette di proiettare sentimenti e aspetti inconsci della personalità, senza le inibizioni che potrebbero invece accompagnare il disegno della figura umana.

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IL TEST DELL’ALBERO – Questo test parte dalla considerazione che quando disegniamo un albero ci rispecchiamo nella sua figura, che è una proiezione di noi stessi e del modo in cui ci rapportiamo agli altri. La forma dell’albero rappresenta il corpo umano, ma anche il modo in cui viviamo la vita, partendo dalle radici, che rappresentano le nostre origini e il nostro istinto, ergendosi nel tronco e sviluppandosi all’esterno attraverso la chioma, che rappresenta il rapporto con l’ambiente esterno e le relazioni sociali.  Il test dell’albero è adatto a tutte le persone di tutte le età, ma è particolarmente usato con i bambini, che attraverso il disegno mostrano quel vissuto interiore altrimenti difficile da sondare.

Come leggere il disegno dell’albero

Se disegnare un albero è abbastanza semplice, comprendere e interpretare in modo corretto il disegno è molto più complicato, per questo una lettura corretta è possibile solo a psicologi e arteterapeuti.

Proviamo qui a semplificare e a dare semplici chiavi di lettura per l’interpretazione del disegno dell’albero.

La collocazione del disegno. Al centro o in parte?

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LA COLLOCAZIONE DELL’ALBERO NEL FOGLIO – La posizione tipica dell’albero è al centro del foglio, sia in orizzontale sia in verticale, per questo ogni scostamento è significativo. L’albero al centro del foglio, dritto e che occupa tutto lo spazio, è segno di sicurezza di sé e di rapporto sereno col contesto di vita. Un albero che occupa principalmente la parte bassa può essere segno di forte attaccamento alle proprie origini ed è abbastanza comune nei bambini, se l’albero fluttua in alto, c’è invece forte bisogno di staccarsi dalla realtà e dal concreto per tendere all’ideale e al sogno. Se l’albero è a sinistra indica una personalità introversa e attaccamento al passato, se è tendenzialmente a destra rappresenta desiderio di azione e affermazione sociale, la persona è proiettata al futuro, a novità e cambiamenti. Se l’albero è in un angolo rappresenta timore verso l’ambiente circostante e scarsa autostima, se occupa tutto lo spazio indica sicurezza di sé, se “straborda” indica una personalità che vuole imporsi sull’ambiente.

Le radici, il legame con famiglia e parte istintuale

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LE RADICI DELL’ALBERO – Le radici sono la parte nascosta dell’albero e per questo rappresentano l’inconscio e l’istinto, inoltre ancorano l’albero a terra e lo nutrono e perciò sono simbolo dell‘attaccamento alla famiglia e alle tradizioni. Se le radici non vengono disegnate e nemmeno abbozzate possono rappresentare insicurezza, mancanza di solidità e attaccamento. Se invece le radici sono abbozzate, ma tagliate bruscamente, possono rappresentare un “blocco” nell’approfondire la propria parte inconscia. Radici molto profonde indicano un attaccamento molto forte a famiglia e origini, soprattutto se il tratto con cui vengono disegnate è doppio. Se le radici sono invece appuntite il soggetto può manifestare spinte aggressive. Spesso le radici non vengono esplicitate, ma coperte da un tratto, che indica la terra. Se il tratto è curvo, come se l’albero fosse sulla cima di una collina, il soggetto è alla ricerca di affermazione e autocompiacimento, se invece la linea è obliqua rappresenta instabilità emotiva e precarietà. Le radici appena accennate e coperte dall’erba sono tipiche di soggetti sensibili, che vivono circondati dall’affetto e che hanno avuto un’infanzia serena.

Il tronco, il proprio sé

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IL TRONCO, CARATTERE E MODO DI ESSERE – Un tronco dritto, largo e ben piantato sul terreno indica una personalità solida ed è segnale di carattere robusto e concreto. Un fusto sottile indica invece timidezza, insicurezza e debolezza emotiva: la persona necessita di un sostegno esterno per far fronte ai problemi della vita quotidiana e ai rapporti con gli altri.  Un tronco molto largo in fondo e che si assottiglia in alto è normale per bambini in età scolare, mentre può indicare lieve ritardo o persona molto semplice e pratica se disegnato in età adulta. Se il tronco si piega a destra rappresenta forte desiderio di realizzazione e proiezione verso il futuro, a sinistra timore verso il futuro e attaccamento al passato. La presenza di protuberanze e nodi indicano traumi non ancora risolti, linee ondulate indicano incertezza e confusione emotiva, linee spezzate un carattere alla ricerca di novità, ma incerto. Se il tronco è molto lungo in rapporto alla chioma indica desiderio di apparire, dietro cui si può nascondere fragilità emotiva, se invece il fusto è corto c’è la paura di apparire inadeguato rispetto ai propri ideali e progetti.

