16 gennaio 2017

La crema alla bava di lumaca funziona davvero? #JcAO3






Tutto in una sola crema: antirughe, eliminazione macchie della pelle, eliminazione cicatrici, riduzione dei segni lasciati dall'acne, riduzione delle smagliature. La crema alla bava di lumaca funziona davvero? La pelle risulta rinvigorita e decisamente più tonica, il colorito migliore e più uniforme, qualche macchietta solare è addirittura scomparsa.

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Frase del giorno 16.01.2017

Frase del giorno 16.01.2017L’anima è la più angosciante spia che un nemico possa mandare.
(Emily Dickinson)

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Fonte: http://www.mammaebambini.it/frasi-belle/frase-del-giorno-16-01-2017/

Bava di lumaca: 7 cose da sapere prima di storcere il naso #efMVJ






Abbiamo cercato di capire perché sono tutti impazziti per la bava di lumaca. È solo una questione di moda? Ecco cosa abbiamo trovato Non è una moda, ma un rimedio antico Lo diceva già Ippocrate più di duemila anni fa che le lumache sono un toccasana per la pelle. Vennero nel tempo usate come rimedio naturale contro la tosse e la gastrite. Il vero boom avvenne però intorno agli anni ’80 quando, in Cile, la famiglia Bascuna si rese conto che, coloro che maneggiavano questi animali destinati al mercato alimentare, avevano una pelle soffice, una rivelazione che suscitò l’interesse di studiosi e ricercatori di ogni dove che ne hanno analizzato e verificato i miracolosi effetti . Collagene, elastina, acido glicolico, vitamina A ed E: nella bava di lumaca ci sono elementi in grado di rigenerare la pelle. È idratante, nutriente ed esfoliante. Come le più classiche creme di bellezza si usa preferibilmente due volte al giorno, mattino e sera. Mentre su zone più delicate, dove ci siano macchie o cicatrici si può usare anche tre volte. Già dopo il primo mese si vedono i risultati sulle rughe di espressione.

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La colazione al sacco…. quasi mancata!

Può capitare, lo so.
Ma a me non era mai successo. Ho sempre avuto una buona memoria e mai, mai in 44 anni avevo dimenticato un appuntamento, un impegno… Mai. ( Se è capitato non me lo ricordo 😉 ).
Ieri faceva freddo. Sono uscita dall’ufficio, ho raggiunto Marco all’oratorio dove stava giocando con un suo amichetto e siamo andati di corsa al campetto di calcio dove Luca stava facendo gli allenamenti.
Oltre mezz’ora ad aspettare. C’era anche una bava di vento.
Alla fine dell’allenamento ero gelata. Non sentivo più le estremità di mani e piedi.
Tornati a casa, ho spedito Luca sotto la doccia calda. Intanto ho preparato la cena: pastina in brodo, filetti di merluzzo al forno, formaggi, frutta.
Alle nove finalmente avevo finito di sparecchiare, rassettare la cucina, lavare i piatti, steso i panni che intanto la lavatrice aveva lavato.
Ho detto a mio marito: “E’ finita anche questa giornata. Avrei da stirare, ma non ne ho proprio voglia. Domani è un altro giorno e si vedrà!”

Ho preso il cellulare, ho aperto WhatsApp. C’erano dei messaggi sul gruppo della classe di Marco.
Il primo: “Domani i bambini vanno in gita, volevo sapere se….”
Non sono riuscita a leggere oltre.
“Cavolo, cavolo, cavolo!”, ho esclamato (In realtà ho detto altro… ma non lo posso scrivere 😉 ).
“Cosa è successo?” mi ha chiesto subito mio marito.
“Domani Marco deve andare in gita e io me ne ero completamente scordata. Completamente! Capisci? Il nulla, il vuoto.”
E lui: “Vabbè, che problema c’è? Ora lo sai”
Io: “Gita significa pranzo al sacco. Cosa gli do da mangiare a tuo figlio domani? Mangiasse tutto!”
Lui: “Del parmigiano e dei taralli!”
Io: “Tutto il giorno fuori con due taralli e due tocchi di parmigiano? Certo che tu la fai facile! Anche io vorrei essere uomo per non dover pensare a nulla.”
Ho aperto il frigorifero. C’era del formaggio, una vaschetta di prosciutto crudo e in dispensa avevo del pane bianco per tramezzini.
Ho chiamato Marco. “Tu domani vai in gita?”
E lui: “Certo”
Io: “Ma non me lo potevi ricordare?”
Lui: “Mamma, mi hai dato i soldi e hai firmato l’avviso, lo sapevi anche tu della gita!”
Io: “Sì, sapevo che dovevi andare al museo con la scuola, ma non mi ricordavo il giorno. Potevi ricordarmelo! Ti va bene se per domani ti preparo dei tramezzini farciti?”
Marco: “Mamma, lo sai che non mi piace questo pane. Non mi puoi dare come sempre qualche focaccina e dei panini morbidi?”
Io: “Ok, va bene. Domattina mi alzo prima e ti vado a prendere il pane fresco e le focaccine. Poi ti preparo dei tocchetti di parmigiano e dell’acqua. Ti basta o vuoi altro?”
E mentre mi accordavo con Marco sul da farsi, mio marito sorrideva: “Certo che come lo vizi tu….”
Alle nove e mezza i bambini erano già a letto.
Ma io ero continuavo ad essere nervosa. Ero arrabbiata, incavolata con me stessa. “Ti rendi conto? Se non avessi letto quel messaggio io avrei mandato il bambino a scuola senza pranzo al sacco! Povero figlio e che figuraccia avrei fatto!”
E mio marito: “Altro che VivaLaMamma, saresti diventata la barzelletta della scuola! Ah! Ah” Ah!”
Io: “Scusa, ma mi spieghi perché devo essere solo quella che si deve ricordare le cose, quella che deve organizzare, preparare… Tu ti senti esonerato? Non ti senti un po’ in colpa?”

