2 febbraio 2017

Krestina: il Rimedio Naturale alla Caduta dei Capelli per Lui e Lei in 30 giorni con +67% #SlwQB






Chi ha testato Krestina ha notato un inspessimento dei capelli del 7% durante la prima settimana di utilizzo. Secondo le testimonianze le donne hanno smesso di perdere i capelli durante le prime 48 ore. Molte di loro hanno riacquistato capelli sani e belli in 2 settimane. In alcune persone con diradamento più ampio i nuovi capelli sono comparsi dopo 3 settimane di trattamento. Krestina è il nuovo rimedio per la caduta dei capelli maschile e femminile al 100% naturale composta da con estratti naturali e olii. Krestina si applica prima del lavaggio, partendo dalla radice dei capelli salendo per tutta la loro lunghezza, massaggiando vigorosamente, il preparato sul cuoio capelluto, fino a completo assorbimento, 3 volte a settimana.

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BLACK MASK: MASCHERA VISO CHE FUNZIONA DAVVERO CONTRO I PUNTI NERI E LA PELLE GRASSA!!! #U2Bs6






A vostra grande richiesta Ecco la Maschera Nera per il Viso: BLACK MASK: MASCHERA VISO che Funziona Davvero Contro i PUNTI NERI e la PELLE GRASSA!!!

 

Grazie a una formula efficace riconosciuta in tutto il mondo, Black Mask consente una pulizia profonda del viso contro le imperfezioni:

  • 91 utilizzatori su 100 sentono i benefici già dopo la prima applicazione

  • Nell’84% dei casi la pelle assume un aspetto salutare dopo 14 giorni di applicazioni quotidiane della maschera

  • Il 93% degli utilizzatori si è liberato dei brufoli e di punti neri con un ciclo completo di 1 mese



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“Gnam! A me piace…” e “Quadrati e rettangoli”: due libri per bambini di Yusuke Yonezu! Quando la genialità si fonde in piccoli libri.

Presentiamo questi due splendidi libri di Yusuke Yonezu editi da Mine edition. Un autore che vi consigliamo di sicuro, perché come pochi altri riesce a combinare lettura e gioco. Tagli regolari tra le pagine che si trasformano e accendono la fantasia, in poco tempo diventeranno un gioco da custodire gelosamente.

“Gnam! A me piace…” è un invito giocoso a mangiare qualsiasi cibo. L’alimento presentato si ritrova in un batter d’occhio nella bocca del simpatico animaletto ogni volta che si gira pagina. La scimmia si gusta una banana, il coniglietto apprezza una buona carota. I colori vivaci e i tratti esilaranti danno la sensazione che è buonissimo mangiare le verdure, il pesce oppure il formaggio. I cibi raggruppati nelle ultime pagine finiscono tutti nella bocca di un bimbo felice. Gnam, gnam che bontà.


In “Quadrati e rettangoli”   più piccoli si immergono nel mondo delle forme: i grandi protagonisti sono le figure regolari più semplici, di tante dimensioni e colori. Attraverso i buchi di queste forme ritagliati nelle pagine, si scopre come una stessa forma possa trasformarsi in tante altre. Persino una teiera, se il colore di sfondo cambia e gli si aggiunge qualche dettaglio. I colori accesi sanno catturare l’attenzione perfettamente e creano forti contrasti tra le figure che utilizzano la stessa combinazione di forme. Anche i testi sono semplici e brevi, scritti in stampatello e con caratteri grandi. Entrambi consigliati per i più piccoli di un anno o due, grazie anche alle pagine cartonate, possono diventare più in là col tempo anche i primi libri di lettura per i più grandi seienni.
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Scoprire come una stessa forma possa trasformarsi in oggetti diversi a seconda del colore che gli si dà o dei dettagli che gli si aggiungono, è qualcosa di magico.

  • Titolo: Gnam! A me piace…
  • Autore: Yusuke Yonezu
  • Cartonato: 12 pagine
  • Editore: Mineedition (17 ottobre 2012)
  • Lingua: Italiano
  • ISBN-10: 8897989055
  • ISBN-13: 978-8897989059
  • Titolo:Quadrati e rettangoli
  • Autore: Yusuke Yonezu
  • Cartonato: 16 pagine
  • Editore: Mineedition (23 marzo 2015)
  • Lingua: Italiano
  • ISBN-10: 8897989381
  • ISBN-13: 978-8897989387

Vi consigliamo della stessa tipologia anche:

Chi si nasconde qua dietro?
Chi si nasconde sotto i fiori?
Camaleonte
Cerchi



Fonte: http://www.libricino.it/2017/01/30/gnama-me-piace-e-quadrati-e-rettangoli-due-libri-per-bambini-di-yusuke-yonezu-quando-la-genialita-si-fonde-in-piccoli-libri/

BLACK MASK: MIRACOLO CONTRO I PUNTI NERI? LA VERITÀ DEFINITIVA: COSA (E COME) FUNZIONA DAVVERO! #Do1kN






Ne avevamo già parlato, ma ultimamente il mondo sembra letteralmente impazzito per le black mask: le maschere nere, di solito del tipo peel off, che si professano un vero e proprio miracolo contro i punti neri.

Le foto, orripilanti, di maschere piene di filamenti sebacei che promettono di purificare la pelle meglio di qualunque altra cosa sia mai stata usata sulla terra, riempiono il web. Ma la domanda che fanno tutti è: funzionano davvero? Come sono fatte? Perché sono apparentemente così efficaci e, nel caso, quali è meglio comprare?

Scopriamo la black mask, tutto quello che c'è da sapere sulla maschera che toglie i punti neri e rende la pelle luminosa e priva di impurità. Conosciamo da vicino questo efficace trattamento di bellezza, scoprendo le migliori maschere in commercio.

 



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Frase del giorno 02.02.2017

Frase del giorno 02.02.2017Dire ti amo è un lusso di tanti, dimostrare amore vero è lo stile di pochi.
(Luna del Grande)

L'articolo Frase del giorno 02.02.2017 sembra essere il primo su Mamma e Bambini.



Fonte: http://www.mammaebambini.it/frasi-belle/frase-del-giorno-02-02-2017/

Efficace formula per la guerra contro le imperfezioni della pelle, riconosciuta in tutto il mondo #rPK4b






RISULTATO GARANTITO IN DUE SETTIMANE.

