30 dicembre 2016

I miei bimbi incontrano il Natale by Viky and the Kid

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Carissime,

come potete immaginare, sono entrata in modalità “mamma impazzita per le decorazioni”. In una frenesia di oro, brillantini, luccichii e lavoretti a maglia, io e i miei ragazzi ci siamo sbizzarriti nel decorare qualsiasi cosa ci capitasse a tiro (qualcuno ci ha provato…chiedete pure a Tiffany, la nostra cagnolina) per svegliarci ogni mattina avvolti dalla magia del Natale.

Matteo per il momento è poco collaborativo (non ha ancora imparato a camminare), Luca invece è un complice davvero perfetto che ama correre e arrampicarsi in giro per la casa con i suoi adorabili vestitini natalizi. Ad esser sincera, non c’è nulla che tocchi il mio cuore di più di osservarlo mentre attacca le decorazioni con quel suo faccino serio e quel suo sguardo super concentrato, indossando un maglioncino di cashmere con il disegno di un orsetto firmato Il Gufo. Matteo nel frattempo borbotta allegramente vicino a lui con un maglioncino in abbinata. I pantaloni sono fondamentali, specialmente in inverno, ma spesso lascio che Luca corra per casa con delle calze belle calde e un maglioncino morbidoso, come quelli con l’orsetto de Il Gufo.

Quando devono indossare i pantaloni, per Matteo prediligo dei pantaloni grigi a scacchi mentre per Luca dei pantaloni mimetici con stivaletti grigio chiaro, anche questi de Il Gufo, che lui adora. Sfortunatamente, Luca si sta avvicinando all’età in cui gli interessa più apparire alla moda che bello e decidere da solo il proprio look. I giorni in cui potrò ancora decidere come vestirlo stanno per finire, ma sono anche proprio curiosa di scoprire i suoi gusti e il suo stile. Essendo un ragazzino deciso, sono certa che sarà esaltante.

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Se Luca si sporca, no aspettate, chi voglio prendere in giro? QUANDO Luca si sporca, gli metto un blazer mimetico in pendant con i suoi pantaloni. Matteo non ha ancora bisogno di troppi cambi, a differenza di Luca, quindi ci sono meno cose da lavare per lui.

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Fatemi sapere che ne pensate del nostro look natalizio. Sarò lieta di aiutarvi, contattateci! Nel frattempo, date un’occhiata al sito de Il Gufo, ve ne innamorerete!

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Buone vacanze!

La vostra Vik

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Fonte: http://magazine.ilgufo.com/miei-bimbi-incontrano-natale/

Primi sbalzi di temperatura autunnali… prime febbri! Cosa fare in caso di febbre in età pediatrica?

Con l’arrivo dell’autunno e il generale calo delle temperature, in particolare di quelle minime, si abbassano anche le difese immunitarie dei bambini, soprattutto di quelli molto piccoli, e si diffondono le prime forme d’infezioni virali e batteriche.
La febbre è il sintomo più comune di malattia nei bambini ed è uno dei motivi principali per cui i genitori chiedono una visita pediatrica. Vediamo quindi cosa dicono in proposito le Linee Guida della Società Italiana di Pediatria sulla gestione della febbre nei bambini.

Che cos’è la febbre?
La febbre è un aumento della temperatura corporea sopra i limiti di normalità. Secondo l’OMS, la temperatura si considera normale fino a 37,5°, ma bisogna tenere conto del fatto che questo valore può variare da persona a persona, durante l’arco della giornata e in base alle circostanze; ad esempio aumenta durante il sonno, subito dopo i pasti, dopo uno sforzo o in caso di riscaldamento eccessivo dell’ambiente. La febbre è il sintomo più comune della maggior parte delle infezioni ed è utilizzato dall’organismo come strumento di difesa. L’organismo infatti, innalzando la sua temperatura, rende l’ambiente inospitale per la vita di virus e batteri.

