7 febbraio 2017

Com’è dolce questo cesareo

Ci sono alcune situazioni in cui non è possibile dare alla luce il proprio bambino naturalmente e bisogna accoglierlo in sala operatoria. Ci sono ospedali in Italia dove, in situazioni che non sono di emergenza, il cesareo è ‘dolce’, perché l’intervento e i primi momenti successivi alla nascita vengono gestiti in modo da regalare ai neogenitori un’esperienza positiva e al bebè la miglior accoglienza possibile. Ecco come.

 

Un altro intervento è possibile

Quando il bebè nasce con un cesareo, nella maggior parte degli ospedali la donna non può avere accanto il compagno, che quindi resta escluso dal momento della nascita. E, spesso, il primo abbraccio tra mamma e bambino è rimandato a un momento successivo, a volte addirittura dopo alcune ore. Eppure queste modalità assistenziali, consolidate e ritenute la norma, non rappresentano l’unica strada. Pur essendo un intervento chirurgico, il cesareo può essere vissuto in modo più dolce e meno medicalizzato. A dimostrarlo sono alcune strutture dove le consuetudini ospedaliere sono state ripensate in modo da favorire la partecipazione del futuro papà e garantire ai neogenitori un’esperienza di nascita più dolce. Ma è possibile che il partner possa stare in sala operatoria?  “Nella maggior parte dei casi sì”, conferma Irene Cetin, primario del reparto di Ostetricia e Ginecologia dell’Azienda Ospedaliera Sacco di Milano, “sia quando il cesareo è programmato, sia quando si decide di intervenire perché il travaglio non procede o inizia a esserci una sofferenza fetale. In realtà, su 100  cesarei eseguiti in questa situazione, sono al massimo 5 gli interventi effettuati in condizioni di estrema urgenza. Quando non è necessario operare in tempi strettissimi, il cesareo può essere organizzato come abbiamo detto, con il papà accanto alla compagna e il bimbo appena nato subito affidato ai genitori”.

 

In sala operatoria con il futuro papà

Gli ospedali in cui il futuro papà è ben accetto in sala operatoria sono ancora pochi, ma il loro numero è in crescita. “Si è visto che la presenza del partner ha effetti molto positivi, perché la donna si sente più tranquilla e riesce a controllare meglio ansie e paure”, spiega Irene Cetin. “Lungi dall’essere un disturbo, quindi, la vicinanza del futuro papà è d’aiuto anche per gli operatori”.

“Il papà viene fatto entrare in sala operatoria e si siede dietro alla donna”, spiega Rachele Sagramoso, ostetrica a Viareggio. “In questo modo può incoraggiarla e accarezzarle il volto, ma senza vedere nulla dell’intervento dato che l’addome è coperto da un telo”.

Dal canto suo, il papà ha la possibilità di condividere con la compagna il momento indimenticabile della nascita del loro bambino. Inoltre, il fatto di essere accanto alla donna gli risparmia l’inevitabile ansia che in genere si sperimenta in sala d’attesa, aspettando che l’intervento si concluda.

Quando il papà è in sala operatoria può essere coinvolto più attivamente anche nell’accoglienza del bebè che, dopo un primo contatto pelle a pelle con la mamma, viene affidato per alcuni minuti al suo abbraccio.

Nuovi papà9 mesi per prepararsi

Pelle a pelle con la mamma

Qual è la miglior accoglienza per un bimbo che ha appena lasciato il caldo conforto del grembo materno? Venuto alla luce e catapultato in un mondo tutto nuovo e sconosciuto, è tra le braccia della mamma che il piccolo ritrova sensazioni, suoni a lui noti e amati… “Non c’è alcuna ragione scientifica per cui un bimbo che sta bene debba essere separato dalla mamma, portato al nido, messo in una culla termica o tenuto sotto osservazione lontano da lei”, commenta l’ostetrica.

“Se non ci sono anomalie, il piccolo può essere appoggiato sul petto della mamma e restare a contatto con lei, in attesa che venga clampato il cordone ombelicale”, conferma Cetin. “E anche in caso fosse necessario un controllo pediatrico, il bimbo può essere visitato alla presenza del papà e poi subito riportato alla donna”.

In alcuni ospedali, però, c’è la consuetudine di sistemare il piccolo nato con cesareo in una culla termica. È una pratica necessaria?

“Il contatto pelle a pelle con la mamma aiuta il bimbo a mantenere costante la sua temperatura corporea molto meglio di una culla termica”, considera l’ostetrica. “Non solo. La vicinanza consente la colonizzazione del neonato con la normale flora batterica della madre, impedendo così la crescita di batteri pericolosi. Infine, poiché i bimbi a contatto con la mamma piangono meno, si verifica un minor consumo di energie e i livelli di glicemia, cioè la quantità di glucosio nel sangue, sono migliori”.

Il primo incontroSarà amore a prima vista?