 

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L’ansia nei bambini: quando è “normale” e quando è un “disturbo”

Oggi con la dottoressa Francesca Santarelli torniamo a parlare di ansia nei bambini.
Come possiamo capire se si questa apprensione, inquietudine e irrequietudine che rientra nella normalità oppure se si tratta di un disturbo vero e proprio?
E in ogni caso noi genitori come possiamo affrontare la cosa?
Ecco cosa ci consiglia la psicologa:

“Si sente parlare molto spesso di ansia in psicologia infantile, soprattutto, purtroppo, nell’ambito scolastico e da persone non del tutto competenti per approfondire la questione in maniera seria e corretta. Ecco perché in questo articolo cercherò di illustrarvi come l’ansia nei bambini a volte può manifestarsi in forme molto particolari che possono mettere i genitori alla prova nel capire la differenza tra normalità e disturbo.
Vorrei cominciare specificando che l’ansia è in generale una sorta di silenzioso malessere e la maggior parte delle persone che ne soffre tende a nasconderla.
Nei bambini può esprimersi con sintomi diffusi o specifici, può essere proiettata sulle relazioni sociali, può avere come oggetto il corpo oppure la mente e i suoi pensieri reali o irrazionali.
Sapete bene che è impegnativo essere genitore di un bambino ansioso proprio perché a volte non si è  in grado di capire quale sia l’origine del suo timore. Il bambino percepisce una sensazione di pericolo imminente che minaccia il suo stato di benessere. Nei bambini piccoli l’ansia può presentarsi con disturbi dell’alimentazione e del sonno, irritabilità e agitazione, difficoltà a separarsi dal genitore. Sono bambini che tendono ad essere poco esplorativi nel gioco e possono assumere dei comportamenti controllanti.
In età scolare l’ansia comporta anche una difficoltà di concentrazione, affaticabilità, preoccupazione del giudizio degli altri, perfezionismo, comportamenti compulsivi, lamentele somatiche. In questa fase possono essere presenti anche sentimenti depressivi che insieme all’ansia influenzano l’ apprendimento.
In generale il bambino che soffre di ansia si sente insicuro riguardo alla proprie capacità, è molto diffidente e ha paura di essere sopraffatto dalle proprie emozioni.
Forse avrai notato e ti sarai chiesta molte volte perché tuo figlio non esce di casa se non ha  spento e riacceso l’interruttore un numero preciso di volte, oppure perché ogni volta che rientra in casa si lava ripetutamente le mani e mostra un’eccessiva preoccupazione dello sporco, oppure perché evita di toccare i giochi degli altri bambini o di andare a casa di questi ultimi, oppure perché riordina e ricontrolla le sue cose in maniera ossessiva come un rituale fino a che gli oggetti non sono posizionati  in modo “giusto”; ecc…
In una certa misura i comportamenti ossessivi sono normali nei bambini (come non calpestare le righe, contare tutti gli scalini, le mattonelle, ecc.);  quando però questi comportamenti diventano molto invasivi e fastidiosi tali da bloccare lo svolgimento delle azioni quotidiane o un rallentamento delle stesse, bisogna considerarli da un’altra prospettiva.
Questi bambini infatti trascorrono molto tempo in attività che richiederebbero normalmente pochi minuti.
Sono in qualche modo “intrappolati” in queste idee ossessive di contaminazione, ordine, controllo, accumulo, superstizione che si intromettono in maniera indesiderata e senza apparente motivazione contro la volontà del bambino. Sono accompagnati da un sentimento d’ansia (indotto dal contenuto dell’ossessione stessa).
I comportamenti ripetitivi (ad es. lavarsi le mani, riordinare, controllare) o azioni mentali (ad es. contare, ripetere parole mentalmente, ecc.) sono messi in atto dal bambino quasi in modo obbligato in risposta ad un’ossessione, a prevenire l’ansia o il disagio o prevenire alcuni eventi o situazioni temuti.
I bambini piccoli possono non essere in grado di articolare le ragioni di questi comportamenti manifestando una scarsa consapevolezza.
Quando le ossessioni e i rituali compulsivi causano un disagio clinicamente significativo e una compromissione del funzionamento in ambito sociale o in altre aree importanti, quando i membri della famiglia involontariamente assecondano la sintomatologia diventando parte dei rituali, possiamo parlare di un disturbo ossessivo compulsivo meglio conosciuto con l’acronimo DOC.
Nella maggior parte dei casi coinvolge in numero maggiore i maschietti e può manifestarsi in compresenza di un disturbo da deficit di attenzione/iperattività e/o disturbi dell’apprendimento.

Ecco cosa potete  provare a fare:

-È importante non etichettare il bambino come uno che fa “cose strane”
-Non assecondare il bambino nel rituale
-Non minimizzare il problema ma consultare uno specialista quando i  comportamenti si manifestano con una frequenza tale da invalidare e limitare il bambino e la famiglia nelle attività di vita quotidiana.
-Evitare di negare ma parlare del DOC come di qualcosa esterno a lui che lo spinge a fare le cose, magari dandogli anche un nome buffo come “brainbug” , baco della mente!”

 

Copertina-Mamme-No-Panic

Per appuntamenti  con la dottoressa Francesca Santarelli, o info, potete visitare il sito Internet del suo studio:  www.studiosantarellidecarolis.com 

Francesca Santarelli è in libreria con il libro “Mamme No Panic”, scritto a quattro mani con Giuliana Arena



Fonte: http://vivalamamma.tgcom24.it/2017/02/lansia-nei-bambini-quando-e-normale-e-quando-e-un-disturbo/

A SEGUITO DELLE NUMEROSE RICHIESTE, ECCO IL CONTENUTO DETTAGLIATO E COMPLETO DELLA MASCHERA #rihA0






A seguito delle numerose richieste abbiamo realizzato foto originali del prodotto e una descrizione completa dei contenuti dello stesso.

Ingredienti e componenti


crema dalla consistenza vischiosa di colore nero, con un leggero odore di spirito.