Lui: “Io? No. Ci hai sempre abituati così. Tu sei quella che fa tutto, che pensa a tutto… Va bene così!”
Io: “No, mi sa che non va più bene così. Sto perdendo colpi…”

Sono andata a letto, ma non ho riposato bene. Mi sono svegliata mille volte. Avevo paura di non sentire la sveglia, di non fare in tempo a fare tutto… Insomma nottataccia.
Stamattina la sveglia. Mio marito prontamente: “Non devi andare a comprare i panini?”

Io: “Sì, mi sto alzando. Un attimo…”
Alle 7.20 ero già tornata a casa con i panini ancora caldi, le focaccine appena sfornate e i cornetti al cioccolato per la colazione!
Arrivata in ufficio ho raccontato alle mie colleghe della mia dimenticanza.

“E’ la prima volta, vero? Ecco perché stai così! Vedrai che all’ennesima volta non ti sentirai più in colpa!”, mi ha risposto la prima collega sorridendo.
E l’altra: “Beh, io una volta ho dimenticato mio figlio in palestra!”
Io: “ E poi?”
Lei: “E poi mi hanno chiamata e sono andata a prenderlo”.
Io: “E come ti sei sentita?”
Lei: “Che ti devo dire, siamo umani, può capitare… In fondo anche Gesù fu dimenticato al tempio…”



Fonte: http://vivalamamma.tgcom24.it/2016/11/la-colazione-al-sacco-quasi-mancata/

TRATTAMENTO ANTICADUTA CHE FUNZIONA IN MODO SEMPLICE #LCv3G






La caduta dei capelli nelle donne è in costante aumento: stress, trattamenti aggressivi, squilibri ormonali, inquinamento e diete sembrano attualmente esserne la causa. La calvizie femminile nell’immaginario collettivo è meno accettata rispetto quella maschile, poiché culturalmente una bella chioma folta che incornicia il viso è sempre stata una caratteristica estetica di grande femminilità. 1. --> Stimola la ricrescita dei capelli. Krestina è in grado di prolungare la fase di anagen riducendo la fase di telogen già a partire dalla prima settimana di utilizzo. I follicoli cominceranno a crescere così come il numero di bulbi sani e forti. 2. --> Ricostruisce i capelli. Dopo sole 48 ore dall’inizio del trattamento i capelli cominceranno a rigenerarsi e rinforzarsi poiché si attiverà la produzione di tutte quelle sostanze che li compongono e che andranno a riempire i follicoli piliferi prima svuotati. 3. --> Blocca la caduta dei capelli. Per stimolare l’attività delle cellule staminali un normale integratore per capelli non è sufficiente, per cui i capelli cadranno ugualmente. Krestina, invece, è in grado di “saldare” i capelli alla radice così anche dopo frequenti lavaggi rimarranno al loro posto.

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3 outfit in 1 | La Collezione MAXI ME by Sweet As A Candy

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Quante volte mi sono ritrovata a guardare con occhi sognanti i meravigliosi abitini de Il Gufo pensando a quanto ne avrei voluto uno uguale anche per me. Sono certa che anche a voi è capitata spesso la stessa cosa. Quando gli abiti sono così belli è normale sognare di avere lo stesso vestito della propria bambina non trovate?
Finalmente è arrivata la capsule collection che in tante aspettavamo, dedicata a tutte le mamme che vogliono vestirsi come le proprie bambine: la collezione “MAXI ME.

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Quale miglior occasione per sfoggiare i nostri look Maxi Me se non la festa di compleanno di Ginevra e Greta?
Le mie bimbe hanno da poco compiuto 2 anni e dopo la festa in famiglia abbiamo festeggiato anche con gli amici più cari.
Io mi sono divertita moltissimo ad indossare questo splendido abito in tecnowool a quadri bianchi e neri ed anche le mie bimbe hanno sorriso felici nel vedermi vestita come loro.

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Questo abito è perfetto per me, la sua forma a trapezio e il retro leggermente più lungo gli regalano una vestibilità e comodità estrema.  E’ bello indossato sia con una scarpa più elegante sia con una sneaker.

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Lo potete acquistare cliccando QUI ; QUI potete invece trovare lo stesso abito ma nella misura bimba, un amore!

Non siete già innamorate anche voi della collezione MAXI ME??

Fotografie di Veronica Zanetti – Avoriophoto 

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Fonte: http://magazine.ilgufo.com/3-outfits-1-the-maxi-collection-by-sweet-as-candy/

In poco tempo rafforzerai i capelli, fermerai la loro caduta e li infoltirai in maniera totalmente n #83nAX






L’efficace formulazione di Krestina è stata oggetto di studi scientifici svolti scrupolosamente dai ricercatori dei laboratori Bioness che ne garantiscono la sicurezza e l’efficacia, sviluppando due trattamenti specifici per soddisfare le esigenze di uomo e donna: tutti i principi attivi contenuti sono stati accuratamente selezionati appositamente per combattere la calvizie maschile e femminile, il diradamento e le infezioni cutanee.

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Come sopravvivere al Natale in famiglia con un neonato

Il Natale è da sempre la festa dei bambini. Poco conta se nella nostra vita da single o giovane coppia eravate allergici alle feste. Avere un bambino modifica il modo di vivere e di vedere le cose! Quindi, via libera alla riscoperta dell’emozione dell’attesa, della felicità di donare, della gioia di passare del tempo insieme a nonni, bisnonni, zii, cugini, ecc.
Ecco allora alcuni consigli, perlopiù dettati dal buonsenso, dedicati ai neogenitori per sopravvivere alle feste in famiglia con un neonato e ritrovarsi a gennaio più rilassati e felici:

– Cercate di rispettare gli orari per quanto possibile
Se avete un neonato o un bambino piccolo, avete bisogno di proteggerlo e di proteggervi. La routine quotidiana sarà sicuramente modificata, ma cercate di mantenere un ritmo – sia per voi che per il bambino – di attività, momenti tranquilli, poppate e nanna. Sconvolgere completamente la routine di un neonato e, se allattate, allungare troppo gli orari tra una poppata e l’altra può portare a una diminuzione della produzione di latte.