Così nasce la famiglia

Posato sul petto della mamma, al sicuro tra le braccia del papà, il bambino ha la possibilità di adattarsi in modo più dolce e graduale alle novità della vita extrauterina. Il calore, il contenimento, la voce nota e amata della mamma e quella altrettanto nota del papà, il profumo del seno materno che ricorda al piccolo l’odore del liquido amniotico e infine il dolce sapore del latte, garantiscono al bambino la miglior accoglienza possibile indipendentemente dalle modalità con cui è avvenuta la nascita. Inoltre, il fatto di ritrovarsi immediatamente è d’aiuto anche per la neomamma, poiché rende più graduale il passaggio dal ‘prima’ della gravidanza, al ‘dopo’ quando il bimbo diventa una realtà a sé, separata dal corpo materno.

“Dopo la nascita il bambino è in uno stato di veglia calma, ovvero lo stato tranquillo della coscienza, i suoi occhi sono aperti, lo sguardo è attento e cerca il volto dei genitori”, considera l’ostetrica. “Se la neofamiglia ha la possibilità di restare unita, in un ambiente tranquillo, al riparo da interferenze esterne si pongono le basi di un attaccamento sicuro da parte del piccolo e si favorisce l’attivazione di quei meccanismi ormonali (con la produzione di ossitocina e prolattina) che aiuteranno la mamma a prendersi cura del suo bambino e a nutrirlo con il proprio latte”.

E se il cesareo viene eseguito in anestesia generale? “Questa eventualità è ormai molto rara”, spiega Cetin, “ma in questo caso il bimbo viene affidato al papà in attesa che la mamma si svegli e possa abbracciare il suo piccolo”.

 

Sì al rooming in

Il cesareo non interferisce con la possibilità di avere il proprio bimbo con sé, giorno e notte, grazie al rooming in. I benefici della vicinanza sono molteplici: dal benessere del bimbo, alla maggior fiducia in se stessa al momento del rientro a casa, alla miglior riuscita dell’allattamento.

Si è visto infatti che le neomamme che hanno la possibilità di stare vicine al proprio bimbo nelle ore e nei giorni immediatamente successivi alla nascita hanno una maggior probabilità di allattare al seno e per un periodo più lungo. “Però, se la donna ha partorito con un cesareo è indispensabile l’aiuto del personale che sollevi il bimbo dalla culla, lo porga alla mamma e l’aiuti a posizionarlo correttamente al seno”, sottolinea Rachele Sagramoso. “In particolare la prima notte successiva all’intervento, è importante che la neomamma abbia accanto a sé qualcuno che la assista. Può trattarsi del partner, di una nonna, di una doula, ma non dovrebbe restare sola”.

CesareoCosa succede dopo

Cambiare si può

Negli ultimi anni sta crescendo il numero dei punti nascita che praticano un cesareo dolce. Ma seppur in crescita, si tratta sempre di un’esigua minoranza. Come mai? “A causa di problematiche organizzative, ma anche per abitudine”, considera Cetin. “Ma cambiare è possibile, si tratta solo di ripensare ad alcune modalità assistenziali. Il cambiamento richiede tempo, perché le novità suscitano spesso resistenze, ma nel caso del cesareo dolce il carico di lavoro per gli operatori non aumenterebbe, sarebbe solo organizzato diversamente”.

 

Giorgia Cozza



Fonte: http://www.dolceattesa.com/parto/2-2_partorire/

BACCHE DI GOJI fanno benissimo #p0ZAa






Le Goji Original influenzano il corpo in modo tale che non ci sarà bisogno di fare sport per perdere i chili di troppo e stare bene!

 

 

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Quali sono i benefici delle Goji Original?

 

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  • controllano il livello di glucosio nel sangue;
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PERDERE PESO CON GOJI

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Queste bacche dalle proprietà uniche vengono coltivate in Cina da migliaia di anni e vengono usate per tutta una serie di scopi medicinali. Ora stanno giustamente diventando sempre più popolari in tutto il mondo.

Goji è un potente bruciatore di grasso, che previene l'accumulo di altro grasso trasformando quello in eccesso in energia. Queste bacche sono ricche di vitamine, antiossidanti e micronutrienti, e quindi hanno numerosi effetti benefici sul corpo umano: rallentano il processo di invecchiamento, rafforzano il sistema immunitario, migliorano la digestione e eliminano i problemi di pressione alta.

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Zen-A, la fiera del benessere a Genova dal 10 febbraio 2017

Dal 10 al 12 febbraio 2017, Genova apre le porte al benessere con la fiera Zen-A. Tre giorni di pura immersione in un mondo bellissimo nel quale si cerca di fare tutto il possibile per mantenersi in equilibrio in modo tutto naturale.

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ROYAL BLACK MASK: MIRACOLO CONTRO I PUNTI NERI? LA VERITÀ DEFINITIVA: COSA (E COME) FUNZIONA DAVVERO! #FexaF






Ne avevamo già parlato, ma ultimamente il mondo sembra letteralmente impazzito per le black mask: le maschere nere, di solito del tipo peel off, che si professano un vero e proprio miracolo contro i punti neri.

Le foto, orripilanti, di maschere piene di filamenti sebacei che promettono di purificare la pelle meglio di qualunque altra cosa sia mai stata usata sulla terra, riempiono il web. Ma la domanda che fanno tutti è: funzionano davvero? Come sono fatte? Perché sono apparentemente così efficaci e, nel caso, quali è meglio comprare?

