13 gennaio 2017

Liberarsi del problema dell'ACNE per sempre #uOfIm






Nella nostra cosmetica si utilizzano solo componenti naturali di classe premium.

La nostra azienda usa metodi moderni e innovativi per realizzare linee di successo nell'ambito della cura della pelle del viso.

Prima di lanciare la vendita, la nostra cosmetica supera un controllo dermatologico e test clinici.

Black Mask ha dimostrato un'efficacia notevole nella battaglia contro l'acne e la pelle problematica.



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Non vuole tornare all’asilo

Non vuole tornare all’asilo

Andava tutto bene: era entusiasta delle educatrici, dei compagni e dei giochi. Ma ora, dopo qualche giorno di vacanza, fa mille storie perché non vuole tornare all’asilo… Succede spesso, dopo una pausa prolungata come le feste natalizie, che per i bimbi la ripresa del tran tran quotidiano sia un piccolo trauma. Anche se sono ben inseriti al nido o alla scuola dell’infanzia. Ecco i consigli di Paola Scalari, psicologa e psicoterapeuta dell’età evolutiva, per ridurre l’impatto del rientro in classe.

 

Le 7 regole d’oro

1. Se fa fatica ad alzarsi, gli si potranno ricordare i momenti piacevoli della giornata: quel gioco che gli piace tanto o la merenda con gli amichetti dopo il risveglio dal pisolino pomeridiano.

2. Può essere opportuno coinvolgere il piccolo, la mattina, in una specie di rituale, facendo i preparativi sempre nello stesso ordine e commentandoglieli: prima lavarsi, poi vestirsi, per ultima la colazione. I bambini sono molto abitudinari e sapere via via ciò che viene dopo li rassicura.

3. Lasciare che porti all’asilo il suo orsacchiotto preferito può aiutare il bimbo a uscire di casa più contento.

4. Invitare a casa qualche amichetto o trovare l’occasione per uscite e gite in gruppo. Così, si crea un senso di continuità tra l’ambiente di casa e l’asilo, che rassicura il piccolo.

5. La sera si può provare a raccontare una favola classica che parli proprio del tema della separazione dalla mamma e dalla casa e, poi, della gioia di ritrovarsi di nuovo tutti insieme. Ad esempio, la fiaba di Pollicino oppure quella del lupo e i sette caprettini.

6. È anche utile cercare di riprendere subito dopo la pausa i ritmi e le abitudini normali, soprattutto se il piccolo frequenta il nido. La routine dà molta sicurezza ai bambini, ma una volta scardinata, è difficile da ripristinare.

7. Ricordarsi che questi momenti di “crisi” possono verificarsi in qualsiasi periodo dell’anno. È normale che i piccoli attraversino talvolta fasi di regressione, in cui sentono il bisogno di fare “rifornimento” di coccole e attenzioni.

 

I 4 comportamenti da evitare

1. Non pretendere che gli passi subito. Così si permette al bimbo di confrontarsi anche con le emozioni negative, senza reprimerle. E questo gli consente di superarle più in fretta.

2. Invece di irritarsi, meglio pensare alla “sindrome del lunedì”, quando la sola idea di riprendere il lavoro dopo due giorni di pausa deprime gli adulti. Figuriamoci un bambino, che a casa ha le attenzioni di tutti concentrate su di lui.

3. Non fare confronti con i compagni: “Guarda loro come sono bravi!”. Non solo non si otterrebbe l’effetto sperato, anzi: si farebbe sentire il piccolo inadeguato e, quindi, più fragile e insicuro.

4. Non promettergli cose che si sa di non poter mantenere pur di farlo andare all’asilo a tutti i costi, come: “Se oggi vai a scuola, domani ti lascio a casa”. Il bambino se ne ricorda. Meglio essere sinceri e premiarlo ogni tanto per il suo sforzo, facendogli trovare un regalino al rientro.

 

Il consiglio in più: no alla fretta!

Non vuole tornare all’asilo? A volte sono proprio i preparativi frenetici della mattina a rendere più difficile il rientro a scuola dopo una pausa. Un suggerimento sempre valido è svegliare il bambino un quarto d’ora prima per guadagnare ritmi più rilassati e vicini alle sue esigenze. Senza contare che è bello potersi concedere uno spazio per le coccole e, quando è più grandicello, per farsi raccontare i sogni che ha fatto. Può essere divertente, poi, proporgli il gioco della clessidra o delle lancette: “Vediamo se riusciamo a vestirci prima che la sabbia sia finita (o la lancetta sia arrivata fino a lì)”. Così accelererà i tempi divertendosi e senza sentirsi incalzato dalla mamma.

 

di Laura D’Orsi

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Fonte: http://www.ioeilmiobambino.it/neonato/non-vuole-tornare-allasilo_sviluppo/

Perché è pericolosa la pelle con problemi? #FF9Ic






Si chiama pelle problematica, la pelle che presenta difetti visibili, macchie pigmentate, rughe, cicatrici, macchie vascolari,acne ecc.

Schiacciando i brufoli, la pelle che si riforma viene a contatto con la pelle circostante insieme a batteri e leicociti.

Questo comporta un'espansione dell'infezione. Questo può portare all'aumento del pus in profondità, come anche all'aumento generalizzato.