Contiene: acqua sterilizzata(1), cyclomethicone(2), caolino (3), spirito di polivinile (4), estratto di forbicina (5), glicolo propilenico (6), caprilmeticonio (7), carbone attivo (8), complesso bioantiossidante Neovitin® (9), PEG-40 olio di ricino idrogenato (10), fenocsietalone con ethylexyglycerina (11),sopolimero di acrilati e C10-30 di acrilati (12), tiamina (13), riboflavin (14), trietanolamina (15), composizione aggiuntiva profumata (16).

Studio dei componenti:

  • Acqua sterilizzata.

  • Cyclometicone. Silicone a bassa viscosità. Eliminta il grasso, ha una funzione emolliente, ovvero dona morbidezza. Ha un fattore di irritazione della pelle molto basso, efficace per ogni tipo di pelle. E' un componente assolutamente innocuo per uso come da istruzioni.

  • Caolino. Componente naturale. Migliora il processo di ricambio di ossigeno? nutre la pello con componenti utili, rende la pelle morbida e elastica. Elimina il grasso in eccesso e la sporcizia, rende i pori meno visibili. Stimola la rigenerazione delle cellule e la formazione del collagene. Leggero esfoliante. Ha anche funzione antibatterica. Il componente è totalmente innocuo e non ha effetti collaterali.

  • Spirito di polivinile. Ha la funzione di creare la pellicola. Attraverso l'asciugamento della maschera pulisce la pelle dai componenti morti. Proprietà cosmetiche (da 1 a 10): funzione di difesa 9, di pulizia 8. Efficace per ogni tipo di pelle. Non è stato trovato durante lo studio e durante i test nessun tipo di effetto collaterale o effetti dannosi per la pelle o l'organismo. Sono tuttavia possibili reazioni personali al prodotto come allergie ecc.

  • Estratto di forbicina. Ingrediente naturale. Offre un effetto antibatterico e ammorbidente, libera dalle irritazioni e dalle infiammazioni, aiuta ad ottenere una rapida cicatrizzazione. Prestare attenzione in caso si sia allergici a questo estratto.

  • Glicolo propilenico. Proprietà cosmetiche (da 1 a 10): idratazione della pelle 10. Efficace per qualsiasi tipo di pelle. Fattore di rischio 3 (basso). Diluente universale, si usa nella maggior parte dei prodotti di cosmetica. Non rimane nell'organismo, per questo lo usano anche nei prodotti alimentari. Non si sono verificati casi di problematiche per la pelle o per l'organismo. E' possibile un'intolleranza personale.

  • Caprilmeticonio. Si tratta di un componente molto comune di diversi prodotti di cosmetica in ambito soprattutto di cura della pelle, forma una pellicola protettiva. Favorisce la scomparsa di umidità in eccesso e grasso liquido sulla pelle. Non sono stati mai riscontrati effetti negativi su pelle o organismo.

  • Carbone attivo (polvere di carbone di bamboo). Componente naturale per una profonda pulizia della pelle. Penetra in profondità nei pori della pelle, pulendola da batteri, sporcizia e altri componenti dannosi e pericolosi. Combatte in maniera efficace i punti neri e le ghiandole sebacee. Efficace con qualsiasi tipo di pelle. Il componente è assolutamente privo di rischi.

  • Complesso bioantiossidante Neovitin®. Preparato ottenuto dalle cellule della biomassa del ginseng. Grazie ai componenti antiossidanti, protegge la pelle dall'invecchiamento precoce. Offre una funzione antinfiammatoria e rigenerativa. Controlla la formazione di radicali liberi. Senza controindicazioni, sicuro.

  • PEG-40 olio di ricino idrogenato. Uno degli additivi cosmetici più utilizzati. Contiene componenti che aiutano per la morbidezza e per la difesa. Totalmente sicuro, non comporta allergie, viene anche utilizzato in ambito culinario.

  • Fenocsietalone con ethylexyglycerina. Conservante. Il fenocsietalone ha buoni effetti antibatterici. Componente principale di tutti i mix approvati di conservanti. L' ethylexglycerina è un componente aggiuntivo naturale, che si ottiene da diversi tipi di raccolti di grano. Uno dei più potenti conservanti 'verdi'. Idrata la pelle. Fissa l'aroma del prodotto.

  • Sopolimero di acrilati e C10-30 di acrilati. Polimero idrosolubile. Ha la funzione di formare la pellicola. Aiuta contro l'invecchiamento precoce della pelle, ha funzioni positive per quanto riguarda l'equilibrio idrico della pelle, oltre ad aiutare la cicatrizzazione di piccole ferite e spaccature. Non sono stati riscontrati fino ad ora effetti negativi su pelle e organismo.

  • Tiamina. Vitamina idrosolubile del gruppo B. Ha una potente funzione idratante, elimina le irritazioni e le reazioni allergiche. Protegge la pelle dai problemi che potrebbero causare componenti che provocano allergia.

  • Riboflavin. Vitamina idrosolubile del gruppo B. Serve a rendere la pelle più forte, si utilizza in tutti i tipi di prodotti cosmetici. Può dare problemi nei soggetti allergici.

  • Trietanolamina. Stabilizzatore, viene spesso utilizzato in ambito cosmetico. Ha una funzione di pulizia, scioglie il grasso adiposo in eccesso e le altre imperfezioni simili.

  • Composizione aggiuntiva profumata. Si utilizza per fornire il profumo che si è deciso di dare al composto cosmetico.

 

Condizioni di conservamento e utilizzo


Conservare in un ambiente non soleggiato ad una temperatura tra i 15 e i 25 gradi centigradi. Chiudere ermeticamente il coperchio dopo l'utilizzo. Tenere lontano dalla portata dei bambini. La maschera asciutta si toglie dalla pelle senza problemi. Se ancora umida togliere semplicemente lavando con dell'acqua tiepida e sapone neutro.



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Liberarsi del problema dell'ACNE per sempre #KvuMx






Nella nostra cosmetica si utilizzano solo componenti naturali di classe premium.

La nostra azienda usa metodi moderni e innovativi per realizzare linee di successo nell'ambito della cura della pelle del viso.

Prima di lanciare la vendita, la nostra cosmetica supera un controllo dermatologico e test clinici.

Black Mask ha dimostrato un'efficacia notevole nella battaglia contro l'acne e la pelle problematica.