– Lasciate che siano gli altri a occuparsi di tutto e pensate solo al vostro bambino
Non prendetevi impegni organizzativi per il pranzo di Natale o la cena della Vigilia: lasciatevi viziare da nonni e zii e occupatevi solo del vostro neonato. Passare del tempo di qualità con i vostri bambini, senza l’assillo di lavoro, cucina e pulizie vi farà guadagnare in salute e godere appieno delle feste.

– Ritagliatevi un po’ di tempo solo per voi
Consiglio apparentemente contrario al precedente, ma altrettanto valido: a Natale, e per tutto il periodo delle feste, ci sono sempre parenti desiderosi di fare del buon baby-sitting a costo zero. Cercate la zia o la nonna più fidata e approfittate anche solo di un’ora tutta per voi: una passeggiata in coppia come fidanzatini, un bagno caldo o del sano sonno naturale…Tornerete rigenerati e pronti ad affrontare le riunioni di famiglia con lo spirito giusto!

– Tenete sempre vicino il vostro neonato
Ricordate sempre che siete voi la comfort zone del vostro bambino. Forse Natale è la prima vera occasione di socialità per i bambini, dove entrano in contatto con parenti che non vedono quotidianamente. Resistete alle pressioni di lasciar vagare il vostro neonato di braccia in braccia: rimanere troppo tempo senza il vostro contatto lo disorienterebbe. A questo proposito può essere molto utile munirsi di una fascia o un marsupio, che consentirà a voi di avere sempre le mani libere e al bambino di sentirsi al sicuro.

– Mettete dei paletti
Durante le riunioni di famiglia, preparatevi a sentire tutte le perle di saggezza di madri, suocere, zie e cugine varie su come crescere il vostro bambino, che probabilmente faranno vacillare le vostre certezze su allattamento, nanna e accudimento in genere. Il consiglio è di fare un bel respiro e ricordarvi che solo voi sapete cosa è meglio per il vostro bimbo.

– Ricordatevi delle amiche
Ok, non proprio tutte hanno una famiglia comprensiva e amorevole… Anzi, spesso dopo poche ore di contatto forzato molte di noi vorrebbero scappare urlando! Ecco il momento giusto per raggiungere (almeno virtualmente) il vostro gruppo di amiche mamme. Un messaggio, una foto condivisa e un paio di risate vi faranno relativizzare il momento pesante.

– Ripensate a quando eravate bambini
Dopo aver preso una boccata di ossigeno, dimenticate consigli non richiesti, questioni irrisolte, cibo sullo stomaco e… divertitevi! Godetevi ogni singolo attimo del vostro neonato, della vostra famiglia. Provate a guardare il Natale attraverso gli occhi del vostro bambino: la magia, le luci, i profumi, il calore, l’affetto… sarà senz’altro un Natale speciale!

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Fonte: http://blog.kiddom.com/sopravvivere-al-natale-famiglia-un-neonato/

COMBATTI LA CALVIZIE DA SUBITO : STAVOLTA PUOI CREDERCI #NngvJ






Qualcosa di veramente straordinario Formula 100% naturale Arresto della caduta Immediata ricrescita e rinfoltimento Facile da usare Senza controindicazioni Krestina è un prodotto facilissimo da usare, che non necessita di visite o terapie specialistiche e che potrai applicare da solo, a casa tua, senza l'aiuto di nessuno. Potrai portare a termine l'applicazione in pochi minuti al mattino e alla sera: Versa qualche goccia di prodotto nel palmo della tua mano Cospargi per bene entrambe le mani con il prodotto, accarezzandole dolcemente Comincia a massaggiare il cuoio capelluto con delicatezza, fino a quando il gel non sarà completamente assorbito Un'operazione che non ti porterà via che 10 minuti al giorno, permettendoti di recuperare sin da subito un aspetto più giovane e bello, senza più temere l'avanzare della calvizie e delle stempiature.

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Vita in Piattaforma: Eniscuola e Fondazione Cetacea per la salvaguardia della biodiversità marina

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Sono una di quelle privilegiate che ha avuto la possibilità di trascorrere ogni estate nella casa del mare di mia nonna.

Il viaggio da Milano lungo la costa Adriatica fino al Molise sembrava interminabile: ore trascorse al caldo in un’auto priva di aria condizionata, stracarica di valigie che impedivano di trovare una posizione comoda, con l’unica compagnia del mio fratellino.

Per due estati di fila c’era anche il nostro pesce rosso, Ugo, che una volta a momenti perdevamo in autostrada!

All’autogrill, mentre mio papà faceva benzina, io ero scesa dall’auto per sgranchirmi le gambe. Dopo aver retto la boccia di Ugo per ore, l’avevo appoggiata sul tetto della macchina e ovviamente, sbadata come sono, lì l’avevo lasciata quando poi eravamo ripartiti.

Che fine misera avrebbe fatto se un camionista misericordioso, in sosta all’autogrill, non ci avesse suonato tutti i clacson bitonali del suo camion per avvertirci dello sciagurato animale abbandonato sul tetto della macchina.

Nonostante la monotonia e il disagio, il viaggio era comunque eccitante, per lo meno da un certo punto in poi.

La tappa di Rimini rappresentava per me l’inizio della vacanza, nonostante mancassero ancora dalle 4 alle 5 ore di macchina, e il motivo era lì, appena fuori dal finestrino: il Mare Adriatico.

Io e mio fratello facevamo a gara a chi primo vedeva uno sprazzo blu brillare sotto il sole di Giugno.

Ogni estate c’erano certi elementi che venivano debitamente controllati per essere certi che nei mesi precedenti non fosse cambiato nulla: gli oleandri in fiore, le spiagge e gli ombrelloni appena visibili dall’autostrada come gocce colorate su distese di sabbia dorata, le barche a vela e là, in lontananza, punti neri all’orizzonte, le piattaforme petrolifere.

Molte di queste piattaforme sono ora in disuso e per quanto possano sembrare fuori posto nel nostro mare, sono ormai diventate parte integrante di un ecosistema ricco ed estremamente affascinante.