- 91 utilizzatori su 100 sentono i benefici già dopo la prima applicazione

- Nell' 84% dei casi la pelle assume un aspetto salutare dopo 14 giorni di applicazioni quotidiane della maschera

- Il 93% degli utilizzatori di si è liberato dei brufoli e di punti neri con un ciclo completo di 1 mese



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Come nella casa di Babbo Natale: in visita alla Quercetti di Torino

 

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C’era una volta un chiodino… potrei iniziare in questo modo il mio resoconto della bella visita alla sede della Quercetti a Torino, ma non è proprio così. Perché se è vero che il chiodino è il gioco più famoso della fabbrica di giocattoli con sede nella mia città, è anche vero che nella storia, nell’attualità e nel futuro di questa azienda c’è questo e molto altro.

quercettiLa prima cosa che colpisce visitando la Quercetti è il fatto che la sua sede di Corso Vigevano è il luogo dove tutto accade: qui i giocattoli vengono ideati, viene sviluppato il prototipo e gli stampi necessari per la produzione. Una volta realizzati, i prodotti sono confezionati e spediti da questo stesso indirizzo per andarsene in giro per l’Italia e per il mondo. Ma ovviamente non è tutto così semplice: tra l’immaginare e il fare ci sono di mezzo corsi e ricorsi, valutazioni e rettifiche di un processo che, più che lineare, vede il concorso di tante teste e competenze diverse. Ovviamente il fatto di essere tutti fisicamente nel medesimo luogo rende possibile una bella sinergia tra le diverse componenti. Molti giochi rimangono progetti su carta e non verranno mai prodotti, altri li troveremo nei negozi in tempi più o meno brevi.

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La seconda cosa che mi ha impressionata è il fatto che, durante il bel giro da curiosa che sono riuscita a fare, ho visto giocattoli ovunque: vecchi, nuovi, attaccati alle pareti e appesi in officina, sono evidentemente fonte di ispirazione e di allegria per chi guarda e, immagino, per chi lavora in questo ambiente stimolante.

sala da pranzo quercetti

quercetti

I punti di forza

img_2803L’ispirarsi al passato è uno dei punti di forza della strategia di Quercetti, perché in fondo i bambini giocano sempre allo stesso modo e, anche se i piccoli di oggi ci sembrano sempre più ipnotizzati di fronte agli schermi, la verità è che si divertono facendo le stesse cose intuite da Alessandro Quercetti quando, nel 1950, da progettista presso la Inco Giochi, decise di fondare la propria azienda. L’altra caratteristica che distingue questo marchio, oltre al fatto non trascurabile di produrre esclusivamente in Italia, è l’approccio nei confronti del marketing. La filosofia è che a scegliere i giochi per i piccoli debbano essere i genitori, che ne devono valutare il valore educativo; per questo Quercetti non investe in pubblicità televisiva ma preferisce canali alternativi. Tra questi ovviamente il passaparola e le collaborazioni utili a far conoscere la qualità e l’ispirazione dei prodotti.

 

 

Pixel Art e Design

Negli ultimi anni Quercetti ha tirato fuori un vero e proprio asso nella manica trasformando i chiodini in un gioco anche per grandi. La versione Pixel art, che ha impiegato ben due anni prima di venire alla luce, dà la possibilità di riprodurre fotografie e immagini con realismo impressionante attraverso chiodini di soli 6 colori.

frida pixel art

L’effetto è stupefacente, da lontano sembra di guardare una foto e avvicinandosi ci si rende conto dell’operazione che l’occhio e il cervello compiono nel visualizzare le forme ma soprattutto nel ricomporre le diverse sfumature di colore. Il tempo che è stato necessario per mettere a punto chiodini della giusta forma e dimensione è stato ampiamente ripagato: Pixel art è un gioco non gioco che diventa passatempo e trasforma l’opera finale in un oggetto di design e arredamento. A proposito di design: secondo voi una pista per biglie può diventare un’opera di design? Il Migoga Junior della Quercetti, veramente bellissimo nella sua essenzialità, è un concorso per ricevere il Compasso d’Oro, importante premio dedicato al design industriale. Non è poco sapere che gli oggetti con cui giocano i nostri bimbi sono stati studiati con tale cura da ricevere riconoscimenti per l’armonia e la forma.

Sono veramente moltissime le cose che ho voglia di raccontare su questa bella realtà, e non è detto che non lo faccia in qualche altro post. E voi? Sapevate che la fabbrica di Babbo Natale ha in realtà sede a Torino?



Fonte: http://www.italiachemamme.it/nella-casa-babbo-natale-visita-alla-quercetti-torino/

Vene Varicose : rimedi naturali #DhHPb






Oggi voglio farti scoprire per le vene varicose rimedi naturali che hanno funzionato alla grande, niente cavolate, solo i migliori! La Varicosi (o più comunemente Vene Varicose) è una patologia molto diffusa. Si tratta di una permanente dilatazione patologica di una vena correlata ad una alterazione delle pareti venose e ci può essere una dilatazione localizzata oppure diffusa delle varici. Fortunatamente si può curare con diversi rimedi, naturali, chirurgicamente o con la Nuova Crema per Vene Varicose.

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Il make up in gravidanza: a tempo di record!

make up in gravidanza

La doccia, la colazione, la scelta dei vestiti… e un occhio sempre rivolto all’orologio! Al mattino, con tante cose da fare e i minuti contati, il tempo per truccarsi è davvero poco. Soprattutto se si è in gravidanza e i ritmi sono diventati un po’ più lenti del solito.

Fa bene saltare la colazione?Ascolta il nutrizionizta

Eppure, garantirsi un make up perfetto si può. Innanzitutto seguendo due semplici  regole.

  • La prima è fare le prove in altri momenti più tranquilli della giornata, oppure alla sera prima di fare la doccia e andare a dormire, individuando i colori giusti che valorizzano il proprio viso.
  • La seconda è tenere a mente il detto: “poco, ma buono”. Pochi prodotti, ma di qualità, ben organizzati nella trousse o sullo scaffale del bagno. Ma anche poco prodotto applicato sul viso, per scongiurare un antiestetico effetto maschera.

Con il timer alla mano, proviamo a capire come suddividere il tempo.