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Come sopravvivere al Natale in famiglia con un neonato

Il Natale è da sempre la festa dei bambini. Poco conta se nella nostra vita da single o giovane coppia eravate allergici alle feste. Avere un bambino modifica il modo di vivere e di vedere le cose! Quindi, via libera alla riscoperta dell’emozione dell’attesa, della felicità di donare, della gioia di passare del tempo insieme a nonni, bisnonni, zii, cugini, ecc.
Ecco allora alcuni consigli, perlopiù dettati dal buonsenso, dedicati ai neogenitori per sopravvivere alle feste in famiglia con un neonato e ritrovarsi a gennaio più rilassati e felici:

– Cercate di rispettare gli orari per quanto possibile
Se avete un neonato o un bambino piccolo, avete bisogno di proteggerlo e di proteggervi. La routine quotidiana sarà sicuramente modificata, ma cercate di mantenere un ritmo – sia per voi che per il bambino – di attività, momenti tranquilli, poppate e nanna. Sconvolgere completamente la routine di un neonato e, se allattate, allungare troppo gli orari tra una poppata e l’altra può portare a una diminuzione della produzione di latte.

– Lasciate che siano gli altri a occuparsi di tutto e pensate solo al vostro bambino
Non prendetevi impegni organizzativi per il pranzo di Natale o la cena della Vigilia: lasciatevi viziare da nonni e zii e occupatevi solo del vostro neonato. Passare del tempo di qualità con i vostri bambini, senza l’assillo di lavoro, cucina e pulizie vi farà guadagnare in salute e godere appieno delle feste.

– Ritagliatevi un po’ di tempo solo per voi
Consiglio apparentemente contrario al precedente, ma altrettanto valido: a Natale, e per tutto il periodo delle feste, ci sono sempre parenti desiderosi di fare del buon baby-sitting a costo zero. Cercate la zia o la nonna più fidata e approfittate anche solo di un’ora tutta per voi: una passeggiata in coppia come fidanzatini, un bagno caldo o del sano sonno naturale…Tornerete rigenerati e pronti ad affrontare le riunioni di famiglia con lo spirito giusto!

– Tenete sempre vicino il vostro neonato
Ricordate sempre che siete voi la comfort zone del vostro bambino. Forse Natale è la prima vera occasione di socialità per i bambini, dove entrano in contatto con parenti che non vedono quotidianamente. Resistete alle pressioni di lasciar vagare il vostro neonato di braccia in braccia: rimanere troppo tempo senza il vostro contatto lo disorienterebbe. A questo proposito può essere molto utile munirsi di una fascia o un marsupio, che consentirà a voi di avere sempre le mani libere e al bambino di sentirsi al sicuro.

– Mettete dei paletti
Durante le riunioni di famiglia, preparatevi a sentire tutte le perle di saggezza di madri, suocere, zie e cugine varie su come crescere il vostro bambino, che probabilmente faranno vacillare le vostre certezze su allattamento, nanna e accudimento in genere. Il consiglio è di fare un bel respiro e ricordarvi che solo voi sapete cosa è meglio per il vostro bimbo.

– Ricordatevi delle amiche
Ok, non proprio tutte hanno una famiglia comprensiva e amorevole… Anzi, spesso dopo poche ore di contatto forzato molte di noi vorrebbero scappare urlando! Ecco il momento giusto per raggiungere (almeno virtualmente) il vostro gruppo di amiche mamme. Un messaggio, una foto condivisa e un paio di risate vi faranno relativizzare il momento pesante.

– Ripensate a quando eravate bambini
Dopo aver preso una boccata di ossigeno, dimenticate consigli non richiesti, questioni irrisolte, cibo sullo stomaco e… divertitevi! Godetevi ogni singolo attimo del vostro neonato, della vostra famiglia. Provate a guardare il Natale attraverso gli occhi del vostro bambino: la magia, le luci, i profumi, il calore, l’affetto… sarà senz’altro un Natale speciale!

L'articolo Come sopravvivere al Natale in famiglia con un neonato sembra essere il primo su Kiddom Blog.



Fonte: http://blog.kiddom.com/sopravvivere-al-natale-famiglia-un-neonato/

Perché è pericolosa la pelle con problemi? #3Bkn5






Si chiama pelle problematica, la pelle che presenta difetti visibili, macchie pigmentate, rughe, cicatrici, macchie vascolari,acne ecc.

Schiacciando i brufoli, la pelle che si riforma viene a contatto con la pelle circostante insieme a batteri e leicociti.

Questo comporta un'espansione dell'infezione. Questo può portare all'aumento del pus in profondità, come anche all'aumento generalizzato.

- 91 utilizzatori su 100 sentono i benefici già dopo la prima applicazione

- Nell' 84% dei casi la pelle assume un aspetto salutare dopo 14 giorni di applicazioni quotidiane della maschera

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Allattamento al seno in pubblico: vergognatevi!

allattamento in pubblico

È il 2017 e c’è ancora gente che crede che allattare al seno in pubblico sia un atto pornografico.
Della tetta al vento ne avevo già parlato qui e onestamente pensavo che in tutti questi anni il genere umano italico (ma non solo) fosse evoluto e rinsavito.
Ingenua che sono.

A Biella una mamma si è trovata davanti uno zelante dipendente delle poste che le ha fatto notare come la politica degli uffici preveda solo allattamento con biberon in pubblico. Se proprio le scappava di allattare al seno, avrebbe dovuto trovare un luogo appartato.
La risposta delle mamme Biellesi è stata immediata: un sit – in di fronte all’ufficio postale con tanto di passeggini, bebè, tette al vento e qualche papà supporter.

Questa è storia vecchia e la controreazione già vista, eppure la cervice umana è recidiva e ci si ritrova immancabilmente nel secondo decennio del XXI secolo a considerare disdicevole l’allattamento al seno in luogo pubblico.
Con la delicatezza di uno schiacciacazzi… pardon, schiacciasassi guidato da un ippopotamo, vorrei mettere in chiaro alcune cose:

Il seno non è un organo sessuale
Il seno non è un organo sessuale, per quanto possa essere con inventiva coinvolto in sollazzi amorosi.

Il seno non è un organo sessuale, perché se lo fosse allora lo sarebbero anche le dita delle mani e le mani stesse, o le bocche o i piedi… ci siamo capiti, vero?