Scopriamo la ROYAL BLACK MASK, tutto quello che c'è da sapere sulla maschera che toglie i punti neri e rende la pelle luminosa e priva di impurità. Conosciamo da vicino questo efficace trattamento di bellezza, scoprendo le migliori maschere in commercio.

 



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Corredino per ospedale

corredino ospedaleCiascuna futura mamma potrà trovare più o meno utili oggetti particolari che altre non terranno nemmeno in considerazione, vero è che in linea generale le liste si dovrebbero assomigliare. Nella valigia che si organizza per l’ospedale sarà bene non manchino

  • 4 body intimi in cotone a mezza manica (felpato in inverno)
  • 4 tutine o completini in base alla stagione
  • 4 paia di calzine
  • 4 bavaglini in spugna di cotone
  • 1 pacco di pannolini ( a discrezione dell’ospedale)
  • 2 succhietti ( a discrezione dei genitori)

La maggior parte degli ospedali richiede che vengano preparati 4 sacchettini con il nome e cognome della mamma con all’interno 1 body, 1 tutina o completino ed 1 paio di calzine per ciascuno.



Fonte: http://www.dreambaby.it/corredino-per-ospedale/

Liberarsi del problema dell'ACNE per sempre con BLACK MASK #0zOt1






Black Mask ha dimostrato un'efficacia notevole nella battaglia contro l'acne e la pelle problematica.

Nella nostra cosmetica si utilizzano solo componenti naturali di classe premium.

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Colesterolo alto? Ecco i migliori rimedi naturali

Il colesterolo è un grasso molto utile nel nostro organismo che, però, se è presente in quantità eccessiva nel sangue, comporta seri rischi per la salute.

Il Colesterolo presente nell’organismo proviene da 2 vie essenziali: una esterna (esogena), cioè quello alimentare assunto con ciò che mangiamo e l’altra interna (endogena), cioè quello che produciamo autonomamente attraverso fegato, intestino, pelle e ghiandole surrenali. La funzione del colesterolo è talmente importante che la produzione endogena costituisce circa l’80%, mentre solo il 20% circa viene introdotto attraverso gli alimenti. Scopri di più su Colesterolo alto: cos’è, quali sono le cause, la visione psicosomatica e naturopatica

Quando si soffre di colesterolo alto è importante, prima di cominciare ad assumere farmaci, modificare il proprio stile di vita e l’alimentazione, anche con l’aiuto di integratori alimentari.

Contro l’eccesso di colesterolo, modifica lo stile di vita

L’infiammazione costante del corpo, a causa di squilibri fisici, alimentari, emotivi, provoca l’aumento del colesterolo nel sangue, che dovrebbe avere il compito di riparare il danno nei vasi sanguigni. Se però la causa dell’infiammazione non cessa, la presenza di colesterolo diventa eccessiva e può portare ad eventi davvero seri.

Come diminuire l’infiammazione:

  • Elimina zucchero, cereali raffinati (farina bianca, pane bianco, pasta bianca), glutine e latticini.
  • Preferisci pasti leggeri con elevato apporto di verdura cruda e grassi “buoni”, come olio extravergine di oliva e di semi di lino. Come proteina preferisci il pesce e i legumi.
  • L’alimentazione va abbinata a una regolare attività fisica, secondo gli studi 30 minuti di attività aerobica quotidiana aumenta l’HDL dal 3% al 9%.
  • Evita alcol e fumo.
LO STUDIO – Soia, mandorle, avena e orzo sono i cibi che aiutano a tenere sotto controllo il colesterolo “cattivo”. Lo studio è stato condotto presso l’Università di Toronto e ha dimostrato che l’effetto di abbassamento del colesterolo è paragonabile a quello che si ottiene con alcuni farmaci specifici.

I rimedi naturali contro il colesterolo

RISO ROSSO FERMENTATO (monascus purpureus) – Da assumere sotto forma di integratore, gli studi rilevano il suo effetto inibitorio sull’enzima HMG-CoA-reduttasi, fondamentale per la produzione di LDL. Sconsigliato l’uso se il paziente assume già farmaci ipolipemizzanti. 
AGLIO – Sotto forma di estratto secco standardizzato, è un antiaggregante piastrinico e fibrinolitico, migliora l’equilibrio HDL/LDL e riduce i trigliceridi.  

 

CAIGUA (Cyclanthera pedata) – Pianta della famiglia delle cucurbitacee, conosciuta anche come achocha o achojcha tra le popolazioni sudamericane. In Perù viene utilizzata dalla tradizione per combattere l’ipercolesterolemia: secondo gli studi sembra che  questa pianta riesca a ridurre i livelli di LDL e colesterolo ematico e ad aumentare i livelli di HDL.

 

GUGUL – Resina cutilizzata nella medicina ayurvedica contro l’ accumulo di grassi nel sangue, contro il catarro e l’eccesso di muco: sembra che riesca a riequilibrare il rapporto tra  HDL e LDL e riduca la viscosità del sangue. 

