16 gennaio 2017

La tiroide: cos’è, come funziona, la visione olistica e psicosomatica, l’importanza di un buon funzionamento (soprattutto nella prima infanzia) e l’alimentazione consigliata

La tiroide (il cui nome deriva dal greco e significa “a forma di scudo oblungo“) è una ghiandola endocrina, a forma appunto di H o di farfalla, che si trova nella parte anteriore del collo e regola molte funzioni all’interno del nostro organismo.

Molti disturbi, fisici o psichici, possono dipendere da un suo cattivo funzionamento, anche se spesso viene ignorata la sua estrema importanza nel corpo umano.

La tiroide, cos’è e come funziona

LA TIROIDE – La tiroide si trova tra la larginde e la parte iniziale della trachea, si trova quindi alla base del collo, ma la sua posizione è variabile perché segue i movimenti della laringe. È vascolarizzata dalle arterie tiroidee superiori (rami delle carotidi esterne) e tiroidee inferiori. La tiroide è una ghiandola a struttura follicolare, costituita quindi da follicoli all’interno dei quali vengono immagazzinati gli ormoni tiroidei.
La funzione della tiroide è la produzione degli ormoni tiroidei (triiodotironina e tetraiodotironina o tiroxina) e della calcitonina,  ormone  che regola la concentrazione di calcio nel sangue. Questi ormoni agiscono sul metabolismo cellulare e sui relativi processi di accrescimento con un effetto generalmente eccitante sul metabolismo basale: aumentano il consumo di ossigeno da parte dei tessuti, stimolando la produzione endogena di calore, stimolano la sintesi proteica, la gluconeogenesi, la glicogenolisi e il catabolismo dei lipidi, hanno un effetto positivo sul miocardio. Nell’età fetale e nella prima infanzia gli ormoni tiroidei hanno un importantissimo ruolo nel differenziamento e nella crescita del sistema nervoso, e un loro deficit produce una condizione detta cretinismo caratterizzata da incompleto sviluppo del sistema nervoso centrale e da ritardo mentale.

Le patologie più comuni della tiroide

Le patologie più comuni e conosciute della tiroide sono l’ipertiroidismo e l’ipotiroidismo.

LA PATOLOGIE PIÙ COMUNI DELLA TIROIDE – IPER-TIROIDISMOaumento dell’azione tiroidea con conseguente aumento del metabolismo e quindi temperatura corporea elevata, perdita di peso, aumento dell’appetito, tachicardia, ipertensione e un maggior sviluppo tiroideoIPO-TIROIDISMOdiminuzione dell’azione tiroidea, che porta  a un abbassamento del metabolismo con conseguente bassa temperatura, aumento di peso, riduzione dell’appetito, bradicardia, ipotensione, ipotonia della muscolatura scheletrica e apatia (l’insieme di questi sintomi viene chiamato mixedema). Quando la carenza è durante l’infanzia, oltre al metabolismo ridotto, avviene anche uno sviluppo ritardato del sistema nervoso che causa un ritardo mentale accompagnato da bassa statura noto come cretinismo. Nella tiroidite di Hashimoto, il sistema immunitario attacca la tiroide e l’infiammazione porta spesso ad ipotiroidismoGOZZO – dovuto a un basso apporto di iodio nella dieta e caratterizzato da un aumentato volume della ghiandola dovuto all’aumento della colloide nei follicoli.