Qualcuno potrebbe obiettare che ci sono alcuni atti, quali per esempio l’espletamento di bisogni fisiologici o l’atto sessuale vero e proprio, che per quanto naturali, non sono bene accetti in pubblico per questioni di igiene e di decoro.
Mi chiedo però come l’allattamento al seno possa interferire con igiene e decoro?
Di certo la mamma che si sdraia in mezzo alla strada per allattare forse non fa un favore al proprio figlio garantendo la necessaria igiene.
Così come la mamma che si denuda tra la folla schizzando latte negli occhi dei passanti a mo’ di battaglia navale, potrebbe risultare alquanto inappropriata.
Personalmente non ne conosco molte di donne che hanno tenuto atteggiamenti simili (ovvero nessuna, ndr), voi?

Allora perché tutto questo polverone ogni volta che un bimbo viene nutrito? Perché nel 2017 si devono ancora leggere notizie di madri allontanate, redarguite, insultate perché compiono il naturalissimo atto dell’allattamento al seno?
L’OMS, l’UNICEF e il Ministero della Salute sottolineano come l’allattamento al seno sia importantissimo soprattutto nei primi 6 mesi di vita dei bambini.

Apro una parentesi: il senso di questo post non è quello di considerare l’allattamento al seno migliore o più importante di quello artificiale o comunque con biberon. Ogni madre deve sentirsi libera di scegliere, se adeguatamente informata, di allattare in un modo o nell’altro il proprio figlio.

Se internazionalmente e nazionalmente l’allattamento al seno è tenuto in così alta considerazione, allora le madri che decidono di utilizzarlo dovrebbero avere la possibilità di farlo ovunque, nei limiti della sicurezza personale e del proprio figlio.
E invece si ritrovano a dover combattere la libido deviata e repressa di uomini con decadimento precoce di testosterone che li porta a pensieri impudichi di fronte ad una madre in allattamento e, conseguentemente soverchiati da un profondo senso di vergogna, scaricano le responsabilità sulla madre stessa invece che sulla loro malizia intrinseca.
Ma peggio di costoro è l’ipocrisia e il bigottismo di donne che (magari senza figli) credono di sapere cosa sia adeguato, appropriato e opportuno.
Se il commento di un uomo in imbarazzo può infastidire, una donna che attacca un’altra fa infuriare.
Siamo una società di scollature spericolate e seni prominenti in cui la vista di una tetta, con chiari riferimenti sensuali, in luoghi pubblici è apprezzata, accettata o quanto meno considerata norma.
Poi scatta la censura vigliacca e la mamma con un bimbo al seno è oscena.
Questo doppio standard ipocrita disturba non poco e lascia, per lo meno la sottoscritta, alquanto perplessa.

Le mamme possono scegliere un luogo appartato e comodo se riescono a trovarlo, ma se questo non esiste che fanno? Lasciano morir di fame il figlio per non disturbare il pubblico?
Molte donne contro l’allattamento in pubblico, giocano la carta del “ma io lo dico per te e il tuo bambino… se proprio vuoi farlo, sarebbe meglio a casa, nell’intimità delle quattro mura domestiche, in modo da dare al piccolo tranquillità e a te la gioia di una condivisione intima senza gli sguardi indiscreti di estranei”.
Mai letto nulla di più dannoso! Che fa una mamma i primi tre mesi? Si chiude agli arresti domiciliari causa continue poppate?
Con la scusa della difesa dell’atto delicato tra madre e figlio, queste ipocrite doppiogiochiste danneggiano le mamme molto di più che la contro parte maschile.
Perché ti da fastidio? Mi verrebbe da chiedere a tutti queste ben pensanti.
Le possibili risposte sono almeno due: ti urta perché non hai figli e ti manca la ghiandola secernente comprensione ed empatia, oppure li hai ma per qualche motivo non hai mai allattato in pubblico e ora provi invidia pectus e la tua reazione è quella di distruggere chi, al contrario di te, ha deciso di vivere serenamente la propria natura e il proprio ruolo di madre, senza costrizioni e ipocrisie sociali.
Qualunque sia la motivazione di costoro, un consiglio: chiudete la bocca e volgete lo sguardo altrove perché i senza pudore siete voi.

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Fonte: http://www.oasidellemamme.it/2017/02/allattamento-al-seno-in-pubblico-vergognatevi/

Vene Varicose : rimedi naturali #QKhe9






Oggi voglio farti scoprire per le vene varicose rimedi naturali che hanno funzionato alla grande, niente cavolate, solo i migliori! La Varicosi (o più comunemente Vene Varicose) è una patologia molto diffusa. Si tratta di una permanente dilatazione patologica di una vena correlata ad una alterazione delle pareti venose e ci può essere una dilatazione localizzata oppure diffusa delle varici. Fortunatamente si può curare con diversi rimedi, naturali, chirurgicamente o con la Nuova Crema per Vene Varicose.

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Iscrizione scuola dell’infanzia 2017/2018, come presentare la domanda cartacea

Ultimi giorni a disposizione per presentare la richiesta dell’iscrizione per la scuola per l’anno 2017/2018: il Miur informa che i genitori hanno tempo dal 16 gennaio 2017 al 6 febbraio 2017.

miur, iscrizioni scuola materna

E l’iscrizione alla scuola dell’infanzia è l’unica che deve essere effettuata attraverso una modalità cartacea contrariamente alle iscrizioni online scuola primaria, della scuola secondaria di I grado, della scuola secondaria di II grado. 


Continua a leggere: Iscrizione scuola dell’infanzia 2017/2018, come presentare la domanda cartacea (...)