Se per me un tempo erano solo il segnale del mio avvicinamento alla meta delle mie vacanze, per i bambini del Ravennate sono state un’opportunità di imparare a conoscere la biodiversità della flora e della fauna del mare Adriatico.

La possibilità è stata data da Eniscuola che ha coinvolto 7 classi di IV elementare in un progetto chiamato “Vita in Piattaforma”, sviluppatosi durante l’anno 2015/2016.

In collaborazione con Fondazione Eni Enrico Mattei e Fondazione Onlus Cetacea, Eniscuola e 5 scuole di Ravenna, sono stati coinvolti 140 bambini nello studio dell’ecosistema che si crea spontaneamente attorno alle strutture artificiali delle piattaforme che forniscono riparo e possibilità di ripopolamento di specie marine.

Il progetto prevede anche una piattaforma multimediale, in cui è possibile scoprire i progetti e i lavori messi a punto dagli stessi ragazzi i quali hanno anche avuto la possibilità di partecipare ad attività all’aperto, sulle spiagge e lungo la costa.

Di nuovo mi ritrovo ad elogiare l’iniziativa di Eniscuola di coinvolgere le scuole italiane con progetti interessanti legati all’ambiente e alla scienza, utilizzando metodi interattivi e dinamici.

Lo so che l’ho già detto in passato, ma non mi stancherò mai di ripeterlo: proporre una didattica dinamica che preveda, accanto allo studio classico sui libri, progetti sul campo in cui gli studenti possono mettere in pratica ciò che imparano in classe, è per me un asso vincente nelle maniche degli insegnanti e spero che Eni abbia in serbo nuove proposte e progetti da proporre alla scuola Italiana.

in collaborazione con Eniscuola

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Krestina: il Rimedio Naturale alla Caduta dei Capelli per Lui e Lei in 30 giorni con +67% #pEHw2






Chi ha testato Krestina ha notato un inspessimento dei capelli del 7% durante la prima settimana di utilizzo. Secondo le testimonianze le donne hanno smesso di perdere i capelli durante le prime 48 ore. Molte di loro hanno riacquistato capelli sani e belli in 2 settimane. In alcune persone con diradamento più ampio i nuovi capelli sono comparsi dopo 3 settimane di trattamento. Krestina è il nuovo rimedio per la caduta dei capelli maschile e femminile al 100% naturale composta da con estratti naturali e olii. Krestina si applica prima del lavaggio, partendo dalla radice dei capelli salendo per tutta la loro lunghezza, massaggiando vigorosamente, il preparato sul cuoio capelluto, fino a completo assorbimento, 3 volte a settimana.

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Bonus Bebè e Bonus Mamma Domani 2017, come richiederli

Con l’inizio del nuovo anno tornano le agevolazioni statali a favore delle famiglie: anche nel 2017 l’Inps si occuperà dell’erogazione dei bonus economici per aiutare le famiglie con i figli.

bonus mamma, fondo credito nuovi nati 2017,

Scopriamo nel dettaglio le agevolazioni disponibili da gennaio 2017 come annunciato da Enrico Costa, il ministro con la delega alla Famiglia. 
Continua a leggere: Bonus Bebè e Bonus Mamma Domani 2017, come richiederli (...)

Bonus Bebè e Bonus Mamma Domani 2017, come richiederli, pubblicato su Tutto Mamma il 16/01/2017

© Fabiana Raponi per Tutto Mamma, 2017. | Commenta! |
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Fonte: http://www.tuttomamma.com/bonus-bebe-bonus-mamma-domani-2017-richiederli/42066/

Garanzia unica! O perdi 12 kg in 4 settimane oppure ti rimborsiamo tutti i soldi! #8UzIs






Mi chiamo Julie Montgomery e sono una dietologa specializzata in scienze della nutrizione e quindi nel dimagrimento, seguo da parecchio tempo il DR.Oz e non posso non trovarmi d’accordo con lui. Infatti le bacche di acai (in inglese acai berry), vengono utilizzate negli integratori dimagranti perchè la loro azione aiuta a stimolare efficacemente il metabolismo, aiutando a bruciare i grassi velocemente. Ma non solo, numerosi studi scientifici condotti sulle bacche di acai hanno dimostrato che questo straordinario frutto contiene una buona quantità di aminoacidi e di grassi essenziali, in grado di migliorare la salute generale del corpo e combattere i segni dell’invecchiamento.

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Asse da Stiro Vecchio: 4 Modi per NON Buttarlo Via

Tutte le cose vecchie che abbiamo in casa quasi sempre sono destinate ad essere buttate via; è possibile, invece, recuperarle dando loro nuova vita. Ciò vale anche per un vecchio asse da stiro.

 

L’asse da stiro potrebbe essere riadattato come un semplice ma caratteristico tavolino da servizio.

asse da stiro da riciclare

Il tavolino da servizio potrebbe essere collocato in cucina o in sala da pranzo, magari per riempire uno spazio o una parete vuota, ma può essere adattato a qualsiasi ambiente.

 

Potete rettificarlo e decorarlo come meglio vi piace e si abbina all’arredo della vostra casa, da uno stile più shabby (in esso i mobili hanno un aspetto volutamente datato ed usurato, nonostante ciò i  colori chiari che lo contraddistinguono rendono l’arredo estremamente romantico) ad uno specificamente moderno o addirittura vintage. Oppure, ricorrendo a prodotti e materiali adatti a renderlo resistente all’esposizione esterna, impiegarlo in giardino o in terrazzo come un’originale tavolino da appoggio.

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Un’idea, alla portata soprattutto di bambini e ragazzi, potrebbe essere quella di allestire l’asse da stiro come una scrivania, il risultato è originale ma anche economico, in fase di trasformazione basterà l’applicazione di qualche supporto in più per rendere l’asse più resistente.

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Con un accurata lavorazione sarà sufficiente anche una semplice tinteggiata per dare all’ asse da stiro un aspetto totalmente diverso.

 

Sempre in uno spazio principalmente dedicato ai ragazzi, l’asse da stiro può essere impiegato come libreria sulla quale disporre collezioni di libri o fumetti.

