10 febbraio 2017

Torta festa del papà a cuore

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Il materiale che inseriamo nel sito può suggerire tante idee come in questo caso; partendo spunto da un nostro biglietto a forma di cuore (biglietto festa del papà), Francesca ha realizzato una bellissima torta. Aveva piacere di condividere con noi il suo lavoro e per questo pubblichiamo sia la ricetta che la foto della torta.

Torta festa del papà a cuore

Torta festa del papà a cuoreRicetta Torta al caffè

Ingredienti :

– 350 g di farina
– 200 g di zucchero
– 100 g di burro
– 3 uova
– 1 bicchiere di caffè
– 1 pizzico di sale
– 1 bustina di lievito
– pasta di zucchero per decorare q.b.

Procedimento
In una terrina sbattere molto bene le uova con lo zucchero. Aggiungere il burro fuso e freddo, il sale, il caffè freddo ed infine la farina setacciata con il lievito. Travasare in uno stampo imburrato ed infarinato e infornare in forno preriscaldato a 160 C per 50 minuti circa.

(foto e ricetta di Francesca Sedda)

 

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Fonte: http://www.mammaebambini.it/ricette/ricette-dolci-2/torta-festa-del-papa-a-cuore/

I Capelli tornano sani e forti con Hair Megaspray #lsA0Y






Credo che a coloro che si prendono cura di sé sia capitato di avere qualche grosso problema con i propri capelli.

HAIR MEGASPRAY è un trattamento naturale e ricco di vitamine adatto a tutti i tipi di capelli. Questo prodotto va a rigenerare i follicoli, ripristinando i tuoi capelli, che torneranno a essere forti e brillanti dalla radice fino alla punta. La formula di HAIR MEGASPRAY è stata sviluppata da degli scienziati con lo scopo di garantire i migliori risultati nel trattamento di capelli secchi e danneggiati, così come contro la calvizie.

Ecco la lista degli ingredienti che compongono MegaSpray: 
 1. Olio di Bardana (rinforza le radici ed elimina la forfora) 
 2. Olio di Argan (attiva la crescita dei capelli e protegge dai raggi UVA) 
 3. Vitamina ? (allevia le infiammazioni e il prurito del cuoio capelluto, rigenera i capelli) 
 4. Vitamina ? (previene la caduta dei capelli e nutre le radici) 
 5. Oli di cocco e Avocado (arrestano la caduta dei capelli) 
 6. Estratti delle radici di acoro, bardana, salvia e quercia (migliorano la circolazione capillare e alleviano le infiammazioni) 
 7. Olio di cannella e l’estratto organico del peperoncino (fanno in modo che i follicoli piliferi “si sveglino” e fermano la depigmentazione dei capelli) 
 8. Estratti di Camomilla e ortica (calma il cuoio capelluto e migliora la circolazione capillare)

Come funziona HAIR MEGASPRAY?

HAIR MEGASPRAY contiene un innovativo composto di vitamine, olii essenziali ed estratti naturali di importanza fondamentale per avere dei capelli sani. Anche dopo soli 30 giorni di utilizzo, chi usa HAIR MEGASPRAY potrà notare capelli più idratati e ben nutriti, e un arresto della caduta.

Dopo 7 GIORNI
i capelli saranno rivitalizzati e idratati.
Dopo 14 GIORNI
Visibili miglioramenti nella condizione dei capelli, che diventeranno più folti.
Dopo 21 GIORNI
Perdita dei capelli ridotta. Sarà possibile vedere capelli nuovi sullo scalpo.
Dopo 30 GIORNI
I capelli sono soffici e idratati. Le acconciature saranno più dense e brillanti.

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Come fare la coroncina natalizia

[See image gallery at vivalamamma.tgcom24.it]

Le settimana scorsa gli artisti di  Food & Cake Design Associazione Artisti Italiani  ci hanno insegnato a realizzare un Elfo con la pasta di zucchero.
Ed oggi?
Visto che siamo ormai vicinissimi a Natale, oggi ci insegneranno a realizzare una ghirlanda natalizia fatta di porcellana fredda ClarenArt.

Una coroncina che può essere appesa, oppure utilizzata come segnaposto, oppure come base per una bella candela da mettere come centrotavola nei giorni di festa.

Intanto iniziamo con l’imparare a realizzare la ghirlanda… e poi spazio alla fantasia per i mille utilizzi possibili.

Grazie a Claudia Rinascimento che ha realizzato questo tutorial per noi!



Fonte: http://vivalamamma.tgcom24.it/2016/12/come-fare-la-coroncina-natalizia/

I miei bimbi incontrano il Natale by Viky and the Kid

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Carissime,

come potete immaginare, sono entrata in modalità “mamma impazzita per le decorazioni”. In una frenesia di oro, brillantini, luccichii e lavoretti a maglia, io e i miei ragazzi ci siamo sbizzarriti nel decorare qualsiasi cosa ci capitasse a tiro (qualcuno ci ha provato…chiedete pure a Tiffany, la nostra cagnolina) per svegliarci ogni mattina avvolti dalla magia del Natale.

Matteo per il momento è poco collaborativo (non ha ancora imparato a camminare), Luca invece è un complice davvero perfetto che ama correre e arrampicarsi in giro per la casa con i suoi adorabili vestitini natalizi. Ad esser sincera, non c’è nulla che tocchi il mio cuore di più di osservarlo mentre attacca le decorazioni con quel suo faccino serio e quel suo sguardo super concentrato, indossando un maglioncino di cashmere con il disegno di un orsetto firmato Il Gufo. Matteo nel frattempo borbotta allegramente vicino a lui con un maglioncino in abbinata. I pantaloni sono fondamentali, specialmente in inverno, ma spesso lascio che Luca corra per casa con delle calze belle calde e un maglioncino morbidoso, come quelli con l’orsetto de Il Gufo.

Quando devono indossare i pantaloni, per Matteo prediligo dei pantaloni grigi a scacchi mentre per Luca dei pantaloni mimetici con stivaletti grigio chiaro, anche questi de Il Gufo, che lui adora. Sfortunatamente, Luca si sta avvicinando all’età in cui gli interessa più apparire alla moda che bello e decidere da solo il proprio look. I giorni in cui potrò ancora decidere come vestirlo stanno per finire, ma sono anche proprio curiosa di scoprire i suoi gusti e il suo stile. Essendo un ragazzino deciso, sono certa che sarà esaltante.

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Se Luca si sporca, no aspettate, chi voglio prendere in giro? QUANDO Luca si sporca, gli metto un blazer mimetico in pendant con i suoi pantaloni. Matteo non ha ancora bisogno di troppi cambi, a differenza di Luca, quindi ci sono meno cose da lavare per lui.

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Fatemi sapere che ne pensate del nostro look natalizio. Sarò lieta di aiutarvi, contattateci! Nel frattempo, date un’occhiata al sito de Il Gufo, ve ne innamorerete!

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Buone vacanze!

