30 dicembre 2016

Primi sbalzi di temperatura autunnali… prime febbri! Cosa fare in caso di febbre in età pediatrica?

Con l’arrivo dell’autunno e il generale calo delle temperature, in particolare di quelle minime, si abbassano anche le difese immunitarie dei bambini, soprattutto di quelli molto piccoli, e si diffondono le prime forme d’infezioni virali e batteriche.
La febbre è il sintomo più comune di malattia nei bambini ed è uno dei motivi principali per cui i genitori chiedono una visita pediatrica. Vediamo quindi cosa dicono in proposito le Linee Guida della Società Italiana di Pediatria sulla gestione della febbre nei bambini.

Che cos’è la febbre?
La febbre è un aumento della temperatura corporea sopra i limiti di normalità. Secondo l’OMS, la temperatura si considera normale fino a 37,5°, ma bisogna tenere conto del fatto che questo valore può variare da persona a persona, durante l’arco della giornata e in base alle circostanze; ad esempio aumenta durante il sonno, subito dopo i pasti, dopo uno sforzo o in caso di riscaldamento eccessivo dell’ambiente. La febbre è il sintomo più comune della maggior parte delle infezioni ed è utilizzato dall’organismo come strumento di difesa. L’organismo infatti, innalzando la sua temperatura, rende l’ambiente inospitale per la vita di virus e batteri.

Come deve essere misurata la temperatura corporea dei bambini?
L’apparecchio migliore è il termometro a infrarossi, l’unico che garantisce una precisione medica. Questi termometri, da molti anni in uso nei reparti di pediatria, oggi hanno costi più contenuti e iniziano a diffondersi anche per uso domestico. Ne esistono diversi modelli, che si mettono a contatto con la pelle o sono dotati di un puntatore che permette l’uso a distanza. Alcuni possono essere addirittura collegati allo smartphone o al tablet e, grazie ad una speciale app, registrare tutti i dati delle rilevazioni consentendo di monitorare lo stato di salute del bambino e la somministrazione dei farmaci, oltre a condividere le informazioni con tutti i membri della famiglia e il pediatra.
Vanno molto bene anche i termometri elettronici digitali, perché facili da usare, economici e affidabili.  Sconsigliati invece termometri a mercurio, perché i metalli in essi contenuti sono pericolosi per il bambino e per l’ambiente.

Dove si deve misurare la temperatura?
Il posto migliore dove misurare la temperatura se si utilizza un termometro digitale è sotto l’ascella. Se si possiede un termometro a infrarossi, il puntatore va avvicinato alla fronte o alla tempia, sconsigliato invece il timpano dell’orecchio perché può registrare valori alterati. Sconsigliata anche la misurazione sotto la lingua, perché può essere influenzata da numerosi fattori, come l’assunzione di cibi caldi o freddi, e perché richiede la collaborazione del bambino.
Sconsigliata anche la misurazione rettale, almeno fino al 5° anno di età, perché troppo invasiva e disagevole per il bambino, inoltre è potenzialmente dannosa perché può procurare lesioni e trasferire batteri da soggetto a soggetto.

Precauzioni particolari per i neonati e lattanti
Se il bambino ha meno di 28 giorni di vita, le Linee Guida raccomandano che il neonato febbrile venga portato subito in ospedale per un controllo.
Se invece si tratta di lattante – dalle 4 settimane compiute fino al compimento del dodicesimo mese di età – è necessario farlo visitare in giornata dal pediatra, poiché è una fascia d’età in cui il rischio di infezione batterica grave è pari a circa il 10%. In ogni caso è bene rivolgersi rapidamente al pediatra se il lattante piange in maniera inconsolabile, rifiuta completamente il cibo o assume un comportamento non abituale.

E’ consigliato fare spugnature fredde o bagni tiepidi per ridurre la temperatura corporea del bambino?
Le Linee Guida sconsigliano tutti i vari espedienti “della nonna” per abbassare la febbre, come spugnature fredde, bagni tiepidi, borse del ghiaccio o frizione della cute con alcool.
La febbre è un innalzamento della temperatura corporea comandato a livello centrale dal cervello, pertanto non si può modificare raffreddando la periferia. Il raffreddamento periferico porta solo a un inutile dispendio di energia del bambino, in un momento in cui è già molto stressato.

Quando bisogna usare farmaci antipiretici per abbassare la febbre?
La febbre, come abbiamo detto, è un meccanismo di difesa agli agenti infettivi, quindi non andrebbe abbassata sempre e comunque. L’uso di farmaci antipiretici è previsto solo se la febbre si accompagna a segni di malessere generale. Le linee guida smontano la teoria secondo la quale la febbre deve essere abbassata sempre e comunque se supera i 38,5°.  Paracetamolo ed ibuprofene sono gli unici antipiretici raccomandati in età pediatrica. In ogni caso, prima di somministrare antipiretici al vostro bambino e per qualsiasi dubbio, rivolgetevi sempre al pediatra.

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Fonte: http://blog.kiddom.com/primi-sbalzi-temperatura-autunnali-prime-febbri-cosa-caso-febbre-eta-pediatrica/

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