Iscrizione scuola dell’infanzia 2017/2018, come presentare la domanda cartacea, pubblicato su Tutto Mamma il 02/02/2017

© Fabiana Raponi per Tutto Mamma, 2017. | Commenta! |
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Fonte: http://www.tuttomamma.com/iscrizione-scuola-dellinfanzia-20172018-presentare-la-domanda-cartacea/42234/

TRATTAMENTO GEL PER VENE VARICOSE, EMATOMI E CONTUSIONI MUSCOLARI #Ei8gH






L’inattività fisica, una dieta ricca di grassi e sale, un’eccessiva esposizione al sole ma anche una postura scorretta possono essere cause quotidiane di dolore e pesantezza su gambe e piedi. Col tempo queste condizioni legate alla cattiva circolazione determinano la rottura dei capillari e la formazione delle vene varicose che hanno una frequenza maggiore tra le donne, ma in realtà sono sempre più presenti anche tra gli uomini Varikostan combina i principi attivi delle piante in una formula ideale ed efficace per il benessere e la salute di gambe e piedi: un gel ricco di componenti naturali, in grado di donare un effetto rinfrescante e defaticante immediato e piacevole alle zone che presentano vene varicose periferiche, contusioni muscolari ed ematomi. L’efficace trattamento con Varikostan: Migliora la circolazione sanguigna di gambe e piedi Rafforza e tonifica i capillari fragili e le vene Allevia ematomi, contusioni e distorsioni Favorisce il rinnovamento cellulare della pelle, proteggendola e riparandola Dona un piacevole effetto rinfrescante e lenitivo I principi attivi vegetali contenuti nella formula hanno proprietà antinfiammatorie e rigenerativi, con effetti calmanti, di drenaggio ed aiuto per la circolazione del sangue: Estratto di Ippocastano Biologico – drenante, vasocostrittore, stimola la circolazione

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Il Tumore al Seno, Scoprirlo Grazie ad una Foto di Limoni

La prevenzione è sempre indubbiamente la principale “cura” per ogni male, spesso però non è così scontata, sia per volontà del paziente, sia per la difficoltà che spesso abbiamo nell’ascoltare e comprendere il nostro corpo che ci manda dei segnai più o meno palesi.

 

Il tumore al seno, ad esempio, è una di quelle malattie che spesso si riconoscono tardi. 

il tumore al seno sintomi

Il tumore al seno e i sintomi spesso tardivi

La maggior parte delle donne sa che il classico sintomo è la presenza palpabile di un nodulo, per questo è importante che ogni donna si faccia insegnare come sentire se ci sono presenze nodulari nella mammella.

 

Come si fa l’autopalpazione del seno

 

Se si notano dei rigonfiamenti sospetti, dei noduli, è bene, nel dubbio, recarsi dal medico.

Spesso però per il tumore al seno ci sono sintomi più nascosti

Soprattutto al primo stadio vi sono dei sintomi più latenti e mascherati che possono per questo essere considerati più pericolosi ma che sono spesso ignorati.

 

Una donna di San Diego, in California, ha pubblicato recentemente una foto sulla sua pagina Facebook, che mostra quali possono essere i diversi sintomi di un tumore al seno, e lo ha fatto in un modo estremamente chiaro e originale, con l’aiuto di una foto di alcuni limoni!

 

L’esperienza di una donna e il tumore al seno: perché la foto dei limoni

Erin ha avuto un’esperienza personale di cancro al seno nel 2015 e, dopo aver visto uno dei segni, alcune zone bucherellate come con la pelle a buccia d’arancia, 5 giorni dopo  le è stato diagnosticato il tumore al seno al quarto stadio.

La donna ha voluto postare questa foto, simile a quella che le ha salvato la vita, pubblicata inizialmente da questa pagina di prevenzione al tumore, per poter condividere la consapevolezza sui sintomi di questo tumore.

 

Erin dice che spesso ci sono piccoli giochi i rete per cercare di sensibilizzare sul tumore al seno, come l’idea di mettere un cuoricino sulle bacheche. L’idea è bella e dolce ma la cosa più importante  diffondere notizie ed informazioni che possano davvero salvare la vita.

il tumore al seno sintomi

Come interpretare la foto e scoprire i sintomi per il tumore al seno

Le etichette sui limoni ci indicano cosa notare e segnalare tempestivamente.

 

Da sinistra verso destra: massa grassa e densa, zone con buchi, irritazione della pelle, rossore o calore, fuoriuscita di liquidi, zone cave.

In basso, sempre da sinistra: croste e rigonfiamenti, vene in evidenza, capezzoli ritratti, deformazione del seno in grandezza o forma, pelle a buccia d’arancio, noduli invisibili che sono interni e avvertibili al tatto proprio come semini di limone.

 

Questa foto è dunque importante, diffondiamola e condividiamola in tutte le bacheche per raggiungere più donne possibili!

 

Sintomi da NON Sottovalutare per il Cancro al Seno

 



Fonte: http://www.vitadamamma.com/160081/il-tumore-al-seno-sintomi.html

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Igroma Cistico, malformazione in gravidanza: che cos’è

Igroma cistico

È il termine per definire una anomalia fetale che si riscontra solitamente alla traslucenza nucale. Si tratta della dilatazione degli spazi linfatici del collo e può apparire come una pallina dietro la nuca. Le cavità visibili in ecografia possono essere più e a più livelli. Quando si riscontra nella testa si parlerà di igroma cerebrale.

La traslucenza nucale del test combinato è sempre un esame importante. Attraverso di esso si può quantificare il rischio di varie sindromi genetiche.

Al riscontro ecografico di una di un igroma cistico fetale, la plica nucale risulterà alterata e sarà quindi necessario un esame istologico del feto, eseguibile attraverso la villocentesi.

Il riscontro di una anasarca fetale, cioè di una cavità di liquido all’interno del tessuto sottocutaneo fetale, deve sempre destare sospetti. Sono necessari altri approfondimenti prima di porre la diagnosi. Nel caso di più distretti interessati, si può sospettare un’idrope fetale, fortunatamente rara, che può avere cause immuni o non immuni.

igroma cistico

Si definisce igroma frontale invece una cavità cistica situata sulla fronte dove si raccoglie liquor cerebrale. Le cause di igroma fetale sono ancora poco conosciute. Quello che sappiamo è che nel 70% dei casi è legato a patologie cardiache o cromosomiche. Queste patologie talvolta coesistono, come nella Sindrome di Turner o nella sindrome di Down. Il passo successivo sarà pertanto l’amniocentesi o la villocentesi.

Se questi esami risultano negative e quindi la patologia genetica è assente, nella restante parte dei casi questo segno clinico può essere legato all’assunzione di farmaci durante la gravidanza. Attualmente per questi casi, esiste una terapia sperimentale atta a ridurre la raccolta di liquido. Si tratta dell’iniezione di farmaci per via transuterina, direttamente nella cavità cistica fetale interessata dall’idroma.