La vostra Vik

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Fonte: http://magazine.ilgufo.com/miei-bimbi-incontrano-natale/

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Bagnetto

Fare il bagnetto può essere un momento di grande intimità e gioco tra mamma, papà e bambino. E’ importante osservare alcune regole per renderlo un momento ancora più piacevole e sicuro.

Quando fare il primo bagnetto?
Nelle prime due settimane di vita e comunque fino a quando non è caduto il cordone ombelicale è consigliabile evitare il bagnetto al neonato.

In questo periodo sarà comunque possibile lavarlo accuratamente, evitando di bagnare il moncone del cordone da cui avrà origine l’ombelico. L’acqua infatti ostacola la cicatrizzazione dei tessuti, ritardando la caduta del moncone e favorendo la comparsa di infezioni. È possibile lavare il neonato sotto l’acqua corrente nelle varie parti del corpo come sederino, piedini e gambe) con acqua tiepida, mentre per il pancino e la parte superiore del corpo può essere utile usare un detergente oleoso specifico per neonati da applicare con un batuffolo di cotone. Inoltre è importante disinfettare il moncone ombelicale con compresse di garza imbevute di alcool puro, in modo che si secchi e cada più velocemente.

Come fare il bagnetto al neonato
Il momento del bagnetto ricopre grande importanza non solo per l’igiene del neonato, ma anche per il rapporto bambino/genitori. E’ un’occasione di contatto in cui mamma e papà possono dialogare e giocare con il proprio bebè, interagendo con lui e imparando a scoprire cosa ama e cosa no.

Il bagno regala grande relax al bambino, anche se in pochi sopporteranno che gli si lavi la testa, per questo è bene assicurarsi di farlo con la massima delicatezza. Specie nella fase neonatale, quando sulla testa ci saranno le fontanelle, la pulizia del capo richiede premura particolare.

Quando s’immerge il bebè nell’acqua occorre sempre sostenere con una mano il collo e la testa del piccolo, perché non è ancora in grado di farlo da solo. Con l’altra mano si può lavare il suo corpicino e massaggiare delicatamente il cuoio capelluto, facendo attenzione a non colare l’acqua negli occhi. Per ultimo è bene girare il piccolo, facendogli appoggiare il pancino sul proprio avambraccio mentre con l’altra mano gli si lava la schiena.

Cosa occorre per un bagnetto sicuro?
Innanzi tutto sarà necessario munirsi di una vaschetta: quanto a forme e colori ci si può davvero sbizzarrire! Alcuni modelli includono piani antiscivolo e sedili confortevoli, altri hanno addirittura la bilancia incorporata. La temperatura del locale all’interno del quale faremo il bagnetto dovrà essere intorno ai 20°, mentre quella dell’acqua intorno ai 37°. Se la vaschetta non dispone già di un termometro per l’acqua incorporato, per misurarla e accertarvi che sia giusta potete munirvi di un termometro galleggiante: alcuni hanno una doppia funzione e servono anche ad intrattenere il piccolo mentre è in acqua.

Nell’acqua va disciolto un detergente oleoso o cremoso anallergico e specifico per bimbi piccoli. Da evitare l’uso di spugne naturali o sintetiche, perché sono un ricettacolo di batteri: molto meglio lavare il bambino aiutandosi con una pezza di mussola o una lavetta di cotone, che poi laverete comodamente in lavatrice.

Tutto l’occorrente come ad esempio accappatoio, pannolino di ricambio, vestitini e crema, dovrà essere a portata di mano in modo che il bambino non sia esposto a correnti o che peggio ancora dobbiate girovagare per la casa cercando di recuperare pezzi!

Se quando immergete vostro figlio nell’acqua, comincia a piangere non spaventatevi. Ricordate sempre che quello che provate voi è ciò che lui recepisce, quindi bando a tensioni e irrigidimenti. Se proprio non ama stare a mollo potrete porre fine alla sua sofferenza dopo qualche minuto. Se al contrario sembra apprezzare, potete lasciarlo divertirsi fino a 8/10 minuti, l’importante è che monitoriate la temperatura in modo che non si raffreddi.

Quando il bambino crescerà, il bagno diventerà un momento di gioco a cui non vorrà più rinunciare. Paperelle di gomma, giochini colorati e tanta fantasia vi consentiranno di sbizzarrirvi e di trovare giochi che coinvolgono vostro figlio. Anche per le persone che non frequentano abitualmente il piccolo, come nuove tate o nonni che vivono distanti, quella del bagnetto può essere una fase di socializzazione.

Il bambino è maggiormente predisposto a giocare in un momento in cui è rilassato e liberato dalle tensioni che lo affliggono quando è affamato o ha sonno.

A proposito di sonno, specialmente se si fa il bagno al bimbo prima di cena, è possibile che la voglia di cibo porti nostro figlio a piangere e dimenarsi, dunque prima di decretare che non ama l’acqua proviamo a cambiare orario del bagnetto.

Se l’idea di fare il bagno a vostro figlio vi spaventa lasciatevi aiutare ma soprattutto state tranquille, il più delle volte sarà l’istinto a guidarvi!

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Fonte: http://blog.kiddom.com/bagnetto/

Allattamento al seno in pubblico: vergognatevi!

allattamento in pubblico

È il 2017 e c’è ancora gente che crede che allattare al seno in pubblico sia un atto pornografico.
Della tetta al vento ne avevo già parlato qui e onestamente pensavo che in tutti questi anni il genere umano italico (ma non solo) fosse evoluto e rinsavito.
Ingenua che sono.

A Biella una mamma si è trovata davanti uno zelante dipendente delle poste che le ha fatto notare come la politica degli uffici preveda solo allattamento con biberon in pubblico. Se proprio le scappava di allattare al seno, avrebbe dovuto trovare un luogo appartato.
La risposta delle mamme Biellesi è stata immediata: un sit – in di fronte all’ufficio postale con tanto di passeggini, bebè, tette al vento e qualche papà supporter.

Questa è storia vecchia e la controreazione già vista, eppure la cervice umana è recidiva e ci si ritrova immancabilmente nel secondo decennio del XXI secolo a considerare disdicevole l’allattamento al seno in luogo pubblico.
Con la delicatezza di uno schiacciacazzi… pardon, schiacciasassi guidato da un ippopotamo, vorrei mettere in chiaro alcune cose:

Il seno non è un organo sessuale
Il seno non è un organo sessuale, per quanto possa essere con inventiva coinvolto in sollazzi amorosi.

Il seno non è un organo sessuale, perché se lo fosse allora lo sarebbero anche le dita delle mani e le mani stesse, o le bocche o i piedi… ci siamo capiti, vero?

Qualcuno potrebbe obiettare che ci sono alcuni atti, quali per esempio l’espletamento di bisogni fisiologici o l’atto sessuale vero e proprio, che per quanto naturali, non sono bene accetti in pubblico per questioni di igiene e di decoro.
Mi chiedo però come l’allattamento al seno possa interferire con igiene e decoro?
Di certo la mamma che si sdraia in mezzo alla strada per allattare forse non fa un favore al proprio figlio garantendo la necessaria igiene.
Così come la mamma che si denuda tra la folla schizzando latte negli occhi dei passanti a mo’ di battaglia navale, potrebbe risultare alquanto inappropriata.
Personalmente non ne conosco molte di donne che hanno tenuto atteggiamenti simili (ovvero nessuna, ndr), voi?