Come deve essere misurata la temperatura corporea dei bambini?
L’apparecchio migliore è il termometro a infrarossi, l’unico che garantisce una precisione medica. Questi termometri, da molti anni in uso nei reparti di pediatria, oggi hanno costi più contenuti e iniziano a diffondersi anche per uso domestico. Ne esistono diversi modelli, che si mettono a contatto con la pelle o sono dotati di un puntatore che permette l’uso a distanza. Alcuni possono essere addirittura collegati allo smartphone o al tablet e, grazie ad una speciale app, registrare tutti i dati delle rilevazioni consentendo di monitorare lo stato di salute del bambino e la somministrazione dei farmaci, oltre a condividere le informazioni con tutti i membri della famiglia e il pediatra.
Vanno molto bene anche i termometri elettronici digitali, perché facili da usare, economici e affidabili.  Sconsigliati invece termometri a mercurio, perché i metalli in essi contenuti sono pericolosi per il bambino e per l’ambiente.

Dove si deve misurare la temperatura?
Il posto migliore dove misurare la temperatura se si utilizza un termometro digitale è sotto l’ascella. Se si possiede un termometro a infrarossi, il puntatore va avvicinato alla fronte o alla tempia, sconsigliato invece il timpano dell’orecchio perché può registrare valori alterati. Sconsigliata anche la misurazione sotto la lingua, perché può essere influenzata da numerosi fattori, come l’assunzione di cibi caldi o freddi, e perché richiede la collaborazione del bambino.
Sconsigliata anche la misurazione rettale, almeno fino al 5° anno di età, perché troppo invasiva e disagevole per il bambino, inoltre è potenzialmente dannosa perché può procurare lesioni e trasferire batteri da soggetto a soggetto.

Precauzioni particolari per i neonati e lattanti
Se il bambino ha meno di 28 giorni di vita, le Linee Guida raccomandano che il neonato febbrile venga portato subito in ospedale per un controllo.
Se invece si tratta di lattante – dalle 4 settimane compiute fino al compimento del dodicesimo mese di età – è necessario farlo visitare in giornata dal pediatra, poiché è una fascia d’età in cui il rischio di infezione batterica grave è pari a circa il 10%. In ogni caso è bene rivolgersi rapidamente al pediatra se il lattante piange in maniera inconsolabile, rifiuta completamente il cibo o assume un comportamento non abituale.

E’ consigliato fare spugnature fredde o bagni tiepidi per ridurre la temperatura corporea del bambino?
Le Linee Guida sconsigliano tutti i vari espedienti “della nonna” per abbassare la febbre, come spugnature fredde, bagni tiepidi, borse del ghiaccio o frizione della cute con alcool.
La febbre è un innalzamento della temperatura corporea comandato a livello centrale dal cervello, pertanto non si può modificare raffreddando la periferia. Il raffreddamento periferico porta solo a un inutile dispendio di energia del bambino, in un momento in cui è già molto stressato.

Quando bisogna usare farmaci antipiretici per abbassare la febbre?
La febbre, come abbiamo detto, è un meccanismo di difesa agli agenti infettivi, quindi non andrebbe abbassata sempre e comunque. L’uso di farmaci antipiretici è previsto solo se la febbre si accompagna a segni di malessere generale. Le linee guida smontano la teoria secondo la quale la febbre deve essere abbassata sempre e comunque se supera i 38,5°.  Paracetamolo ed ibuprofene sono gli unici antipiretici raccomandati in età pediatrica. In ogni caso, prima di somministrare antipiretici al vostro bambino e per qualsiasi dubbio, rivolgetevi sempre al pediatra.

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Ecco perché sono riuscita a fare bene la spesa all’Eurospin

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Confesso apertamente di essere un’allergica all’ipermercato. Chi mi conosce sa che ogni volta che dico: “devo andare a fare la spesa”, è come se dovessi attraversare la Manica a nuoto in pieno gennaio.

In queste grandi realtà commerciali mi perdo. Mi trovo a vagare davanti a chilometri di scaffali con fare ipnotico, lasciando perdere la lista delle cose che mi servono e riempiendo il carrello di roba inutile. Tipo, una volta ho comprato lo spremi-aglio che ancora riposa nel cassetto in compagnia della sua confezione. Magari posso usarlo come fermacarte, valuterò questa opzione.

