10 novembre 2016

Le tecniche di Respirazione e Rilassamento Pre Parto

Le tecniche di respirazione e rilassamento

Il rilassamento e la respirazione in travaglio sono essenziali l’uno per l’altro e vanno di pari passo perche mentre respirate vi rilassate, mentre vi rilassate calmate e regolarizzate il respiro.

I principali esercizi di rilassamento proposti negli ultimi 60 anni per la donna in travaglio, sono semplici e di facile applicazione. Alcuni richiedono la partecipazione del partner, altri possono essere applicati anche da sole, alcuni implicano prima una contrazione e poi il rilasciamento, altri si basano sul completo abbandono del corpo, ma tutti dovrebbero essere accompagnati dalla respirazione: regolare, ritmica, lenta e profonda…quella che vi suggerisce il vostro corpo: ascoltatelo, lui sa tutte le cose e conosce quello che è meglio fare.

Il rilassamento progressivo è il metodo ideato dal dottor Edmund Jacobson, illustrato in “How to Relax and Have Your Baby”, del 1959.
Si basa sull’alternanza tra la contrazione e il rilasciamento di alcuni gruppi di muscoli di tutto il corpo, così che possiate capire la differenza tra muscoli contratti e muscoli rilasciati e, quindi, riusciate a capire il modo in cui raggiungere il completo rilassamento in travaglio e il momento in cui lo raggiungete. Dimostra anche come, rilassando un muscolo o un gruppo di muscoli, il rilassamento si estenda anche alle altre parti del corpo e come, al contrario, contraendo un muscolo o un gruppo di muscoli, anche le altre parti del corpo tendano a contrarsi. Sottolinea, quindi, l’importanza di educare al raggiungimento di una percezione a 360° del proprio corpo e delle proprie sensazioni, per poter intervenire su di esso e correggere alcune situazioni ottenendo un risultato globale su tutto il corpo.

Il rilassamento fisiologico è l’esercizio ideato dalla fisioterapista inglese Laura Mitchell e illustrato in “Simple Relaxation”, del 1989.
Il principio di base è quello che i muscoli lavorano in gruppi: quando un gruppo lavora, quello opposto è rilasciato. Per rilassare, quindi, un gruppo di muscoli percepiti in tensione, occorre far lavorare il gruppo opposto con lo stretching, per poi interrompersi, rilasciarlo e registrare la sensazione. In travaglio sarete così in grado di riconoscere le zone del vostro corpo in tensione e di rilassarle.

psicologo-tecniche-rilassamentoIl rilassamento passivo è l’esercizio più classico, in cui non si compie alcun lavoro muscolare di contrazione o rilassamento, ma si viene invitate ad abbandonarsi alla voce di chi conduce l’esercizio, passivamente. Questi deve parlare molto lentamente, con voce calma e tono basso, suggerendovi alcune istruzioni: trovare una posizione comoda, fare in modo di non avere troppo caldo o freddo, di non dovervi recare al bagno in mezzo all’esercizio, di non avere fame o sete…poi vi chiede di concentrarvi sulla respirazione, di rallentarne il ritmo, di regolarizzarla… poi di passare mentalmente in rassegna, sempre molto lentamente, le varie parti del corpo, dalla testa ai piedi, concentrandovi sulle sensazioni che queste zone vi inviano, se di rilassamento o contrattura, eventualmente rilassando le zone tese…Ricordando di tanto in tanto di mantenere la respirazione, conclude poi l’esercizio facendo prendere un respiro profondo, stiracchiandosi e cercando di percepire l’energia e il senso di benessere creatosi con il completo rilassamento.

Il rilassamento col tocco è il metodo che Sheila Kitzinger illustra in “The Complete Book of Pregnancy and Childbirth”, del 1989, e prevede la partecipazione del partner.
Viene suggerito di contrarre differenti gruppi di muscoli, soprattutto quelli che voi percepite più in tensione o che di solito tendete a contrarre, facendo caso alle sensazioni che il corpo vi invia. Il partner deve toccare con una o con entrambe le mani queste zone che voi avete messo in tensione. Percependo il tocco, dovrete rilassare quei muscoli come per scorrere verso il tocco, come per abbandonarvi al tocco. Si tratta di una sorta di “allenamento” a quanto accadrà durante il travaglio: la Kitzinger, infatti, suggerisce di immaginare la contrazione come una sensazione molto potente di tocco all’interno del corpo, quindi di imparare ad andare incontro ad essa e abbandonarvi con rilasciamento. Al posto del tocco, più superficiale e leggero, può essere eseguito un massaggio o una pressione più ferma, a seconda di ciò che voi percepite come più efficace e piacevole.