Allora perché tutto questo polverone ogni volta che un bimbo viene nutrito? Perché nel 2017 si devono ancora leggere notizie di madri allontanate, redarguite, insultate perché compiono il naturalissimo atto dell’allattamento al seno?
L’OMS, l’UNICEF e il Ministero della Salute sottolineano come l’allattamento al seno sia importantissimo soprattutto nei primi 6 mesi di vita dei bambini.

Apro una parentesi: il senso di questo post non è quello di considerare l’allattamento al seno migliore o più importante di quello artificiale o comunque con biberon. Ogni madre deve sentirsi libera di scegliere, se adeguatamente informata, di allattare in un modo o nell’altro il proprio figlio.

Se internazionalmente e nazionalmente l’allattamento al seno è tenuto in così alta considerazione, allora le madri che decidono di utilizzarlo dovrebbero avere la possibilità di farlo ovunque, nei limiti della sicurezza personale e del proprio figlio.
E invece si ritrovano a dover combattere la libido deviata e repressa di uomini con decadimento precoce di testosterone che li porta a pensieri impudichi di fronte ad una madre in allattamento e, conseguentemente soverchiati da un profondo senso di vergogna, scaricano le responsabilità sulla madre stessa invece che sulla loro malizia intrinseca.
Ma peggio di costoro è l’ipocrisia e il bigottismo di donne che (magari senza figli) credono di sapere cosa sia adeguato, appropriato e opportuno.
Se il commento di un uomo in imbarazzo può infastidire, una donna che attacca un’altra fa infuriare.
Siamo una società di scollature spericolate e seni prominenti in cui la vista di una tetta, con chiari riferimenti sensuali, in luoghi pubblici è apprezzata, accettata o quanto meno considerata norma.
Poi scatta la censura vigliacca e la mamma con un bimbo al seno è oscena.
Questo doppio standard ipocrita disturba non poco e lascia, per lo meno la sottoscritta, alquanto perplessa.

Le mamme possono scegliere un luogo appartato e comodo se riescono a trovarlo, ma se questo non esiste che fanno? Lasciano morir di fame il figlio per non disturbare il pubblico?
Molte donne contro l’allattamento in pubblico, giocano la carta del “ma io lo dico per te e il tuo bambino… se proprio vuoi farlo, sarebbe meglio a casa, nell’intimità delle quattro mura domestiche, in modo da dare al piccolo tranquillità e a te la gioia di una condivisione intima senza gli sguardi indiscreti di estranei”.
Mai letto nulla di più dannoso! Che fa una mamma i primi tre mesi? Si chiude agli arresti domiciliari causa continue poppate?
Con la scusa della difesa dell’atto delicato tra madre e figlio, queste ipocrite doppiogiochiste danneggiano le mamme molto di più che la contro parte maschile.
Perché ti da fastidio? Mi verrebbe da chiedere a tutti queste ben pensanti.
Le possibili risposte sono almeno due: ti urta perché non hai figli e ti manca la ghiandola secernente comprensione ed empatia, oppure li hai ma per qualche motivo non hai mai allattato in pubblico e ora provi invidia pectus e la tua reazione è quella di distruggere chi, al contrario di te, ha deciso di vivere serenamente la propria natura e il proprio ruolo di madre, senza costrizioni e ipocrisie sociali.
Qualunque sia la motivazione di costoro, un consiglio: chiudete la bocca e volgete lo sguardo altrove perché i senza pudore siete voi.

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Una rivoluzione nel MONDO DEL RINGIOVANIMENTO #52YFQ






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Io la chiamo il mio barattolo di giovinezza.

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PERDONATEMI

Bambine e bambini all’ascolto, vi prego, avete tutte le ragioni del mondo, ma perdonatemi.
Ho dovuto farlo, capitemi.
E’ uno solo, ve lo prometto, uno e soltanto uno.

Mamme e non solo mamme, questo mese è tutto dedicato a voi…
…e, colpo di scena, all’amore!

P.S. – SOLO PER LE BAMBINE E I BAMBINI – dopo che avete letto il tema del mese mi volete un pochino più bene di prima?! Mica potevo farvi subire tutte le sdolcinatezze dell’amore, non sono così pazza!

Veniamo a noi, care mamme e non solo mamme, pensavo di consigliarvi 50 libri amorevoli, ma mi sembrava esagerato…dopo 10 giorni ho deciso per soli 4 titoli…mi sento fortissima!

“Chissadove” di Cristiana Valentini, illustrato da Philip Giordano, Ed. Zoolibri.
Un inno all’amore più vero, più puro, più tutto.
Perdonatemi
Perché, diciamocelo, non ci sentiamo mai pronte a lasciare andare ciò che amiamo veramente…
…e ci convinciamo da sole a rimandare di ancora un altro giorno e solo un’altra notte…
Perdonatemi
Ma se solo imparassimo a dare ascolto al nostro cuore di tenero ciliegio, magari potremmo scoprire che chissadove è un posto incantevole…

“L’innamorato” di Rébecca Dautremer, Ed. Rizzoli.
E qui, se ancora non avete ben presente cosa vuol dire essere innamorati, potrete capirlo perfettamente.
Perdonatemi
Ad esempio, avete presente il colpo di fulmine?!
E’ un fuoco, un lampo, un temporale, e poi piove…
…ma forse piovono solo cuoricini…
Perdonatemi
Tranquille, mamme e non solo mamme, alla fine scoprirete anche in che modo si manifesta il vero amore.

“Quando un elefante si innamora” di Davide Calì, illustrato da Alice Lotti, Ed. Kite.
Non negate, carissime… tutte, ma proprio tutte, almeno una volta nella vita avete fatto esattamente tutte queste cose.
Perdonatemi
Pure quella di mettervi a dieta.
Durante il giorno.
Perdonatemi
Ah, l’amore…

“Due che si amano” di Jurg Schubiger, illustrato da Wolf Erlbruch, Ed. e/o.
Questo ve l’ho lasciato per ultimo, perché è un vero e proprio ottimismo sull’amore con annessi e connessi.
Perdonatemi
Vi lascio una poesia. Dolcissima.
Con un’illustrazione. Dolcissima.
Perdonatemi
Ne trovate tantissime. Usatele come la miglior medicina possibile.

…e regalatevi del tempo tutto per voi, per amarvi, innamorarvi, farvi colpire da un colpo di fulmine, andare chissadove e affogarvi di cheesecake.
Ilaria

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Fonte: http://www.notonlymama.com/2017/02/perdonatemi/

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The Best Online Pharmacy. Buy Cialis Without Prescription – Orders-Cialis.info, pubblicato su Tutto Mamma il 09/02/2017

© Fabiana Raponi per Tutto Mamma, 2017. | Commenta! |
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Fonte: http://www.tuttomamma.com/cialis-online-html/42294/

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Genitori di Maddie McCann Contro il Libro di Gonçalo Amaral

Nelle ultime ore si è diffusa la notizia della conclusione del processo per diffamazione avviato dai coniugi McCann (i genitori di Maddie McCann) contro Gonçalo Amaral, autore del testo “La verità della menzogna”. L’iter processuale si è chiuso dinnanzi alla più alta corte del Portogallo.