Poi arriva l’occasione di sperimentare l’Eurospin. Chiedo sostegno materno. E mia madre accetta volentieri perché lei, contrariamente a me, è un’amante delle grandi realtà: “ma come, Deborah…non ricordi che quando eri piccola andavamo sempre al dis-cou-nt?! Tutto molto più conveniente e senza togliere la qualità ai prodotti!” scandisce la parola con un entusiasmo quasi infantile misto a verve di un abile venditore e io non posso fare a meno di farmi trascinare dalla sua energia.

Entro un po’ scettica e di malavoglia. Noto però subito una cosa: gli spazi sono ben organizzati, i prodotti facilmente rintracciabili e presentati con cura. I prezzi mi saltano immediatamente all’occhio: tutto molto vantaggioso per le tasche.

Vedo il latte di capra di cui sono una fedele fruitrice: la stessa quantità all’Eurospin la pagherei ben euro 1,20 di meno rispetto alla marca che padroneggia nel mio frigorifero e scopro che lo stabilimento di produzione è lo stesso. Il mio carello si riempie in due secondi di rifornimento di latte per almeno due mesi.

Mi dirigo poi verso il reparto pappe e accessori utili all’igiene del bambino (e grazie alla facilità con cui sono sistemati i reparti riesco a trovare senza difficoltà ciò che cerco, evitando  di chiedere la classica informazione a qualcuno del personale. Passi evolutivi questi da registrare) e trovo la linea Prime Pappe e Hello Baby sempre con ottimi prezzi e con una qualità che mi ispira fiducia. Gli omogeneizzati sono stati subito testati dalle mamme della nostra associazione Oasi delle mamme e ottenuto ottimi voti.

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Mia madre nel frattempo mi informa sul fatto che Eurospin è una realtà attenta alle esigenze di mercato, in forte espansione, seleziona in modo capillare i fornitori con l’obiettivo di garantire massima qualità e sicurezza, permette di fare una spesa sensata e lei è una cliente fidelizzata.

Aspettando di acquisire lo stesso dna della mamma vi incoraggio ad andare a farci la spesa. E per dirlo io ha un valore doppio!

 

In collaborazione con Eurospin

 

 

 

 

 

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Acne inversa, che cos’è?

Si sente spesso parlare di acne ma molto meno di acne inversa. Sapete che cos’è? Si tratta di una malattia della pelle che è caratterizzata da aree di infiammazione con alterazioni cutanee. Sulla pelle dunque appaiono brufoli ma anche noduli, lesioni maggiori e cicatrici.

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Gravidanza gemellare

gemelli1Non è più cosi raro portare a termine una gravidanza gemellare, e per quanto faticosa sono davvero numerose le mamme che se la augurano. Ad incrementare la quantità di gravidanze gemellari sono stati sostanzialmente pochi fattori eppure particolarmente incisivi.

Il più importante è certamente l’età della futura mamma che negli ultimi tempi tende a ritardare di anno in anno la gravidanza. Sembra infatti che sia altamente probabile per una donna che supera i 35 anni avere un parto gemellare e la percentuale aumenta ancora di più se la donna di anni ne ha più di 50, quasi che la natura corra ai ripari restituendo alla mamma il tempo perso.

Altro fattore che contribuisce ad aumentare il numero di parti gemellari è il ricorso alla tecnologia, quando per intenderci, si ha necessità di portare avanti una riproduzione assistita. A causare parti gemellari sono spesso sostanze che inducono l’ovulazione, e che principalmente hanno lo scopo di curare l’infertilità.

Le statistiche d’altronde parlano chiaro, dal 1973 al 1990 i parti gemellari rispetto a quelli singoli sono aumentati del doppio,  per non parlare di quelli di tre o più gemelli!

Esistono comunque alcuni campanelli d’allarme che possono far sospettare la mamma di una gravidanza gemellare prima e dopo il concepimento.