Primi 3 minuti: crea la base

Innanzitutto detergi la pelle e stendi la tua crema da giorno. Poi applica il correttore, che puoi utilizzare per coprire macchioline, brufoli e capillari o per attenuare le occhiaie, se queste risultano particolarmente evidenti. In tal caso, ricordati di stendere il prodotto solo dall’attaccatura del naso fino a metà occhio, per non rendere più evidenti le eventuali rughe d’espressione presenti nella zona sotto la palpebra e verso la parte esterna dell’occhio. Puoi scegliere tra il correttore in stick e quello fluido, ma ricorda che il primo è più corposo, e quindi più adatto a una pelle giovane, il secondo invece, che si stende meglio, è più indicato dopo i 40 anni.

Presta attenzione alla pelle del visoScopri come con pioche mosse

Dal 4° al 7° minuto: uniforma il colorito

Applica un po’ di fondotinta, sfumandolo in modo uniforme su tutto il viso per evitare che si creino delle chiazze. Fai attenzione alla scelta della tonalità, che non deve essere né più chiara né più scura del tuo colorito naturale, per evitare che si crei uno stacco troppo evidente tra viso e collo. Per fissare il prodotto e garantire una maggiore tenuta durante la giornata, con un apposito pennello stendi poi un velo di cipria in polvere trasparente su tutto il viso. Infine applica il fard, sfumandolo dal centro della guancia verso la tempia. Se però hai un viso un po’ “pieno” e vuoi affinarlo, stendi il fard partendo sotto lo zigomo e sfumandolo in diagonale.

Dall’8° al 9° minuto: a me gli occhi

Su tutta la palpebra stendi una tonalità chiara di ombretto che schiarisce subito l’occhio, poi disegna una linea sulla rima palpebrale superiore con una matita blu notte: è una sfumatura che si adatta bene a tutti i colori dell’iride e rispetto al nero regala uno sguardo più luminoso. Infine, solo sulle ciglia superiori passa un mascara nero, volumizzante se le ciglia sono un po’ rade, allungante se sono corte. Visto che durante la giornata la palpebra potrebbe sudare un po’ e le ciglia, toccando quella superiore, potrebbero sporcarla, meglio usare un tipo waterproof, che resta intatto fino a sera.

10° minuto: una bocca a prova di bacio

Per finire, la bocca. Disegna il contorno con la matita, per definire bene le labbra; poi applica un rossetto dello stesso colore. Se invece preferisci il gloss, per farlo durare di più stendi la matita su tutte le labbra così da creare una base su cui il prodotto potrà aderire meglio.

Martina Pizzimenti

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TRATTAMENTO GEL PER VENE VARICOSE, EMATOMI E CONTUSIONI MUSCOLARI #OOzHN






L’inattività fisica, una dieta ricca di grassi e sale, un’eccessiva esposizione al sole ma anche una postura scorretta possono essere cause quotidiane di dolore e pesantezza su gambe e piedi. Col tempo queste condizioni legate alla cattiva circolazione determinano la rottura dei capillari e la formazione delle vene varicose che hanno una frequenza maggiore tra le donne, ma in realtà sono sempre più presenti anche tra gli uomini Varikostan combina i principi attivi delle piante in una formula ideale ed efficace per il benessere e la salute di gambe e piedi: un gel ricco di componenti naturali, in grado di donare un effetto rinfrescante e defaticante immediato e piacevole alle zone che presentano vene varicose periferiche, contusioni muscolari ed ematomi. L’efficace trattamento con Varikostan: Migliora la circolazione sanguigna di gambe e piedi Rafforza e tonifica i capillari fragili e le vene Allevia ematomi, contusioni e distorsioni Favorisce il rinnovamento cellulare della pelle, proteggendola e riparandola Dona un piacevole effetto rinfrescante e lenitivo I principi attivi vegetali contenuti nella formula hanno proprietà antinfiammatorie e rigenerativi, con effetti calmanti, di drenaggio ed aiuto per la circolazione del sangue: Estratto di Ippocastano Biologico – drenante, vasocostrittore, stimola la circolazione

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Carenza di vitamina D in gravidanza causa autismo?

La carenza di vitamina D in gravidanza è pericolosa? Il Brain Institute dell’University of Queensland insieme all’Erasmus Medical Centre in Olanda ha analizzato in modo approfondito il legame tra la carenza della vitamina D in gravidanza e nei primi anni di vita del bambino e l’autismo.

gravidanza

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Varikostan: Sostanza Rimedio e Trattamento Per Vene Varicose? #KDVNZ






Varikostan: Rimedio e Trattamento Per Vene Varicose? – Ci siamo già occupati dell’argomento vene varicose nell’articolo Varicastan: Crema Per Vene Varicose (Prezzo e Opinioni), oggi parliamo dell’evoluzione di questo prodotto, il nuovo Varikostan Crema per vene varicose, un prodotto migliorato ed ancora più efficace. Sul sito ufficiale, www.varikostanitalia.it, viene messo subito in evidenza, oltre la possibilità di comprare questa crema per vene varicose con uno sconto del 24%, quelle che sono le principali proprietà ed i benefici che si ottengono con un utilizzo frequente e regolare di questa crema, ovvero: Un effetto curativo per le ulcere varicose Un ripristino naturale del flusso sanguigno Un rafforzamento delle pareti venose Una riduzione concreta del dolore alle gambe Una riduzione del rischio di formazione di trombi Un miglioramento della funzione delle valvole venose Una riduzione del lieve gonfiore dei tessuti

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Gestosi

gestosi-cause-sintomi-586x389Malattia non troppo conosciuta, colpisce esclusivamente le donne in gravidanza. E’ nota anche con il nome di preeclampsia e secondo le statistiche il 5% delle donne in stato interessante ne vanno soggette. Fa la sua comparsa tra la 27 e 28 settimana e gli effetti potranno essere sentiti più o meno gravi a seconda dei casi.