E’ una trovata anche molto pratica e sicura per i bambini, poiché non li espone al rischio di arrampicamenti nel rimettere al proprio posto gli oggetti utilizzati.

Anche l’area lettura destinata agli adulti può essere organizzata con un asse da stiro riciclato.

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Un originale portagioie sul quale sistemare bracciali, collane ed ogni tipo di bijoux puntualmente dispersi negli angoli della casa può riuscire a dare nuova vita all’ asse da stiro.

 

L’ asse da stiro porta gioie sfrutta i fori che normalmente sono presenti sulla tavola. Inoltre è un invenzione salva spazio, ideale per gli spazi piccoli dato che, poggiato ad una parete, non ingombra.

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Con lo stesso sistema, ovvero sfruttando i fori, potete utilizzare l’asse da stiro come un pannello porta accessori. Fissato al muro contribuirà a mantenere sott’occhio tutti gli oggetti che frequentemente maneggiate in casa, evitando che vadano dispersi altrove.

asse da stiro riciclato

 

La creatività ci insegna che è sempre possibile dare vita a cose nuove ed originali, soprattutto partendo da ciò che ai nostri occhi è da gettare. Forse siamo abituate a pensare al riciclo come un qualcosa di seconda mano sottovalutandone le vere potenzialità. Riciclare fa bene, e non solo all’ambiente ma anche alla nostra creatività troppo spesso assopita!

 

Come Riciclare un Vaso Rotto: Idee Creative

 



Fonte: http://www.vitadamamma.com/147518/asse-da-stiro-vecchio-riciclare.html

Le bacche acai sono miracolose per la perdita di peso e per il cuore #1SJLR






Le bacche di Acai di recente hanno raggiunto altissimi livelli di popolarità, grazie agli innumerevoli benefici che portano alla salute dell’uomo. Le loro incredibili proprietà, unite alle pressochè inesistenti controindicazioni e agli scarsi effetti collaterali, hanno fatto in modo che questo alimento venisse pubblicizzato da alcune delle personalità più importanti della medicina e del mondo dello spettacolo.

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Gita al macello delle renne: polemica per un asilo norvegese

La scuola Granstubben Barnehage in Norvegia è finita al centro delle polemiche su Facebook. Il preside della scuola ha organizzato una gita “particolare” da far fare ad una classe dell’asilo. I bambini di 5 anni sono stati portati al macello dove vengono uccise e scuoiate le renne. Le foto della giornata, pubblicate sulla fanpage dell’istituto, hanno sollevato non poche polemiche.

Nelle immagini i piccoli prima giocano con gli animali, poi trascinano le carcasse delle povere renne morte. Il preside della scuola si è prontamente difeso dicendo che la gita aveva uno scopo ben preciso: insegnare ai bambini le usanze delle popolazioni indigene Sami, che occupano il nord del paese. “Questa non è la prima volta che lo facciamo. È importante per mostrare da dove proviene la carne. Lo faremo di nuovo”, ha dichiarato il preside.

Gita al macello

Le immagini sono raccapriccianti: i bambini trasportano le pelli delle renne morte e guardano i loro corpi. Sulla neve le carcasse sono disposte in ordine. Il sangue fa da padrone in tutte le foto. La scuola ha assicurato che i genitori avevano dato la loro autorizzazione.

Inoltre, l’insegnante ha dichiarato che nessun bambino si è sentito turbato durante la visita. Forse proprio perché tutto ciò viene fatto passare come normale, insegnando a dei bambini così piccoli la brutalità di alcuni gesti.

“Il nostro staff è stato straordinario e li ha guidati attraverso quest’esperienza con la possibilità di parlare dopo e valutare le loro impressioni. Il programma del patrimonio culturale Sami fa parte degli studi nazionali per le scuole materne ed è approvato dal governo. Insegnare la cultura sami senza parlare di renne è impossibile” ha scritto in un altro post su Facebook la scuola.

Le popolazioni Sami sono tribù indigene che vivono in Norvegia, Finlandia, Svezia e Lapponia e basano la loro economia sull’allevamento di renne. In Norvegia mangiare renne è la normalità. Appare comunque azzardata e poco consona la scelta di mostrare così tanta sofferenza e brutalità a dei bambini di 5 anni.

L’autore: Josephine Carinci

Studio Scienze della Comunicazione a Roma, amo il giornalismo e la scrittura. Non sono ancora mamma ma spero di avere una famiglia numerosa e felice. Adoro i bambini, la loro innocenza, spensieratezza e fantasia.
“I fanciulli trovano tutto nel nulla, gli uomini il nulla nel tutto.” (G.Leopardi)

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Fonte: http://www.passionemamma.it/2017/01/gita-al-macello-delle-renne-polemica-un-asilo-norvegese/

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Niente sale nelle pappe!

Prima dei 12 mesi il sale è inutile, oltre che dannoso per il piccolo. A noi le pappe possono sembrare insipide, ma non ai nostri bimbi: i loro gusti, infatti, sono molto diversi dai nostri perché le loro capacità percettive sono differenti. Dopo l’anno è concesso un po’ di sale, ma senza esagerare: oggi quasi 3 bambini su 4 ne assumono troppo e, così, rischiano di diventare ipertesi da grandi. Ecco i consigli per offrire al tuo piccolo un’alimentazione gustosa e, nel contempo, sana.

di Chiara Sandrucci

 

 



Fonte: http://www.ioeilmiobambino.it/neonato/niente-sale-nelle-pappe_svezzamento/

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Sono stata una brava nuora

Ho scritto e riscritto questi miei pensieri miliardi di volte. Ho appallottolato una quantità enorme di carta, scarabocchiata in mille forme, riducendola a palline con cui ho fatto tanti canestri. Ho pensato che era giusto farlo, ma ho anche pensato che non ne valeva la pena perché facendolo davo troppa importanza ad un argomento che mi ha fatto male. Mi ha fatto molto male in passato, ma oggi mi è indifferente e questo mi ha resa più forte.