  • Prima di tutto è da ripercorrere la storia della propria famiglia: se i parti gemellari sono all’ordine del giorno la possibilità di proseguire con la tradizione è alta.
  • Sensazioni materne. L’intuito materno non è da sottovalutare dato che non sono poche le mamme che da subito hanno avuto la sensazione di portare nel grembo più di un bambino.
  • Nausee. Per i parti gemellari le nausee mattutine vengono accentuate. Anche questo potrebbe essere un campanello d’allarme.
  • Sintomi della gravidanza accentuati. Non solo le nausee, ma molti altri sintomi potrebbero essere portati all’eccesso. Il motivo è dato dal maggior numero di ormoni in circolo che esaltano gioie e fastidi. Da non dimenticare mai che i sintomi della gravidanza sono del tutto soggettivi e dunque quel che è valido per una mamma potrebbe non esserlo per molte altre. Fra i sintomi più comuni del parto gemellare l’inusuale aumento di peso, un notevole ed eccessivo movimento fetale, anemia o valori del ferro particolarmente bassi.
  • Aumento del peso. Si dimostrerà davvero notevole già nel primo trimestre, superando notevolmente la media.
  • Età gestazionale avanzata. E’ comune nelle donne che aspettano più di un bambino un ingrossamento dell’utero precoce. E’ questo che normalmente spinge il medico a prescrivere l’ecografia.
  • Livelli di AFP elevati. L’Alfa fetoproteina è una proteina rilasciata durante la crescita del bambino nel sangue della madre. Se nel grembo la futura mamma porta più di un pargolo è normale che i livelli siano elevati.
  • Duplice pulsazione fetale. È possibile riscontrarla già dopo la dodicesima settimana, mentre intorno alla ventottesima è probabile si distinguano durante l’esame addominale due piccole testoline.

Ovviamente qualora tu sia sicura di attendere più di un bambino, potrai prenotare un’ecografia rivelatrice. Stare attenti ai sintomi è comunque importante e soprattutto divertente!



Fonte: http://www.dreambaby.it/gravidanza-gemellare/

Olio di Calendula, oro per la pelle dei bambini. Scopri come prepararlo fai-da-te!

La calendula, tra gli oli consigliati per la pelle del bebè, spicca sicuramente per le sue innumerevoli proprietà: è lenitiva, previene e tratta gli arrossamenti, ha una blanda azione cicatrizzante ed è anche antimicotica, è perciò indicata anche nelle infezioni dovute a funghi, come per esempio le candidosi.

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CALENDULA, ORO PER LA PELLE – L’oleolito di calendula favorisce la rigenerazione della pelle ed insieme svolge un’azione normalizzante sulla microflora cutanea. Conosciuta soprattutto per le sue proprietà lenitive sulla pelle (infatti è particolarmente indicata per la pelle delicata dei bambini) ha anche eccellenti proprietà per uso interno. Calendula, ottima per la pelle, può essere usata anche per via interna. Scopriamone proprietà, usi e controindicazioni

Cos’è l’olio o oleolito di calendula

Sebbene venga chiamato comunemente olio di Calendula, si tratta da un punto di vista erboristico di una preparazione nota come “oleolito”.

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OLEOLITO O OLIO – L’oleolito è diverso dall’olio, che si estrae dai frutti o dai semi grazie a spremitura, infatti si ottiene lasciando macerare le sommità fiorite della pianta in olio, in genere olio di semi di girasole o extravergine di oliva. Si ricava in questo modo un prodotto oleoso di colore rossastro che è da utilizzare per via esterna, in caso di problemi di pelle.

Oleolito di Calendula fai-da-te

L’oleolito di calendula si trova molto facilmente in erboristeria e farmacia ma, se avete la calendula officinalis nel vostro giardino, potete provare a prepararvelo in casa.

Fare gli oleoliti è un procedimento piuttosto semplice, fare dei buoni oleoliti implica però una grande cura, l’utilizzo di materie prime di eccellente qualità e l’accuratezza di seguire il procedimento passo passo.