Il rilassamento sbadigliando e stiracchiandosi viene descritto da Margaret Gamper in “Preparation for the Heir Minded”, del 1973.
La Gamper ha ideato questo esercizio perché pensava che gli altri metodi proposti fossero troppo complessi e che necessitassero di troppa pratica per essere eseguiti in maniera efficace e corretta. L’esercizio che propone, invece, è molto semplice e immediato, quasi istintivo, e si può eseguire ogni volta che lo si desidera e in qualunque luogo: venite invitate a sbadigliare e stiracchiarvi, così da espandere i polmoni e riempirli al massimo, stimolando la circolazione e ossigenando tutto l’organismo, energizzando e attivando la muscolatura.

Il rilassamento secondo Stanislavsky è un altro metodo ideato da Sheila Kitzinger e illustrato in “The Experience of Childbirth”, del 1984. In questo esercizio verrete invitate a immaginare di eseguire diverse attività che coinvolgano i vari muscoli a esse deputati, come cercare di infilarvi un paio di jeans molto stretti appena lavati, tenere contratti i muscoli addominali e trattenere il respiro per allacciarli… poi si fa notare come, anche solo immaginando la scena, voi tendiate a contrarre i muscoli, rilassandovi naturalmente alla fine dell’azione.

Il rilassamento attivo viene usato in quei corsi di preparazione al parto che seguono il “metodo-Lamaze”, per testare la vostra capacità di rilassare il resto del corpo mentre un muscolo specifico o un gruppo di muscoli sono contratti. Serve come simulazione del travaglio: imparerete a concentrarvi per rimanere rilassate mentre il vostro utero si contrae. Il partner partecipa attivamente all’esercizio, poiché deve osservarvi o toccarvi per trovare o percepire le zone contratte, tese, cercando di rilassarle. Nel frattempo, vi parlerà, incoraggiandovi a lasciare andare le tensioni e rilassarvi.

 



Fonte: http://www.dreambaby.it/le-tecniche-di-respirazione-e-rilassamento-pre-parto/

Frase del giorno 10.11.2016

Frase del giorno 10.11.2016Molti uomini, come i bambini, vogliono una cosa ma non le sue conseguenze.
(José Ortega Y Gasset)

L'articolo Frase del giorno 10.11.2016 sembra essere il primo su Mamma e Bambini.



Fonte: http://www.mammaebambini.it/frasi-belle/frase-del-giorno-10-11-2016/

Oms, nuove linee guida per la gravidanza: 8 visite e una ecografia

Cambiano le linee guida per le donne in gravidanza. Secondo le ultime raccomandazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità servono almeno otto visite dal ginecologo e una ecografia.
Perché? Per ridurre la mortalità sia della mamma che del bambino.
Nel mondo lo scorso anno per cause legate alla gravidanza hanno perso la vita 303mila donne, 2,7 milioni di bambini sono morti nei primi 28 giorni di vita e 2,6 milioni sono nati già morti.

Nella nuova linea guida dell’Oms anche 49 indicazioni per le gestanti: dalla dieta, ai supplementi necessari, ai suggerimenti sull’attività fisica da praticare.

Quando si devono fare queste 8 visite?
Dopo un primo contatto entro le prime 12 settimane, ulteriori visite andrebbero fatte a 20, 26, 30, 34, 36, 38 e 40 settimane di gravidanza.
Prima delle 24 settimane va fatta un’ecografia per valutare eventuali anomalie fetali.

“Un maggior numero di contatti tra le donne e gli operatori sanitari lungo tutta la gravidanza facilita l’adozione di misure preventive, l’individuazione di rischi, riduce le complicanze e migliora le disuguaglianze nell’assistenza – spiega Anthony Costello, direttore dell’ufficio Salute neonatale e materna dell’Oms -. L’assistenza per le donne alla prima gravidanza è fondamentale, e determina anche quella delle successive”.

Le vecchie linee guida prevedevano solo quattro visite, che sono però insufficienti secondo gli esperti dell’organizzazione.

La domanda a questo punto è un’altra: il nostro Servizio Sanitario Nazionale si adeguerà a queste nuove linee guida?



Fonte: http://vivalamamma.tgcom24.it/2016/11/oms-nuove-linee-guida-per-la-gravidanza-8-visite-e-una-ecografia/

Kit omeopatico per le vacanze estive

L’estate è in corso e si appresta ad entrare nel vivo. Le mamme saranno in fermento per i preparativi delle vacanze. Se il bimbo si ammala, cosa fare? Ecco i rimedi più comuni per il pronto intervento in caso di piccole indisposizioni. Andranno ordinati presso una farmacia in tubetto granuli al dosaggio 6 CH assunti ad intervalli di mezz’ora, un’ora o due ora circa, a seconda dell’intensità dei sintomi e alla risposta al rimedio. Non appena il piccolo paziente avverta un miglioramento, che si manifesterà in particolare sull’aspetto mentale – il bambino torna gradualmente a svolgere le sue attività – sarà importante distanziare gradualmente la somministrazione del rimedio.