I sintomi iniziali sono di poca rilevanza e spesso sottovalutati:

• eccessiva ritenzione dei liquidi;

• gonfiore diffuso a tutto il corpo;

• aumento veloce del peso;

• aumento della pressione arteriosa;

• incremento delle proteine nelle urine;

• comparsa di lividi sulle gambe, mani e viso;

• dolori addominali;

• cefalea e disturbi visivi.

Esistono inoltre dei sintomi ben più gravi che pongono immediatamente in allerta la futura mamma ed il ginecologo. Tra questi da tenere sotto controllo:

• attacchi epilettici;

• perdita di conoscenza.

Nei casi più gravi la gestosi prende il nome di eclampsia imminente.

La presenza della malattia potrà essere riscontrata con un semplice esame delle urine, attenzione che consentirà al ginecologo di agire in tempo rendendo innocua la gestosi.

Ancora oggi le cause della comparsa della malattia non sono totalmente chiarite, ma è incontestabile il fatto che la placenta danneggiata inizi ad un certo punto a rilasciare sostanze tossiche nel corpo della futura mamma. Statisticamente si è inoltre riuscito a delimitare la categoria di donne maggiormente soggette a questa malattia. In linea di massima questa colpisce più facilmente primipare, donne che si trovano incinte dopo i 40 anni, donne obese, le donne in attesa di gemelli, le neo mamme che fumano troppo etc.

I rischi causati da questa malattia se trascurata sono notevoli per la madre, ma certamente anche per il feto. In alcuni casi il parto è anticipato di qualche settimana, in altri il feto non riesce a crescere in maniera sana e naturale. Tutto questo è causato dalla placenta danneggiata che non consente il necessario afflusso di sangue al feto.

Seppure di questa malattia si sappia davvero poco, i medici per la prevenzione consigliano di monitorare attentamente il peso, ma soprattutto di controllare periodicamente tramite analisi i livelli di albumina nelle urine. Normalmente si consiglia di rimanere a riposo e di seguire un’alimentazione povera di grassi e chiaramente è buona norma durante tutta la gravidanza smettere di fumare.

La terapia consiste nell’assunzione di farmaci anti ipertensivi che dovrebbero limitare il problema e in periodici esami del sangue e delle urine.



Fonte: http://www.dreambaby.it/gestosi/

Varicastan, la nuova crema contro le vene varicose #tsJ4V






Le vene varicose sono un vero problema che può avere diversi fattori d'origine. Possono essere eriditate dai genitori, essere causate da uno stile di vita sedentario, ma anche l'indossare abiti troppo attillati o i carichi troppo pesanti in palestra. C'è un nuovo prodotto sul mercato per contestare le vene varicose: Varicastan! Come funziona Varicastan? Il produttore assicura che grazie ai suoi ingredienti unici Varicastan: aiuta ad eliminare i segni delle infiammazione locali; ridurre il gonfiore ed il dolore; ottimizzare il funzionamento dei vasi sanguigni; aiuta a ridurre il rischio di formazione di trombi; Rafforza le pareti venose.

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Autismo correlato a biossido di azoto e polveri sottili

L’incidenza di alcune malattie infantili, tra cui le malattie respiratorie, ha segnato un trend in costante crescita negli ultimi anni.

Anche l’autismo, secondo i dati, è in costante aumento: il Centre for Disease Control (CDC), l’organismo di controllo del governo statunitense che si occupa di monitorare le malattie diffuse negli Stati Uniti, ha segnalato un incremento del 30% dei casi dal 2012 al 2014, con un aumento ancora più significativo tornando indietro di qualche anno: nel 2002 la cifra era di un bambino ogni 150 e nel 1991 era uno ogni 500.

Cos’è l’autismo

AUTISMO – L’autismo è un disturbo generalizzato dello sviluppo neurologico caratterizzato da tre elementi fondamentali: un grave disturbo dell’interazione sociale, un disturbo della comunicazione e una serie di disturbi del comportamento e del movimento che portano a gravi comportamenti di chiusura, di isolamento e di esclusione dal contesto sociale e di relazione (DSM IV – ICD-10).

La correlazione tra smog e autismo

Gli ultimi studi hanno trovato anomalie in diverse strutture cerebrali dei soggetti autistici, questo potrebbe suggerire che l’autismo derivi da una interruzione nello sviluppo cerebrale durante la vita intrauterina.

Non si riconosce ancora una singola causa per l’autismo, sono infatti implicati diversi geni e fattori ambientali, per esempio virus o sostanze chimiche, che possono contribuire a determinare il disturbo autistico.

Secondo uno studio condotto presso l’ University of Southern California e pubblicato sulla rivista Archives of General Psychiatry, respirare il biossido di azoto e le polveri sottili durante il periodo della gravidanza, e nel primo anno di vita del piccolo, aumenta il rischio di autismo nel bambino.

SMOG E AUTISMO – Sotto accusa i già famosi PM10 e PM2,5 (biossido di azoto e polveri sottili) che fanno aumentare del triplo le possibilità, per i bambini residenti in centri inquinati, di ammalarsi di autismo, rispetto ai bambini che vivono in luoghi meno soggetti allo smog. Lo studio ha analizzato un campione di 279 bambini autistici, messo a confronto con un altro gruppo di 245 bambini sani.  Recenti ricerche dell’Università della California hanno iniziato ad individuare dei collegamenti tra autismo, pesticidi ed interferenti endocrini, tra cui il bisfenolo-A.