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OLEOLITO DI CALENDULA FAI-DA-TE – Il modo più nobile per realizzare un oleolito è il procedimento di estrazione tramite decozione solare: occorre usare un vaso di vetro trasparente a bocca larga da riempire con fiori essiccati di calendula (se possibile da raccolta spontanea o da coltivazione biologica o biodinamica). Si coprono i fiori con olio extravergine di oliva, oppure girasole, lino o vinaccioli, meglio se biologici. Evitare l’olio di mandorle perché nella decozione solare tende a irrancidire. Le quantità sono circa 400 gr. di fiori di calendula essiccati (oppure 600 gr. freschi) in 750 ml di olio. Il contenitore con fiori e olio va esposto in zona soleggiata, avendo l’accortezza di tenerlo chiuso con una garza sterile fissata con elastico (come da immagine) durante il giorno, per fare in modo che l’acqua contenuta naturalmente dei fiori possa evaporare e chiuso ermeticamente durante la notte per evitare che entri l’umidità. Se avete scelto i fiori già essiccati, potete semplicemente chiuderlo ermeticamente giorno e notte, altrimenti andrà chiuso con una garza durante il giorno per permettere all’umidità di fuoriuscire e chiuso ermeticamente la notte.  Il vaso va esposto per 1 settimana al sole, avendo la cura di rimestare quotidianamente. Dopo 1 settimana il composto va travasato in vetro verde o marrone e lasciato in decozione in un luogo dove prende il sole solo per mezza giornata. Occorre ancora 1 mese per ottenere l’estrazione dei principi attivi della calendula da parte dell’olio. Dopo questo tempo si può filtrare e utilizzare direttamente sulla pelle.

Come si usa l’olio o oleolito di calendula

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OLIO DI CALENDULA, PER MAMMA E BAMBINO – L’olio di Calendula è un olio eudermico e cicatrizzante, particolarmente adatto per pelli delicate, secche o arrossate.   L’olio di Calendula è perfetto per proteggere e lenire la pelle delicata del bebè, ad ogni cambio di pannolino e dopo il bagnetto. Ma non solo: è utilissimo anche per le mamme che allattano, infatti aiuta a prevenire le ragadi al seno e sostiene la cicatrizzazione e la guarigione delle ragadi eventualmente già comparse.

 

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COME USARE L’OLIO O OLEOLITO DI CALENDULA – L’oleolito può essere utilizzato puro, per massaggi o in sostituzione della crema abituale. Può essere inoltre aggiunto a creme o altri oli e può essere un’ottima base per un unguento fai-da-te.

 

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UNGUENTO DI CALENDULA – Un altro ottimo modo di utilizzare l’oleolito è realizzare delle creme o unguenti per uso quotidiano: potete realizzare un’ottima crema utilizzando cera d’api o burro di karitè, oleolito e olio essenziale a piacere. Si scioglie la cera a bagnomaria, si aggiunge olio in quantità desiderata e si profuma con qualche goccia di olio essenziale. Si versa la preparazione calda in un contenitore per crema e si lascia raffreddare. Una volta fredda la preparazione può essere usata in sostituzione della comune crema.
Libri consigliati
La Calendula
Coltivazione, usi terapeutici e culinari
Riconoscere e cucinare le buone erbe
Amaranto. Bardana. Borsa del pastore. Calendula dei campi. Cardo mariano. Casselle. Chenopodio. Cicoria selvatica. Finocchio ...
Prodotti utili
Crema Protettiva alla Calendula
Protegge e lenisce al cambio pannolino
Fiori essiccati di calendula
100 gr.
Semi di calendula officinalis
Sementi biologiche - Fiore commestibile

Oleolito di calendula
Biologico


Fonte: http://blog.bimbonaturale.org/olio-di-calendula-oro-per-la-pelle-dei-bambini-scopri-come-prepararlo-fai-da-te/

Tappa 4 e Tappa 5: tante tante mamme…

 

LecceBellissimo! In questi giorni abbiamo incontrato veramente tante e tante mamme… e papà.

Al parco di Belloluogo, a Lecce in collaborazione con l’Associazione Rinascere al Naturale. Mamme che già portano, ma anche mamme che si sono avvicinate perchè ci hanno visto e che hanno provato la fascia per la prima volta. Mamme che hanno condiviso i loro entusiasmi e i loro dubbi e che hanno risposto alle tante domande delle “mamme panciute”… nel guppo c’erano addirittura 7 mamme in attesa. Abbiamo chiacchierato talmente tanto che i responsabili della sicurezza del parco sono venuti a chiederci di andarcene…perchè dovevano chiudere. Erano le 21…e c’era la luna.

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….e a Martina Franca, ospiti della gentilissima Libreria Storie in Corso, grazie all’organizzazione dell’Associazione Dragare abbiamo fatto un bellissimo incontro sul Portare. I genitori hanno provato supporti, fatto domande…e hanno avuto la possibilità di conoscere chi lavora sul territorio. Erano presenti una Consulente del Portare, una fisioterapista, una mediatrice culturale…diciamocelo, la crem della zona!;)

e oggi siamo a Foggia da Mammearcobaleno!