La chioma, la relazione con l’ambiente esterno

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LA CHIOMA DELL’ALBERO, L’APERTURA VERSO GLI ALTRI – La chioma dell’albero rappresenta la testa dell’uomo, la sua parte mentale e spirituale, in psicologia il suo super-io. E’ la parte dell’albero che infatti ha più varianti e prospettive. Se la chioma viene disegnata chiusa, ovvero marcata con una linea retta a forma di cerchio o ovale è segnale di chiusura e introspezione: indica una persona che non allaccia facilmente rapporto e tiene per sé opinioni e sentimenti, perché non riesce ancora ad esprimerli. Se la chioma è frastagliata e presenta aperture indica carattere socievole e aperto, la persona non fatica ad avere rapporti sociali è gentile e disponibile, ama scambiare opinioni e progetti. Se la chioma va verso il basso indica poca propensione all’azione e remissività: le aspirazioni della persona cadono prima di realizzarsi. Se la chioma è separata dai rami indica una netta divisione tra il soggetto e gli altri, se invece è scarabocchiata è segnale di impulsività e mancanza di chiarezza sul proprio ruolo sociale. Se la chioma è schiacciata vi è la sensazione di un peso che grava su di essa: il soggetto sente la responsabilità su di sé ed ha timore di non essere all’altezza delle aspettative.  

I rami, i rapporti con gli altri

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I RAMI, BRACCIA PROTESE VERSO IL CIELO – I rami dell’albero rappresentano le nostre braccia, che si aprono agli altri, si muovono e compiono azioni. Questa parte dell’albero rappresenta la capacità del soggetto di manifestarsi e realizzarsi. I rami disegnati con linee curve e armoniche segnalano una personalità che ha facilità ad entrare in rapporto con gli altri: si tratta di persone affettuose e concilianti. I rami ad angolo retto indica invece stabilità, certezza e fermezza nel rapporto con gli altri, atteggiamento che può a volte essere visto come spigoloso, così come rami troncati possono rappresentare la difficoltà di esprimersi a causa dell’ambiente. Se i rami sono aggrovigliati con linee che si intrecciano e si coprono potrebbe esserci indecisione e contraddizione nelle scelte e nei rapporti: la mente va da una parte e il sentimento dall’altra. Se i rami sono pochi e spogli il soggetto mostra conflittualità con l’ambiente, mentre se i rami sono appuntiti indicano prontezza a “infilzare”, per difesa o affermazione personale. Se i rami sono sottili e leggeri rappresentano sensibilità e timore di prevaricare gli altri e sono tipici di persone che non amano farsi notare. 

La presenza di particolari

 

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DETTAGLI RIVELATORI – Se nel disegno, sui rami o sul terreno, sono presenti dei fiori, questo indica una personalità sensibile e attenta all’aspetto estetico: i fiori sul terreno indicano un legame ancora vivo con la famiglia e sui rami desiderio di agire e capacità produttiva. I frutti, immaginati sui rami che rappresentano braccia che agiscono, sono una chiara rappresentazione delle azioni del soggetto, che è individuo attivo, fantasioso e produttivo. Un nido tra i rami è un segnale di sentimento e desiderio di intimità, calore e affetto. L’albero disegnato all’interno di un paesaggio lontano rappresenta la tendenza a fuggire dalla realtà. La presenza del sole accanto all’albero è un simbolo paterno: il soggetto ha bisogno di essere scaldato dalla sua presenza. I funghi sul terreno rappresentano pulsioni sessuali, mentre la casa legata all’albero indica il desiderio di protezione e la ricerca di calore affettivo.
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I nuovi test dell'albero rivelano le tue qualità nascoste
E Tu che Albero Sei?
Come interpretare la personalità attraverso il disegno dell'albero


Fonte: http://blog.bimbonaturale.org/disegna-il-tuo-albero-e-scopri-chi-sei-veramente/