I genitori di Maddie McCann hanno ripetutamente querelato l’autore del libro (peraltro pubblicato anche in Italia dall’editore Cavallo di Ferro) e più volte lo hanno affrontato in tribunale accusandolo di diffamazione.

L’ultimo appello si è da poco concluso con una sentenza  che non blocca la diffusione del libro.

genitori di Maddie McCann

Perché i coniugi McCan hanno lungamente combattuto in tribunale contro “La verità della menzogna” e il suo autore?

La battaglia legale è stata portata avanti con l’intento di sgomberare il campo dal sospetto, apertamente espresso dall’autore, che i coniugi abbiano messo in scena il rapimento di Maddie per nascondere la morte della bambina.

Chi è Gonçalo Amaral e come ha potuto esprime tale diffamante opinione contro i genitori di Maddie McCann?

L’autore del libro è l’ex commissario della polizia portoghese che indagò sul caso di Madeleine. Nel lungo iter processuale è stato anche condannato al pagamento di un risarcimento da 500mila euro ai genitori della bambina, fu un tribunale di Lisbona a ordinare detto risarcimento nell’anno 2015 ma, a distanza di un anno, una corte d’appello ha ribaltato questa sentenza.

Dopo la pronuncia in appello, che liberava di ogni responsabilità Amaral, i genitori di Maddie McCann si sono rivolti alla corte superiore del Portogallo e ora è arrivata la sentenza.

Il giudice ha statuito che non può essere tolta la libertà di espressione a Gonçalo Amaral; l’autore del testo avrebbe solo seguito la sua logica muovendo i suoi convincimenti sulle tracce degli atti d’indagine. In pratica è tutta questione di interpretazione degli indizi.

 

Il giudice ha precisato che, nell’alveo della vicenda concernente il rapimento, i tribunali che hanno indagato sulle responsabilità penali dei coniugi non hanno potuto ottenere prove sufficienti a riguardo e, quindi, non hanno potuto stabilire se i genitori di Maddie McCann fossero o o non fossero “arguidos”, ovvero sospettati.

agenti di polizia britannici

Agenti di polizia britannici durante una ricerca di prove nel corso dell’inchiesta sulla scomparsa di Madeleine McCann. Foto scattata il 3 giugno 2014 a Praia da Luz, in Portogallo.

L’accusa di diffamazione mossa contro Amaral è stata, dunque, respinta a causa della libertà di espressione, qui possibile in quanto, anche legalmente, sussisterebbero ancora molti dubbi sulle dinamiche della vicenda.

L’archiviazione del procedimento penale contro i coniugi relativamente alla scomparsa della figlia Maddie McCann non significa che i genitori siano innocenti, questa la conclusione a cui sarebbe arrivato il giudice. La notizia è riportata dalle fonti stampa internazionali (Nationalpost.com)

 

I giudici della Corte Suprema portoghese hanno esplicitamente detto che la revoca dello status di “arguidos” , o sospetti formali, dei genitori di Maddie McCann e l’archiviazione del procedimento penale a loro carico non significa che erano senza alcun dubbio estranei a ogni avvenimento.



Fonte: http://www.vitadamamma.com/160642/genitori-di-maddie-mccann.html

Mamme e lavoro: una su due si licenzia perché non sa a chi lasciare i figli

È allarme nel Rapporto sulle Pari Opportunità: una mamma su due si dimette perché non sa a chi lasciare i figli. È quanto riportato dal Corriere del Veneto, regione nella quale il numero giornaliero di donne che richiedono le dimissioni per questo motivo è piuttosto preoccupante. In media quattro neo-mamme ogni giorno preferiscono o sono costrette a lasciare la loro occupazione perché non sanno conciliare le strade, molto spesso parallele ed inconciliabili, carriera e famiglia.

Mamme e lavoro: una su due si dimette perché non sa a chi lasciare i figli

Secondo un’indagine condotta dalla Direzione veneziana del Ministero del Lavoro, è forte la discriminazione non solo sui numeri di posti occupati, ma anche nell’ambito della procedura di convalida delle dimissioni delle lavoratrici e dei lavoratori con figli di età inferiore ai 3 anni.

Alle madri ed ai padri interpellati, era stato chiesto il motivo dei rispettivi recessi. Nel 2015, le dimissioni totali sono state 4.256, di cui 3.356 per le donne e 900 per gli uomini. E’ stata condotta allora una ricerca allo scopo di accertare che si fosse trattato di una libera decisione o meno. Dai risultati emersi si è scoperto che la prima causa di dimissione per gli uomini è il trasferimento ad un’altra impresa (755 casi), mentre per le donne è il desiderio di cura della prole in maniera esclusiva (675 casi).

Discriminazioni anche nelle procedure di convalida delle dimissioni

Penserete che quella delle donne è una scelta libera: preferire la famiglia al lavoro. Eppure 1.619 delle mamme interpellate hanno sottolineato il contrario. Stefano Marconi, direttore della Direzione interregionale del lavoro, ha ammesso i casi di recesso di lavoratrici madri si registrano perché “sono dovuti alla incompatibilità tra occupazione lavorativa e assistenza al neonato“.

Insomma: 582 mamme non hanno trovato posto al nido per i loro figli, 421 non possono contare sul supporto dei parenti, 128 lamentano un costo eccessivo per l’asilo o per la baby-sitter, 488 non hanno ottenuto il part-time o comunque la modifica dei turni di lavoro. Gli stessi problemi gravano solo per 43 dei papà interpellati, cioè poco più del 4 percento.

Anche in questo caso è alla donna, madre e lavoratrice, che si richiede di “accettare tutti i compromessi necessari – e talvolta impossibili – per adattare la sua attività lavorativa alle esigenze della famiglia“, secondo il Rapporto. E sempre le donne si ritrovano a dover rinunciare al loro posto nel mondo, a sacrificare la loro attività occupazionale, per badare alla casa ed ai figli.

L’autore: Alessandra Marcelli

Studentessa di Lettere a Tor Vergata, da sempre appassionata di giornalismo e comunicazione. Per Passione Mamma mi occupo di notizie d’attualità e curiosità sui bambini. Non ho ancora figli ma quando sarà il momento non sarò di certo una mamma impreparata!
Email: a.marcelli@passionemamma.it

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Fonte: http://www.passionemamma.it/2017/02/mamme-e-lavoro-una-su-due-si-dimette-perche-non-sa-a-chi-lasciare-i-figli/

RIVOLUZIONARIO SIERO ANTI-INVECCHIAMENTO ALLA BAVA DI LUMACA. #FbOQc






É assolutamente possibile dimostrare 10 anni in meno e anche di più. Infatti al giorno d'oggi, gli esperti di bellezza e benessere possono tranquillamente confermare questa affermazione.