 

CHITOSANO – Polimero ricavato dalla chitina, sostanza estratta dallo scheletro dei crostacei, a contatto con l’acqua si rigonfia riducendo fino al 30% l’assorbimento dei grassi. E’ utilizzato sia in caso di ipercolesterolemia sia nelle diete finalizzate alla riduzione del peso.
KONJAC – L’Amorphophallus Konjac, noto come Glucomannano, è una fibra alimentare che una volta nello stomaco, aumenta di volume formando una massa gelatinosa che inibisce l’assorbimento dei carboidrati, fondamentali per la sintesi del colesterolo. Scopri di più su Konjac, valido alleato per perdere peso. Cos’è, come si usa, le proprietà e le controindicazioni
Prodotti utili
Nutra Glucomannano
Favorisce il raggiungimento del senso di sazietà
Aglio - Estratto Titolato
Regola la funzionalità dell'apparato cardiovascolare e della pressione arteriosa
Colesolv
Utile per favorire il corretto metabolismo del colesterolo
Olio di semi di lino
Metabolismo e Colesterolo


Fonte: http://blog.bimbonaturale.org/colesterolo-alto-ecco-i-migliori-rimedi-naturali/

Varikostan: Sostanza Rimedio e Trattamento Per Vene Varicose? #z7Wwt






Varikostan: Rimedio e Trattamento Per Vene Varicose? – Ci siamo già occupati dell’argomento vene varicose nell’articolo Varicastan: Crema Per Vene Varicose (Prezzo e Opinioni), oggi parliamo dell’evoluzione di questo prodotto, il nuovo Varikostan Crema per vene varicose, un prodotto migliorato ed ancora più efficace. Sul sito ufficiale, www.varikostanitalia.it, viene messo subito in evidenza, oltre la possibilità di comprare questa crema per vene varicose con uno sconto del 24%, quelle che sono le principali proprietà ed i benefici che si ottengono con un utilizzo frequente e regolare di questa crema, ovvero: Un effetto curativo per le ulcere varicose Un ripristino naturale del flusso sanguigno Un rafforzamento delle pareti venose Una riduzione concreta del dolore alle gambe Una riduzione del rischio di formazione di trombi Un miglioramento della funzione delle valvole venose Una riduzione del lieve gonfiore dei tessuti.



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Calmare un neonato

 

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Appena usciti dalla pancia della mamma i neonati hanno bisogno di ritrovare alcune sicurezze..di trovare una continuità  con l’ambiente appena lasciato.. Non è semplice perchè l’utero della mamma è quasi “il contrario” di ciò che lo aspetta fuori. Una delle cose che tranquillizzano i piccolissimi è la possibilità  di avere sempre dei confini attorno sè, proprio come nell’utero ogni volta che muovevano una gamba o allungavano un braccio toccavano la parete dell’utero.

Un’accortezza semplice ed economica che possiamo avere per creare un ambiente accogliente per il neonato e nel quale non si senta sperso è farlo dormire in un ambiente piccolo, cosicchè lui muovendosi riesca con mani e piedi a toccare tutti i confini. A volte anche le culle pur essendo splendide sono grandi e i neonatini sembrano “nuotarci” dentro.

Che fare? Semplicemente prendere degli asciugamani arrotolarli facendo dei salsicciotti che disporremo nella culla come a comporre un nido delle giuste dimensioni. Se non vi piacciono esteticamente potete anche metterli sotto il lenzuolino.

Un altra cosa furba, poco dispendiosa e che funziona è avvolgere i neonati in un telino di cotone da Swaddle prima di adagiarli nella culla.

Vedrete che il vostro piccolo starà  nella culla più sereno e piangerà  di meno.

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Fonte: http://www.mammarsupio.it/2016/06/22/calmare-un-neonato/

ALOE FEROX : Dimagrire con serietà e semplicità #7xUaL






Chi di noi non ha desiderato almeno una volta nella vita di poter dimagrire senza sforzi? 3, 5, 10 o più kg ancorati sulla pancia, sui fianchi sulle gambe e sui glutei, immobili e deformanti, e chi più ne ha più ne metta, purtroppo però questo prodotto magico non esisteva e ci si trovava costantemente a fare rinunce su rinunce quasi sempre con risultati brevi o addirittura nulli...

FINO AD OGGI!

Ve lo dico senza mezzi termini, questo prodotto è stato per me e per molte mie amiche ed amici una vera rivoluzione, una capsula per un dimagrimento normale, due per uno intenso e tre capsule al giorno prima dei tre pasti per i casi davvero disperati e i kili e v a p o r a n o !!!!



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Lewis Carroll: il creatore di sogni per eccellenza. Alice nel paese delle meraviglie una storia eterna che fonde matematica, filosofia e genialità.

Lewis Carroll (1832-1898) si celebra in tutto il mondo come uno dei più grandi autori surrealisti e visionari nel genere letterario: i suoi libri Le avventure di Alice nel paese delle meraviglie (1865) e Attraverso lo specchio (1871) hanno intrattenuto innumerevoli lettori da quando sono stati pubblicati più di 150 anni fa. Per molti, il nome di ‘Lewis Carroll’ è sinonimo di letteratura per l’infanzia.

Lewis Carroll è stato anche altro, un uomo di nome Charles Lutwidge Dodgson, matematico al Christ Church di Oxford. Ha condotto una sorta di doppia vita: per i lettori di Alice egli era Lewis Carroll formando il suo nome d’arte invertendo su i suoi primi due nomi ( ‘Charles Lutwidge’ diventato poi ‘Lewis Carroll’), mentre per il mondo della matematica e i suoi colleghi presso l’Università di Oxford era (reverendo) Charles Lutwidge Dodgson.