L’idroma cistico non va confuso con il fibroma cistico, di contenuto cellulare e non liquido, legato pertanto ad altre cause e da considerarsi un vero e proprio tumore benigno.

L’autore: Giusy Landi

Anche da ostetrica mi domando spesso come sia possibile che dentro le donne crescano bambini. Amo il fitness e mi occupo di corsi di ginnastica Prenatale e post-natale. Mi piace cantare, ballare, scrivere, recitare e cucinare, ma non so fare niente di tutto questo! 🙂
Email: g.landy@passionemamma.it

L'articolo Igroma Cistico, malformazione in gravidanza: che cos’è sembra essere il primo su Passione Mamma.



Fonte: http://www.passionemamma.it/2017/02/igroma-cistico/

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Coliche del neonato: sai cosa fare?

Cominciano nel tardo pomeriggio o alla sera: almeno tre ore di pianto inconsolabile che impediscono al bebè di dormire e gettano nello sconforto mamma e papà. È vero, si risolvono da sole entro i 3 o i 4 mesi e sono benigne. Ma disturbano la qualità del sonno del bimbo, e in alcuni casi le difficoltà di addormentamento possono perdurare anche oltre. Esiste, infatti, una correlazione tra le coliche e le insonnie del primo anno di vita: dalle ricerche risulta che il 90% dei bambini che a 9 mesi ha risvegli frequenti ha sofferto di coliche in passato. Ancora non si sa con certezza da cosa siano causate e non esiste un protocollo terapeutico codificato, applicabile in ogni situazione. Ogni bambino va valutato in base alla sua storia. Ma le ipotesi delle coliche del neonato sono tante, così come i possibili rimedi.

 

A ciascuno la “sua” causa

Su un punto la ricerca concorda: le coliche del neonato hanno un’origine multifattoriale. Diverse cause concorrono a provocare questo mal di pancia, in tanti tipi diversi di bambini. C’entra anche il temperamento, più o meno ‘difficile’, e le ansie dei genitori, spesso alle prese con il primo figlio. Tra i principali indiziati, i disturbi legati al pasto, una propensione alle allergie (il 25% dei lattanti con coliche moderate o severe risulterà poi allergico al latte vaccino) o, ancora, l’intolleranza al lattosio. “In passato le coliche erano attribuite al meteorismo, cioè a un’eccessiva produzione di gas, mentre oggi l’aria nel pancino è considerata un effetto più che una causa”, spiega il pediatra Francesco Savino, impegnato da anni sul fronte della ricerca all’Ospedale Infantile Regina Margherita di Torino. “L’ipotesi più accreditata chiama in causa la microflora intestinale. In un nostro primo lavoro abbiamo visto che i bambini con coliche presentano una flora microbica diversa e, più recentemente, abbiamo osservato con l’utilizzo di metodiche di identificazione molecolare che nelle loro feci è presente una maggiore concentrazione di batteri coliformi, in particolare Escherichia coli, rispetto al gruppo di controllo, cioè ai bambini ‘sani’”. L’alterazione della flora potrebbe ‘sregolare’ la normale funzione intestinale e aumentare la produzione di gas, con la conseguente comparsa del tipico dolore alla pancia.

 

Come riconoscere il pianto da colica?

Il dolore delle ‘colichette’ provoca un pianto caratteristico: il bebè urla forte, a lungo, flette ed estende le gambette, si contorce, si contrae ed emette aria. Non si riesce in alcun modo a consolarlo, tanto che spesso il primo attacco si conclude con una corsa al Pronto Soccorso. Secondo la nota ‘regola del tre’, che risale agli anni Cinquanta, un bimbo ha davvero le coliche quando piange per più di tre ore al giorno, con una frequenza pari ad almeno tre giorni alla settimana e da almeno tre settimane consecutive. Ma oggi non si aspetta più così a lungo. “Ogni bambino che ‘piange molto’ va valutato singolarmente dal pediatra in base alla sua storia, alle caratteristiche del pianto, alla consolabilità e al comportamento psicomotorio globale”, afferma Gherardo Rapisardi, direttore di Pediatria e Neonatologia dell’Ospedale S. Maria Annunziata di Bagno a Ripoli (Firenze). Bisogna capire se si tratta di un pianto fisiologico (da fame o da mancata evacuazione) ed escludere che sia causato da altre malattie organiche (come il reflusso, che però provoca il pianto solo durante il pasto e subito dopo mangiato). “Non basta una diagnosi telefonica: il bambino va sempre visitato e il pediatra non deve sminuire il disturbo. Se il genitore non si sente rassicurato, cercherà poi di risolvere il problema ricorrendo ad altre consulenze o auto-prescrizioni”, aggiunge Francesco Savino. La scelta della strategia più adatta dipende dall’entità dei sintomi e dal contesto familiare, più o meno apprensivo.

 

Gli stratagemmi per la nanna

Come primo approccio, vengono di norma suggeriti alcuni accorgimenti, da tentare subito, per alleviare il dolore e aiutare il bebè ad addormentarsi. “Per favorire il riposo, occorre assecondare i segnali del bambino, come si fa di solito: bisogna lasciarsi guidare dal loro comportamento – perché le manifestazioni di fame e di sonno precedono sempre di molti minuti l’agitazione e il pianto – e avere chiaro che mamma e papà, con il loro atteggiamento, danno al bambino una routine conforme alle abitudini familiari e dell’ambiente culturale di appartenenza”, afferma Gherardo Rapisardi. Per cominciare, occorre ridurre al massimo gli stimoli esterni (luce, rumori, fumo) ed evitare di mettere il piccolo in posizione orizzontale subito dopo il pasto. Ma più di tutto vale la consuetudine di consolare e cullare affettuosamente il bebè con movimenti ritmici, praticando un leggero massaggio all’addome o, in posizione prona, alla schiena. “Non è necessario imparare una particolare tecnica di massaggio, né rivolgersi a esperti: bastano il calore e la sicurezza trasmessa dai genitori”, puntualizza Francesco Savino. Molti utilizzano il marsupio, altri ricorrono al ‘giro in macchina’. Solo se tutto ciò non serve, possono essere prese in considerazione altre soluzioni.

 

Meglio evitare i farmaci?