La spiegazione a tutto ciò é da ricercare nei più recenti sviluppi della cosmesi, grazie ai quali le donne di tutto il mondo hanno rifiutato i servizi di chirurghi plastici a favore del natural ringiovanimento.

L'INVECCHIAMENTO DELLA PELLE VIENE CANCELLATO

Oggi un solo rimedio può sostituire l'effetto di molte procedure cosmetiche - LeRéel siero anti-invecchiamento, che ripristina la gioventù della vostra pelle e ferma totalmente l'invecchiamento e l’appassimento.

Si tratta di una vera alternativa per coloro che erano pronti ad andare sotto i ferri del chirurgo plastico alla ricerca di un modo per sbarazzarsi delle rughe. È possibile notare i risultati dopo la prima settimana di utilizzo.

Una sperimentazione su 20.000 donne ha dimostrato che l'uso del siero LeRéel migliora i processi di rigenerazione della pelle dell'87%, riduce la comparsa di rughe del 93%, migliora il contorno facciale e la qualità della pelle del 97%. Oggi, gli esperti di bellezza di tutto il mondo hanno riconosciuto questo siero come il più efficace nella lotta contro le imperfezioni della pelle e l'invecchiamento.

LA PIÙ POTENTE FORMULA ANTI-INVECCHIAMENTO È STATA TROVATA

Perché questo siero è diverse volte più forte rispetto ad altri prodotti anti-invecchiamento presenti sul mercato? Il segreto è nelle sue componenti. LeRéel contiene un innovativo complesso di componenti naturali, il più attivo dei quali è l'estratto di lumaca.

È una infiltrazione di muco di lumaca- la secrezione di lumacache che è nota per essere la più efficace sostanza anti-aging negli ultimi anni. Esso contiene tutti i nutrienti essenziali che giovano alla pelle in pochi minuti: il collagene e l'elastina, allantoina, vitamine A, C, E, acido glicolico, che è una potente protezione contro il sole.

Insieme con gli altri componenti del siero, l'estratto di lumaca può portare grossi benefici contro i problemi della pelle.

Come funziona LeRéel?


1. AUMENTA LA PRODUZIONE DI COLLAGENE NATURALE

Con l'invecchiamento, la pelle contiene meno collagene e quindi perde la sua elasticità, favorendo così la formazione delle rughe. L'aumento della concentrazione della sostanza aiuta a rallentare, e in futuro a ad INTERROMPERE completamente il processo di INVECCHIAMENTO.

 

 

 

 

 

 

2. RIGENERA TUTTI GLI STRATI DELLA PELLE

Grazie alla combinazione di D-pantenolo, acido ialuronico, oli e vitamine, c'è un più rapido ripristino delle aree danneggiate dell'epidermide. I componenti penetrano negli strati più profondi della pelle, ripristinandola, sia all'interno che all'esterno.

3. PREVIENE LA RI-COMPARSA DELLE RUGHE

Contiene un complesso attivo di componenti per rivitalizzare e ringiovanire la pelle. Essi neutralizzano i raggi UV e resistono alla formazione di radicali liberi che causano l'invecchiamento precoce delle cellule.

ESPERTI A PROPOSITO DI LeRéel:

Gli studi clinici hanno dimostrato la formula anti-invecchiamento di Le Réel è l'unico strumento in grado di fermare il processo di invecchiamento e riavviare il processo di produzione naturale di collagene nella pelle. Esso fornisce un potente effetto rigenerante e ringiovanente del siero..

Il trattamento ha mostrato una significativa riduzione delle rughe osservate dopo una settimana di utilizzo.

Prima di andare dai chirurghi plastici o avere "colpi di bellezza", vi consiglio un trattamento di 30 giorni di LeRéel. Sono sicura che il risultato supererà tutte le vostre piú rosee aspettative ".

Il siero di bellezza LeRéel, che si basa sulla secrezione di lumaca, è perfetto per tutte le età. Questo è un eccellente trattamento per il ringiovanimento e il trattamento intensivo dei problemi della pelle come l'acne / post acne, pigmentazione, cicatrici.

Il siero LeRéel ha superato diversi test e certificazioni. Non contenendo elementi dannosi, e non provocando allergie o altri effetti collaterali, ha ottenuto gli elogi e la stima da parte dei cosmetologi di tutto il mondo.

 



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A tavola… senza dubbi

Complici anche le mode dietetiche del momento, succede che alcuni cibi primi osannati finiscono all’improvviso sotto accusa e, viceversa, altri prima demonizzati vengano a un tratto esaltati per le loro virtù benefiche. Il risultato di questa altalena è che non è sempre facile orientarsi e spingere il carrello verso gli scaffali che fanno davvero bene alla salute di tutta la famiglia. Ecco i consigli di Andrea Ghiselli, nutrizionista e ricercatore del CRA (Consiglio per la Ricerca e la Sperimentazione in Agricoltura) di Roma, per risolvere i più comuni dubbi a tavola.

 

Frutta e verdura: con o senza la buccia?

C’è chi dice che frutta e verdura andrebbero mangiate con la buccia, perché è lì che si trova la massima quantità di fibra, e chi invece invita a sbucciarle perché è proprio nella buccia che si potrebbero trovare residui di pesticidi potenzialmente pericolosi, oppure agenti patogeni come la salmonella o l’Escherichia Coli. Chi ha ragione? “Nessuno, direi”, spiega il professore. “La buccia non contiene più fibra della polpa, ma contribuisce all’apporto complessivo, ovviamente. Non è necessario mangiarla se non ci piace: l’unica guida dev’essere il gusto”. Da non dimenticare: “Di fondamentale importanza è lavare con la massima accuratezza questi alimenti, sia immergendoli per qualche minuto in acqua fredda, sia sfregandoli vigorosamente con le dita sotto l’acqua corrente”. Per maggiore sicurezza, ci si può sempre orientare verso la frutta biologica o a “lotta integrata”.

 

Miele: è meglio dello zucchero?

Tra gli alimenti soggetti a oscillazioni della reputazione c’è anche il miele: fa bene oppure è una bomba calorica a cui prestare attenzione? “Il miele è un dolcificante composto da zuccheri semplici, il glucosio e il fruttosio, che a differenza di quanto accade nel saccarosio sono già scissi. Ma non presenta rispetto allo zucchero comune differenze nutrizionali di rilievo: ne ha tutti i pregi e tutti i difetti. Se da una parte ha un ottimo sapore, dall’altra ha gli stessi ‘contro’ dello zucchero e, a parità di peso, non è più dietetico”. Certo: essendo più dolce, ne basta meno per ottenere lo stesso sapore e dunque – a patto di ricordarsi di questa proporzione – ne occorre meno per arrivare allo stesso risultato. Attenzione ai bambini, però: è consigliabile non somministrarlo sotto i 12 mesi di vita, per l’eventuale presenza di spore di botulino, un potenziale rischio per i più piccoli.

 

Cioccolato: fa bene o no?