Nell’assolato pomeriggio di venerdì 4 luglio 1862 due reverendi che insegnavano a Oxford portarono tre bambine a fare una gita in barca sul Tamigi. Non era la prima volta, ma fu diversa da tutte. Le sorelline erano particolarmente irrequiete, e pretesero che fosse loro raccontata una storia insensata. Il reverendo Charles Dodgson improvvisò, com’era solito fare, e la favola fu tanto attraente che una delle bambine gli chiese di metterla per iscritto. Nacque così Alice nel paese delle meraviglie, uno dei libri più singolari che sia mai stato scritto.

Oltre alla storia rocambolesca, piena di spunti irrazionali, il libro rimane eterno perché Carroll inventa tecniche nuove tra cui la cosiddetta parola-cerniera, che si ottiene mescolando la prima metà di una parola con la seconda metà di un’altra. Ad esempio, prendendo “lumaca” e “squalo” si ottiene una nuova specie animale: il “lumalo”, di cui Carroll andò a caccia nell’intraducibile poesia poco affermata. Altre volte Carroll conia dei veri e propri koan, secondo la terminologia zen: il più noto è certamente il ghigno del Gatto del Cheshire, che rimane ancora aleggiante nell’aria, quando tutto il suo corpo è ormai svanito.

Spesso, poi, Carroll lancia vere e proprie provocazioni.
Ad esempio, quando fa enunciare alla Regina Bianca la regola: «Marmellata domani e ieri, ma mai oggi. Marmellata a giorni alterni, e oggi non è un giorno alterno». Se proprio nei gomitoli di senso e nonsenso risiede l’essenza della comunicazione, tentare di dipanarli può essere un utile addestramento alla vita. Durante una lettura logica delle opere di Carroll cercheremo inutilmente di dipanare consigli diabolici quali: «Non credetevi mai di essere altro che ciò che potrebbe sembrare ad altri che ciò che eravate o avreste potuto essere non fosse altro che ciò che siete stati che sarebbe sembrato loro essere altro». Presteremo attenzione a maestri del nonsense (che è negazione, ma non mancanza di senso): dal Bruco al Gatto del Cheshire, dal Cappellaio Matto alla Regina di Cuori. La caduta iniziale di Alice che rallenta mentre cade nel vuoto e poi accelera quando si capovolge è pura fisica. Persino Galileo e Newton si sono interrogati su quali forze comandano mentre si scende al centro della Terra.

Carroll era un uomo timido che soffriva di balbuzie ed era sordo da un orecchio (il risultato di una febbre che soffriva dall’infanzia).
Carroll si è identificato con il Dodo in Le avventure di Alice nel paese delle meraviglie, portando alcuni a suggerire (anche se rimane solo un suggerimento) che questo era a causa della propria difficoltà di Carroll nel pronunciare il suo cognome (‘Do-Do’, da Dodgson).
Carroll tornò alla letteratura per ragazzi in La caccia al lumalo (1876), un lungo racconto in poesia non-sense, e Sylvie e Bruno (1889-1893), un romanzo di 800 pagine, che fu un fallimento.

Sicuramente lo è stato in termini di vendite: solo 13.000 copie, che, data la reputazione letteraria di Carroll e il successo dei 1890, fu un fallimento relativo.

C’è un famoso aneddoto su Carroll e la regina Vittoria. Victoria ha goduto in contemporanea del libro Le avventure di Alice nel paese delle meraviglie, tanto che lei richiese una prima edizione del prossimo libro di Carroll. Carroll debitamente le inviò una copia del libro pubblicato – un lavoro matematico con il titolo emozionante: un Sunto dei determinanti. Questa storia mostra la stranezza della doppia vita di Carroll. Carroll, nonostante la radicalità della sua narrativa non-sense, era un matematico conservatore che ha respinto molte delle nuove idee che emergevano in matematica durante il XIX secolo.

Ciò che è anche meno celebre è il talento di Carroll come inventore: egli non solo ha inventato le parole cerniera e illusioni letterali ma anche una prima versione del gioco di parole Scrabble (Scarabeo). Piccoli giochi che univano sillabe a trasformazioni di addizione e sottrazione, per poi portare a nuove parole di significato contrario.

Carroll rimane di sicuro un pilastro della letteratura per infanzia, ispiratore per molti. Alla fine dei suoi libri ci porremo domande fondamentali della filosofia, chiedendoci quale sia la differenza tra sogno e realtà, o l’essenza del nulla. Giocheremo a carte cercando di salvare la testa, o a scacchi scortando Alice alla regina. Ma, soprattutto, riusciremo a entrare in un mondo sognante e irreale dove quello che non c’è, c’è e quello che esiste, non esiste.

