2 febbraio 2017

Lavori casalinghi: perché è meglio fare a metà

I lavori domestici non ripartiti a metà sono una delle principali cause di tradimento all’interno della coppia.

Lo so che potrebbe sembrarvi strano, ma si, scopare un po’ per uno, o lavare per terra, o fare il bucato fifty fifty aiuta a rendere stabile la coppia. Questo perché non c’è nulla di peggio che vedersi caricare il 100% del lavoro domestico senza nemmeno un grazie da parte dell’altro.

La sindrome della sguattera

Io la chiamo la sindrome della sguattera – ed è esattamente il punto di non ritorno della stima all’interno del rapporto a due. In Italia le donne si sobbarcano la quasi totalità del lavoro casalingo, raggiungendo circa le 3 ore abbondanti di lavoro casalingo quotidiano.

Gli uomini, viceversa, utilizzano quel tempo dedicandolo a loro stessi.

Come dire: noi ci sbattiamo e loro se ne sbattono.

La fase più evidente la si raggiunge quando giriamo per casa urlando “non sono una cameriera!”, sbattendo porte e finestre e prendendo a calci qualunque cosa ci capiti a tiro. Anche perché, se non altro, le cameriere sono pagate per fare quello che fanno, molte di noi no. Se la nostra dolce metà che in casa in fa nulla dovesse ingaggiare qualcuno per fare le faccende al posto nostro, è certo che dovrebbe sborsare un po’ di solti, quindi non si capisce perché noi lo dobbiamo fare gratis, e per di più senza che ci venga riconosciuto un altrettanto sforzo organizzativo dalla parte opposta,

Questo ha un solo effetto: un drammatico calo della libido. Non ci aiutate? Non ve la diamo. O meglio, la diamo a qualcun altro.

Una statistica ha calcolato che questa condizione genere il 73% di possibilità in più di essere traditi.

Questo perché non ci si sente riconosciute come persone e non si vede riconosciuto nemmeno il proprio diritto a prendersi cura di sé.

Quante volte non ci si sente dire nemmeno un grazie per l’ennesima camicia stirata o per il letto fatto di fresco. E non vale dire “io butto il pattume e taglio il prato”- troppo comodo. La quantità di lavoro e fatica va equamente distribuita per evitare uno stato di sovraccarico delle donne che comunque lavora tanto quanto gli uomini.

Evito appositamente di dire “aiutate in casa”, perché questa frase sottintende in qualche modo il fatto che di diritto le donne si debbano occupare delle faccende e così non è.

La coppia ormai deve rispondere a nuovi equilibri ed esigenze dettate dal lavoro di entrambi.

Lo so che c’è chi urla orgoglioso “Io faccio il mio!”, ottimo. Ma per favore poi non aspettatevi che vi vengano eretti monumenti perché avete rassettato la cucina o pulito il bagno.

È un atteggiamento che vedo spesso, non solo all’interno della mia di coppia ma di molte di quelle che conosco – quando si ottiene di avere un atteggiamento paritario c’è dalla parte maschile la pretesa di sentirsi dire bravo, di pretendere un riconoscimento, un plauso, una specie di medaglia al valore. In realtà si tratta semplicemente di fare quello che va fatto, tanto quanto lo fanno le donne.

Lo so che arriveranno commenti del tipo “che compagni avete” oppure “noi ci dividiamo tutto a metà” e giuro, mi fa davvero piacere e vorrei vedere più coppie affrontare la vita così.

Ricordate, più fate a metà, meno si moltiplicheranno le possibilità che vi siano messe le corna.

Abbiamo tutti il pollice opponibile e possiamo fare tutto: l’importante è non dimenticarlo.

Voi soffrite della sindrome della sguattera, quella in cui girate per casa urlando “non sono una cameriera?”. Non mi fate dire “siete fortunate ad avere uomini così”: dovrebbe essere la regola. In casa fate a metà?



Fonte: http://www.italiachemamme.it/lavori-casalinghi-perche-meglio-meta/

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