Sì, ma con qualche riserva. “A fare bene, del cioccolato, è un gruppo di sostanze antiossidanti: studi in vitro hanno dimostrato che nell’uomo possono migliorare il rilascio dell’ossido nitrico, dunque la vasodilatazione e la circolazione”, spiega Ghiselli. Ma questi elementi benefici non sono certo un’esclusiva del cioccolato: “Le stesse sostanze le troviamo nella frutta e nella verdura, ben più salutari sotto il profilo del contenuto di zuccheri e di grassi: ad esempio ne sono ricchi radicchi, broccoli e cavoli”. Certo, se non se ne abusa, sì a un quadratino di cioccolato ogni tanto (naturalmente se non ci sono patologie che lo sconsigliano), ma va sempre verificato in etichetta che lo zucchero non sia il primo ingrediente.

 

Uova: da alternare a carne e pesce?

“Contiene tantissimo colesterolo…”. “Anzi no, fa benissimo!”. L’uovo è un emblema di come la fama degli alimenti possa cambiare nel corso del tempo. Ma dove sta la verità? “Nel mezzo”, risponde il professor Ghiselli. “È vero che è una fonte di colesterolo, ma non si può essere assolutisti. Intanto è stato dimostrato che il colesterolo alimentare contribuisce solo in piccola parte – per il 15% –  alla colesterolemia: il restante 85% ce lo costruiamo da soli. Inoltre, le uova sono ricche di proteine e, quindi, un ottimo secondo da alternare alle altre fonti proteiche, come carne, pesce, legumi e formaggi”. Un buon compromesso tra piacere e salute è allora quello di tenersi su un consumo settimanale che non superi le 2-4 uova, come raccomandano le Linee Guida per una sana alimentazione. “Ma attenzione”, avverte il nutrizionista, “è sempre importante considerare l’introito alimentare complessivo, la globalità della nostra alimentazione: quando nella dieta assumiamo molti altri alimenti fonte di colesterolo, è necessario adeguare il numero di uova”.

 

Dadi: meglio eliminarli?

Sono spesso demonizzati per la presunta tossicità del glutammato di sodio. Su questo punto, il nutrizionista è piuttosto categorico: “L’unica cosa che fa male del dado è il sale che contiene, qualora se ne impieghino quantità troppo alte in cucina. Il glutammato è abbondantemente presente in natura. Si tratta di un amminoacido presente in tutte le fonti proteiche, che non rappresenta un pericolo se non per alcune persone che possono incorrere in un’intolleranza – chiamata ‘sindrome del ristorante cinese’ – in seguito a consumo massiccio”. Il nemico, dunque, resta solo il sale: “Il consiglio è quello di tenersi su un consumo moderato, privilegiando quelli con basso tenore di sale e ricordandosi che, per insaporire le pietanze, le spezie sono ottime alternative”.

 

Bevande a zero calorie: sono meno dolci?

Godono di fama piuttosto controversa anche le bevande cosiddette “a zero calorie”, che sulle etichette spesso riportano la dicitura “light”, suggerendo così di essere dietetiche. Qualche precisazione, però, va fatta: “Non contengono zucchero, sostituito da dolcificanti”, chiarisce il nutrizionista. “Ma questo non deve spingerci a un maggior consumo, perché comunque si tratta di bevande dolcificate, che rispetto alle altre hanno in meno solo lo zucchero: tutti gli altri componenti, dall’acido ortofosforico, alla caffeina sono presenti e un loro consumo eccessivo, indotto dal ritenerle ‘light’, potrebbe dare qualche problema”. Altra nota da considerare: “Queste bevande, con il loro gusto spiccatamente dolce, hanno lo svantaggio di abituare il palato a un sapore molto zuccherino, con il conseguente innalzamento della soglia di zucchero richiesta per considerare un alimento saporito”. Un’attenzione in più per i bambini: queste bevande non sono adatte a loro per la facilità con cui si può superare la dose massima di sicurezza prevista per ogni dolcificante sintetico.

 

Margarina: contiene troppi grassi?

È uno dei grandi accusati: “In passato le margarine venivano prodotte mediante idrogenazione industriale, un processo necessario per farle diventare solide, che però produceva grassi trans, dannosi per la salute. Oggi questo processo non si usa più. Di ‘dannoso’, nelle margarine, è rimasta la presenza di grassi saturi che però, in realtà, sono contenuti in tutti gli oli o in altri alimenti: l’importante, come sempre, è la moderazione. Sappiamo che solo il 10% dell’energia dovrebbe derivare dai grassi saturi e, quindi, è importante tenersi sotto questa quota”.

 

di Giulia Righi



Fonte: http://www.ioeilmiobambino.it/puerperio/tavola-senza-dubbi_salute-mamma/

Il Festival delle luci Swarovski

Consigli per un weekend alternativo? Portate i bambini a Hall Wattens (Austria) per lo straordinario spettacolo di luci, laser e musica nel giardino Swarovski Kristallwelten (i Mondi di Cristallo Swarovski).

Quando, nella stagione più buia, il sole sparisce presto dietro alle montagne, la luce acquista un’importanza tutta particolare. Dal 30 gennaio al 19 febbraio 2017 gli oltre più di sette ettari del giardino degli Swarovski Kristallwelten (i Mondi di Cristallo Swarovski) si trasformeranno, giorno dopo giorno, dalle 17.00 in poi, in un mondo mistico di luci e suoni. Nell’ambito del Festival delle luci quattro installazioni dal carattere unico risplenderanno dopo il tramonto, accompagnate da una creazione sonora perfettamente sintonizzata. Questo spettacolo dischiude allo spettatore tutto un mondo di contrasti, nel quale la luce s’incontra con l’ombra, il silenzio incontra il suono e la natura incontra la tecnica. Il Festival delle luci unisce magistralmente l’incanto unico del cristallo, che ha reso Swarovski nota in tutto il mondo, e la mistica dei suoi Mondi di Cristallo Swarovski con l’inimitabile magia della luce.

Per tre settimane il collettivo di artisti “phase7 performing.arts”, sotto la direzione artistica di Sven Sören Beyer, tende una scintillante rete di luci e di raggi laser sull’esteso parco e collega tra di loro i punti architettonici salienti dell’area esterna, formando così un sovradimensionato Gesamtkunstwerk, un’opera d’arte totale, composta di luce e suoni. “Le installazioni artistiche trasformano l’esperienza dei Mondi di Cristallo Swarovski e creano momenti d’incanto completamente nuovi. Non appena si fa buio, il giardino del Gigante diventa un paesaggio surreale, pieno di poesia e sorprese, che attira grandi e piccini nel suo incantesimo”, così descrive questo straordinario evento Carla Rumler, Cultural Director Swarovski.