Lo smog altera il DNA dei bambini

Libri consigliati
Autismo e Autismi
Nuove prospettive su fondamenti teorici e buone prassi operative
Autismo e autonomie personali
Guida per educatori, insegnanti e genitori
L'Autismo da Dentro
Una guida pratica
Autismo come e cosa fare con bambini e ragazzi a scuola
1 Guida operativa e 2 Workbook. Con aggiornamento online

 



Fonte: http://blog.bimbonaturale.org/autismo-correlato-a-biossido-di-azoto-e-polveri-sottili/

Liberati delle vene varicose #R4Vun






L’uso frequente e regolare di Varikostan ti garantisce: Effetto curativo per ulcere varicose; Ripristino del naturale flusso sanguigno; Rafforzamento delle pareti venose; Riduzione concreta del dolore alle gambe; Riduzione del rischio di formazione di trombi; Miglioramento della funzione delle valvole venose; Riduzione del lieve gonfiore dei tessuti;

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Tra il fare e il pubblicare…

Sulmona

…c’è di mezzo: la 3 che prende dove vuole, il caldo che fa andare in tilt il caricatore del computer, km e km da macinare in fretta per rispettare gli appuntamenti, la bellezza di incontrare tante persone con tante storie, tanta voglia di parlare ma anche tanta voglia di ascoltare la nostra storia, il nostro lavoro… e il perchè “con questo caldo, Signurì“, siamo arrivate fin qui..

Quindi bella l’idea di far seguire in diretta il TOUR, ma a volte i tempi della rete sono veramente inconciliabili con la realtà.

Ora invece, da una terrazza talmente luminosa da far fatica a vedere cosa scrivo vi posso raccontare dei volti incontrati in questi primi due giorni di TOUR.

L’Associazione Nascere in Casa – Umbria, con Cristiana e Anna che lavorano da anni a Terni perchè le donne possano trovare un’assistenza differente da quella medicalizzata, perchè possano essere accompagnate in ospedale dall’ostetrica che le ha seguite per tutta la gravidanza e perchè possa esserci  realmente anche sul loro territorio la possibilità di scegliere la LORO modalità di parto, tra cui il parto in casa. Ad oggi, questa pratica è portata avanti solamente da Diana un’ostetrica di 80 anni che ancora assiste le mamme a casa accompagnata dal marito e da una giovane ostetrica. “L’associazione ha tanti progetti, ma è importante fare cultura in questo campo perchè tante mamme vanno accompagnate a scoprire tutto quello che dentro di sè già sanno…” L’Associazione Nascere in Casa – Umbria ha anche aperto una fascioteca, per mettere a disposizione delle mamme supporti non strutturati e soprattutto persone esperte che insegnino ad usarli…e ad andare oltre i pregiudizi.

Ieri pomeriggio, a Sulmona siamo state accolte da Federica e Adele nella sede dell’Associazione Mater Natura. Un posto bellissimo, accogliente e curato nei minimi dettagli. Federica, Ostetrica, segue i parti in casa e accompagnamenti in ospedale, Adele è una consulente della Scuola del Portare e fa incontri per le mamme di tutta la zona. “Le mamme sono incuriosite, sono aperte alla proposta del portare. Vengono volentieri agli incontri anche se poi fanno fatica a concretizzare…” 

Secondo loro mancano ostetriche con un po’ di esperienza che ricreino un pull per seguire i parti in casa  e un accompagnamento adeguato ai neogenitori, perchè con il tempo si sta tornando ad una forte ospedalizzazione della nascita e del postpartum.

Tutte persone forti, determinate e molto solari. Si spendono per fare informazione, divulgazione, per seguire le mamme, una per una, con un’assistenza individualizzata…per ciò che serve ad ognuna.

#noiinfasciaTOUR

 

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Fonte: http://www.mammarsupio.it/2015/07/18/tra-il-fare-e-il-pubblicare/

Come liberarsi delle vene varicose in una settimana #NYqrb






Trovata finalmente la salvezza dalle vene varicose?! Una volta, mentre leggevo dei blog su internet, ho trovato su un forum medico una nota scritta da un flebologo di Roma che ha attirato la mia attenzione. Diceva che nel nostro paese il trattamento per le vene varicose non funziona perché la medicina tradizionale non cura la causa della malattia, ma solo i suoi sintomi. Il medico mi ha suggerito una nuova crema per terapia antivaricosa, Varikostan, che ha dato un'alta percentuale di risultati positivi. Ho cercato delle informazioni su dove trovare questa crema e ho trovato questo negozio. All'inizio non mi fidavo, perché fanno pubblicità di così tante cose in TV... Ma di questa crema ho trovato solo recensioni positive, perciò ho deciso di ordinarla. Così ho ordinato Varikostan. Il pacco è arrivato dopo circa una settimana. L'ho aperto, ho letto le istruzioni e ho cominciato a usare la crema.

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Charles Perrault: creatore di favole indimenticabili. Da Cappuccetto Rosso a Barbablù, senza dimenticare La bella addormentata, Pollicino, Cenerentola e Il gatto con gli stivali.

Le fiabe sono ovunque, sia geograficamente che temporalmente. Non sarebbe una forzatura dire che le fiabe esistono quasi dalla notte dei tempi. Di recente, sono stati canonizzati nella nostra cultura popolare attraverso la tv e l’animazione come ad esempio la Disney. Quasi tutti i bambini sono introdotti a queste storie in una forma o nell’altra e ogni racconto trasporta un tema e una trama che sono riconosciuti e ricordati, quasi universalmente, da questi bambini per tutto il resto della loro vita. Con così tanti rifacimenti e adattamenti di questi racconti, è difficile e probabilmente impossibile rintracciare le loro origini. Alcuni temi, come ad esempio quello di non parlare con gli sconosciuti che è presente in “Cappuccetto Rosso”, esistono da secoli e, quasi misticamente, non hanno la nascita. Tuttavia, le versioni scritte di queste fiabe hanno una nascita tracciabile.