Sono stata una brava nuora, apprezzata e considerata. Sì, lo sono stata fino a quando non sono rimasta incinta. Ricordo ancora le telefonate che mi faceva mia suocera durante le quali si sfogava sulla sua vita, poi più il nulla. Ok, anche io non la chiamo ma non la chiamavo neanche prima.

Il giorno in cui ho fatto l’amniocentesi nessuno si è fatto vivo. La sera mi è stato chiesto di chiamarli per dire loro come stavo. Nonostante pensassi non dovesse partire da me, l’ho fatto. Avendo visto il numero del figlio forse non si aspettavano ci fossi anche io ed hanno esordito così “Abbiamo saputo, andrà meglio la prossima volta.” – Erano in viva voce e quella frase mi ha paralizzata. Temevo che i medici mi avessero nascosto qualcosa. Temevo che mia figlia (ci avevano confermato il sesso) avesse dei problemi. Mi sono girata verso lui e, con gli occhi appannati dalle lacrime e la voce rotta in gola, ho sussurrato “Cosa?”. Lui mi ha guardata come per dire “non saprei” e si è rivolto alla cornetta “Cosa?” – “Si, dai. Vedrai che andrà meglio la prossima volta (io stavo morendo lentamente). Ci sono cose peggiori nella vita di avere una figlia femmina.” – “Che caxxo dite?”. Queste le uniche parole che mi sono uscite dalla bocca e, se mi hanno sentita, meglio. Ho gridato a lui di attaccare il telefono. Lo ha fatto solo dopo che sono uscite altre frasi sconvenienti su nostra figlia. Su mia figlia. Quella è stata l’inizio della fine.

In una giornata in cui dovevo stare tranquilla (mi avevano pur sempre forato la placenta), in un momento di felicità estrema della mia vita (avevo la conferma di aspettare la figlia femmina che desideravo da quando avevo 20anni), ho litigato con lui ed abbiamo dormito separati. Ho pianto tutta la notte raggomitolata sul divano. Come un’araba fenice che risorge dalle ceneri, mi sono svegliata più forte di prima.

A fine settembre mia suocera mi ha telefonata per dirmi che andava a Londra con le amiche e che non avrei dovuto partorire in quei giorni (si certo, perché lo decido io!). Ad ottobre ho partorito, ma non sono venuti perché non potevano e lei non viaggia da sola (Milano-Londra si, Milano-Roma no). Mi hanno chiamata? No, mi hanno fatto gli auguri su Facebook. Forse non ho neanche risposto. Mia figlia è nata l’11 ottobre, loro sono venuti il 16 novembre.

Il 2 gennaio mia figlia è caduta dalle braccia del padre, su un pavimento di marmo. Non aveva neanche 3 mesi. Trauma cranico, sospetta frattura dell’osso parietale (così piccoli non fanno lastre, soprattutto in testa), una notte in ospedale nel reparto di oncologia pediatrica (l’unico libero). Neanche una telefonata!

A maggio mia figlia è stata battezzata. Non sono venuti. Il motivo? Era andata a trovarla la sorella e mi è stato detto che nella vita si devono fare delle scelte. Che lei aveva dovuto scegliere e non le sembrava giusto dire alla sorella che aveva il battesimo della nipote (battesimo organizzato a febbraio). Mi sta bene che ha fatto la sua scelta. Durante la festa mi ha telefonato e l’ho sentita ridere di me insieme alla sorella. Ridevano della torta di pannolini che avevo fatto io. L’ho salutata e ho chiuso la conversazione.

Questa estate ha cercato di organizzare una settimana di vacanza con tutta la famiglia, compresa mia figlia, ma senza la mia presenza. L’ho chiamata e le ho spiegato che non potevamo andare perché non avevo le ferie. Mi ha risposto che io non dovevo esserci. Le ho detto che non ci sarei stata io e neanche mia figlia. Mi ha detto “Non me la lasci?” e che l’altro figlio andava con il nipote e per la madre andava bene. Le ho spiegato che l’altro figlio è separato, il nipote deve stare tot giorni all’anno con il padre e la madre non può opporsi perché sono disposizioni del giudice. Le ho spiegato nuovamente che io sono la madre e non mi allontano da mia figlia e che le vacanze le facciamo in 3 perché siamo una famiglia. E’ caduta la conversazione.

Passano le festività e loro riempiono di regali l’altro nipote. Fortunatamente mia figlia è piena di tutto, soprattutto di AMORE. Questo Natale andremo a Milano per festeggiarlo insieme (lo so, mi tocca) e sapete come ha reagito quando lo ha saputo? “Ah, che bello. Anzi no, non c’è mio nipote.” Eh già, invece di mostrare felicità perché trascorrerà le feste con il figlio e la nipote ha mostrato tristezza perché l’altro nipote starà con la mamma.

Perché ho scritto i miei pensieri? Perché li voglio lasciare al 2016 ed affrontare il 2017 solo con il positive mood e poi perché, forse, altre di voi hanno vissuto o stanno vivendo una situazione similare alla mia. Magari tirare fuori quello che abbiamo dentro non può che farci bene. Non ho scritto questo post per mettere alla gogna qualcuno, ma solo per cercare di capire cosa passa nella testa delle mamme dei maschi.

Un giorno anche io sarò una suocera, ma la nuora sarà mia figlia. Dalla regia mi suggeriscono che vivrò una condizione privilegiata… speriamo…



Fonte: http://www.italiachemamme.it/stata-brava-nuora/

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Gravidanza: in forma ballando

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Yoga contro la pressione alta?

Fare yoga contro la pressione alta? I benefici di questa disciplina sul benessere dell’organismo sono tanti ma adesso arriva una ricerca indiana ad affermare che lo yoga sarebbe molto utile anche per chi soffre di ipertensione.

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Simona Leonardo ha perso 35 chili in 4 mesi Nella mia vita ne ho provate tante di diete ma con pochi risultati. Poi sono venuta a conoscenza di GARCINIA tramite una mia amica e devo dire che all'inizio ero molto scettica ma dopo alcune riflessioni mi sono decisa. Dopo due mesi non mi sono pentita assolutamente. Ho perso 15 kg in due mesi e anche tanti cm in tutto il corpo. VALE LA PENA PROVARLO!