Nell’ambito del Festival delle luci, quattro delle opere d’arte che già si trovano nel parco, vengono immerse ogni sera in un suggestivo sistema di illuminazione. Ogni 20 minuti, dalle 17.00 in poi, queste opere si fondono in una spettacolare messa in scena globale che, accompagnata da un concetto sonoro perfettamente sintonizzato, crea in ogni angolo del parco nuovi momenti di sorpresa. La torre giochi sembra voler prolungare, con l’installazione “Fantasia nella precisione”, la sua facciata nel cielo notturno, mentre bianchi raggi laser simulano le sfaccettature del cristallo in un’ultradimensionale scultura di luce. Per le proiezioni, le animazioni e i giochi di colore di “Aura”, invece, è necessaria l’interazione con i visitatori. Sono i loro movimenti, infatti, a dar vita alla testa del Gigante con sorprendenti effetti di luce. “Il rosso ama il blu” incanta con una coreografia di luci rosse e blu e fa rifulgere la Nuvola di Cristallo in luccicanti mondi colorati sempre nuovi, nati dalla fusione con i riflessi sulla superficie dell’acqua del lago. La Vasca a Specchio è anche il luogo della rappresentazione della quarta creazione luminosa, la “Confusione”. I visitatori che osano avventurarsi sulla discesa che porta alla Vasca a Specchio sembrano venir attirati in un bianco mare di luce e nebbia e fondersi con questa mistica installazione.

Per tre fine settimana durante il Festival delle luci un’attrazione speciale aspetta le famiglie: a quattro date (il 4, 10, 11 e 18 febbraio) dalle 16.30 la torre giochi si trasformerà in una discoteca a luce nera, che avrà molto da offrire – e non solo ai bambini. Al suono di ritmi di tendenza, ballerini professionisti mostreranno a piccoli e grandi visitatori passi alla moda di hip hop. Matite fluorescenti per trucco reagenti ai raggi ultravioletti e bolle di sapone, nastri adesivi fluorescenti per creare costumi e braccialetti pieghevoli luminosi in colori accesi fanno battere più forte i cuori dei bambini e rendono il semplice piacere di un ballo in discoteca un’esperienza indimenticabile. L’entrata è gratuita per bambini e ragazzi fino ai 14 anni di età (entrata per adulti: 9,50 EUR).

Cos’è il Swarovski Kristallwelten?

Gli Swarovski Kristallwelten (i Mondi di Cristallo Swarovski) rendono il cristallo Swarovski un’esperienza che muta e si reinventa in continuazione: nelle Camere delle Meraviglie e nell’ampio giardino rinomati artisti, designer e architetti locali e internazionali hanno fornito ciascuno la propria interpretazione del cristallo. Dopo il terzo e finora maggiore ampliamento, realizzato fra il 2013 e il 2015, il fantastico mondo dell’iconico Gigante offre su di una superficie di 7,5 ettari una combinazione unica di arte contemporanea, storia antichissima, affascinante natura e in ogni stagione un cartellone di manifestazioni per tutte le età: il Programma del Gigante. Dalla loro inaugurazione nel 1995 i Mondi di Cristallo Swarovski hanno entusiasmato più di 13 milioni di visitatori, e sono fra le attrazioni più visitate in Austria.

 

Orari di apertura

Dalla domenica al giovedì dalle 8.30 alle 19.30 (piatti caldi fino alle 18.30)

Venerdì e sabato dalle 8.30 alle 23.00 (piatti caldi fino alle 21.30)

Un menù speciale Festival delle luci di 3 o 4 portate verrà servito rispettivamente venerdì e sabato nel periodo della manifestazione. Date: 3, 4, 10, 11, 17 e 18 febbraio 2017

Menù di 4 portate, aperitivo compreso: 39 EUR

Menù di 3 portate, aperitivo compreso: 32 EUR

Si prega di prenotare al più tardi due giorni prima della data scelta al numero: +43 5224 51080, o inviando un’e-mail a: swarovski.kristallwelten@swarovski.com 



Fonte: http://www.italiachemamme.it/festival-delle-luci-swarovski/

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In linea anche con il pancione

Sono molti gli studi che dimostrano come l’incremento di peso nell’attesa possa influenzare la salute del piccolo.  Aumentare troppo poco nei nove mesi può essere causa di basso peso alla nascita, con una minore resistenza del piccolo a disturbi e malattie nel primo periodo di vita. All’opposto, una crescita esagerata comporta non soltanto una maggior fatica nel portare avanti la gravidanza, ma può accrescere anche il rischio di patologie come la gestosi o il diabete gestazionale, che possono comportare problemi per il piccolo e maggiori difficoltà e rischi durante il parto.

Diabete gestazionalePrevienilo a tavola

Calcola il tuo peso ideale

Ma quanti chili si dovrebbe prendere? Dipende dalle condizioni di partenza: l’aumento auspicabile per una donna che inizia la gravidanza sottopeso è molto diverso dalla crescita desiderabile per chi, invece, è sovrappeso o obesa. Per esempio, in caso di sensibile sottopeso l’incremento potrà raggiungere i 18 kg, mentre una donna obesa non dovrebbe prenderne più di 7. Per la verità, per chi si trova in una di queste due condizioni estreme sarebbe meglio farsi seguire, oltre che dal ginecologo, da un nutrizionista, il solo in grado di calibrare bene la dieta anche il relazione al dispendio energetico a riposo e in attività. Per chi, invece inizia la gravidanza con un peso nella norma, l’aumento consigliato è tra gli 11 e i 16 kg: un range tutto sommato abbastanza ampio.

Sei troppo magra, sovrappeso o nella norma? Un controllo della condizione di partenza può essere fatto da sole calcolando il cosiddetto BMI (body mass index). Basta dividere il proprio peso, espresso in kg, per l’altezza moltiplicata per se stessa. Così, per esempio, una donna alta m 1,65 che pesa 60 kg il BMI avrà:

BMI = 60 : (1,65X1,65) = 22

A questo punto, per valutare il significato del proprio BMI basta considerare che:

• BMI minore di 18,5 = SOTTOPESO: aumento auspicabile in gravidanza tra 12,5 e 18 kg,

• BMI compreso tra 18,6 e 25 = NORMOPESO: aumento auspicabile tra 11 e 16 kg.

• BMI compreso tra 25,1 e 30 = SOVRAPPESO: aumento auspicabile tra 7 e 11 kg.

• BMI superiore a 30 = OBESITA’: aumento auspicabile intorno ai 7 kg.

Fai sport!Ascolta l'esperta

Una crescita graduale

Una volta chiarito quale dovrebbe essere il risultato finale, come si fa a controllare di essere sulla strada giusta per raggiungerlo? Una tabella di marcia valida per tutte non esiste, ma in genere l’incremento segue una gradualità che vede un aumento di peso ridotto nel primo trimestre e una crescita progressiva nel secondo e nel terzo trimestre. A titolo orientativo si può dire che, per una donna normopeso, alla 14esima settimana l’aumento è mediamente di un chilo e mezzo e la crescita poi si sviluppa con un ritmo di 300-400 g alla settimana.  È però il caso di ribadirlo: questi dati sono puramente orientativi e non devono essere assunti come regola da rispettare a ogni costo. I ritmi con cui si aumenta di peso possono variare molto da donna a donna, senza che questo comporti alcun problema. Non è quindi il caso di pesarsi ogni giorno, basta farlo ogni due settimane o anche mensilmente, ricordandosi di usare sempre la stessa bilancia e di farlo sempre al mattino, a digiuno e dopo aver fatto pipì.