Si tratta di Charles Perrault, che ha pubblicato una raccolta “I racconti di Mamma Ocanel 1697. In un certo senso, ha canonizzato le storie e gli intrecci che ci sono così familiari oggi. Perrault ha messo su carta, storie che esistevano prima di lui, con grande importanza e ricchezza, il suo contributo è stato fondamentale per essere facilmente tramandate. Anche se Perrault ha trascritto una sola delle versioni ascoltate e tramandate fino a quel momento, con un suo personale profilo e carattere, mettendo la parola fine alle centinaia di versioni raccontate.

Mi rattrista che un sacco di gente non sa chi sia Charles Perrault. Se non sapete chi sto parlando, allora è l’articolo che fa per voi. A dir la verità fino a pochi anni fa, anche noi non né avevamo la minima idea. Ma la nascita dei propri figli fa crescere il tuo bagaglio culturale. Ha lavorato per il Re Sole, Luigi XIV, ha fatto arrabbiare un sacco di gente con le sue opinioni su antichità e modernità e ha scritto e trascritto molte fiabe celebri come “Cappuccetto Rosso“,Cenerentola“,
La bella addormentata nel bosco“,
 “Il gatto con gli stivali“,ecc. Come per i fratelli Grimm, tutti conosciamo queste fiabe. Qui vogliamo parlare del talento di Perrault per la narrazione, in particolare le tecniche che usava per scrivere storie riccamente strutturate, l’uso particolare di Perrault per i titoli, le sue scelte di parola, e il suo uso d’indumenti come trampolino di lancio per il progresso delle sue trame.

Titoli

Perché i personaggi principali di Perrault non hanno nomi propri? Se non hanno nomi propri, come fanno a vivere la storia con i loro nomi insoliti? Per molti dei suoi personaggi, Perrault utilizza gli attributi o abbigliamento per assegnare il nome.Lo vediamo in storie come “Cenerentola”, dove è chiamata così per la sua condizione, “Barbablu”, dove prende il nome da un attributo fisico, e “Cappuccetto rosso”, dove è chiamata così per il suo mantello scarlatto. A causa di queste descrizioni, guardiamo a questi personaggi in un modo specifico. Nella storia di Cenerentola, le sorellastre le hanno imposto questo nome per equipararla alla cenere. Ma, la cosa molto interessante e che nonostante il nomignolo assegnato, Cenerentola è all’altezza del suo nome, perché, come una fenice, che risorge dalle ceneri: per diventare una principessa. Nella storia, “Barbablù“,il nome deriva a causa di un attributo fisico: “Per qualche terribile disgrazia, la barba dell’uomo era blu, che lo mostrava come orribile, brutto di aspetto; le donne e le ragazze fuggivano da lui.” La gente ha paura di lui, non solo perché è diverso, ma perché è misterioso. Ha avuto molte mogli e nessuno sa niente di loro. Leggi come segno di qualcosa che si nasconde, la barba è un attributo negativo che lo segna come un cattivo carattere. Infatti, alla fine, diventa ancora più spaventoso.

In “Cappuccetto Rosso”, spiega Perrault “La nonna aveva fatto per lei un cappellino rosso trapuntato con una breve sciarpa collegata che le cadeva sulle spalle. Amava così tanto quel regalo da indossarlo sempre, tanto che tutti la chiamavano Cappuccetto Rosso”. A differenza di “Barbablu” e “Cenerentola” che sono esseri umani con attributi, “Cappuccetto Rosso” diventa un oggetto invece di un soggetto. Questa lettura, era vista come un avvertimento per le donne di corte al tempo di Perrault, che incontravano ‘lupi’ a corte e speravano di sposarle.

 

Parole uniche

Perrault inventa e fissa nella storia parole e nomi unici. Cenerentola, Cappuccetto Rosso, la bella addormentata e le altre fanno parte con i loro personaggi e vicende del lessico utilizzato tutt’ora. La zucca, la scarpetta dimenticata, il principe azzurro, il pungersi, l’addormentarsi per un lungo periodo, il lupo, il travestimento, gli stivali, color blu, astuzia, altezza e tanto altro ancora. Modi di dire ed esempi si tramandano ancora oggi. Il leggere queste fiabe ai piccoli ascoltatori, non fa altro che continuare questa tradizione. Singole parole aprono automaticamente collegamenti nel nostro cervello, che le associano a racconti ascoltati e riascoltati tanto tempo fa che fanno parte di tutti noi, in un modo o nell’altro.

Abbigliamento e Calzature

Perrault utilizza i vestiti, non diversamente dai nomi, come simboli. In questo caso, sono spesso simboli di movimento, di prestigio, e di progresso; questo è ancor più rimarcato quando si parla di scarpe. Osservando le storie di “Il gatto con gli stivali” “Cenerentola” e “Pollicino” possiamo vedere che le scarpe rappresentano la stratificazione sociale e la divisione culturale. Le scarpe rappresentano un modo per i personaggi di trovare un posto nella società, così come creare un cambiamento elementare nella trama della storia e, naturalmente, nella loro vita. Gli stivali erano indossati in particolare quando si guidava a cavallo, solo gli uomini di una certa classe potevano permetterseli. Se il gatto li indossa, sta presumibilmente cercando di essere visto come una figura di una certa importanza. Che cosa succede al gatto una volta che indossa gli stivali? Il re e il padrone del gatto sono in grado di prenderlo sul serio e avanza notevolmente nella società. In “Cenerentola”, un diverso tipo di calzature è la chiave per la storia. Indicativo che tutto di lei cambia quando l’orologio batte la mezzanotte, tranne le sue scarpette di cristallo. L’incantesimo della sua fata madrina le permette di tenere le scarpe in modo che il servo del principe riesca a trovarla. Più di ogni altra cosa, le scarpe simboleggiano il suo valore e servono come il suo biglietto per diventare una principessa. Perrault aggiunge di suo questa particolarità, alla fiaba raccontata fino a quel momento.  In Pollicino, il protagonista è in grado di aiutare la sua famiglia, riesce a sopravvivere ed è in grado di scoprire la propria identità con gli stivali, diventando un messaggero.