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“Il piccolo babbo natale”: Anu Stohner racconta che i più piccoli sono davvero importanti. Libro per bambini di Natale.

Originariamente pubblicato in Germania, Emme Edizioni lo porta in Italia di Anu Stohner e di Henrike Wilson “Il piccolo Babbo Natale” assume un dilemma infantile frustrante: è troppo piccolo perché faccia qualcosa.il-piccolo-babbo-natale-anu-stohner-henrike-wilson-emme-edizioni-libricino-libri-fiabe-favole-per-bambini-ragazzi-news-blog-recensioni-regalo-natale-1

Ora, l’aiutante più piccolo di Babbo Natale non è un bambino, ma è soltanto straordinariamente piccolo, è straordinariamente determinato. Ogni anno, nel villaggio innevato dove Babbo Natale e i suoi molti aiutanti vivono, prendono un albero dalla grande foresta, puliscono le slitte, provvedono ai doni, li incartano e li preparano, prima dell’arrivo del Natale. Ma ogni anno, l’Aiutante capo gli dice (mentre gli altri aiutanti prendere in giro la sua altezza) che non può venire durante il viaggio annuale perché è troppo piccolo – “. Forse il prossimo anno”il-piccolo-babbo-natale-anu-stohner-henrike-wilson-emme-edizioni-libricino-libri-fiabe-favole-per-bambini-ragazzi-news-blog-recensioni-regalo-natale-2

Quindi rattristito, se ne va in mezzo al bosco per una passeggiata solitaria dopo che i babbi natale sono andati, a un certo punto sente delle voci – gli animali, che si lamentano: perché soltanto gli esseri umani possono ricevere regali?  Improvvisamente, il piccolo babbo natale ha qualcosa da fare. Riempie di dono tutti gli animali del bosco. Per loro è un eroe, altrettanto importante come i suoi più grandi co-aiutanti.il-piccolo-babbo-natale-anu-stohner-henrike-wilson-emme-edizioni-libricino-libri-fiabe-favole-per-bambini-ragazzi-news-blog-recensioni-regalo-natale-3

Illustrazioni dai contorni morbidi e semplici ma audaci di Wilson portano i lettori attraverso la storia di Anu Stohner su un’onda di riscatto, l’intero libro raggiunge una conclusione in grado di soddisfare l’aiutante più piccolo in ogni famiglia – che non importa la dimensione e l’altezza, si può fare comunque la differenza.



Fonte: http://www.libricino.it/2016/12/09/il-piccolo-babbo-natale-anu-stohner-racconta-che-i-piu-piccoli-sono-davvero-importanti-libro-per-bambini-di-natale/

Frasi auguri buon anno nuovo 2017 con cartoline

Per salutare e festeggiare alla grande il 2017 abbiamo preparato queste nuove cartoline con frasi auguri di buon anno. Tutte pronte per inviarle ad amici e parenti; scegliete l’augurio che preferite per accogliere l’anno 2017!

Frasi auguri buon anno nuovo 2017 con cartoline

 ogni tua giornata inizi con un bel sorrisofrase-auguri-buon-anno-3frase-auguri-buon-anno-8frase-auguri-buon-anno-7frase-auguri-buon-anno-2frase-fine-annofrase-anno-nuovofrase-auguri-buon-anno-1frasi-anno-nuovofrase-auguri-buon-anno-9frasi-sull'anno-nuovofrasi-auguri-buon-anno-2016-01buon-anno-08buon-anno-07buon-anno-06buon-anno-05buon-anno-03buon-anno-01anno-nuovo-augurii-02frase-auguri-buon-anno-5frase-auguri-buon-anno-6cartolina-capodanno-stelle

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Fonte: http://www.mammaebambini.it/festivita/frasi-per-ogni-occasione/frasi-auguri-buon-anno-2017-cartoline/

La colazione al sacco…. quasi mancata!