“Se il bebè, allattato al seno, piange non soltanto alla sera, magari ha frequenti rigurgiti o, appena iniziata la poppata, si stacca e si mette a piangere, il pediatra può sospettare che all’origine delle coliche vi siano difficoltà con l’alimentazione, talvolta anche intolleranza o allergie alle proteine del latte vaccino”, spiega Rapisardi. L’esclusione dalla dieta materna di alimenti ad alta potenzialità allergenica, tuttavia, è efficace contro le coliche solo in (pochi) casi selezionati. E anche i farmaci andrebbero riservati soltanto ai bambini che hanno coliche severe, come ‘ultima spiaggia’. Secondo la letteratura scientifica, il simeticone, da sempre utilizzato contro il meteorismo, può essere considerato a livello di un placebo, mentre il cimetropio bromuro, antispastico, è risultato efficace nel risolvere le crisi di pianto da coliche intense, ma può avere effetti collaterali e va quindi prescritto dal pediatra (non è un farmaco da banco). Per evitare i farmaci, molte mamme ancora oggi ricorrono ai rimedi di un tempo, come la tisana di finocchio. La polemica di qualche anno fa sull’estragolo, contenuto nei suoi semi, è stata archiviata (l’infuso non può essere dannoso nelle quantità assunte da un lattante). Ma i pediatri, in genere, consigliano di evitarle per non interferire con l’allattamento, visto che l’assunzione di liquidi può ridurre il senso di fame e disturbare la poppata.

 

Un aiuto dalle goccine di probiotico

La ricerca sta piuttosto puntando sui probiotici: il Lactobacillus reuteri è risultato il ‘batterio buono’ più efficace per migliorare l’equilibrio della flora intestinale in caso di coliche. Non solo: l’équipe del pediatra Francesco Savino ha dimostrato che i sintomi diminuiscono nel giro di 7-14 giorni. Dopo un mese, il tempo medio delle crisi di pianto si era ridotto del 70-75% nel gruppo di lattanti trattati con Lactobacillus reuteri rispetto al 25-30% del gruppo trattato con simeticone. Nelle ricerche successive è stata anche dimostrata la modificazione della flora intestinale. Ma allora perché non prescrivere le gocce a tutti? Anche in questo caso, esiste una variabilità individuale di risposta: è probabile che chi ha una flora ‘squilibrata’ ricavi un maggior beneficio.

 

di Chiara Sandrucci

 



Fonte: http://www.ioeilmiobambino.it/neonato/coliche-del-neonato_salute/

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Lavori casalinghi: perché è meglio fare a metà

I lavori domestici non ripartiti a metà sono una delle principali cause di tradimento all’interno della coppia.

Lo so che potrebbe sembrarvi strano, ma si, scopare un po’ per uno, o lavare per terra, o fare il bucato fifty fifty aiuta a rendere stabile la coppia. Questo perché non c’è nulla di peggio che vedersi caricare il 100% del lavoro domestico senza nemmeno un grazie da parte dell’altro.

La sindrome della sguattera

Io la chiamo la sindrome della sguattera – ed è esattamente il punto di non ritorno della stima all’interno del rapporto a due. In Italia le donne si sobbarcano la quasi totalità del lavoro casalingo, raggiungendo circa le 3 ore abbondanti di lavoro casalingo quotidiano.

Gli uomini, viceversa, utilizzano quel tempo dedicandolo a loro stessi.

Come dire: noi ci sbattiamo e loro se ne sbattono.

La fase più evidente la si raggiunge quando giriamo per casa urlando “non sono una cameriera!”, sbattendo porte e finestre e prendendo a calci qualunque cosa ci capiti a tiro. Anche perché, se non altro, le cameriere sono pagate per fare quello che fanno, molte di noi no. Se la nostra dolce metà che in casa in fa nulla dovesse ingaggiare qualcuno per fare le faccende al posto nostro, è certo che dovrebbe sborsare un po’ di solti, quindi non si capisce perché noi lo dobbiamo fare gratis, e per di più senza che ci venga riconosciuto un altrettanto sforzo organizzativo dalla parte opposta,

Questo ha un solo effetto: un drammatico calo della libido. Non ci aiutate? Non ve la diamo. O meglio, la diamo a qualcun altro.

Una statistica ha calcolato che questa condizione genere il 73% di possibilità in più di essere traditi.

Questo perché non ci si sente riconosciute come persone e non si vede riconosciuto nemmeno il proprio diritto a prendersi cura di sé.

Quante volte non ci si sente dire nemmeno un grazie per l’ennesima camicia stirata o per il letto fatto di fresco. E non vale dire “io butto il pattume e taglio il prato”- troppo comodo. La quantità di lavoro e fatica va equamente distribuita per evitare uno stato di sovraccarico delle donne che comunque lavora tanto quanto gli uomini.

Evito appositamente di dire “aiutate in casa”, perché questa frase sottintende in qualche modo il fatto che di diritto le donne si debbano occupare delle faccende e così non è.

La coppia ormai deve rispondere a nuovi equilibri ed esigenze dettate dal lavoro di entrambi.

Lo so che c’è chi urla orgoglioso “Io faccio il mio!”, ottimo. Ma per favore poi non aspettatevi che vi vengano eretti monumenti perché avete rassettato la cucina o pulito il bagno.

È un atteggiamento che vedo spesso, non solo all’interno della mia di coppia ma di molte di quelle che conosco – quando si ottiene di avere un atteggiamento paritario c’è dalla parte maschile la pretesa di sentirsi dire bravo, di pretendere un riconoscimento, un plauso, una specie di medaglia al valore. In realtà si tratta semplicemente di fare quello che va fatto, tanto quanto lo fanno le donne.

Lo so che arriveranno commenti del tipo “che compagni avete” oppure “noi ci dividiamo tutto a metà” e giuro, mi fa davvero piacere e vorrei vedere più coppie affrontare la vita così.

Ricordate, più fate a metà, meno si moltiplicheranno le possibilità che vi siano messe le corna.

Abbiamo tutti il pollice opponibile e possiamo fare tutto: l’importante è non dimenticarlo.

Voi soffrite della sindrome della sguattera, quella in cui girate per casa urlando “non sono una cameriera?”. Non mi fate dire “siete fortunate ad avere uomini così”: dovrebbe essere la regola. In casa fate a metà?



Fonte: http://www.italiachemamme.it/lavori-casalinghi-perche-meglio-meta/