Alice nel paese delle meraviglie-Attraverso lo specchio. Ediz. integrale
Alice nel paese delle meraviglie
Alice nel paese delle meraviglie
Alice nel paese delle meraviglie-Attraverso lo specchio
Alice nel paese delle meraviglie-Attraverso lo specchio e quello che Alice vi trovò



Fonte: http://www.libricino.it/2017/01/23/lewis-carroll-il-creatore-di-sogni-per-eccellenza-alice-nel-paese-delle-meraviglie-una-storia-eterna-che-fonde-matematica-filosofia-e-genialita/

I Capelli tornato sani e forti con Hair Megaspray #OluMg






Credo che a coloro che si prendono cura di sé sia capitato di avere qualche grosso problema con i propri capelli.

HAIR MEGASPRAY è un trattamento naturale e ricco di vitamine adatto a tutti i tipi di capelli. Questo prodotto va a rigenerare i follicoli, ripristinando i tuoi capelli, che torneranno a essere forti e brillanti dalla radice fino alla punta. La formula di HAIR MEGASPRAY è stata sviluppata da degli scienziati con lo scopo di garantire i migliori risultati nel trattamento di capelli secchi e danneggiati, così come contro la calvizie.

Ecco la lista degli ingredienti che compongono MegaSpray: 
 1. Olio di Bardana (rinforza le radici ed elimina la forfora) 
 2. Olio di Argan (attiva la crescita dei capelli e protegge dai raggi UVA) 
 3. Vitamina ? (allevia le infiammazioni e il prurito del cuoio capelluto, rigenera i capelli) 
 4. Vitamina ? (previene la caduta dei capelli e nutre le radici) 
 5. Oli di cocco e Avocado (arrestano la caduta dei capelli) 
 6. Estratti delle radici di acoro, bardana, salvia e quercia (migliorano la circolazione capillare e alleviano le infiammazioni) 
 7. Olio di cannella e l’estratto organico del peperoncino (fanno in modo che i follicoli piliferi “si sveglino” e fermano la depigmentazione dei capelli) 
 8. Estratti di Camomilla e ortica (calma il cuoio capelluto e migliora la circolazione capillare)

Come funziona HAIR MEGASPRAY?

HAIR MEGASPRAY contiene un innovativo composto di vitamine, olii essenziali ed estratti naturali di importanza fondamentale per avere dei capelli sani. Anche dopo soli 30 giorni di utilizzo, chi usa HAIR MEGASPRAY potrà notare capelli più idratati e ben nutriti, e un arresto della caduta.

Dopo 7 GIORNI
i capelli saranno rivitalizzati e idratati.
Dopo 14 GIORNI
Visibili miglioramenti nella condizione dei capelli, che diventeranno più folti.
Dopo 21 GIORNI
Perdita dei capelli ridotta. Sarà possibile vedere capelli nuovi sullo scalpo.
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Frase del giorno 05.02.2017

Frase del giorno 05.02.2017La fame d’amore è molto più difficile da rimuovere che la fame di pane.
(Santa Teresa di Calcutta)

L'articolo Frase del giorno 05.02.2017 sembra essere il primo su Mamma e Bambini.



Fonte: http://www.mammaebambini.it/frasi-belle/frase-del-giorno-05-02-2017/

LIBERARSI DALLA PSORIASI IN SOLO 4 SETTIMANE usando un rimedio unico: PsoriFix crema! #e9Hkg






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Giornata della Memoria: i libri da leggere ai bambini

Il 27 gennaio è “La giornata della Memoria”, per non dimenticare.
Gli adulti difficilmente possono dimenticare la Shoah, l’orrore del razzismo, la cattiveria dell’uomo.
Ma i bambini? Come trasmettergli i valori della solidarietà, della fratellanza, della giustizia, come fargli capire cosa è successo in passato, sperando che non si ripeta in futuro?

Elisabetta Belotti, blogger di LaBiondaProf,  ha selezionato dei libri per noi. 
Libri da leggere ai bambini e commentare insieme.
Ecco cosa ha selezionato per noi: 
Il sogno di Lilli (Acco editore)

dai 5 anni

Tratto da una storia vera, un libro che, avvalendosi di splendide illustrazioni, sa raccontare in modo adeguato all’età dei più piccoli una storia di crescita, di famiglia e di amore. Negli anni delle leggi razziali in Italia, dall’amore di un uomo e una donna, osteggiato dalla legge perché appartenenti a “razze” diverse (lui ebreo, lei cattolica) nasce Vaifra, “Lilli” per famigliari e amici. Lilli è una bambina e come tutti i bambini chiede: perché?

Perché deve nascondersi? Perché il suo papà viene portato via? Perché può incontrarlo solo nei suoi sogni di bambina? Proprio i sogni permettono a Lilli di sopravvivere al dolore della sua situazione, di immaginare una vita normale per se stessa e per la sua famiglia e di crescere, nonostante tutto, con amore.

Lilli alla fine incontrerà il padre? La risposta arriva dopo la fine del racconto illustrato, nelle pagine dove sono riportate le sue parole da adulta. Solo da adulta Lilli, accompagnata dal figlio, si recherà al campo di concentramento dove è stato prigioniero suo padre. E lì,

 …in quel silenzio che pare irreale e che invece è quanto di più terribilmente reale e concreto mi sia mai capitato di vivere, ho trovato le risposte che cercavo. Ho capito chi sono. Ho capito chi era mio padre.