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Rimedi omeopatici per i disturbi in gravidanza

Come curare omeopaticamente i tipici disturbi della gravidanza quali: vomito, umore mutevole, irritabilità, ansie e paure…

Vomito:

– Nausea costante, non migliorata dal vomito. Immediatamente dopo aver vomitato desidera vomitare ancora. Disgusto e rifiuto del cibo: IPECACUANHA

Carattere:

– Indifferenza verso il marito, i figli e le persone amate. Perde interesse per ciò che generalmente ama. Vuole solo “andarsene ed essere lasciata tranquilla”.

Nausea al mattino; per gli odori di cucina. Sensazioni dolorose di vuoto allo stomaco. Miglioramento mangiando. Freddolosa, tuttavia vuole avere molta aria. Volto olivastro: pigmentazione marrone di naso e zigomi. Desiderio per l’aceto e le cose acide; avversioni per la carne e il grasso: SEPIA OFFICINALIS

– Piange facilmente, raccontando i suoi sintomi. Ama la comprensione altrui, ma umore mutevole, irritabile, gelosa e sospettosa. Sta meglio col movimento lento, camminando all’aria aperta. Avversione per il grasso e la carne di maiale. Desiderio di cibi aspri e rinfrescanti:PULSATILLA NIGRICANS

– Rimedio delle contraddizioni, dei desideri smodati per gli alimenti che dovrebbero essere nocivi, ma che invece risultano benefici. Grande rimedio dell’isteria. Sensazione di bolo in gola quando non deglutisce. Un rimprovero, anche lieve, scatena una rabbia, che può farla arrabbiare anche con se stessa. Sospira molto. Incredibili rapidi mutamenti di umore: scherza è contenta e subito piange. Estrema avversione per il fumo di sigaretta. Frequente diuresi durante stati di nervosismo: IGNATIA AMARA

Insonnia:

– Paura, irrequietezza e inquietudine. Si dimena quando ha un grande tormento. Ansia e preoccupazione per disturbi futili: ACONITUM NAPELLUS

– Testa calda e dolente, per intenso afflusso di sangue al capo. Spasmi muscolari involontari durante il sonno: BELLADONNA

– Dorme di giorno ed è insonne di notte; unitamente a flatulenza e disturbi digestivi come acidità gastrica: LYCOPODIUM CLAVATUM

– In seguito a sforzi mentali, abuso di caffè o vino. Si addormenta la sera, si sveglia verso mezzanotte o le 3 del mattino e dorme pesantemente solo verso mattina: NUX VOMICA

Paure:

– Dopo una paura o un’emozione improvvisa, compaiono dolori brucianti e laceranti. Donna che teme di morire durante il parto: ACONITUM NAPELLUS

– Paure anticipatorie e dei luoghi alti. Paure curiose e senza ragione: che non riuscirà a voltare l’angolo senza avere un incidente; che quelle pareti si stanno avvicinando; che quelle case le cadranno addosso. Deve camminare, camminare frettolosamente. Calorosa. Desidera dolci e sale: ARGENTUM NITRICUM

– Donna particolare e pignola. Ansiosa, agitata, freddolosa. Ha sete per bevande fredde, che beve a sorsi piccoli e frequenti. Paura di stare sola: teme di farsi male. Ha paura di morire, di soffocare, dei ladri, dei coltelli, di poter uccidere e di suicidarsi. C’è una marcata periodicità con aggravamento all’una di notte e alle ore tredici: ARSENICUM ALBUM

– Ansia, insonnia, disperazione. Particolare tendenza ad essere spaventata. Paura che ormai non riuscirà più a dormire. Si sveglia a mezzanotte con la paura dei ladri: IGNATIA AMARA

– Paura che persiste nel tempo, esempio tipico è la gravida con minaccia d’aborto, che vede incombere sempre davanti a lei l’oggetto della sua paura. Calorosa, con sudorazione e viso arrossato. Si sveglia con facilità per i rumori: OPIUM

Dott. Emanuele Compri



Fonte: http://www.dreambaby.it/rimedi-durante-la-gravidanza/

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La tiroide: cos’è, come funziona, la visione olistica e psicosomatica, l’importanza di un buon funzionamento (soprattutto nella prima infanzia) e l’alimentazione consigliata

La tiroide (il cui nome deriva dal greco e significa “a forma di scudo oblungo“) è una ghiandola endocrina, a forma appunto di H o di farfalla, che si trova nella parte anteriore del collo e regola molte funzioni all’interno del nostro organismo.

Molti disturbi, fisici o psichici, possono dipendere da un suo cattivo funzionamento, anche se spesso viene ignorata la sua estrema importanza nel corpo umano.

La tiroide, cos’è e come funziona

LA TIROIDE – La tiroide si trova tra la larginde e la parte iniziale della trachea, si trova quindi alla base del collo, ma la sua posizione è variabile perché segue i movimenti della laringe. È vascolarizzata dalle arterie tiroidee superiori (rami delle carotidi esterne) e tiroidee inferiori. La tiroide è una ghiandola a struttura follicolare, costituita quindi da follicoli all’interno dei quali vengono immagazzinati gli ormoni tiroidei.
La funzione della tiroide è la produzione degli ormoni tiroidei (triiodotironina e tetraiodotironina o tiroxina) e della calcitonina,  ormone  che regola la concentrazione di calcio nel sangue. Questi ormoni agiscono sul metabolismo cellulare e sui relativi processi di accrescimento con un effetto generalmente eccitante sul metabolismo basale: aumentano il consumo di ossigeno da parte dei tessuti, stimolando la produzione endogena di calore, stimolano la sintesi proteica, la gluconeogenesi, la glicogenolisi e il catabolismo dei lipidi, hanno un effetto positivo sul miocardio. Nell’età fetale e nella prima infanzia gli ormoni tiroidei hanno un importantissimo ruolo nel differenziamento e nella crescita del sistema nervoso, e un loro deficit produce una condizione detta cretinismo caratterizzata da incompleto sviluppo del sistema nervoso centrale e da ritardo mentale.