 La visione olistica e psicosomatica dei problemi alla tiroide

PSICOSOMATICA DEI DISTURBI ALLA TIROIDE – La tiroide agisce sul metabolismo e sul sistema nervoso, è dunque associata da una parte alla gestione delle emozioni (tensione, stress e stati ansiosi) e dall’altra al meccanismo di assimilazione, di far entrare dentro di sè (e in questo senso è legata al femminile e al materno). IPERTIROIDISMO – la persona manifesta un desiderio di resistenza e rivincita alle difficoltà, allo stress, e si attiva in tutti i modi per lottare, divorata dal fuoco interiore. Ma questo fuoco interiore, se non porta attività esteriore (reazione) consuma la persona dentro di sé. Il disturbo è prevalente nelle donne tra i 20 e i 50 anni d’età, e insorge soprattutto in quelle persone che sono cresciute in fretta o sono state sottoposte a carichi non adatti alla loro età. IPOTIROIDISMO – nell’ipotiroidismo al contrario, è inibito lo sviluppo del sé e dell’autonomia. Mentre nell’ipertiroidismo c’è una lotta esasperata, nell’ipotiroidismo la risposta “no” inconscia a una vita o una realtà che non gli stanno bene diventa passività, resa, rinuncia, che si avvicina a uno stato di depressione. L’estremo tra l’agitazione dell’ipertiroideo per raggiungere la meta, che non raggiungono mai, e l’immobilismo dell’ipotiroideo, che non muove mai un passo, ha il suo centro in un tema comune: la ricerca del proprio posto nella vita e nel mondo.

L’importanza dell’alimentazione per il buon funzionamento tiroideo

La tiroide funziona correttamente se può disporre di adeguate quantità di iodio, un oligoelemento essenziale, presente nell’organismo in piccole quantità e soggetto a perdite quotidiane attraverso l’urina o il sudore.

Di fondamentale importanza è dunque un’alimentazione che permetta di assumerne quotidianamente la giusta quantità: una eventuale carenza di iodio può portare a diverse patologie (es. gozzo) ed è particolarmente rischiosa in gravidanza, determinando anche gravi conseguenze per il feto.

Il fabbisogno giornaliero di iodio per la sintesi degli ormoni tiroidei è di circa 150 microgrammi, ai quali, in gravidanza e in allattamento vanno aggiunti 50-100 microgrammi per la crescita del bambino.

Anche il selenio ha un ruolo chiave nella protezione e nel funzionamento della tiroide: ne contiene infatti una quantità maggiore di ogni altro organo del corpo.

I cibi contro l’ipotiroidismo

I CIBI PER LA TIROIDE – Queste le indicazioni dalla Siedp ( Società italiana di endocrinologia e diabetologia pediatrica. ALIMENTI RICCHI DI IODIO alghe (sono un concentrato di iodio, una porzione da 50 grammi può contenere oltre il 100% del fabbisogno giornaliero), pesce, crostacei e molluschi(il pesce di mare contiene 115 microgrammi di iodio per 100 grammi,  crostacei e molluschi 300 microgrammi ogni 100 grammi) mirtilli rossi, yogurt (un vasetto fornisce 90 microgrammi di iodio, circa il 60% del fabbisogno giornaliero), fagioli (una tazza di fagioli bianchi cotti ci fornisce il 42% del fabbisogno quotidiano), latte (contiene dai 10 ai 20 microgrammi di iodio ogni 100 grammi), formaggi vaccini stagionati (contengono 30 microgrammi di iodio ogni 100 grammi di alimento), uova (9 microgrammi di iodio ogni 100 grammi), cereali integrali (circa 6 microgrammi ogni 100 grammi), carne e verdure. Attenzione a soia, spinaci, cavoli, ravanelli, mandorle, pinoli, nocciole e arachidi perché bloccano l’assunzione di iodio e limitano la capacità della tiroide di regolare il metabolismo. La cottura fa perdere iodio: se ne perde il 58% con la bollitura, il 23% con la griglia, il 20% con la frittura. Alcuni farmaci, come gli  antiaritmici, a base di ferro, ed alcuni antiepilettici, interferiscono con il funzionamento della tiroide. ALIMENTI RICCHI DI SELENIO –  il selenio è contenuto principalmente nei cereali integrali (riso, orzo mais kamut…) nei semi di senape, negli anacardi e nelle noci (soprattutto brasiliane). Si trova in minori quantità in frutta e verdura, pesce, carne e uova.
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Fonte: http://blog.bimbonaturale.org/la-tiroide-cose-come-funziona-la-visione-olistica-e-psicosomatica-limportanza-di-un-buon-funzionamentosoprattutto-nella-prima-infanzia-e-lalimentazione-consigliata/

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