 

Il volo di Sara (Fatatrac)

dai 6 anni

Sara incontra un piccolo pettirosso, ed è lui che racconta il loro primo incontro. “Avrà avuto forse sei o sette anni, ma sembrava più piccola della sua età. Si stringeva forte a sua madre. Ad un tratto la bambina sollevò lo sguardo e mi vide. Mamma, guarda, un pettirosso – mormorò, sorridendo appena…”

Il pettirosso si affeziona alla bambina; l’aiuta, la nutre, le cinguetta delle favole. “Di notte le tenevo compagnia e le cinguettavo sottovoce vicino all’orecchio le storie che avevo udito dai miei amici uccelli. Lei ascoltava in silenzio, incantata, finché il sonno non la prendeva per mano…”

Infine  il pettirosso la porta via con sé , oltre il filo spinato del campo in cui è rinchiusa, perché i campi di concentramento “sono cosa troppo crudele per una bambina”.

 

La portinaia Apollonia (Orecchio acerbo)
dai 7 anni

Daniel vive con la mamma, che cuce lenzuola per le suore; il padre invece è scappato, in montagna, perché i soldati tedeschi, che erano in tutta la città, volevano portare via tutti gli uomini giovani, specialmente gli ebrei, come il suo papà. Daniel va nei negozi, e fa la fila per prendere il pane, mentre la mamma è a casa. Daniel ha paura della portinaia del suo palazzo: si chiama Apollonia e tutti i bambini dicono che è una strega cattiva. Un giorno Daniel torna a casa e chiama Mamma! Ma lei non risponde, mentre la vecchia Apollonia lo afferra e lo trascina nella stanza del carbone… allora è davvero una strega!

Ad un certo punto però Daniel vede nello stanzino la mamma: Apollonia l’ha avvertita che i tedeschi sarebbero passati e l’ha nascosta per salvarla, e ha salvato anche lui.

Il libro si conclude con queste parole:

Apollonia?!

«Sì, Apollonia. Io mi sono fidata. Sapevo che l’avrebbe fatto».

Sua mamma lo abbracciava piangendo, ma solo un po’.

«Apollonia» provò a dire dentro di sé Daniel «la strega Apollonia».

Ma allora le fiabe non raccontano sempre la verità. Forse anche una strega certe volte può salvare un bambino.

 

Otto. Autobiografia di un orsacchiotto (Mondadori)

dai 7 anni

L’autore narra la storia di un orsetto di pezza per presentare in realtà temi duri come la guerra e l’antisemitismo. L’espediente narrativo, che funziona, è affidare il punto di vista al pupazzo: è proprio l’orso di peluche, Otto, che ripercorre la sua storia.  Costruito negli anni Trenta in Germania, diventa compagno di giochi di due bambini, Davide e Oscar. Un giorno però Davide deve iniziare a portare sui vestiti una stella gialla, perché è un bambino ebreo. I tre amici sono separati dalla guerra per anni; Davide viene portato via e anche il padre di Oscar deve partire per la guerra. Otto viene portato negli Stati Uniti al termine del conflitto dalla figlia di un soldato, ma viene perduto in una passeggiata e maltrattato da una banda di ragazzacci. Dopo molti anni, Oscar lo riconosce, in una vetrina di un vecchio rigattiere; la loro storia finisce sui giornali e anche Davide, sopravvissuto alla persecuzione e alla guerra, si riunisce ai vecchi amici. E, a quel punto, Otto inizia a scrivere la sua storia, che inizia così:

Il giorno in cui mi ritrovai nella vetrina di un rigattiere, dissi a me stesso: -Sei diventato vecchio, caro Otto!

Sono nato in una piccola fabbrica della Germania e ancora oggi ricordo quanto pungevano gli aghi usati per cucirmi.

La prima cose che vidi con i miei occhi di vetro fu una donna.

Mi sollevò, disse: -Ma guardatelo, non è carino?- mi avvolse in carta velina e mi chiuse in una scatola.

Un bel giorno sentii delle voci, poi un fruscio, un rumore di carta strappata, e all’improvviso ecco la luce!

Davanti a me apparve il viso meravigliato di un bambino. Più tardi venni a sapere che si chiamava Davide, e che io ero il suo regalo di compleanno.”

Ps. Grazie Elisabetta Belotti, il tuo contributo è sempre prezioso!



Fonte: http://vivalamamma.tgcom24.it/2017/01/giornata-della-memoria-i-libri-da-leggere-ai-bambini/

Una rivoluzione nel MONDO DEL RINGIOVANIMENTO #SdIRJ






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Io la chiamo il mio barattolo di giovinezza.

In un paio di settimane, Hydrofacer ha cancellato tutte le rughe che anche i prodotti delle marche più rinomate non sono riusciti ad eliminare. Grazie a questa crema, la mattina ho iniziato a guardare il mio riflesso con piacere: una pelle luminosa e idratata, un accenno di rosa e una delicata fragranza floreale.