Può capitare, lo so.
Ma a me non era mai successo. Ho sempre avuto una buona memoria e mai, mai in 44 anni avevo dimenticato un appuntamento, un impegno… Mai. ( Se è capitato non me lo ricordo 😉 ).
Ieri faceva freddo. Sono uscita dall’ufficio, ho raggiunto Marco all’oratorio dove stava giocando con un suo amichetto e siamo andati di corsa al campetto di calcio dove Luca stava facendo gli allenamenti.
Oltre mezz’ora ad aspettare. C’era anche una bava di vento.
Alla fine dell’allenamento ero gelata. Non sentivo più le estremità di mani e piedi.
Tornati a casa, ho spedito Luca sotto la doccia calda. Intanto ho preparato la cena: pastina in brodo, filetti di merluzzo al forno, formaggi, frutta.
Alle nove finalmente avevo finito di sparecchiare, rassettare la cucina, lavare i piatti, steso i panni che intanto la lavatrice aveva lavato.
Ho detto a mio marito: “E’ finita anche questa giornata. Avrei da stirare, ma non ne ho proprio voglia. Domani è un altro giorno e si vedrà!”

Ho preso il cellulare, ho aperto WhatsApp. C’erano dei messaggi sul gruppo della classe di Marco.
Il primo: “Domani i bambini vanno in gita, volevo sapere se….”
Non sono riuscita a leggere oltre.
“Cavolo, cavolo, cavolo!”, ho esclamato (In realtà ho detto altro… ma non lo posso scrivere 😉 ).
“Cosa è successo?” mi ha chiesto subito mio marito.
“Domani Marco deve andare in gita e io me ne ero completamente scordata. Completamente! Capisci? Il nulla, il vuoto.”
E lui: “Vabbè, che problema c’è? Ora lo sai”
Io: “Gita significa pranzo al sacco. Cosa gli do da mangiare a tuo figlio domani? Mangiasse tutto!”
Lui: “Del parmigiano e dei taralli!”
Io: “Tutto il giorno fuori con due taralli e due tocchi di parmigiano? Certo che tu la fai facile! Anche io vorrei essere uomo per non dover pensare a nulla.”
Ho aperto il frigorifero. C’era del formaggio, una vaschetta di prosciutto crudo e in dispensa avevo del pane bianco per tramezzini.
Ho chiamato Marco. “Tu domani vai in gita?”
E lui: “Certo”
Io: “Ma non me lo potevi ricordare?”
Lui: “Mamma, mi hai dato i soldi e hai firmato l’avviso, lo sapevi anche tu della gita!”
Io: “Sì, sapevo che dovevi andare al museo con la scuola, ma non mi ricordavo il giorno. Potevi ricordarmelo! Ti va bene se per domani ti preparo dei tramezzini farciti?”
Marco: “Mamma, lo sai che non mi piace questo pane. Non mi puoi dare come sempre qualche focaccina e dei panini morbidi?”
Io: “Ok, va bene. Domattina mi alzo prima e ti vado a prendere il pane fresco e le focaccine. Poi ti preparo dei tocchetti di parmigiano e dell’acqua. Ti basta o vuoi altro?”
E mentre mi accordavo con Marco sul da farsi, mio marito sorrideva: “Certo che come lo vizi tu….”
Alle nove e mezza i bambini erano già a letto.
Ma io ero continuavo ad essere nervosa. Ero arrabbiata, incavolata con me stessa. “Ti rendi conto? Se non avessi letto quel messaggio io avrei mandato il bambino a scuola senza pranzo al sacco! Povero figlio e che figuraccia avrei fatto!”
E mio marito: “Altro che VivaLaMamma, saresti diventata la barzelletta della scuola! Ah! Ah” Ah!”
Io: “Scusa, ma mi spieghi perché devo essere solo quella che si deve ricordare le cose, quella che deve organizzare, preparare… Tu ti senti esonerato? Non ti senti un po’ in colpa?”

Lui: “Io? No. Ci hai sempre abituati così. Tu sei quella che fa tutto, che pensa a tutto… Va bene così!”
Io: “No, mi sa che non va più bene così. Sto perdendo colpi…”

Sono andata a letto, ma non ho riposato bene. Mi sono svegliata mille volte. Avevo paura di non sentire la sveglia, di non fare in tempo a fare tutto… Insomma nottataccia.
Stamattina la sveglia. Mio marito prontamente: “Non devi andare a comprare i panini?”