Sole:

– La pelle del bimbo è rossa, brucia e duole: BELLADONNA

– La pelle del bimbo è rossa, brucia, duole e vi sono bolle superficiali (sospetta ustione): CANTHARIS

– La pelle del bimbo presenta un eritema roseo, leggermente rilevato e pruriginoso (orticaria): APIS MELLIFICA

Febbre:

– Insorta repentinamente, a mezzanotte, dopo che il bimbo è stato esposto ad un colpo di freddo con clima caldo o secco, nonostante la temperatura elevata, non vi è sudorazione; il bimbo chiede spesso di bere: ACONITUM NAPELLUS

– Insorta repentinamente, di notte, la faccia del bimbo è rossa, congesta e calda, temperatura elevata con sudorazione; il bimbo può chiedere di bere: BELLADONNA

– Inizio graduale e subdolo della sintomatologia clinica, che si trascina da qualche giorno, febbre che si alza gradualmente; il bimbo, irritabile, desidera stare immobile, non tollera nessun movimento e beve grandi sorsi d’acqua a intervalli distanti: BRYONIA ALBA

– Il bimbo si lamenta per gli  intensi dolori muscolari e articolari, ha brividi lungo la schiena, sete e dolenzia agli occhi e nella zona perioculare: EUPATORIUM PERFOLIATUM

– Il bimbo ha la febbre, ma non desidera bere, brividi lungo la schiena e tremori, pesantezza di palpebre e gambe; cefalea occipitale, il cui dolore è migliorato dalla pipì: GELSEMIUM SEMPERVIRENS

Indigestione:

– Il bimbo ha la sensazione di avere lo stomaco troppo pieno, con lingua bianca: ANTIMONIUM CRUDUM

– Il bimbo ha la sensazione di avere lo stomaco troppo pieno, con lingua sporca posteriormente: NUX VOMICA

– Il bimbo pasticcia con gli alimenti (eccessi): NUX VOMICA

– Il bimbo ha un’intossicazione alimentare da cibo avariato: ARSENICUM ALBUM

Contusioni:

– Primo rimedio da utilizzare dopo qualsiasi fatto traumatico: ARNICA MONTANA

Diarrea:

– Il bimbo non trattiene le feci e corre in bagno: ALOE

– Il bimbo ha scariche diarroiche senza dolore addominale: CHINA

– Il bimbo è spossato e presenta sudorazione fredda: VERATRUM ALBUM

Stitichezza:

– Il bimbo fatica ad andare in bagno durante le vacanze: ALUMINA

– Al bimbo si sono stati somministrati spesso lassativi farmacologici o naturali: NUX VOMICA

Punture d’insetto:

– Il bimbo è punto da molte zanzare: LEDUM PALUSTRE

– Il bimbo è punto da un’ape: APIS MELLIFICA

Obbligatorio contattare il Medico di Medicina Generale poiché anche in ambito omeopatico la visita medica rimane sempre l’atto medico principale. L’Omeopata è prima di tutto un laureato in medicina e chirurgia.

dott. Emanuele Compri



Fonte: http://www.dreambaby.it/kit-omeopatico-per-le-vacanze-estive/

Frase del giorno 09.11.2016 sulla prudenza

Frase del giorno 09.11.2016 sulla prudenzaSe vuoi chiuder tranquillamente i tuoi occhi quando ti se’ coricato, tienli ben bene aperti durante il giorno.
(Michele Colombo)

L'articolo Frase del giorno 09.11.2016 sulla prudenza sembra essere il primo su Mamma e Bambini.



Fonte: http://www.mammaebambini.it/frasi-belle/frase-del-giorno-09-11-2016-sulla-prudenza/

Perché ci sono bambini che si picchiano da soli sulla testa?

pugni

Vi sembra una domanda strana? Che riguarda pochi bambini?
E invece è un atteggiamento abbastanza comune.
Ce ne parla oggi la dottoressa Francesca Santarelli, la nostra Psicologa Amica.
Ecco cosa ci dice:
“Vi posso garantire che capita molto spesso che mi contattino per chiedermi come mai alcuni bambini si danno le botte sulla testa da soli. È un  evento che angoscia persino i genitori più attenti e affettuosi.  Quest’abitudine si manifesta nei bambini intorno al primo anno di vita e tende a scomparire con il tempo. Parecchi bambini, infatti, tendono a darsi delle botte sul capo, altri addirittura sbattono la testa contro le pareti rischiando di farsi male sul serio.