Nel 1875, molte fiabe di Charles Perrault furono tradotte dal francese all’italiano per opera di Carlo Collodi e pubblicate nell’antologia di fiabe “I Racconti Delle Fate “.

Nel complesso, Perrault è una figura importante che ha portato fiabe alla vita attraverso il suo uso di titolazione specifica, scegliendo parole uniche, e abbigliamento. Dopo quasi 400 anni, le sue fiabe riescono ancora a far innamorare tanti bambini, grazie anche ai giganti dell’animazione, ai parchi a tema e negli ultimi anni anche il cinema che ha riscoperto queste sceneggiature e per gli adulti è bello ritornare e ricordare quando si era bambini!



Fonte: http://www.libricino.it/2017/01/11/charles-perrault-creatore-di-favole-indimenticabili-da-cappuccetto-rosso-a-barbablu-senza-dimenticare-la-bella-addormentata-pollicino-cenerentola-e-il-gatto-con-gli-stivali/

Sbarazzarsi delle vene varicose senza neppure uscire di casa? #5QuNK






La vita sedentaria provoca i primi sintomi di quelle che vengono chiamate vene varicose. Talvolta neppure ce ne accorgiamo, oppure pensiamo si tratti soltanto di stanchezza passeggera. Le gambe tendono a gonfiarsi, arriva il dolore e talvolta il formicolio e il prurito...La brutta abitudine legata al fumo e la passione per il cibo poco sano, hanno senza dubbio contribuito a peggiorare il quadro generale. Ecco cosa ho scoperto su questo gel! Garantito al 100% per la rimozione delle vene varicose Ideato specificamente per l'utilizzo casalingo Risultati super veloci Efficacia sorprendente Prezzo davvero abbordabile Miglioramento delle condizioni della pelle e trattamento contro la cellulite

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Frase del giorno 13.01.2017

Frase del giorno 13.01.2017L’età in cui si divide tutto è quella in cui non si possiede nulla.
(Alphonse Karr)

L'articolo Frase del giorno 13.01.2017 sembra essere il primo su Mamma e Bambini.



Fonte: http://www.mammaebambini.it/frasi-belle/frase-del-giorno-13-01-2017/

il caffe' verde funziona per DIMAGRIRE #sncXx






Sono milioni le persone nel mondo che soffrono di obesità e non riescono a perdere peso in maniera semplice. Sembra il destino che il colore scelto per chiamare questo estratto sia proprio il verde, come la speranza. La ragione è molto meno poetica: per caffè verde si intende il chicco al naturale, prima che venga sottoposto alla normale tostatura che lo porterebbe a essere commercializzato per la produzione dell’infuso che quasi tutti consumano abitualmente al mattino.

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I bambini e il “segreto” di Babbo Natale

Il Natale si sa, è la festa più amata e attesa per tutti i bambini del mondo! Una sorta di magia che purtroppo da adulti si va a perdere per molti di noi.

Ma i bambini come vivono l’attesa per il Natale e soprattutto per l’arrivo di Babbo Natale? Cosa rappresenta e che significato ha per loro questo personaggio, che porta i regali per i bambini di tutto il mondo?

Ad un certo punto della loro crescita, è necessario spiegare “Il segreto” di Babbo Natale?

Ne parliamo con la psicologa Francesca Santarelli:

“Queste sono tutte domande che in questo periodo dell’anno molti di noi si trovano ad affrontare nel loro rapporto con il proprio cucciolo.

Non sarà mia presunzione rispondere con certezza a tutte queste domande ma vorrei condividere  con voi qualche riflessione su questa magica festa, cosi magari ci potremmo fermare un po’ a riflettere.

I bambini hanno un particolare bisogno di questi momenti di festa poiché sono quelle occasioni in cui possono essere al centro dell’attenzione, si sentono importanti, e i regali che ricevono servono a dar loro conferma del fatto che sono amati e meritevoli di amore. Se queste feste vengono trascorse con lo spirito giusto, il loro splendore continuerà a scaldarli per tutta la vita, cosi come il loro ricordo affettivo ed emotivo.

E’ molto importante non sottovalutare le emozioni e le curiosità dei bambini legate alla festività del Natale: così i momenti degli addobbi e soprattutto la costruzione del presepe, che  mamma e papà possono condividere con i propri figli, offrono degli spunti per raccontare e spiegare il significato, anche religioso, del Natale, semplificando così la comprensione e l’immaginazione da parte dei bambini per ciò che gli viene narrato.

L’attesa per l’arrivo di Babbo Natale è indubbiamente legata all’attesa per i regali: lo stato di euforia e di eccitazione per i doni nascono dal fatto che i bambini, nella loro crescita, hanno imparato che questa “magica figura goffa“ ogni anno arriva puntuale al suo appuntamento con loro, senza deluderli mai.!

Molte mamme mi domandano a che età è necessario rivelare al proprio figlio il “segreto” di Babbo Natale. Forse potrebbe essere molto più utile lasciare che il bambino si viva questo sogno e questa fantasia finché è possibile, che solitamente rimane fino a circa 6/7 anni, perché è molto importante per lui ritagliarsi degli spazi in cui poter fantasticare e sognare.