Io: “Sì, mi sto alzando. Un attimo…”
Alle 7.20 ero già tornata a casa con i panini ancora caldi, le focaccine appena sfornate e i cornetti al cioccolato per la colazione!
Arrivata in ufficio ho raccontato alle mie colleghe della mia dimenticanza.

“E’ la prima volta, vero? Ecco perché stai così! Vedrai che all’ennesima volta non ti sentirai più in colpa!”, mi ha risposto la prima collega sorridendo.
E l’altra: “Beh, io una volta ho dimenticato mio figlio in palestra!”
Io: “ E poi?”
Lei: “E poi mi hanno chiamata e sono andata a prenderlo”.
Io: “E come ti sei sentita?”
Lei: “Che ti devo dire, siamo umani, può capitare… In fondo anche Gesù fu dimenticato al tempio…”



Fonte: http://vivalamamma.tgcom24.it/2016/11/la-colazione-al-sacco-quasi-mancata/

In viaggio nello spazio con la fantasia dei bambini

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Guardando le biografie degli astronomi più famosi, sembrerebbe che la vocazione scientifica sia una dote molto precoce, che si scopre di avere già da bambini. Nel mio caso, il richiamo delle stelle è stato sempre fortissimo, anche se poi, com’è evidente a tutti, non sono diventata mai una provetta Margherita Hack!

Eppure, da bambina, era il mio sogno più grande. Ogni pretesto era buono per parlare di stelle, guardare film su astronauti e robot, come Apollo 13, che avrò visto almeno una ventina di volte. Ricordo che la cosa che più mi incuriosiva, era pensare che ci fosse vita anche su altri pianeti e immaginavo per ore come potesse essere.

Paura degli alieni? Assolutamente no, avrei fatto carte false, per incontrarne uno! Andavo a caccia di telescopi e ancora oggi, poche cose mi seducono come una notte gremita di stelle il 10 agosto.

Con Ascanio, la storia si ripete e chissà che non abbia un futuro più astronomico del mio. Proprio la notte di San Lorenzo siamo andati col naso all’insù alla ricerca delle stelle cadenti. Gli ho spiegato quel poco che so su come riconoscere le costellazioni, di come gira la terra attorno al sole, di Galileo e poi via via domande a raffica da parte sua.

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Così ho deciso, lo porto al Planetario con i suoi amichetti Giacomo e Viola, così con Teresa ne approfittiamo un po’ per chiacchierare all’aria aperta, lontane dalla scrivania. Il rientro alla routine cittadina deve essere graduale, anche per noi mamme!

Il risultato? Dovevamo andarci prima.

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Intanto il Planetario di Roma è attualmente ospitato all’interno della ludoteca Techotown, nel contesto della meravigliosa Villa Torlonia, circondato da un parco davvero molto bello.

E’ qui che, seguiti da un planetarista molto preparato, abbiamo letteralmente spalancato una finestra sul cielo, un cielo che cambiava colori e costellazioni fino a farci sognare ad occhi aperti.

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Con l’aiuto di un proiettore ottico, abbiamo intrapreso un viaggio astronomico vero e proprio che ci ha appagato non solo a livello visivo, ma multi sensoriale, grazie alla riproduzione di suggestioni audio e video di grande effetto.

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I bambini volevano volare sempre più in alto e si sono appassionati a tal punto da dovergli promettere di poter continuare il loro gioco nel giardino della villa.

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Come intrepidi astronauti, nel parco di Villa Torlonia, hanno continuato a sognare e a riempirci di domande: In cosa sono diverse la Terra e la Luna? Perché gli astronauti sulla Luna camminano compiendo dei lunghi balzi? La Terra è l’unico pianeta abitato?

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_MG_4322(Foto  Francesca Cao©)

Va bene, lo ammetto, con Teresa non siamo riuscite a chiacchierare più di tanto, perché letteralmente sopraffatte dalle loro mille curiosità, ma è stato comunque bellissimo realizzare di aver trasmesso ad Ascanio, Giacomo e Viola la mia stessa passione stellare!

Priscilla

Family Welcome

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Fonte: http://magazine.ilgufo.com/viaggio-nello-spazio-la-fantasia-dei-bambini/