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Inverno in città – Cosa fare? By Sweet As ACandy

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Diciamoci la verità, a volte arriviamo a sera e tristemente ci rendiamo conto che tra lavoro e mille incombenze quotidiane, non abbiamo dedicato abbastanza tempo ai nostri figli. Sono mamma di tre bambini e appena posso cerco di ritagliare dello spazio da dedicare a loro singolarmente.
Gianmarco, il mio primogenito, ha compiuto 4 anni e con lui posso iniziare a divertirmi con attività più interessanti anche per me, come ad esempio un bel giretto al museo. In Inverno non si sa mai cosa fare e per non restare chiusi in casa ogni pomeriggio, bisogna inventarsi qualcosa.

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Gianmarco inizia ad essere molto interessato ed affascinato dal mondo animale e così l’altro giorno, ho deciso di portarlo al museoo zoologico di Bologna.
Tra giraffe, leoni e animali di ogni specie e provenienza, abbiamo trascorso una mattinata diversa scoprendo tante cose nuove.

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Il suo colore preferito è il verde e verde è stato il total look che ho scelto per questa occasione. Un look casual che si presta per tante situazioni della vita di tutti i giorni.

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Un comodo pantalone in cotone e una camicia a scacchi verdi e blu che lasciata aperta sopra una t-shirt rende il tutto più sbarazzino. Il blazer in maglia infine, ha conferito quel tocco di classe che del resto contraddistingue tutti i capi de Il Gufo.

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La temperatura ormai è rigida ed è fondamentale coprirsi con un morbido e caldo piumino. Quelli de Il Gufo sono stupendi! Quello che indossa Gianmarco è blu con inserti in tessuto e all’interno ha delle comode bretelle per poterlo portare sulle spalle. Quindi elegante e pratico al tempo stesso.

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Che ne dite? Amo questo total look!
Un abbraccio e buone feste,
Federica

Fotografie di Veronica Zanetti – Avoriophoto  http://www.avoriophoto.it/

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Fonte: http://magazine.ilgufo.com/winter-the-city-any-ideas-by-sweet-as-candy/

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Insegnare le buone maniere ai bambini: le regole fondamentali per vivere e crescere bene.

Da quando è possibile educare un bambino? Quali sono e come riuscire a far rispettare le regole di buona educazione ai più piccoli?

Non è mai troppo presto per iniziare a educare un bambino. La maggior parte dei genitori è convinta che un bambino non sia in grado di capire le regole fino a quando non parla, ma in realtà già a 6 mesi un bambino capisce il significato di un “no”. Più avanti è bene iniziare a lodarlo quando fa qualcosa di giusto, per rinforzare i comportamenti positivi, e a fargli notare eventuali atteggiamenti o comportamenti sbagliati. Le prime regole da insegnare sono quelle fondamentali, che permetteranno al bambino di diventare una persona adulta responsabile e rispettosa. Vediamo insieme quali sono.

Salutare
È importante insegnare ai bimbi a salutare sempre le persone che incontriamo quando si presentano e quando se ne vanno, perché per tutti è importante sentirsi benvenuti. Sempre più spesso purtroppo le persone entrano ed escono dai locali e dai negozi senza salutare e gli allievi nelle scuole non salutano i loro insegnanti entrando in aula. Questo è il primo segno di rispetto e va insegnato sin da piccolissimi perché diventi un’abitudine per tutta la vita.

Ringraziare
Oltre a salutare, è fondamentale insegnare ai bambini ad esprimere la gratitudine, dicendo “grazie” e “prego” in segno di rispetto e apprezzamento. Il modo migliore per farlo è dando il buon esempio sfruttando anche i piccoli gesti quotidiani in famiglia, ad esempio a tavola quando mamma e papà si versano reciprocamente l’acqua o si passano le pietanze.

Essere puliti e riordinare
Sia a casa propria, sia a casa di amici, nonni, zii o alla scuola materna, i bambini devono imparare a rispettare oggetti e ambienti, a maggior ragione se sono degli altri o pubblici. Dopo il gioco è necessario riordinare e se si sporca si deve ripulire prima di iniziare qualsiasi altra attività. Come qualsiasi altra norma di buona educazione, l’esempio dato dai genitori è fondamentale e può essere d’aiuto trasformare questi gesti in momenti di gioco con mamma e papà, utilizzando ceste, scatole e sacchi portagiochi per riordinare con più facilità.

Aspettare il proprio turno
Ai bambini va insegnato a non interrompere gli altri quando stanno parlando, perché ciascuno ha diritto a essere ascoltato con attenzione e ciò non è possibile se le voci si sommano. Il modo migliore per rafforzare quest’abitudine è ascoltando con attenzione fino alla fine anche i più piccoli quando diamo loro la parola, in modo che capiscano l’importanza di essere ascoltati. Mentre il bambino aspetta il suo turno, possiamo tenergli la mano o lanciargli qualche occhiata per fargli capire che siamo consapevoli del suo desiderio di intervenire.

A queste regole fondamentali, più avanti nella crescita se ne aggiungeranno altre più complesse, come imparare ad avere spirito sportivo, a rispettare gli animali, ad essere gentili con tutti, ad accogliere le differenze di cultura, razza o religione, ecc., ma se il bambino avrà introiettato le prime quattro sarete già a buon punto con la sua educazione.

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Fonte: http://blog.kiddom.com/insegnare-le-buone-maniere-ai-bambini-le-regole-fondamentali-vivere-crescere-bene/