Può succedere anche che il bimbo abbia già scoperto da solo la realtà e che continui comunque a far finta che Babbo Natale esista, proprio per seguitare a giocare con la propria fantasia e spesso mamma e papà entrano in questo gioco, facendo capire al proprio figlio che sanno che lui ha compreso la realtà e che forse può essere ancora divertente continuare a giocare insieme con la fantasia del vecchio Babbo.

Se sono i bambini stessi invece, a fare delle domande sulla sua reale esistenza, mamma e papà possono dare delle risposte che iniziano ad avvicinarsi alla realtà, come ad esempio il fatto che Babbo Natale si faccia aiutare dai genitori per comprare i regali a tutti i bambini.

E’ comunque molto importanti che gli stessi genitori accompagnino i propri figli nella comprensione di questa realtà, rispettando i loro tempi e le loro curiosità, senza imporre alcuna crescita ed alcuna verità.

Perciò, se volete aiutare i vostri figli a far fronte alla realtà, non solo dovete permettere loro di credere alle proprie fantasie per il tempo necessario, ma anche, nei momenti più significativi, dare realtà a tali fantasie: quando decorate l’albero di Natale con i vostri figli, siete testimoni della miracolosa trasformazione di un abete reale in un Albero che, in tutto il suo splendore, ha veramente poco di reale e tanto di magico e misterioso….”

 

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Per appuntamenti  con la dottoressa Francesca Santarelli, o info, potete visitare il sito Internet del suo studio:  www.studiosantarellidecarolis.com 

Francesca Santarelli è in libreria con il libro “Mamme No Panic”, scritto a quattro mani con Giuliana Arena

 



Fonte: http://vivalamamma.tgcom24.it/2016/12/14278/

Liberati di 5 kg di grasso dalla pancia in 6 giorni assumendo l'estratto di caffè verde - sostanza 1 #I2oGC






Questo rapporto è stato redatto dal magazine Health Journal e ha come obiettivo mostrare la verità che si nasconde dietro una certa particolare dieta. Trattamento con capsule di estratto di caffè verde è l'ultima hit nella lotta all'obesità. Milioni di persone esaltano l'efficacia di questa "dieta miracolosa" sotto forma di supplemento, che ha ottenuto molta popolarità dopo che, è stato trattato in una delle puntate del programma "Dr. Oz Show". Sorprendentemente ci sono ancora molte persone che lottano contro il sovrappeso, che non hanno sentito di questa incredibile ed efficace soluzione. E quelli, che ne hanno sentito parlare, non sono sicuri, di cosa sia esattamente l'estratto di caffè verde, come usarlo e in che modo scegliere le compresse con migliore e con la più alta concentrazione di questa sostanza..

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Come scaldarsi il cuore con la cioccolata by ZigZagMom

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Ci sono ottimi motivi per amare l’inverno.
La cioccolata calda, invitare gli amici per una cioccolata, preparare dei muffin alla cioccolata…insomma, il leitmotiv è chiaro.

Del resto cosa scalda il cuore più di quel profumo che sale in una nuvola verso il naso? E cosa rende più allegri di vedersi con i baffi dopo essersi pappati quella bontà?

Ve lo diciamo noi: preparare dei dolcetti morbidi morbidi!
Di quelli che metterebbero d’accordo il Bianconiglio e le renne, Babbo Natale ed Alice.

Per esempio le tazzine degli gnomi!
Però attenzione! Non pappatevele tutte, perché sono perfette anche da regalare alla maestra o come segnaposto a tavola il giorno di Natale!

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Ingredienti:

  • marshmallow grandi e piccoli cioccolato fondente;
  • biscotti alla cannella;
  • zuccherini colorati;
  • bastoncini di zucchero bianco e rossi;
  • zucchero a velo;
  • allegria in quantità.

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In una ciotola mescolate lo zucchero a velo con pochissima acqua, da aggiungere goccia a goccia per ottenere una glassa densa.

Su ciascun biscotto, aiutandovi con un sac à poche o con uno stuzzicadenti intinto nella glassa, fate dei puntini a cui attaccare gli zuccherini. Lasciate libero il centro del biscotto.

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Da un bastoncino di zucchero ritagliate la parte tonda e incollatela come un manico su un lato (verticale) del marshmallow.
Lasciate indurire e poi sempre con la glassa incollate in marshmellow al biscotto. La tazzina è pronta. Va solo aggiunta la cioccolata.

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Tagliate il cioccolato a pezzetti e scioglietelo a bagnomaria, lasciate raffreddare, quindi versatene un cucchiaino sulla parte superiore della tazzina e prima che sia completamente solidificata aggiungeteci sopra dei mini marshmallow.

Per velocizzare quest’ultimo passaggio, potete mettere per qualche minuto le vostre tazzine nel frigo.

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La conoscete la storia del pupazzo di neve che si era avvicinato troppo alla cioccolata e ha finito con lo sciogliercisi dentro?
Questa idea è una bomba e si prepara in un attimo.

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Da una arancia bio ritagliate un triangolino per fare il naso di showman.

Con un po’ di glassa incollatelo ad un marshmellow. Per occhi e bocca potete incollare con la glassa delle pepite di cioccolato o disegnare i puntini intingendo uno stuzzicadenti nella cioccolata fusa.

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Prima di fare questo, se vi piace il cocco, potete inumidire la superficie del marshmallow e decorarla con una spolverata di cocco grattugiato. La vostra cioccolata sarà ancor più da leccarsi i baffi!

Buon Natale a tutti (Sabina e Cos)

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Fonte: http://magazine.ilgufo.com/warming-the-cockles-of-your-heart-with-chocolate/