A tavola8 alleati

Se l’ago della bilancia si sposta troppo

A questo punto, se si osserva che effettivamente la nostra tabella di marcia si scosta in modo sensibile da quella auspicabile e l’ago della bilancia segna un aumento di peso eccessivo, allora conviene senza dubbio correre ai ripari, iniziando a rispettare poche regole, ma assolutamente importanti.

Una buona prima colazione

Per quanto possa suonare strano, il primo consiglio  per controllare più facilmente il peso non è un divieto, ma un’esortazione a mangiare di più. Quando? A colazione! Il primo pasto del mattino, anche se non è il più abbondante, è certamente il più importante per impostare in modo equilibrato la giornata alimentare. Niente di più sbagliato che saltare o ridurre la colazione pensando di risparmiare sulle calorie: molti studi dimostrano che, al contrario, una colazione insufficiente aumenta la tendenza al sovrappeso perché rompe i ritmi regolari della fame e della sazietà. Ma qual è la colazione ideale per la futura mamma? Possibilmente una bella tazza di latte o dello yogurt, una razione normale di cereali (40 g) o di altre fonti di carboidrati (pane, fette biscottate, biscotti…), una porzione di frutta di stagione, due o tre semi (noci, mandorle, nocciole…), e una spremuta o un bicchierone d’acqua

Fai 6 pasti al giorno

Nel nostro organismo, il senso di fame e di sazietà viene regolato da un apposito centro che obbedisce a diversi stimoli chimici e nervosi, e  l’ideale è riuscire a mantenere sempre un giusto equilibrio tra le due sensazioni, evitando attacchi di fame e abbuffate eccessive. È provato che, a parità di calorie ingerite, ingrassa di meno chi riesce a distribuirne l’assunzione in modo regolare nella giornata rispetto a chi la concentra nei soli pasti di mezzogiorno e sera. Ecco che allora, per la mamma in attesa, suddividere la giornata non in 5, ma addirittura in 6 pasti leggeri (colazione, spuntino, pranzo, merenda, cena e spuntino finale) può essere di grande aiuto per controllare l’aumento di peso.

Scegli cibi a bassa densità calorica

Per quanto riguarda la scelta dei cibi, se l’esigenza è frenare la crescita ponderale è importante puntare su quelli a bassa densità calorica. Quelli che, per la loro composizione, forniscono poche calorie anche se mangiati in grande quantità. Due esempi per chiarire: il cioccolato è un alimento ad alta densità calorica, perché ne basta un pezzetto di soli 10 grammi (praticamente un cioccolatino) per prendersi la bellezza di 50 calorie. Viceversa, i finocchi hanno una bassissima densità calorica: per dare le 50 calorie di un cioccolatino bisogna mangiarne più di mezzo chilo! Come idea generale, vale la pena di tenere presente che gli alimenti a minore densità calorica sono le verdure e la frutta (peraltro ricche di fattori vitaminici e protettivi), mentre vere bombe caloriche sono i grassi (un cucchiaio d’olio dà più o meno le stesse calorie di un kg di zucchine) e gli alimenti che ne sono ricchi (per esempio insaccati e formaggi), seguiti poi dagli zuccheri, non solo quelli dolci, ma anche l’amido della pasta e del pane.

Fibre per ridurre l’indice glicemico

Per evitare di ingrassare troppo è importante anche evitare che il contenuto di glucosio nel sangue, la cosiddetta glicemia, salga molto velocemente dopo i pasti. Per farlo, uno dei metodi più efficaci è curare che nei pasti sia sempre presente un’abbondante quantità di  fibre, capaci di rallentare l’assorbimento dei carboidrati. Mangiare cereali, pane e pasta integrali è certamente una buona abitudine, ma è di grande utilità anche abituarsi a iniziare il pasto con un bel piatto di verdure crude: oltre ad abbassare la glicemia, generano forte sazietà.

Bevi molto ma… acqua

In gravidanza è quanto mai importante mantenere un giusto equilibrio idrico, tenendo conto del fatto che il fabbisogno di liquidi aumenta di molto. Proprio i liquidi, però, possono costituire una fonte di calorie significativa nel bilancio della dieta giornaliera. I succhi di frutta, anche quelli senza zuccheri aggiunti, forniscono un apporto calorico non indifferente (un bicchiere di succo d’ananas dà circa 60 kcal), e se consideriamo le bibite zuccherate il conto peggiora: una lattina dà mediamente 130-140 kcal. La bevanda migliore? L’acqua! È la più naturale e fornisce 0 calorie.

Mangia molto lentamente

Mangiando, si attiva una serie di meccanismi che impiega un certo tempo a dare sazietà. Se siamo troppo voraci e mangiamo molto rapidamente, lo stomaco si riempie oltre il dovuto senza che si sia dato all’organismo il tempo necessario per avvertire questa sensazione. Viceversa, mangiare lentamente e masticando con cura non solo fa sentire sazi prima, ma permette anche una digestione migliore e più facile.

 Poco, ma di tutto

Un errore da evitare è quello di tagliare, in preda al “panico” da bilancia, intere categorie di alimenti considerati ingrassanti. Se è giusto privilegiare un consumo abbondante di cibi a bassa densità calorica, la maggior fonte di energia della dieta deve essere comunque costituita dai carboidrati: pasta, pane e cereali sono alimenti essenziali. Tanto meno si devono tagliare completamente i grassi: danno molte calorie, ma in gravidanza sono indispensabili per la formazione dei tessuti del feto, primo tra tutti quelli nervoso e cerebrale. Semmai, è importante scegliere i grassi giusti: un cucchiaio di olio extravergine d’oliva al giorno non deve mai mancare, e altrettanto buoni sono i grassi del pesce: 300 g alla settimana è la dose ideale per la futura mamma.

Attenta alle cotture

Il valore calorico di uno stesso alimento cambia molto a seconda di come viene cotto. Così, se 150 g di carne alla griglia danno circa 140 kcal, la stessa carne, impanata e fritta ne dà anche 300! In generale, vanno limitate tutte le cotture che prevedono un’aggiunta consistente di intingoli e di salse a base grassa. Per la mamma, sono perfette quelle al forno, al microonde, alla piastra, la lessatura, la cottura a vapore e anche quella saltata, con pochissimo olio in padella antiaderente.

Niente diete miracolose

Anche se la necessità è quella di controllare l’aumento di peso, sono rigorosamente vietate le diete fai da te, e anche quelle più o meno famose che promettono dimagrimenti rapidi in tempi brevi.! Non va mai dimenticato, infatti, che l’alimentazione nei nove mesi non serve solo a garantire alla mamma di arrivare al parto in condizioni ottimali, ma deve anche dare al piccolo tutto quello che gli necessita per svilupparsi bene. È questo il motivo per cui quando si aspetta un bambino non aumenta soltanto il fabbisogno di energia, ma anche quello di specifiche sostanze, come le proteine e il ferro, che vanno assolutamente garantite in quantità sufficiente anche se l’obiettivo è quello di controllare l’aumento di peso.

 



Fonte: http://www.dolceattesa.com/gravidanza/in-linea-anche-con-il-pancione_alimentazione/