Le patologie più comuni della tiroide

Le patologie più comuni e conosciute della tiroide sono l’ipertiroidismo e l’ipotiroidismo.

LA PATOLOGIE PIÙ COMUNI DELLA TIROIDE – IPER-TIROIDISMOaumento dell’azione tiroidea con conseguente aumento del metabolismo e quindi temperatura corporea elevata, perdita di peso, aumento dell’appetito, tachicardia, ipertensione e un maggior sviluppo tiroideoIPO-TIROIDISMOdiminuzione dell’azione tiroidea, che porta  a un abbassamento del metabolismo con conseguente bassa temperatura, aumento di peso, riduzione dell’appetito, bradicardia, ipotensione, ipotonia della muscolatura scheletrica e apatia (l’insieme di questi sintomi viene chiamato mixedema). Quando la carenza è durante l’infanzia, oltre al metabolismo ridotto, avviene anche uno sviluppo ritardato del sistema nervoso che causa un ritardo mentale accompagnato da bassa statura noto come cretinismo. Nella tiroidite di Hashimoto, il sistema immunitario attacca la tiroide e l’infiammazione porta spesso ad ipotiroidismoGOZZO – dovuto a un basso apporto di iodio nella dieta e caratterizzato da un aumentato volume della ghiandola dovuto all’aumento della colloide nei follicoli.

 La visione olistica e psicosomatica dei problemi alla tiroide

PSICOSOMATICA DEI DISTURBI ALLA TIROIDE – La tiroide agisce sul metabolismo e sul sistema nervoso, è dunque associata da una parte alla gestione delle emozioni (tensione, stress e stati ansiosi) e dall’altra al meccanismo di assimilazione, di far entrare dentro di sè (e in questo senso è legata al femminile e al materno). IPERTIROIDISMO – la persona manifesta un desiderio di resistenza e rivincita alle difficoltà, allo stress, e si attiva in tutti i modi per lottare, divorata dal fuoco interiore. Ma questo fuoco interiore, se non porta attività esteriore (reazione) consuma la persona dentro di sé. Il disturbo è prevalente nelle donne tra i 20 e i 50 anni d’età, e insorge soprattutto in quelle persone che sono cresciute in fretta o sono state sottoposte a carichi non adatti alla loro età. IPOTIROIDISMO – nell’ipotiroidismo al contrario, è inibito lo sviluppo del sé e dell’autonomia. Mentre nell’ipertiroidismo c’è una lotta esasperata, nell’ipotiroidismo la risposta “no” inconscia a una vita o una realtà che non gli stanno bene diventa passività, resa, rinuncia, che si avvicina a uno stato di depressione. L’estremo tra l’agitazione dell’ipertiroideo per raggiungere la meta, che non raggiungono mai, e l’immobilismo dell’ipotiroideo, che non muove mai un passo, ha il suo centro in un tema comune: la ricerca del proprio posto nella vita e nel mondo.

L’importanza dell’alimentazione per il buon funzionamento tiroideo

La tiroide funziona correttamente se può disporre di adeguate quantità di iodio, un oligoelemento essenziale, presente nell’organismo in piccole quantità e soggetto a perdite quotidiane attraverso l’urina o il sudore.

Di fondamentale importanza è dunque un’alimentazione che permetta di assumerne quotidianamente la giusta quantità: una eventuale carenza di iodio può portare a diverse patologie (es. gozzo) ed è particolarmente rischiosa in gravidanza, determinando anche gravi conseguenze per il feto.

Il fabbisogno giornaliero di iodio per la sintesi degli ormoni tiroidei è di circa 150 microgrammi, ai quali, in gravidanza e in allattamento vanno aggiunti 50-100 microgrammi per la crescita del bambino.

Anche il selenio ha un ruolo chiave nella protezione e nel funzionamento della tiroide: ne contiene infatti una quantità maggiore di ogni altro organo del corpo.

I cibi contro l’ipotiroidismo

I CIBI PER LA TIROIDE – Queste le indicazioni dalla Siedp ( Società italiana di endocrinologia e diabetologia pediatrica. ALIMENTI RICCHI DI IODIO alghe (sono un concentrato di iodio, una porzione da 50 grammi può contenere oltre il 100% del fabbisogno giornaliero), pesce, crostacei e molluschi(il pesce di mare contiene 115 microgrammi di iodio per 100 grammi,  crostacei e molluschi 300 microgrammi ogni 100 grammi) mirtilli rossi, yogurt (un vasetto fornisce 90 microgrammi di iodio, circa il 60% del fabbisogno giornaliero), fagioli (una tazza di fagioli bianchi cotti ci fornisce il 42% del fabbisogno quotidiano), latte (contiene dai 10 ai 20 microgrammi di iodio ogni 100 grammi), formaggi vaccini stagionati (contengono 30 microgrammi di iodio ogni 100 grammi di alimento), uova (9 microgrammi di iodio ogni 100 grammi), cereali integrali (circa 6 microgrammi ogni 100 grammi), carne e verdure. Attenzione a soia, spinaci, cavoli, ravanelli, mandorle, pinoli, nocciole e arachidi perché bloccano l’assunzione di iodio e limitano la capacità della tiroide di regolare il metabolismo. La cottura fa perdere iodio: se ne perde il 58% con la bollitura, il 23% con la griglia, il 20% con la frittura. Alcuni farmaci, come gli  antiaritmici, a base di ferro, ed alcuni antiepilettici, interferiscono con il funzionamento della tiroide. ALIMENTI RICCHI DI SELENIO –  il selenio è contenuto principalmente nei cereali integrali (riso, orzo mais kamut…) nei semi di senape, negli anacardi e nelle noci (soprattutto brasiliane). Si trova in minori quantità in frutta e verdura, pesce, carne e uova.
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Fonte: http://blog.bimbonaturale.org/la-tiroide-cose-come-funziona-la-visione-olistica-e-psicosomatica-limportanza-di-un-buon-funzionamentosoprattutto-nella-prima-infanzia-e-lalimentazione-consigliata/