Cosa succede dunque quando un bimbo si comporta in questo modo e soprattutto quali sono le cause delle botte autoinflitte?
In genere, l’abitudine del bambino a picchiarsi da solo in testa non è mai sintomo di un problema o, peggio, di un disturbo nervoso o psicologico che richiede la consulenza di un neuropsichiatra, quanto un modo del bambino per scaricare la propria aggressività e per reagire ai divieti dei propri genitori.

Tutti i bambini, infatti, al pari degli adulti, hanno una carica di aggressività che va opportunamente gestita ed orientata verso qualcosa. Quando il bambino si picchia da solo sulla testa, realizzando di fatto un atteggiamento autolesionista, è perché non ha ancora imparato a gestire correttamente la propria aggressività. Quest’ultima, di solito, si manifesta in maniera preponderante in occasione dei “no”, delle imposizioni o dei divieti. Il fatto che il bambino reagisca ai divieti colpendosi in testa o, peggio, sbattendola contro qualcosa o qualcuno, non deve spingere i genitori a dire sempre “si”, ma soltanto a impegnarsi nel limitare le reazioni aggressive del bambino.

Per disabituare il piccolo ad autocolpirsi, si può provare ad abbracciarlo in tutti i momenti in cui scarica l’aggressività all’esterno, ad esempio quando lancia un giocattolo per terra. In questo modo si riesce a far capire al bambino qual è il giusto metodo per liberarsi della propria aggressività.

L’abitudine delle botte in testa può anche essere un modo in cui il bambino attira l’attenzione dei genitori o delle altre figure adulte di riferimento. A volte, colpire la propria testa con le manine ha a sua volta il significato di un “no”, di un diniego verso le direttive dei genitori. Si tratta insomma di un modo in cui il bimbo esprime il proprio desiderio di ribellarsi o di disobbedire a mamma e papà.

Durante il percorso di crescita, il fenomeno delle botte in testa tende a scomparire, ma nel frattempo, per non rischiare che il bambino si faccia male, è utile educarlo a una corretta gestione dell’aggressività. Quest’ultima non va eliminata, ma semplicemente controllata. I bambini, a causa della loro tenera età, non sono in grado di gestire correttamente sentimenti quali rabbia e frustrazione. Questi sentimenti, che si manifestano proprio in occasione dei “no” e dei divieti, generano quella carica di aggressività che induce i più piccoli a picchiarsi da soli.

Colpendosi in testa, i bimbi scaricano la frustrazione in maniera sbagliata, ovvero indirizzando l’aggressività verso se stessi. L’azione di picchiarsi da soli non indica quasi mai sensi di colpa, anche perché non percepibili dai bambini piccoli, può però indicare un disagio del bambino,  come la paura dell’abbandono o quella di sentirsi poco amato.

Spetta ai genitori, dunque, far percepire  al proprio bimbo che è amato, seguito, che non verrà mai abbandonato e che i “no” non sono mai segno di mancanza di amore. Papà e mamma, quindi, non hanno alcun motivo di lasciarsi spaventare o travolgere dalle reazioni del bambino, reazioni che, lo ribadiamo, sono del tutto normali e facilmente gestibili”.

Copertina-Mamme-No-Panic

Per appuntamenti  con la dottoressa Francesca Santarelli, o info, potete visitare il sito Internet del suo studio:  www.studiosantarellidecarolis.com 

Francesca Santarelli è in libreria con il libro “Mamme No Panic”, scritto a quattro mani con Giuliana Arena

 



Fonte: http://vivalamamma.tgcom24.it/2016/11/perche-ci-sono-bambini-che-si-picchiano-da-soli-sulla-testa/

Corredino per ospedale

corredino ospedaleCiascuna futura mamma potrà trovare più o meno utili oggetti particolari che altre non terranno nemmeno in considerazione, vero è che in linea generale le liste si dovrebbero assomigliare. Nella valigia che si organizza per l’ospedale sarà bene non manchino

  • 4 body intimi in cotone a mezza manica (felpato in inverno)
  • 4 tutine o completini in base alla stagione
  • 4 paia di calzine
  • 4 bavaglini in spugna di cotone
  • 1 pacco di pannolini ( a discrezione dell’ospedale)
  • 2 succhietti ( a discrezione dei genitori)

La maggior parte degli ospedali richiede che vengano preparati 4 sacchettini con il nome e cognome della mamma con all’interno 1 body, 1 tutina o completino ed 1 paio di calzine per ciascuno.



Fonte: http://www.dreambaby.it/corredino-per-ospedale/